L’EVOLUZIONE NEI LUOGHI DI DARWIN Narrativa di accompagnamento al viaggio con note scientifiche e biografiche di Carla Castellacci Testi originali di Carla Castellacci, realizzati espressamente per questo progetto TEMI 2 - DIZIONARIO Carla Castellacci Versione 0.3 - 11 luglio 2006 DIZIONARIO - 3 L'evoluzione dell'evoluzione L'idea dell'evoluzione non nasce con Darwin. Se si vuole cercare chi prima di lui abbia detto qualcosa di "trasformista" si può risalire ad Aristotele. La biologia come scienza nasce più tardi della fisica e della chimica, e fino alla fine del diciottesimo secolo è ancora in gran parte un terreno di speculazione per i filosofi. La sistematica di Linneo inizia a dare un ordine al mondo naturale, suddividendo gli esseri viventi in due grandi regni (animale e vegetale) a loro volta suddivisi in raggruppamenti sempre più ristretti (phylum, classe, ordine, famiglia, genere, specie), secondo a uno schema di classificazione gerarchico. A determinare questa gerarchia c’è una corrispondente classificazione dei caratteri: alcuni sono generali, comuni a più gruppi, altri particolari, presenti solo in un singolo gruppo. Il prezzo di quest'opera di sistemazione è l'idea che il mondo naturale sia suddiviso in specie con caratteristiche fissate una volta per tutte, fin dai tempi della creazione. Nell'ambito dell'Illuminismo francese alcuni autori anticipano l'idea che le specie possano trasformarsi, ma il tema non viene mai sviluppato fino a diventare oggetto di una teoria. Anche per Lamarck l'evoluzione (il "trasformismo") è solo una parte di una "filosofia zoologica" più generale. Lamarck però non si limita ad avanzare l'idea generale della trasformazione delle specie, ma propone una spiegazione basata sulla capacità degli organismi di adattarsi al loro ambiente. Spesso nelle scuole si insegna che la differenza tra Lamarck e Darwin ha a che fare con l’ereditarietà dei caratteri acquisiti, in cui Lamarck credeva (sbagliando) e Darwin no. In realtà su questo punto Darwin la pensa più o meno come Lamarck, e la differenza è più sottile. Lamarck pensa che le variazioni abbiano origine dai ripetuti sforzi compiuti dagli organismi per adattarsi al loro ambiente, e quindi che qualsiasi variazione debba andare in una direzione vantaggiosa. Invece Darwin, pur confessando di non poter dire nulla delle cause delle variazioni, pensa che siano per la maggior parte casuali, e quindi che alcune variazioni saranno vantaggiose e altre no. Non è l'organismo, ma la selezione naturale a decidere quali variazioni sono davvero utili. Tra i precursori di Darwin non si può mancare di ricordare il nonno Erasmus, anche se non sembra aver esercitato una grande influenza su Charles. I fossili I fossili sono l'unica prova che abbiamo della forma di organismi vissuti in tempi remoti (decine o centinaia di milioni di anni fa) e oggi estinti. Sono anche un'eccezione fortunata alla regola per cui ogni essere vivente, dopo la morte, si decompone rapidamente senza lasciare tracce. Il processo di fossilizzazione dipende da circostanze abbastanza eccezionali. Se l'organismo viene seppellito rapidamente, per esempio da smottamenti del terreno o 4 - DIZIONARIO da ceneri vulcaniche, il suo corpo viene protetto dalle cause di distruzione più immediate come agenti atmosferici e animali che si nutrono di carcasse. Ma il naturale processo di decomposizione non viene arrestato. Le parti molli sono le prime a decomporsi, e quindi è molto raro che siano conservate nei fossili. Le parti dure si preservano più a lungo e hanno maggiori probabilità di trasformarsi in minerali. Le ossa fossili conservate nei musei contengono poco o nulla del materiale organico originario. Si tratta infatti di strutture minerali che formano una specie di calco tridimensionale delle parti originali. Altri tipi di fossili riproducono impronte o altre tracce lasciate dal corpo. Vi sono inoltre tracce chimiche dell'esistenza della vita che possono aiutare a ricostuire condizioni ancestrali. Gli stromatoliti, datati a 3,5 miliardi di anni fa, sono considerati una traccia dell'attività di antichissimi cianobatteri. In generale, le probabilità di trovare nei reperti fossili le tracce di una specie estinta non dipendono solo dalle caratteristiche dell'organismo e dal terreno nel quale viene seppellito, ma anche dalla dimensione della popolazione, dalla durata del periodo di esistenza della specie, e dall'estensione della sua estensione geografica. Come conseguenza, è estremamente difficile che i fossili ci diano una documentazione completa, fotogramma dopo fotogramma, della transizione da una specie a un'altra, ed è invece probabile, praticamente certo, che appaiano "salti" intercalati tra loro da milioni di anni di evoluzione graduale, di cui però non resta traccia. La datazione dei reperti si basa su diversi metodi e principi. In primo luogo, l'età dei reperti può essere dedotta dall'età delle rocce che contengono i fossili, che può essere determinata dai geologi anche in base a comparazioni con altre aree geografiche meglio conosciute. Un metodo diretto di datazione si basa sulla misurazione della presenza di elementi radioattivi (come il Carbonio 14) che decadono in tempi molto lunghi, e la cui maggiore o minore quantità fornisce un'indicazione del tempo intercorso. I reperti fossili possono rivelare ai paleontologi una grande quantità di informazioni, ma a tutto c’è un limite: nessuno per esempio è ancora riuscito a fargli dire di che colore erano i dinosauri. La selezione naturale Per Darwin, e per i biologi di oggi, la selezione naturale è la principale spiegazione dell'evoluzione. L'idea, per sommi capi, è abbastanza semplice: gli individui in una popolazione non sono identici tra loro; in secondo luogo c'è sempre una differenza, a volte molto grande, tra il numero di individui che nascono e il numero di individui che giungono a maturità e riescono a riprodursi. Date queste premesse, anche se le differenze tra due individui sono piccole possono comunque determinare il successo DIZIONARIO - 5 nella sopravvivenza e nella riproduzione. Se le caratteristiche favorevoli sono ereditabili, esse tenderanno a essere trasmesse a un maggior numero di individui e quindi a diffondersi nella popolazione. Viceversa, le caratteristiche meno favorevoli o addirittura dannose tenderanno a scomparire assieme agli individui che le possiedono, che lasceranno pochi o nessun discendente. La teoria di Darwin non pretende di spiegare l'origine della vita, e neanche l'origine delle variazioni. La selezione naturale infatti agisce “scegliendo” alcune variazioni a scapito di altre, ma non è la causa delle variazioni. La causa delle variazioni è un miscuglio molto complicato di cambiamenti nel DNA (mutazioni genetiche), cambiamenti nei processi di sviluppo embrionale, e cambiamenti negli ambienti. La selezione naturale è spesso stata associata a termini come “lotta per la vita” (per l'esistenza, per la sopravvivenza), e all'idea della “sopravvivenza del più adatto”. In gran parte è così, ma è importante non esagerare con queste immagini. Oggi i genetisti delle popolazioni pensano alla selezione naturale in termini statistici, di frequenze geniche, come risutato di molti fattori uno dei quali (ma non l'unico) è la lotta per la vita. Per alcuni processi evolutivi, in particolare nel caso della migrazione di una popolazione in un nuovo territorio, la selezione naturale è solo una parte della spiegazione. Se il nuovo ambiente è favorevole (abbondanza di cibo, assenza di predatori), i nuovi arrivati possono moltiplicarsi rapidamente e, per un certo periodo, la selezione naturale avrà un effetto limitato. In questi casi, popolazioni con caratteristiche diverse, anziché competere tra loro, potrebbero separarsi in “nicchie” ecologiche diverse. È come dire che, in questi casi, sono i nuovi arrivati a scegliersi l'ambiente più adatto a loro. Questo processo va tenuto in considerazione quando si parla della biogeografia delle isole. Inoltre non è detto che il “più adatto” nel senso di Darwin (della lotta per la