PRESENTAZIONE Martedì Salute TITOLO: “VOGLIO UN

PRESENTAZIONE Martedì Salute
(VERSIONE ultima 17 marzo 2016)
TITOLO: “VOGLIO UN CUORE SANO. Il Cardiopatico nella Sanità oggi: le aspettative del cittadino e i
compiti dello Specialista e del Medico di Medicina Generale”
Dicono che la Sanità ha raggiunto costi insostenibili. I cittadini si pongono quindi queste preoccupanti domande:
 Dovremo rinunciare alle prestazioni e vedere indiscriminatamente limitati gli accessi alle cure?
 Oppure è possibile studiare e discutere strategie alternative a parità di spesa?
Le malattie di cuore fanno paura e rappresentano un problema ben più inquietante di un dolore lombare.
Rinunciare ad una TAC della colonna perché viene detto che è inutile, oppure, con termine più specifico,
inappropriata, dispiace ma può essere accettato. Ma per gli esami al cuore?
I grandi progressi scientifici e tecnologici degli ultimi decenni in ambito cardiologico hanno prodotto risultati
diagnostici e terapeutici sensazionali e generato aspettative sconfinate, riducendo sensibilmente la mortalità e
morbilità per malattie cardiovascolari. Nello stesso tempo, però, il costo delle prestazioni e degli interventi è
incrementato enormemente, anche perché l’aumento della sopravvivenza ha generato un parallelo aumento della
popolazione dei malati cronici e soprattutto di quelli in età avanzata. Questi pazienti necessitano di cure che
spesso non richiedono necessariamente il ricovero in ospedale e l’impiego di tecnologie avanzate, ma che
ugualmente assorbono risorse umane e strumentali, impegnando soprattutto la rete assistenziale territoriale
della medicina generale e specialistica. Tutto ciò concorre a generare un impegno di spesa considerevole, che
compete con quella ospedaliera a impoverire la Sanità e rendere l’intero sistema fragile e difficilmente
sostenibile.
Molte delle speranze generate dalla scienza sono rimaste deluse e l’uomo oggi si ritrova ancora più solo e
disorientato di fronte al problema della malattia cardiaca e della morte e sta contemporaneamente realizzando
che la soluzione non è soltanto un problema di soldi.
Se dopo l’introduzione di tanta sofisticata tecnologia ci si continua ad ammalare e morire di cuore, siamo sicuri
che tutti gli interventi siano sempre e comunque vantaggiosi e debbano essere applicati a tutti i malati?
Prima che arrivino scelte incomprensibili imposte dall’alto, con le inevitabili reazioni di protesta e polemiche
individualistiche, è quindi importante avviare un dialogo e un confronto fra i protagonisti veri della Sanità: il
cittadino, il Medico di Medicina Generale e lo Specialista. Le conoscenze sulla evoluzione delle cardiopatie e in
particolare della Cardiopatia Ischemica e dell’Infarto Miocardico, hanno evidenziato aspetti e prospettive
inattese della malattia e delle sue cure, che ancora non hanno ricevuto adeguata diffusione a livello della
popolazione da parte dei media, perché di difficile trattazione, ma la cui comprensione da parte dei cittadini può
portare a utili modificazioni dei propri comportamenti e delle richieste di prestazioni sanitarie.
Un consapevole “ripensamento” della Medicina e del rapporto Medico e Paziente può quindi contribuire a
comprendere e accettare una nuova ridistribuzione delle risorse, che soddisfi i criteri di efficacia ed equità,
evitando che si generino scontri frontali e il ripiego verso un malinconico rimpianto del cosiddetto “Medico di una
volta”, carico di molta emotività, ma oggi non più riproponibile né attuabile, oppure verso una esasperata ma
sempre insoddisfacente richieste di prestazioni ritenute “salvifiche”.
Tale svolta culturale non può basarsi su meri fondamenti economici o emotivi: è necessario che il Medico di
Medicina Generale e lo Specialista portino, in aperto dialogo con il cittadino, il loro contributo in termini di
esperienze ed evidenze scientifiche affinché i problemi dei nuovi contesti di malattia trovino risposte
comprensibili e inducano a motivare scelte consapevoli e condivise.
I cittadini in effetti hanno sinora sentito parlare di tagli, legati a situazioni economiche difficili, ma pur sempre
di privazioni, aumenti di ticket , e di una sanità privata che trova rilancio da questa crisi (allora solo i ricchi
possono curarsi ?). Il messaggio dell’ appropriatezza desta quindi sospetto di alibi , giustificazione di prestazioni
e farmaci non più rimborsabili. Ora proprio il rapporto medico/ paziente deve tornare ad essere guidato dal
rapporto fiduciario verso la comprensione del fenomeno. Esami a pioggia non sono sinonimo di salute ... anzi.
Purtroppo hanno avuto troppo peso economisti e politici, il medico deve rivendicare il suo ruolo centrale e deve
ritornare ad avere un ruolo centrale.
La serata, con gli interventi del Cardiologo, del Medico di Medicina Generale e la partecipazione dei Cittadini
vuole offrire una importante opportunità di confronto e di aggiornamento sulle nuove scoperte della Scienza
Medica sul tema delicato della Malattia Coronarica e dell’Infarto Miocardico e sugli strumenti a disposizione per
proteggere e curare il cuore, evitando di riporre illusorie speranze in rimedi inutili se non addirittura dannosi.