CRYPTOSPORIDIUM Il genere Cryptosporidium (dal greco crúptos

CRYPTOSPORIDIUM
Il genere Cryptosporidium (dal greco crúptos: nascosto e spóros: seme) comprende protozoi a diffusione cosmopolita, inquadrati nel grande gruppo dei
coccidi, parassiti di cellule degli epiteli intestinali e/o respiratori di mammiferi, uccelli e rettili. Ad oggi sono riconosciute numerose specie; tra
queste C. parvum (che comprende diversi genotipi) viene segnalato con particolare frequenza in numerosi ospiti. Attualmente si conoscono due specie che
infettano l’uomo: C. hominis, tipico solo della specie umana, e C. parvum, di origine zoonotica.
È un protozoo ubiquitario; si riscontra in bovini, ovini, animali domestici e nell’uomo che si infetta ingerendo acqua, latte o alimenti contaminati da oocisti
mature. Le oocisti si mantengono a lungo vitali in ambiente idrico, fino a 6-10 mesi. Si configura come una tipica infezione con circuito oro-fecale che si
manifesta con sintomatologia diarroica.
Il ciclo biologico del Cryptosporidium si completa nello stesso ospite, trattandosi di un protozoo monoxeno. Le oocisti che rappresentano lo stadio
infettante contengono quattro sporozoiti, nello stomaco le oocisti sono parzialmente digerite e gli sporozoiti liberati penetrano nell'epitelio intestinale
(digiuno,duodeno) superando l'orletto a spazzola degli enterociti; in questa sede si completa il ciclo biologico che comprende una fase asessuata ed una
sessuata, presentando gli stadi di con di trofozoite, schizonte, merozoite, microgamete, macrogamete, zigote ed oocisti. L’oocisti “a parete spessa” è l’unico
stadio esogeno del parassita ed è escreta già matura (sporulata) con le feci dall’ospite infetto. Durante il ciclo è prevista anche la formazione di oocisti a
“parete sottile”, ritenute responsabili di fenomeni di autoinfezione.
Patogenesi
Dal punto di vista clinico determina quadri totalmente diversi a seconda se infetta soggetti sani o immunocompromessi. Nel primo caso la malattia è di
regola asintomatica e autolimitante e si risolve spontaneamente in 1-2 settimane; la forma di infezione opportunistica in AIDS o bambini malnutriti e
immunodepressi ha, invece, prognosi riservata caratterizzata da un decorso che può prolungarsi per mesi ed essere fatale. Dopo 3-12 giorni dall’infezione,
provoca diarrea acquosa secretoria con numerose scariche giornaliere ed imponente perdita di liquidi e sali minerali.
malattia (rapporto ISTISAN 05/4).
La oocisti, forma infettiva, è estremamente resistente alle condizioni ambientali e a tutti i trattamenti delle acque, compresa la clorazione; la dose infettante,
inoltre, è bassa, pari a 130 oocisti ingerite.
Anche se rilevate sporadicamente, sono tipiche delle forme AIDS correlate, le localizzazioni secondarie di Cryptosporidium rilevate soprattutto a livello
dell’albero respiratorio.
Sulla patogenesi di queste localizzazioni ci sono state numerose discussioni se si tratta di forme di contagio diretto per via aerogena o se, invece, si tratti di
ricaduta accidentale delle oocisti nelle vie aeree dopo episodi di vomito a seguito della localizzazione primaria intestinale.
Diagnosi
La diagnosi di laboratorio si fonda sulla messa in evidenza delle oocisti mature di 5-6μ di diametro contenenti ciascuna 4 sporozoiti, eliminate
con il copros.
Metodi diretti
1. Carbolfucsina: colorazione estemporanea; oocisti trasparenti e rifrangenti in campo rosso.
2. Ziehl-Neelsen mod.: oocisti rosse in campo blue o verde.
3. Immunofluorescenza diretta (IFD): Oocisti verde mela in campo nero.
4. Enterotest
1. Carbolfuscina
Si pongono poche gocce di sospensione di copros su un vetrino portaoggetti e si mescolano con una goccia di carbolfucsina; si lascia asciugare e si
osserva al microscopio con obiettivo 20x - 40x.
Le oocisti tondeggianti o ovoidali con inclusioni puntiformi o a virgola, appariranno in negativo, perchè non assumono il colore, e spiccano sullo fondo
colorato in rosso.
Si deve, comunque, considerare che la carbolfucsina non è un colorante molto specifico ed inoltre che il preparato si altera con il passare del tempo:
osservazioni microscopiche del preparato, oltre i 15-20 minuti dalla preparazione, risulterebbe falsamente negativo perchè il colorante col tempo penetra
nella oocisti.
È indispensabile, pertanto, utilizzare una colorazione permanente come quella di Ziehl-Neelsen modificata che risulta molto più specifica e facile da
interpretare.
2. Ziehl-Neelsen modificato
La colorazione si fonda sul principio della acido-alcool resistenza; la parete delle oocisti dei coccidi è molto resistente al trattamento sia con alcool che con
acido, pertanto una volta assunto il colorante primario, la carbolfucsina, sono resistenti al trattamento con solventi organici forti come la miscela acidoalcool.
La colorazione per l’acido-resistenza modificata da Kinyoun viene chiamata “metodo
a freddo” in quanto impiega un detergente tensioattivo che aggiunto alla carbolfucsina facilita la colorazione primaria, senza dover ricorrere al
riscaldamento del preparato.
3. Immunofluorescenza diretta (IFD)
In commercio sono disponibili anticorpi monoclonali diretti agli antigeni di Cryptosporidium.
5. Enterotest
• Viene effettuato al paziente digiuno.
• È costituito da un filo lungo 140 cm (90 cm per uso pediatrico) terminante con un peso di gomma al silicone; il tutto è contenuto in una capsula di gelatina,
da cui sporge un filo.
• Si fissa il capo del filo ad una guancia e si fa ingerire la capsula con un bicchiere d’acqua.
• Il capo zavorrato del filo raggiunge l’intestino tenue, dove viene tenuto per 4 ore.
• Si estrae il filo e si invia in laboratorio in un contenitore sterile.
• Con dita guantate, si preleva la patina di materiale che il filo ha raccolto dalla mucosa dell’intestino tenue; si pone il materiale prelevato su vetrini per
l’esame a fresco e per le colorazioni permanenti.
Inoltre per sospette infezioni dell’albero bronchiale sono idonei il liquidi di lavaggio bronchiale (BAL) o espettorato.