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La crisi si porta dietro una buona notizia per le nostre aziende:
il costo delle materie prime è calato del 35%
Per le imprese italiane il 2009 sarà un anno di forti risparmi sul fronte delle materie prime.
Il centro di ricerche Prometeia prevede per l’anno in corso un alleggerimento di queste
voci di costo in una forchetta compresa fra il 20 e il 35% per tutti i comparti manifatturieri.
Complice la crisi economica che ha tagliato la domanda di metalli, petrolio, gas e cereali, i
prezzi in questi mesi hanno mostrato una parabola discendente marcata.
Nel 2009, Prometeia calcola che l’indice dei prezzi delle materie prime calerà per le
imprese energetiche addirittura del 40%. Giù anche i costi per alimentari (-33%), chimica 30%), meccanica (-31%) legno e carta (-20%) e moda (-26%).
La maggior parte delle diminuzioni dei prezzi, tuttavia, sono già incorporate nei prezzi di
questi mesi.
Gli analisti spiegano che nel primo trimestre del 2009 i prezzi internazionali delle
commodities hanno iniziato a mostrare segni di una maggiore stabilità, nonostante la
tempistica della ripresa economica internazionale resti il principale fattore di incertezza
dello scenario.
In alcuni casi, come quello della metallurgia ferrosa, i prezzi hanno addirittura ricominciato
a salire. Nella parte centrale del 2009, il rapporto prevede una sostanziale stabilità delle
quotazioni per osservare poi qualche segnale di recupero verso la fine dell’anno. Molto
tuttavia dipenderà da quando e quanto sarà forte la ripresa economica che oggi, secondo
tutte le analisi internazionali dall’Ocse, al Fmi, alla Commissione europea, è prevista non
prima del 2010.
Guardando alle crisi del recente passato, si nota come i prezzi di metalli e derivati del
petrolio sono quelli maggiormente correlati con il ciclo economico.
“Pertanto - spiegano i ricercatori Prometeia - per queste categorie merceologiche ci si
attende di osservare significativi aumenti di prezzo già nel 2010 a fronte di una produzione
industriale mondiale attesa nuovamente su dinamiche tendenziali espansive a partire dal
primo trimestre del prossimo anno”.
Per il 2010, l’indice dei prezzi delle imprese energetiche è previsto in progresso dell’11%
mentre nel complesso dell’industria manifatturiera (alimentari, chimica, meccanica, legno e
moda) salirà del 4%. Per il 2011, poi, l’incremento sarà rispettivamente del 20 e del 10%.
Anche in un quadro di progressivi aumenti nel 2010-2011, si legge, tuttavia, nel rapporto,
le probabilità che le quotazioni possano tornare ai massimi già entro la fine di tale
orizzonte di previsione appaiono modeste. L’economia, infatti, impiegherà più di due anni
per tornare sui livelli di attività del 2007-2008. Inoltre, il ridimensionamento della finanza
anche nel settore delle materie prime dovrebbe impedire le fluttuazioni che si erano viste
nell’estate 2008 quando il petrolio che era volato fino quasi a 150 dollari al barile.
La nuova fase di rialzi moderati a cui si assisterà fra fine 2009 e inizio 2010 sarà il frutto
combinato di una maggiore domanda, ma anche da una possibile carenza sul lato
dell’offerta. Guardando alla domanda, Prometeia osserva come le imprese, dopo aver
bloccato gli acquisti di materie prime in attesa di una diminuzione dei prezzi, ora sono
tornate sul mercato per ricostituire le scorte in modo da non farsi trovare impreparate una
volta che ripartirà l’economia. Sul fronte dell’offerta, però, la diminuzione delle quotazioni
di questi mesi ha portato a ingenti tagli nella spesa per investimenti in esplorazione ed
estrazione.
Enrico Leporati
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