Relazioni fra Illuminismo e Romanticismo Il Romanticismo è un movimento letterario e artistico che sorge in contrapposizione all’illuminismo, esaltando il sentimento, l’arte, il genio e l’individualità contro alla ragione; la storia e le nazionalità contro al cosmopolitismo. L’idealismo assoluto è la filosofia dell’età del romanticismo (non del Romanticismo): il filosofo idealista più vicino alle posizioni dei letterati dell’Athenäum è Schelling; infatti i letterati, dai fratelli Schlegel a Goethe e Schiller, sviluppano proprie concezioni estetiche e in senso lato filosofiche: essi, dopo i tentativi addirittura di una poesia scientifica e illuminista, si riappropriano di contenuti e forme espressive basate sul sentimento e la liricità individuale che dà espressione alla storia e alla tradizione folklorica (il M.E. viene recuperato e esaltato come fonte delle diverse culture e lingue nazionali); ma si esalta anche la cultura greca, i cui poeti hanno prodotto «ciò che c’è di puro nell’arte e nella natura» (Schlegel). Idealisti e romantici, comunque, si oppongono agli ‘antichi’ illuministi. Tuttavia, assunta questa prima definizione, è possibile vedere fra illuminismo e romanticismo, oltre che una semplice contrapposizione, anche delle relazioni: nessun movimento può essere completamente nuovo e diverso rispetto a ciò che lo ha preceduto. Su un piano politico il Romanticismo (specie in Germania) si oppone ai guasti e agli eccessi storici della ragione illuminista, come la Rivoluzione francese (già criticata dagli illuministi) e la conquista napoleonica collaborando con la Restaurazione; tuttavia in nome della nazionalità e della libertà (principio politico illuminista diffuso dal Codice napoleonico) esso anche si contrappone alla Restaurazione. Negli illuministi non è assente la considerazione del sentimento, come in Kant; Kant già si definisce idealista (anche se trascendentale) e Fichte vuole dichiaratamente proseguire e migliorare il suo discorso dando l’avvio all’idealismo assoluto; Hegel (idealista assoluto) arriva a considerare la ragione (Logos) identica alla realtà e alla storia. Ovviamente nell’800 proseguono gli studi scientifici e le applicazioni tecniche esaltate dagli illuministi. Si è così parlato di «ambivalenza» dell’anima romantica: essa non rinuncia alle conquiste della ragione, ma ascolta anche la sensibilità; è speranza e disperazione; è entusiasmo e apatia (spleen, noia); si protende all’infinito sentendosi finita. Proprio i contrari stanno alla base della poesia, della vita, della dialettica hegeliana.