vita) sia anche quello che fa più figli: dipende anche dai cicli riproduttivi. Per esempio, se il “migliore” adattamento comporta anche una minore fertilità, i “meno adatti” nel senso di Darwin potrebbero riuscire a fare più figli (e quindi alla fine, risultare i più adatti dal punto di vista dell’evoluzione). La varietà di strategie riproduttive in natura è così ampia che qualsiasi regola avrà sempre delle eccezioni. La selezione sessuale Difficile pensare che le penne dei pavoni siano vantaggiose dal punto di vista della sopravvivenza: rendono più visibili ai predatori, impacciano il volo, e non hanno alcuna utilità apparente. Questo vale per molti aspetti della colorazione degli uccelli. Il dubbio nasce anche dalle differenze tra i sessi all'interno della stessa specie: se certe caratteristiche rappresentassero davvero un vantaggio per la sopravvivenza, ci si 6 - DIZIONARIO aspetterebbe di trovarle presenti tanto nei maschi quanto nelle femmine, cosa che evidentemente non accade nel pavone e in molti altri casi. Questi esempi portarono Darwin a elaborare l'idea della selezione sessuale. Per molti aspetti si tratta di una variazione sul tema della selezione naturale, la competizione tra individui per il possesso di risorse limitate. Solo che in questo caso gli individui sono tutti dello stesso sesso (in genere, i maschi), e le risorse sono tutte dell'altro (in genere, le femmine). Oggi la maggior parte dei biologi tende a non fare una netta distinzione teorica tra selezione sessuale e selezione naturale. Anche nel caso del pavone si potrebbe infatti dare una spiegazione adattativa: il maschio, rendendosi più visibile ai predatori, permetterebbe alla compagna di mettersi in salvo assieme alla nidiata. In pratica il risultato non cambierebbe, e visto che per risolvere la questione sarebbero necessarie molte osservazioni sul campo (non si può fare un esperimento in laboratorio) c’è sempre un margine lasciato aperto all'interpretazione. Un caso analogo è quello della giraffa. Comunque, quando si incontrano vistose differenze tra le caratteristiche di maschi e femmine, senza alcun vantaggio apparente in termini di sopravvivenza, la spiegazione in base alla selezione sessuale è più immediata e comprensibile. Ci sono differenze nel modo in cui si svolge la competizione: in alcuni casi la competizione tende a eliminare la concorrenza in modo diretto e il vincitore resta l'unico candidato per la riproduzione, mentre in altri casi la competizione somiglia più a un concorso di bellezza, dove è la giuria a scegliere. Inoltre ci sono differenze tra i sessi per quanto riguarda le strategie di riproduzione. Dal momento che il maschio non è (in genere, ma le eccezioni non mancano mai, per esempio i cavallucci marini) condizionato dai tempi di gestazione, il suo "investimento" nella riproduzione è più piccolo rispetto a quello della femmina. Il maschio può quindi permettersi di essere meno selettivo. Per Darwin, la selezione sessuale è anche uno dei fattori che spiegano le razze umane. Su questo punto, va premesso che oggi l'esistenza di razze umane (come fatto biologico, indipendentemente dall'esistenza delle razze come categorie di discriminazione sociale) non è più accettata da molti biologi e antropologi (forse la maggioranza). Al tempo di Darwin però nessuno metteva in discussione l'esistenza di razze umane distinte in base a caratteristiche biologiche. Nel suo libro sull'Origine dell'uomo Darwin compara le differenze tra le razze e conclude che non sono poi così grandi. Ma soprattutto, conclude che queste differenze non possono essere spiegate dalla selezione naturale. Non ci sono ragioni per cui il colore degli occhi o dei capelli, o una "faccia bella", diano maggiori probabilità di sopravvivenza. Darwin ritiene quindi che le diverse popolazioni umane, sviluppandosi in condizioni di maggiore o minore isolamento, abbiano ciascuna sviluppato un proprio senso del bello che ha portato a definire norme diverse, mantenute attraverso la selezione sessuale. Contrariamente a ciò che si può credere, il fatto che popolazioni con pelle, occhi e capelli chiari vivano al nord potrebbe non avere niente a che fare con la minore incidenza della luce solare lontano dall'equatore (i controesempi sarebbero DIZIONARIO - 7 numerosi). Semplicemente, la spiegazione potrebbe essere che i primi a giungere in quei posti sono state popolazioni fatte da gente che aveva quelle caratteristiche, e che ha fatto di quelle caratteristiche il loro standard di bellezza. La selezione sessuale offre l'occasione per ricondurre sul terreno della biologia preferenze e comportamenti che siamo soliti considerare prodotti della cultura, e quindi soggetti alle nostre scelte individuali o collettive. In particolare, ci porta a considerare l'idea che dietro a ciò che consideriamo scelte consapevoli ci siano meccanismi del tutto inconsci, frutto di una lunga selezione inconsapevole. Wedekind e collaboratori hanno condotto un esperimento dal quale risulterebbe che il complesso MHC, un gruppo di geni con un ruolo importante nel sistema immunitario, potrebbe essere soggetto alla selezione sessuale. Nessun essere umano, ovviamente, è in grado di "vedere" l'MHC di un altro (né il proprio), ed è questo a rendere l'esperimento interessante (e un poco controverso). A un gruppo di studentesse universitarie è stato infatti chiesto di annusare le magliette indossate per due notti di seguito da studenti maschi, e di scegliere il proprio partner in base a questo unico indizio. È risultato che ciascuna studentessa aveva scelto lo studente con l'MHC più compatibile con il proprio. Siamo davvero figli del caso? Il paleontologo Stephen Jay Gould (molto tradotto anche in Italia, scomparso pochi anni fa) ha scritto che se potessimo riavvolgere il film dell'evoluzione, indietro di centinaia di milioni di anni, e poi farlo ripartire da quel momento, difficilmente assisteremmo allo stesso spettacolo: la storia della vita è stata determinata da troppi eventi casuali perché tutto possa ripetersi allo stesso modo. Non tutti però condividono questa idea: c'è chi pensa che la storia della vita, presa nel suo insieme, mostri una direzione. I dettagli possono essere affidati al caso (certamente, l'asteroide che ha causato l'estinzione dei dinosauri non seguiva nessuna tendenza evolutiva), ma l'evoluzione di caratteri complessi, e anche dell'intelligenza, sono un risultato che sarebbe stato raggiunto comunque, anche prendendo una strada diversa. Darwin non pensava che evoluzione volesse dire progresso. Un po' perché la materia prima dell'evoluzione, le variazioni, sono un prodotto del caso, ma soprattutto perché non bisogna dimenticare che molti organismi "inferiori" esistono da molto più tempo di noi, hanno alle spalle una storia evolutiva non meno lunga della nostra, e vivono benissimo così come sono. Inoltre, molti adattamenti si rivelano soluzioni piuttosto scadenti, soluzioni di compromesso, e alcune parti del corpo (gli "organi vestigiali") sembrano esistere solo per darci dei fastidi (per esempio l'appendice, o i denti del giudizio). È difficile abbandonare una soluzione di compromesso senza rinunciare a qualcosa. Per questo motivo il percorso dell'evoluzione non è lineare, non è un passaggio da una specie più primitiva a una specie più perfetta, ma è caratterizzato da continue ramificazioni, tentativi di 8 - DIZIONARIO raggiungere un nuovo compromesso che quando riescono diventano il punto di partenza di una ulteriore ramificazione. Nello studio del mondo vivente non si possono applicare criteri antropocentrici, giudicare dal nostro punto di vista ciò che è inferiore e superiore. Ma questo non vuol dire che tra noi e i batteri non ci siano differenze importanti, per esempio in termini di complessità. Inoltre la biologia è piena di processi "autocatalitici", che una volta avviati si alimentano da sé come in una reazione a catena. Questo rende plausibile l'idea che l'evoluzione, in fin dei conti, segua una tendenza verso l'aumento della complessità. Il dibattito resta aperto. Evoluzionismo e