Incontro Oblati ed amici avvenuto il giorno 28-02-2016 dal punto 130 al punto 143 dell'esortazione Apostolica Evangelii Gaudium Punto 130 Lo Spirito Santo nella Chiesa nell'arco della Sua storia ha generato numerosi carismi...Associazioni...Movimenti, che con spirito di verità pur nelle diversità (modalità e sensibilità) sono richiamati come ad essere in un corpo l'uno membra dell'altro. Devono collaborare ed essere in sinergia affinché non prevalga l’autoreferenzialità…ma soprattutto Cristo in tutto e tutti. Punto 131 Le diversità, le differenze fra le persone e quindi le comunità siano accolte per creare unità e non divisioni. Punto 132 Viviamo in una società dove la Fede viene contrapposta alla Scienza ma tutto ciò non sussiste in quanto la Fede dando ragione e significato alla realtà globale nei suoi molteplici aspetti ha profondo rispetto della scienza e della sua ricerca della verità spesso per il bene dell'umanità che in tale circostanza diventa collaboratrice e sviluppo della creazione senza eludere o obliterare la domanda di Verità del senso più alto per la vita dell'uomo. Cristo apice del senso e significato dell'esistenza dell'uomo e la scienza come collaboratrice per lo sviluppo e ricerca di domande e risposte che non si esauriscono ma che rimandano sempre all'infinito, al Creatore. Punto 133 Lo studio e le giuste interpretazioni del Vangelo sono oggetto degli studi dei Teologi che sino ad oggi hanno dato un valido contributo alla cultura cristiana Cattolica ma come richiama il Papa tutto ciò non si deve ridurre o limitare a studi a tavolino ma intercalandosi nella realtà (Preferire l'odore delle pecore...come il buon pastore...) cogliere le giuste interpretazione per il bene comune. Punto 134 Ambito favorevole, privilegiato per sviluppare con forza e amore l'evangelizzazione pur nelle diverse culture sono le università, luoghi di studio e di formazione dove l'educazione (Introduzione alla realtà nei suoi molteplici aspetti...) deve essere conciliata ed introdotta all'annuncio della Parola di Dio che passa attraverso il Vangelo e i Sacramenti Punto 135-136 In questi punti come in altri successivi viene fatto esplicito richiamo ai Sacerdoti affinché facciano più attenzione alla preparazione dell'Omelia in quanto dalla loro predicazione si comprende la loro capacità d'incontro con il suo popolo. Vi sono a volte sofferenze nell'ascoltare prediche eseguite dai Sacerdoti per diversi motivi...ma in tutto si può migliorare dentro il desiderio di miglioramento e di rinnovamento. Nella Carità che il Vangelo ci insegna, anche nelle balbuzie della nostra vita e in quella del Sacerdote abbracciamo con fede il Predicatore del Vangelo in quanto in quell'istante, momento è il Cristo che ci parla...! Punto 137 La Proclamazione liturgica della Parola di Dio non è solo riflessione e meditazione o catechesi ma in quel momento essendo Dio che ci parla è un dialogo fra Lui e il suo popolo in vista e sempre per la nuova ed eterna alleanza. Punto 138 In una società mediatica viene richiamato che l'omelia non sia ridotta a spettacolo di intrattenimento al fine di essere al passo con la superficialità dei nostri tempi ma che il Pastore richiami al Vangelo alla Gloria Cristo !Che le prediche siano brevi, coincise intercalandosi alla realtà del Vangelo per dare senso e significato alla realtà odierna. Il pericolo di una predica molto lunga è di far emergere il personalismo del Sacerdote invece di ciò che in quel momento lui rappresenta come mediatore di Cristo. Punto 139-140 La Chiesa chiede ai suoi Pastori conversino con i suoi fedeli come per esperienza una madre fa con i suoi figli generando così fiducia, dialogo, conoscenza dei cuori. Punto 141 Il Signore servendosi di tutto e tutti ci si fa incontro... Infatti Lui non smette mai di dialogare con il suo popolo e se ci pensiamo bene...perché noi essendo fatti a Sua Immagine e somiglianza ne diventiamo come nell'Eucarestia sacramento vitale, dialogo e presenza viva e presente nell'eternità. Punto 142 Il Papa ancora una volta dando molta importanza all'annuncio dell'omelia dice che essa non deve cedere a moralismi o a posizioni prettamente dottrinali ma che cedendo alla bellezza e alla carità, amore di Cristo avvenga come per una Madre nell'abbraccio dei suoi figli con tenerezza generando speranza anche nelle molteplici avversità della vita di ogni tempo. Punto 143 La predica è ciò che ci dice il Vangelo e non idee o valori slegati fra loro. La predica slegata dal Vangelo non genera cultura e tutto ciò sia che nel predicatore che nel popolo ne soffoca l'ardore del cuore. La predica non è per dividere i cuori ma per unirli. Il popolo nell'assemblea liturgica ascolta mentre Dio parla a ciascuno di noi. Il predicatore è mediatore di Dio e in quanto tale ha grandi responsabilità. Che emerga come dice San Paolo: ” Noi non annunciamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore: quanto a noi siamo servitori a causa di Gesù” (2 Cor.4,5)