creazionismo Attenzione alle parole: ci sono persone (e non solo tra i creazionisti) che dicono che, in quanto "-ismi", sia l'evoluzionismo che il creazionismo sono punti di vista filosofici (o addirittura religiosi). L'alternativa è piuttosto tra evoluzione e creazione (se si vuole parlare di ciò che, secondo gli uni e gli altri, è accaduto), oppure tra teoria dell'evoluzione e creazionismo (se si vuole parlare delle rispettive maniere di spiegare il mondo, attraverso la scienza o la religione). A parte queste cautele, la teoria dell'evoluzione non ha mai avuto vita facile negli Stati Uniti, dove il primo, famoso "processo delle scimmie" nel 1925 vide sul banco degli imputati un insegnante che aveva sfidato il divieto di insegnare l'evoluzione. Successivamente, visto il fallimento dei tentativi di vietare l'insegnamento dell'evoluzione, i creazionisti hanno tentato di spacciarsi per scienziati e di far insegnare le loro "teorie" nelle classi di scienze. Il "creazionismo scientifico" insegna che la Terra ha seimila anni, tutti gli animali sono scampati al diluvio universale grazie all'Arca di Noè, i dinosauri vivevano accanto agli uomini. Sono teorie simili a quelle che ancora oggi vengono sostenute dal creazionismo italiano. Il "creazionismo scientifico" era ed è un'impresa disperata, perché assieme all'evoluzione bisogna negare l'età della Terra e dei fossili, quindi le teorie e i metodi di datazione della geologia, della cosmologia, e in generale della fisica. Una parentesi sul termine "teoria": dal momento che si parla anche di teorie politiche e filosofiche, si può parlare di teorie creazioniste. L'importante è non confondere questo tipo di teorie con le teorie scientifiche, che hanno sempre un rapporto con l'esperienza e si basano su un processo di correzione fondato su osservazioni ed esperimenti. Anche teorie scientifiche errate seguono lo stesso processo, e quando vengono abbandonate è perché gli scienziati sono giunti alla conclusione che non sono più sostenibili alla luce dei fatti. Questo però non accade lasciando un vuoto, ma di solito dopo lo sviluppo di altre teorie, che spiegano meglio i fatti e spesso sono in grado di fare nuove previsioni. Il fallimento del "creazionismo scientifico" ha indotto una nuova generazione di creazionisti ad abbandonare la pretesa di affermare "verità" in contrasto con la DIZIONARIO - 9 scienza. L'Intelligent Design (ID) non ha più lo scopo di insegnare teorie assurde alternative all'evoluzione, ma di introdurre nell'insegnamento l'idea che la teoria dell'evoluzione sia una teoria tra le tante, piena di lacune e basata su presupposti indimostrabili. Tra i cavalli di battaglia dell'ID c'è l'idea della "complessità irriducibile", che è la ripresa in termini moderni degli argomenti pre-darwiniani della teologia naturale, e di Paley in particolare. La chiesa cattolica non ha un atteggiamento ostile nei confronti dell’evoluzione, soprattutto dopo Giovanni Paolo II, ma non può ovviamente accettare che la teoria sia interpretata in chiave materialistica. Darwin è tollerato, ma guardato con sospetto. Tra i cardinali si sono avute recentemente prese di posizione favorevoli all’ID. Difficile andare controcorrente Fin dal 1842 Darwin aveva pronta una bozza del libro sulle specie, ne preparò un'altra nel 1844, ma per altri quindici anni non ne fece niente. In questo periodo si costruì una solida reputazione scientifica grazie a diverse pubblicazioni basate sulle osservazioni fatte sul Beagle. Le ragioni del lungo silenzio sono diverse e non del tutto chiare. Darwin era uno studioso molto cauto, che prima di pubblicare voleva sentirsi sicuro di aver preso in considerazione tutte le possibili obiezioni alla sua teoria. Temeva inoltre di suscitare la reazione della chiesa anglicana, che con il suo potere avrebbe potuto emarginarlo dalla comunità scientifica. Si dice anche che Darwin non volesse urtare la religiosità della moglie. Infine, Darwin non voleva essere associato ai movimenti di contestazione che nel decennio 1840 organizzavano comizi anticlericali, in cui l'evoluzionismo di Lamarck veniva messo al servizio di una visione egualitaria della società. Dopo la pubblicazione dell'Origine delle specie ci fu effettivamente una reazione da parte della chiesa anglicana, ma meno violenta di quanto Darwin avesse temuto. Le capacità di Huxley furono decisive nel far accettare la teoria dell'evoluzione alle principali istituzioni scientifiche britanniche. All'estero la teoria non incontrò resistenze particolari, ma fu in qualche modo deformata in modo da armonizzarla con la cultura scientifica locale. In Francia fu di stimolo alla ripresa delle teorie di Lamarck, in Germania ispirò un riorientamento dell'embriologia. Solo negli Stati Uniti, fin dall’inizio, vi furono anche tra gli scienziati resistenze ispirate da motivi religiosi, e il problema della compatibilità di evoluzione e religione si fece sentire di più. 10 - DIZIONARIO Darwin geologo Anche se tutti ricordano Darwin per la sua teoria dell'evoluzione biologica, durante il viaggio del Beagle Darwin si esercitò in numerose e importanti osservazioni geologiche. Come formazione, del resto, Darwin era principalmente un geologo. Dopo il ritorno del Beagle, le sue prime pubblicazioni riguardarono proprio la geologia dei luoghi che aveva visitato, e le sue ricerche in questo campo continuarono, per un certo periodo, anche sul suolo britannico. Da Lyell, Darwin trasse la convinzione che le caratteristiche della crosta terrestre possono essere spiegate in base a principi piuttosto semplici, movimenti graduali e continui e fenomeni di erosione, senza bisogno di far ricorso a eventi catastrofici e alla manifestazione di forze sconosciute. L’osservazione dei piccolissimi cambiamenti che si verificano sotto ai nostri occhi è sufficiente a rivelare le forze che, in ere geologiche lontanissime, hanno operato per dare alla crosta terrestre la sua forma attuale, disegnando le coste, le montagne e gli avvallamenti. Nelle varie tappe del Beagle nell’America del sud, Darwin notò a più riprese gli effetti dell’elevazione del terreno, raccogliendo conchiglie sulla cima delle Ande. Formulò anche un’ipotesi, rivelatasi corretta, sulla formazione degli atolli: queste formazioni ad anello sono ciò che resta di formazioni coralline, cresciute nelle acque poco profonde attorno a un vulcano, dopo che il vulcano si è inabissato. È interessante notare, perché è una cosa poco nota, che Darwin sviluppa questa teoria in disaccordo con la teoria di Lyell, e che più di una volta, fino a tarda età, dovrà difenderla dalle obiezioni sollevate da altri geologi. La geologia fornì anche a Darwin un sostegno importante per la sua teoria dell’evoluzione. La teoria di Darwin richiedeva infatti un “tempo profondo” di centinaia di milioni di anni per trasformare le prime forme viventi nelle specie attuali, e l’unico supporto a questa ipotesi veniva proprio dalle datazioni degli strati rocciosi fornite dai geologi. Negli ultimi anni della sua vita Darwin dovette confrontarsi niente meno che con Lord Kelvin, tra i più grandi fisici del suo tempo, che aveva calcolato (sbagliando) che l’età della Terra fosse di pochi milioni di anni. Data l’indiscussa autorità di Kelvin (il cui errore sarà compreso solo agli inizi del ventesimo secolo, con la scoperta della radioattività) Darwin fu certamente confortato dalla constatazione che i geologi stavano dalla sua parte. La biodiversità La diversità del mondo vivente ha molti aspetti. C'è diversità tra gli ambienti (marino, terrestre, equatoriale, polare, di montagna, ecc.); c'è diversità tra le specie; c'è diversità tra gli individui all'interno di una specie. La biodiversità è risultato di un lento e continuo cambiamento che coinvolge la terra nel suo insieme, dalla geologia al clima agli esseri viventi. Un indicatore molto approssimativo della biodiversità è il DIZIONARIO - 11 numero di specie viventi: quelle descritte fino a oggi sono circa un milione e mezzo, ma il numero effettivo potrebbe essere dieci o venti volte tanto. La biodiversità è minacciata da varie cause, ma principalmente dalla distruzione degli ambienti e dall'alterazione degli equilibri tra le specie. Quasi sempre la causa sono attività umane: inquinamento, deforestazione, eccesso di caccia o pesca, introduzione di specie aliene. La biodiversità è una questione di equilibri, perché ogni specie è collegata alle altre da una rete di dipendenze, per esempio tra predatori e prede. Così, l'introduzione in un territorio di una specie invasiva, capace di appropriarsi di maggiori risorse o di riprodursi più velocemente, può portare all'estinzione delle specie native, e produrre un effetto a catena sulle altre specie la cui esistenza dipende da quelle che si sono estinte. A questi fattori va aggiunto il riscaldamento della Terra. Nessuno dubita che stia avvenendo, e pochi dubitano ancora che esso sia dovuto principalmente alle emissioni prodotte dalle attività umane. Ma a parte la sostanziale indifferenza delle principali nazioni industriali nei confronti di questo problema, nessuno è in grado di prevedere quali saranno le conseguenze, e quanto tempo abbiamo per evitare quelle più catastrofiche (deviazione delle correnti oceaniche, disgelo della calotta polare, desertificazione). Ci sono molte ragioni per difendere la biodiversità. Non solo ragioni etiche, di rispetto per le forme viventi, o puramente scientifiche, come il non volere che sia distrutto qualcosa che ancora non si conosce. Ci sono anche ragioni pratiche, perché la biodiversità assicura mezzi di sussistenza a intere comunità e garantisce il mantenimento della diversità genetica, che è un fattore essenziale per evitare che i cambiamenti climatici e la comparsa di nuove malattie possano avere un impatto devastante. Il numero di specie attualmente sfruttate per scopi alimentari o medicinali è una porzione irrisoria del totale delle specie viventi. Un gran numero di biologi è convinto che stiamo vivendo la sesta “grande estinzione”, la prima dopo quella che ha segnato la fine dei dinosauri 65 milioni di anni fa. Un tentativo di salvare il salvabile è l’individuazione e la protezione di “punti caldi” del pianeta (hotspot) in cui è concentrata la maggiore biodiversità. La diversità umana Secondo la teoria oggi più accreditata, la nostra specie ha avuto origine in Africa circa 120mila anni fa, e da qui è migrata verso gli altri continenti (l'America del Nord fu raggiunta attraverso un corridoio di terra tra la Siberia e l'Alaska, poi sommerso). Vi sono però anche altre ipotesi, secondo le quali popolazioni di origine più recente si sono fuse con i discendenti di precedenti migrazioni. Secondo questa teoria la nostra specie sarebbe frutto di una serie di incroci tra popolazioni diverse, anche se non tanto diverse da costituire specie separate. 12 - DIZIONARIO Il confronto tra le diverse ipotesi sull'origine dell'uomo è stato per lungo periodo condizionato dal presupposto che le razze umane fossero entità biologiche, spiegabili in base alla loro diversa origine. Negli ultimi tempi questo presupposto è stato in gran parte abbandonato, e con esso sono cadute varie teorie che gli facevano da contorno. In ogni caso, la storia della nostra specie ha radici molto più lontane, che vanno almeno ricondotte alla separazione tra i nostri antenati e gli antenati degli attuali scimpanzé, circa sette milioni di anni fa (le date sono materia di discussione). Da allora si sono succedute diverse specie di ominidi (o meglio "ominini", secondo la classificazione più recente), tra cui gli Australopitechi. Il genere Homo appare intorno ai due milioni e mezzo di anni fa (le date sono sempre materia di discussione) ed è rappresentato da diverse specie (habilis, erectus, ergaster, sapiens). A queste si potrebbero aggiungere anche altre specie, su cui però non c'è accordo. Ancora dibattuta è la collocazione dei Neandertal (neanderthalensis), come specie a sé o come sottospecie di sapiens. Un dibattito ancora più attuale, e piuttosto acceso, riguarda Homo floresiensis (dall'isola di Flores in Indonesia). L'esemplare meglio conservato è quello di una femmina adulta, di circa un metro di altezza e con un cervello di dimensioni ridotte (circa un terzo di quelle di sapiens). Questa specie usava attrezzi di pietra, conosceva il fuoco ed era dedita alla caccia. Le ridotte dimensioni sono in accordo con una tendenza al nanismo che si riscontra in molte specie animali confinate nelle isole, ma alcuni studiosi pensano che questa tendenza non valga per il cervello, e che lo scheletro in questione sia quello di un individuo microcefalo non rappresentativo della sua specie. La paleoantropologia è insomma terreno di molti dibattiti e di poche certezze. I ritrovamenti fossili sono sparsi, e quasi sempre si tratta di ritrovamenti parziali. È già abbastanza difficile mettere in relazione una mandibola trovata in un posto con un femore trovato in un altro. E poi l'anatomia non basta: per decidere se i vari ritrovamenti rappresentano specie diverse, dovremmo sapere qualcosa anche del comportamento riproduttivo. Negli ultimi anni, attraverso l'analisi comparativa del DNA condotta da diversi studiosi (Barbujani tra questi) si è giunti alla conclusione che sapiens e neanderthalensis non hanno lasciato una discendenza comune, il che porta a ritenere che si tratti di specie diverse (una seconda fase di questi studi è tuttora in corso). L'unica cosa che in qualche modo agevola il lavoro del paleoantropologo è il fatto che con il genere Homo entrano in considerazione anche gli strumenti, sempre più importanti per verificare conclusioni basate sulle differenze anatomiche, e decisivi a partire dalla civiltà Cro-Magnon (quella delle pitture nelle caverne, costituita da Homo sapiens anatomicamente moderni), apparsa circa 40mila anni fa. Da allora all'invenzione dell'agricoltura passano meno di 30mila anni. Anche se il numero di ritrovamenti continua ad arricchire, quasi ogni anno, l'albero evolutivo della nostra specie, spicca comunque la nostra marginalità. Siamo l'unica specie del genere Homo, e se risaliamo al livello di famiglia, in compagnia di gorilla scimpanzé e oranghi, il numero di specie attualmente esistenti non arriva a DIZIONARIO - 13 dieci. In termini evolutivi, siamo più simili a un binario morto che a un albero rigoglioso. L'espressione delle emozioni e il comportamento Gran parte della storia della nostra specie appartiene a una preistoria di cui si sono conservate poche tracce, insufficienti a rispondere a interrogativi come la nascita della coscienza, dell'intelligenza, del linguaggio. A partire da Darwin, il riconoscimento di questa difficoltà ha portato ad affrontare il problema attraverso lo studio comparativo dell'intelligenza e del comportamento, in particolare di primati con una parentela più stretta con la nostra specie. È ormai riconosciuto che altre specie oltre alla nostra sono capaci di comportamenti sociali complessi, con esempi di reciprocità e altruismo, e anche con capacità di inganno che fanno pensare a una consapevolezza di ciò che l'altro "sta pensando". Ugualmente interessanti sono le capacità di comunicazione, vocale ma soprattutto gestuale. L'idea che il comportamento umano possa avere una base comune con il comportamento animale può essere spinta fino a sostenere che anche il comportamento umano sia in'ultima analisi innato, e determinato dai geni. Questo è ciò che propone la sociobiologia, una disciplina molto controversa che ritiene di poter spiegare molti aspetti del comportamento umano, e in particolare la presenza di comportamenti antisociali, in base al vantaggio che questi comportano per il loro possessore. La “scoperta” non è che essere furbi e cercare di sfruttare le occasioni a proprio vantaggio e andare contro le regole senza farsi scoprire è meglio che essere fessi e farsi sfruttare dagli altri e farsi scoprire quando si violano le regole. La “scoperta” è che queste capacità sono innate, anche se per il momento nessuno ha saputo chiarire la concatenazione di cause che a partire dai geni porterebbe ai comportamenti. Il linguaggio Per Cartesio, il linguaggio è ciò che ci distingue dagli animali. Oggi, potremmo aggiungere, ci distingue anche dalle macchine "intelligenti", che per quanto sofisticate e più veloci di noi in molti compiti di elaborazione non sono capaci di intrattenere una conversazione credibile, o di tradurre un testo in modo affidabile. L'origine del linguaggio umano è un problema di difficile soluzione. Non ci sono fossili che possano aiutarci, la scrittura è un'invenzione tardiva, e non sappiamo che cosa renda il nostro cervello capace di elaborare il linguaggio: basta una massa cerebrale molto grande, o servono particolari "circuiti" neuronali? Nessuno può dire con certezza se i Neandertal erano in grado di parlare. 14 - DIZIONARIO D'altra parte nessuno dubita del fatto che molti animali comunicano tra loro, e quindi si può pensare che il linguaggio sia una di quelle cose che si possiedono per gradi, non un "tutto o niente", ma un "più o meno". In breve, tra gli studiosi che lavorano in questo campo ci sono posizioni molto diverse. Alcuni autori ritengono che ciò che distingue il linguaggio umano sia la sua struttura, il fatto di avere una grammatica. A uno scimpanzé si possono insegnare delle parole ("io Tarzan, tu Jane"), ma nessuno riuscirà mai a fargli mettere le parole in un ordine che rispetti una struttura. È una questione di "tutto o niente". Altri pensano che la questione della struttura sia secondaria, e che la quantità di parole che uno scimpanzé riesce a imparare sia la differenza più importante tra lui e noi: è una questione di "più o meno". Se le cose non fossero già abbastanza complicate, il problema del linguaggio si lega ad altre questioni come le capacità cognitive e la coscienza. Anche in questo caso non esiste una teoria condivisa da tutti (o anche da molti). Nessuno è in grado di dire se e come il linguaggio sia associato alle capacità cognitive e alla coscienza, ma nessuno è in grado di escludere una relazione. La stretta parentela tra noi e altri primati, in particolare gli scimpanzé, è stata confermata dalla comparazione del DNA. In base a questo confronto si può dire che siamo scimpanzé al 98%. Questo, a rigore, è una semplice indicazione del grado di parentela tra noi e gli scimpanzé, prevedibilmente superiore a quello che entrambe le specie hanno con i topi (potrebbe essere il 90%, ma il numero è meno attendibile). D’altra parte è la stessa cosa che dire che gli scimpanzé sono umani al 98%, che i topi lo sono (indicativamente) al 90%, e che sotto sotto anche le mosche dovrebbero avere qualcosa di umano. L’argomento è da approfondire. DIZIONARIO - 15 VIAGGIO Carla Castellacci Versione 0.3 - 11 luglio 2006 16 - DIZIONARIO Le date delle varie tappe sono da confermare Isole Galapagos – 1-20 dicembre 2006 G.Gentile - Roma “Tor Vergata” M.Passanti Bologna F. Frati, Siena (?) Guayaquil (Ecuador) 20 febbraio 5 - marzo 2007 or 16 aprile - 2 maggio 2007 T.Pievani - Milano Bicocca Machu Picchu (Perù) 27 aprile 22 maggio 2007 D.Pettener Bologna 9 maggio – 25 maggio 2007 21 dicembre 2006 - 10 gennaio 2007 (?) Osservazioni Oceanografiche tra le isole Galapagos e Santiago – G.Budillon Napoli (?) 15 gennaio – 25 gennaio 2007 Valparaiso (Cile) S.Tinti e C.Piccinetti (?) - Bologna 9 febbraio – 2 marzo 2007 Chiloè e arcipelago 19 febbraio – 14 marzo 2007 ChonosTerra (Cile)del Fuoco (Argentina) R.Costa/M.Rasotto V.Sbordoni – Roma “Tor Rio, San Salvador (Brasile) F.Dessì/C.Veracini Firenze Atacama (Antofagasta) (?) Astrobiologia,G.P. Siroli con studente di L. Gregorini (Bologna) Catapano CERN 7 aprile – 21 aprile 2007 Buenos Aires (Argentina) e Colonia (Uruguay) G.Barbujani Ferrara 20 marzo – 3 aprile 2007 (?) Penisola Valdes (Argentina) A.Pilastro Padova 6 marzo – 20 marzo 2007 (?) - 17 Patagonia (Argentina) DIZIONARIO Programmi collaterali Dal Sasso Milano Museo storia Catapano/bambini naturale Galapagos 20 dic 7 gen TAPPE A BORDO DI ADRIATICA ORDINE 18 - DIZIONARIO CRONOLOGICO Isole Galapagos Periodo: dal 1 dicembre al 20 dicembre 2006 (con Adriatica, altro da definire). Adriatica: in navigazione tra le isole. Yate disponibile assieme ad Adriatica. Team: Gabriele Gentile, Università di Roma “Tor Vergata” con due studenti Marco Passamonti, Università di Bologna Francesco Frati, Università di Siena ? Progetto collaterale: Paola Catapano CERN (dal 20 dicembre al 7 gennaio, su un altro Yate, un gruppo di ricercatori spiega ai propri figli – 4 bambini di 9 anni – l’esperienza di Darwin alle Galapagos) Temi: L’evoluzione dell’evoluzione. La selezione naturale. La selezione sessuale. Siamo davvero figli del caso? Evoluzionismo e creazionismo. La biodiversità. Darwin ha grandi aspettative per il suo viaggio alle Galapagos, sia per l’interesse che gli suscita la geologia di queste isole vulcaniche che per la consapevolezza che questa sarà l’ultima tappa prima del ritorno a casa (anche se questo significa attraversare un altro mezzo mondo, la missione di esplorazione è a questo punto sostanzialmente compiuta). Si tratta di una tappa cruciale del viaggio, anche se è ancora presto perché Darwin possa trarre le conclusioni che sappiamo: è cruciale per gli ulteriori problemi che gli verranno posti dalla distribuzione delle specie. Le grandi tartarughe terrestri offrono un primo spunto: Darwin apprende dal vicegovernatore Lawson che esaminando una tartaruga, in base a certe particolarità, è possibile stabilire da quale isola provenga. Poi ci sono i fringuelli: sono uccelli talmente simili tra loro che Darwin dovrà ricorrere a un esperto ornitologo per capire di quante distinte specie si tratti. Scriverà nel suo resoconto: “È come se si fosse presa una specie e la si fosse modificata per finalità diverse”. Le tredici specie che collettivamente vengono chiamate i “fringuelli di Darwin” non sono ugualmente distribuite tra le diverse isole dell’arcipelago. Darwin in seguito rimpiangerà di aver buttato tutti i suoi esemplari nella stessa cassa senza aver diligentemente annotato il luogo di provenienza, ma la distribuzione geografica di questi uccelli è un puzzle ancora oggi oggetto di studio. Le isole Galapagos sono infatti soggette a cicli pluriennali in cui si alternano periodi di abbondanza e di scarsità di cibo. In condizioni di scarsità, ogni specie tende a occupare la propria nicchia e a rimanere isolata dalle altre anche dal punto di vista riproduttivo. In condizioni di abbondanza, le popolazioni aumentano di numero e ci possono essere incroci tra individui di specie diverse. Questo significa che ciò che oggi si può osservare è un’istantanea del processo evolutivo in cui la speciazione non è ancora completa. Le Galapagos sono Patrimonio dell’umanità UNESCO. DIZIONARIO - 19 Sintesi dei progetti scientifici Aspetti generali della biodiversità, con particolare riferimento alle iguane. Cenni storici e consistenze attuali. Osservazioni di animali in natura, visita ai centri di conservazione. Minacce alla biodiversità, rischi di estinzione. Insetti invasivi e biodiversità del suolo. Discussione del problema degli insetti invasivi (origini, entità, danni arrecati). Vegetazione, insetti e assenza di predatori naturali. L’albero genealogico delle specie invasive: come si ricostruisce, come può essere utile a fronteggiare il problema. Diversità del suolo: descrizione, cause. Biodiversità marina. Progetto didattico rivolto a bambini provenienti da diversi Paesi. Dove è stato Darwin? Darwin ha visitato quattro isole: San Cristobal (Chatham), Floreana (Charles), Isabela (Albemarle), Santiago (James). Ha anche costeggiago l'isola della Tortuga (Brattle), che non è quella del Corsaro Nero. Capire quali posti abbia visitato in ciascuna delle isole è più difficile: non tutti i vulcani o le spiagge avevano un nome ufficiale, e se anche l'avessero avuto non è detto che Darwin ne sarebbe stato a conoscenza. Chi ha tentato di ricostruire le principali tappe dell'esplorazione (durata in tutto cinque settimane) ha dovuto confrontare le note manoscritte di Darwin, e quelle di Fitzroy, con l'osservazione della geografia attuale e qualche fonte locale per la toponomastica. Per i nostri fini l'indicazione delle isole dovrebbe essere sufficiente. Docilità degli animali In alcune isole dovrebbe essere possibile verificare in prima persona la docilità degli animali – la facilità con cui si lasciano avvicinare e la mancanza di aggressività (a parte i periodi di riproduzione). La docilità è un grosso svantaggio per gli animali, ma un grosso vantaggio per gli studiosi, perché vari aspetti del comportamento animale che di regola sono molto difficili da studiare in natura possono essere osservati da vicino. Pinguini all'Equatore La semplice presenza di questi uccelli a queste latitudini è indice di qualcosa di eccezionale. Il “qualcosa” nella fattispecie sono le correnti fredde che confluiscono in queste isole. Iguane Sono presenti sia iguane di terra che iguane marine, che si nutrono di alghe e che sembrano aver suscitato reazioni di disgusto in chiunque le abbia viste: È una creatura di aspetto orribile, di colore nero sporco, stupida e lenta di movimenti (Viaggio, 480) 20 - DIZIONARIO Le iguane marine sono state decimate dalla catastrofe ecologica del gennaio 2001, che ha tenuto il mondo con il fiato sospeso. La causa non è stato un avvelenamento diretto, ma probabilmente l'avvelenamento dei batteri che vivono in simbiosi con questi rettili, e che gli consentono di digerire le alghe. Le iguane sono morte di fame anche se il cibo non mancava, perché non erano in grado di metabolizzarlo. Un aspetto curioso della biologia di questi animali, ancora oggetto di studio, è che si restringono quando il cibo scarseggia: non è che dimagriscano, si riducono in lunghezza. Le iguane hanno procurato a Darwin qualche diversivo: Ne gettai una parecchie volte il più lontano possibile in una profonda pozza lasciata dalla marea, ma essa rtornava invariabilmente in linea retta al punto di prima. [...] Catturai più volte lo stesso animale, spingendolo verso un punto della roccia e sebbene possedesse una così perfetta capacità di nuotare, nulla poteva indurlo a entrare nell'acqua e ogni volta che ve lo gettavo, ritornava a terra nel modo che ho descritto (Viaggio, 481-2). Darwin comprende che il comportamento è spiegabile con il fatto che nel contesto delle Galapagos l'animale non ha nemici naturali all'asciutto, a differenza di quanto avviene in acqua, ed è quindi portato a seguire la strada più breve verso condizioni di sicurezza. Ancora un aneddoto, questa volta relativo a una specie di terra che ha l’abitudine di scavare la sua tana nel terreno: Osservai a lungo un individuo fino a quando metà del suo corpo fu sepolto; mi avvicinai allora e lo tirai per la coda; ne fu molto stupito e subito risalì per vedere di che cosa si trattasse e poi mi fissò in viso come per dire “Perché mi tiri la coda?” (Viaggio, p.483). Infine abbiamo un esempio della passione di Darwin per cibi fuori dall’ordinario: Quando sono cotte, queste lucertole danno una carne bianca, che è apprezzata da quelli che hanno uno stomaco superiore a ogni pregiudizio. (Viaggio, p. 484). Tartarughe Le grandi tartarughe che sono il simbolo di queste isole sono state decimate dalla caccia. Per i marinai costituivano infatti una fonte di cibo primaria, che si manteneva in vita per mesi senza mangiare ed era facile da immagazzinare sulle navi. I rapporti di parentela tra le diverse specie (e subspecie) di tartarughe delle Galapagos sono stati ricostruiti anche con l’analisi del DNA mitocondriale (Caccone è una delle ricercatrici). Lonesome George (George il solitario) è l’ultimo sopravvissuto della sua specie (o subspecie), un ottantenne cui i ricercatori della stazione di ricerca Charles Darwin non sono ancora riusciti a trovare una compagna. DIZIONARIO - 21 Ecoturismo L'ecoturismo nel contesto delle Galapagos ha un significato abbastanza particolare. Se da un lato è uno strumento indiretto per finanziare i progetti di conservazione, dall'altro è inevitabilmente un fattore di aumento della popolazione (umana) delle isole, che può portare a dover elaborare (e finanziare) nuovi progetti di conservazione. Qual'è il bilancio tra costi e benefici? Specie invasive Di tutti i posti da cui sarebbe bello veder sparire le specie invasive, le Galapagos sono sicuramente in cima alla lista. Invece anche qui l'invasione è in atto, e il problema è di limitare i danni. Si tratta soprattutto di animali domestici (gatti, cani, capre, maiali), e di topi. Qualcuno ricorderà la storia (ormai screditata) per cui l'estinzione dei dinosauri è avvenuta a causa dei topi che si mangiavano le loro uova. Alle Galapagos questo è invece un esito possibile per alcune specie, soprattutto pinguini e tartarughe. Il problema è complicato non solo dalla difficoltà universale di eradicare i topi, ma anche dai cambiamenti climatici periodici (legati a El Niño) che producono ogni qualche anno situazioni di scarsità di cibo che colpiscono in particolare le colonie di pinguini. In condizioni normali, al ritorno di condizioni climatiche favorevoli le colonie si ripopolerebbero rapidamente, e sarebbero quindi pronte ad affrontare la penuria destinata a seguire qualche anno dopo. La presenza dei topi mangiauova ha reso più lento il recupero, esponendo le colonie alla prospettiva di una continua riduzione e infine all'estinzione. Questo è un fenomeno che si sta svolgendo oggi, e può essere interessante tentare di avere informazioni dalle persone impegnate nei progetti di conservazione. Insetti invasivi L'ambiente naturale delle Galapagos è piuttosto povero di insetti (come già notato da Darwin), ma con l'intensificarsi dei trasporti hanno iniziato ad apparire specie invasive, che traggono vantaggio dall'assenza di predatori naturali. Il problema è anche che i danni causati da questi organismi - in primo luogo alla vegetazione - iniziano a diventare evidenti solo dopo che la specie aliena ha già messo saldamente piede su un'isola. Alcuni scienziati sono impegnati su un progetto di ricerca che ha per obiettivo il controllo di 21 specie di piante a rischio; tra le isole interessate nello studio: Santa Cruz, Española, Santa Fe. Ci sono anche le piante: Opuntia L’Opuntia è una “pianta grassa” che cresce lentamente e può vivere fino a 150 anni. Nelle isole delle Galapagos ci sono 6 specie. In particolare nell’Isola Española Opuntia megasperma è a rischio estinzione. Una delle cause principali fu l’introduzione delle capre che dal 1978 sono state completamente allontanate; altro fattore limitante è la drammatica diminuzione del numero di individui di tartarughe giganti, utili per la dispersione dei semi della pianta. Gli scienziati stanno tentando, 22 - DIZIONARIO per la prima volta, di ristabilire, a Punta Cevallos, la popolazione dell’unica specie di Opuntia presente sull’isola. Uccelli fratricidi Una presenza frequente nei documentari naturalistici sono le sule mascherate. Ciascuna coppia depone due uova, all'aperto e senza costruire un nido. Dopo la schiusa, i genitori forniscono ai figli, oltre al cibo, l'ombra che gli evita di morire disidratati. Ma in capo a pochi giorni il fratello maggiore spinge il minore fuori dalla zona d'ombra, condannandolo a morte, sotto gli occhi indifferenti dei genitori. C’è una storia di adattamento anche dietro a questo comportamento (sia dei figli che dei genitori). Sono presenti anche le sule dai piedi azzurri, decisamente appariscenti. Determinazione del sesso La determinazione del sesso nelle tartarughe (e non solo) non avviene come da noi, a seconda della presenza del cromosoma Y. È la temperatura a decidere se da un uovo uscirà un maschio o una femmina. Il mantenimento dell'equilibrio tra i sessi è quindi affidato a fattori esterni, che sono alterati dal riscaldamento globale. Questa è un'ulteriore complicazione per i progetti di conservazione. Cetrioli di mare La pesca dei cetrioli di mare non è un’attività tradizionale in Equador, e ha avuto impulso dal consumo crescente di questi animali (considerati afrodisiaci) sul mercato asiatico. Una specie di oloturie, Stichopus fuscus, è stata particolarmente colpita. Nonostante le acque attorno alle Galapagos siano state dichiarate riserva marina fin dal 1986, e nonostante i divieti sulla pesca imposti dal governo equadoregno, le oloturie hanno continuato a essere vittima di una pesca eccessiva, spesso illegale, che ha portato a una drastica riduzione del loro numero. Da una decina di anni è iniziato un processo di definizione di politiche consensuali per lo sfruttamento delle risorse marine, che vede la compartecipazione di diversi settori: scientifico, turistico, e della pesca. Grotte di lava Le grotte formate nelle colate di lava offrono immagini spettacolari, e anche leggende di tesori nascosti dai pirati. DIZIONARIO - 23 Osservazioni oceanografiche PROGETTO DA DEFINIRE E CONFERMARE Periodo: fine dicembre 2006 – inizio gennaio 2007. Navigazione: all'interno delle Galapagos, e dalle Galapagos a Valparaiso. Team Giorgio Budillon, Università di Napoli All'inizio del viaggio del Beagle, Darwin si costruì una specie di retino per la raccolta del plankton marino: un sacco che veniva trascinato dalla nave raccogliendo gli organismi sulla superficie. Gli organismi raccolti, abbondanti e molto diversi, erano poi analizzati al microscopio. Darwin capisce che l'abbondanza di questi piccoli organismi spiega la ricchezza di vita negli ambienti marini. Quanto alla ricchezza di forme, non può fare a meno di provare “un senso di meraviglia, che tanta bellezza sia stata apparentemente creata per uno scopo così modesto”. La missione del Beagle non era specificamente rivolta alla raccolta di informazioni oceanografiche (temperatura, salinità, profondità, correnti). Sotto questi aspetti, la quantità di informazioni raccolte da Humboldt circa trent'anni prima rimane ineguagliata. Sotto questo aspetto, oltre alle note di Darwin, andrebbero considerate anche quelle di FitzRoy. Sintesi del progetto scientifico Il progetto prevede la rilevazione di misure oceanografiche utilizzando apparecchiature “portatili”, da imbarcare su Adriatica (i porti sono da definire). Alcune misure potranno essere effettuate quando Adriatica è in movimento, altre necessiteranno di una sosta. I dati rilevati saranno confrontati con le misure rilevate e tramesse dal NOAA. È in fase di studio la possibilità di collegare il computer a bordo con una rete di calcolo distribuita. Spunti Le osservazioni oceanografiche possono servire a rendere concreta, dal punto di vista fisico, la realtà delle correnti oceaniche: in generale non è facile immaginarsi fiumi che scorrono in mezzo al mare. Sempre in uno spirito abbastanza didattico, può essere interessante farsi spiegare come fanno i satelliti a rilevare misure che apparentemente si possono prendere solo in via diretta, a contatto con l'acqua (per esempio, la temperatura in profondità). Per quanto l'argomento rischi di portare fuori rotta, non sarebbe inopportuna una riflessione sullo stato di salute della Corrente del Golfo a fronte del procedere del riscaldamento globale. Dal punto di vista naturalistico, l'aspetto più importante che è possibile osservare sembra essere quello dell'upwelling, la risalita di acque fredde e ricche di 24 - DIZIONARIO nutrienti. La cosa non riguarda solo i pesci ma l’intera rete alimentare che si basa sull’upwelling, compresi uccelli e mammiferi. Qui può esserci un'attinenza con le iniziali osservazioni di Darwin sui piccoli organismi che sostengono l'abbondante vita marina. Un altro argomento che merita di essere trattato, anche per la sua stretta relazione con l'ecologia delle Galapagos, è il significato di El Niño e la sua interazione con altri fenomeni prodotti dal riscaldamento globale. DIZIONARIO - 25 Antofagasta – Atacama PROGETTO DA CONFERMARE E DA DEFINIRE Periodo: attorno al 10 gennaio. Team: Gian Piero Siroli e uno studente inviato di Loretta Gregorini (astrobiologa) Adriatica: da definire. Potrebbe fare tappa ad Antofagasta durante la navigazione tra le Galapagos e Valparaiso. Allo stato attuale il progetto non richiede la sua presenza se non come base logistica. Temi: Il tema dell'origine della vita non figura tra le preoccupazioni di Darwin, che correttamente lo tiene separato dal problema dell'evoluzione. A Darwin basta che la vita ci sia, e che le forme viventi mostrino una tendenza a variare nel tempo. Avendo a disposizione un tempo sufficientemente lungo (molto lungo), la selezione naturale può produrre una grande diversità attraverso l'accumulo di piccole variazioni. Il primo incontro tra la fisica e la teoria darwiniana fu abbastanza disastroso. Lord Kelvin calcolò a più riprese l'età della terra e giunse, secondo l'ipotesi più favorevole, a qualcosa nell'ordine delle centinaia di milioni di anni. Darwin (e i geologi, che prevalentemente erano dalla sua parte) erano incapaci di rispondere sullo stesso terreno, ma stimavano tempi molto più lunghi. Per Darwin fu una seria difficoltà, dato il prestigio della fisica e lo scarso entusiasmo di cui godeva, persino tra i biologi evoluzionisti, la sua teoria della selezione naturale. Comunque Kelvin aveva torto, e oggi si stima che l'età della Terra sia attorno ai quattro miliardi e mezzo di anni. Questo riconoscimento avvenne solo agli inizi del ventesimo secolo, un po' tardi perché Darwin potesse avere soddisfazione. Durante la controversia alcuni dei collaboratori di Darwin furono disposti a prendere in considerazione l'ipotesi della generazione spontanea di forme di vita molto semplici, un'ipotesi ormai screditata ovunque ma che in Inghilterra stava conoscendo una breve rifioritura. Darwin invece non prese mai sul serio questa scorciatoia. In Inghilterra, il dibattito sulla presenza di altri mondi abitati fu soprattutto un dibattito teologico, attorno alla suggestiva formula della “pluralità dei mondi”. Le origini dell'astrobiologia si presentano come un miscuglio affascinante di osservazioni astronomiche talvolta fantasiose, riletture della Bibbia, riscoperta dei miti e visioni del futuro. Sintesi del progetto scientifico Il progetto prende spunto dalla visita alla stazione di ALMA per una introduzione a concetti e metodi della bioastronomia. 26 - DIZIONARIO Spunti Il progetto si propone principalmente di introdurre i temi dell'astrobiologia con riferimento alla presenza nei dintorni di Atacama della stazione di ALMA (Atacama Large Millimeter Array). Il sito sembra essere ancora in gran parte in costruzione. L’organizzazione della tappa dovrebbe essere: imbarco alle Galapagos assieme agli oceanografi, sbarco ad Antofagasta, viaggio in pulmino fino alla stazione di Atacama (quella a 2900 metri). Dopo di che non sono chiare le condizioni di ingresso alla base, né quelle dell’eventuale accesso al sito delle antenne (quello a 5000 metri). Se è confermata la presenza degli astronomi durante la navigazione, uno spunto potrebbe essere quello di farsi spiegare l’importanza che avevano per FitzRoy gli orologi imbarcati sul Beagle. Come si arriva ad ALMA? A parte le consuete questioni di autorizzazione, ci sono aspetti di acclimatazione di cui può essere interessante parlare. La base si trova a 2900 metri di altitudine, e le antenne a 5000 (ammesso che queste ultime siano accessibili). La zona di Atacama è interessantissima dal punto di vista ecologico: è considerato il deserto più deserto del pianeta – si parla di condizioni di aridità durate 20 milioni di anni. Il deserto di Atacama è anche un campo di esercitazione per i robot, in fase di progettazione, impiegati per trovare tracce di vita su Marte. La presenza di vita su altri mondi: come si individua? Dalla ricerca di forme di vita pienamente sviluppate, e magari di intelligenze aliene, si è passati alla ricerca di molecole in vario modo legate alla vita. I biologi sono in genere poco propensi ad ammettere gli errori di Darwin (per esempio, che anche Darwin come Lamarck credesse all'ereditarietà dei caratteri acquisiti). I fisici tendono a fare altrettanto con Kelvin e i suoi calcoli sull'età della Terra. DIZIONARIO - 27 Valparaiso Periodo: dal 15 gennaio al 25 gennaio 2007. Adriatica in porto a Valparaiso. Team: Stefano Tinti, Università di Bologna. Corrado Piccinetti, Università di Bologna. Temi: I fossili. Darwin geologo. La biodiversità. Mentre si trova a Valdivia, il 20 febbraio 1835, Darwin assiste a un devastante terremoto. Dal suo punto di osservazione non è in grado di vedere le successive ondate di maremoto (tsunami), ma nei giorni successivi visita Concepciòn, interamente distrutta dallo tsunami. Qui raccoglie le testimonianze dei sopravvissuti, descrive l'innalzarsi e ritirarsi delle acque, le vie di fuga verso il largo intraprese dai marinai, l'enorme potenza delle onde e i loro effetti sulle costruzioni. Sulla costa ha modo di osservare la recente elevazione di alcune rocce (dedotta dalla presenza di molluschi morti di recente) e la presenza di conchiglie sulle scogliere sovrastanti, che lo confermano nell’idea che catene montuose come le Ande si formano attraverso un innalzamento graduale. Valparaiso è il luogo da cui Darwin ha modo di riordinare le sue note e di scrivere alla sorella Caroline a proposito della sua esperienza e delle sue osservazioni: “è uno dei tre spettacoli più interessanti che abbia potuto osservare dal momento in cui ho lasciato l'Inghilterra: un selvaggio Fuegino, la vegetazione tropicale, e le rovine di Concepciòn”. Sintesi dei progetti scientifici Terremoti e maremoti. Cenni storici ai principali eventi occorsi in questi luoghi. Esposizione didattica: cause, modo di propagazione delle onde sismiche, effetti. Sistemi di monitoraggio e allarme. Biodiversità. Esposizione didattica, con particolare riferimento agli ecosistemi marini. Produzione e distribuzione di materiale multimediale. Spunti Allo stato attuale, questa si presenta come una tappa piuttosto teorica: terremoti e maremoti sono corollari importanti della geologia del Cile (come pure i vulcani), e hanno senza dubbio segnato la storia geologica, biologica e degli insediamenti umani. D'altra parte, non è probabile (né augurabile) di poterli osservare e riprendere in prima persona ed è difficile offrire immagini di qualcosa che possa fare da surrogato. Una citazione abbastanza celebre: 28 - DIZIONARIO Un forte terremoto distrugge di colpo tutte le nostre più vecchie concezioni; la terra, il vero emblema della solidità, si è mossa sotto i nostri piedi come una crosta sottile su un fluido; lo spazio di un secondo ha creato nella mente una strana idea di insicurezza che ore di riflessione non avrebbero prodotto. (Viaggio, p. 379) Parlare di geologia potrebbe essere un’occasione per ricordare l’importanza storica dei geologi italiani del diciottesimo secolo, interessati anche loro a trovare una spiegazione per la presenza di conchiglie marine sulle Alpi. Darwin era sicuramente a conoscenza delle loro ricerche, per il tramite di Lyell. I terremoti si possono prevedere? Sistemi di protezione dai maremoti. Una parte del progetto riguarda la biodiversità, ma non descrive né gli ambienti (che in questa zona potrebbero riguardare il mare, la foresta, il deserto), né gli animali o le piante oggetto di studio. Un argomento che potrebbe mettere insieme tutte queste cose è la storia del guano, la cui importanza economica (un ottimo fertilizzante) ha dato origine a una vera e propria industria. In sintesi, i fattori alla base della produzione del guano sono: corrente di Humboldt –> abbondanza di pesci –> abbondanza di uccelli scarsità di piogge –> accumulo di depositi (decine di metri di guano disseccato) L'enorme accumulo di depositi ha consentito di ignorare il problema del rinnovamento delle risorse. Si è quindi avuto un processo di depauperamento dovuto a vari fattori: sfruttamento dei giacimenti –> distruzione degli habitat degli uccelli eccesso di pesca –> riduzione della popolazione di uccelli cambiamenti climatici –> riduzione dei pesci –> riduzione degli uccelli L'introduzione dei fertilizzanti artificiali, e la riduzione dei depositi, hanno portato nei primi decenni del 1900 al declino dell'industria del guano (che comunque continua a esistere) e al problema di mantenere un minimo di equilibrio tra sopravvivenza dell'industria e sopravvivenza delle specie che “producono” il guano. DIZIONARIO - 29 Chiloè e Arcipelago di Chonos Periodo: dal 9 febbraio al 2 marzo 2007. Adriatica: in navigazione da Puerto Montt a Puerto Natales, con team a bordo. Team: Rudi Costa, Università di Padova. Mariella Rasotto, Università di Padova. Temi: Difficile andare controcorrente. La biodiversità. Il periodo a Chiloè non presenta a Darwin spunti di riflessione particolarmente interessanti. Darwin è più che altro irritato dalle piogge abbondanti e non trova di particolare interesse neppure la geologia dell’arcipelago. Contrasta le “rigogliose foreste” di Chiloè con la povertà biologica dell’arcipelago di Chonos, dove due specie di pianta formano uno strato di “torba elastica”. È incuriosito dalla Gunnera scabra, una pianta con foglie tonde che possono raggiungere i due metri e mezzo di diametro. Tra tutti i reperti che continua diligentemente a collezionare, ce n’è però uno che avrà una grande importanza per il suo futuro: un piccolissimo balanide che si trova insediato in grandi quantità nella conchiglia di una particolare specie di molluschi. Passeranno dodici anni, ma quel balanide sarà il punto di partenza per una monumentale opera sui cirripedi, che frutterà a Darwin la medaglia della Royal Society e gli conferirà una solida posizione tra i naturalisti. Altro tempo sottratto alla redazione definitiva dell’Origine delle specie, ma non inutilmente: Darwin se ne servirà per approfondire e sviluppare le sue idee sulle differenze sessuali in relazione all’habitat e alle strategie riproduttive delle specie. Sintesi dei progetti scientifici. Biodiversità marina, genetica ed ecologia comportamentale. Selezione sessuale e strategie riproduttive, e loro influenza sulla risposta delle popolazioni a fronte di minacce come l’eccesso di pesca e i cambiamenti climatici. Utilità delle conoscenze scientifiche ai fini di un uso sostenibile delle risorse marine. Progetti di conservazione. Cronobiologa. Introduzione ai concetti ed esemplificazione con riferimento agli organismi della zona intertidale (cicli di marea). Spunti Abbondanza di specie animali nella zona intertidale (la zona coperta dalle acque solo durante l’alta marea). Tra gli organismi che sarà possibile osservare potrebbero esserci alcuni dei pesci usati da Darwin per esporre le sue teorie sulla selezione sessuale. 30 - DIZIONARIO Cronobiologia. Questo campo di studio molto recente ha per oggetto gli “orologi interni” che consentono agli organismi di predisporsi a (e sincronizzarsi con) variazioni ambientali cicliche (giorno-notte, stagioni, maree). Illustrare i concetti della cronobiologia non è semplice: visto dall’esterno, qualsiasi movimento periodico, sia di piante che di animali, può essere ripreso e poi accelerato, ma questo è solo l’aspetto superficiale; il meccanismo interno è fatto di geni e proteine. La cronobiologia riguarda da vicino anche noi, per cui può essere lecita qualsiasi domanda che abbia a che fare con il sonno. Visita ai mercati ittici per valutare l’entità del prelievo di pesca. La produzione ittica in queste zone è prevalentemente basata sulla pesca, con un contributo marginale da parte dell’acquacoltura. L'entità del prelievo di pesca serve come misura approssimativa della biodiversità marina. È quello che si dice utilizzare un “proxy”: non potendo andare direttamente a misurare qualcosa, si prende un indicatore più facile da misurare, che ci si aspetta sia strettamente correlato a ciò che interessa. È anche un’occasione per gettare uno sguardo sulla vita (umana, sociale) attorno ai mercati. D'altra parte è necessario anche sapere se il “proxy” scelto è affidabile. Nel caso in esame, significa capire se tutto il pescato finisce sul mercato locale, se vi sono specie poco pregiate che non sono oggetto dell'attività di pesca, quanto sono grandi le variazioni stagionali. I ricercatori contano quindi di entrare in contatto con le comunità di pescatori, e sarebbe importante seguire questi incontri come parte integrante dello studio della biodiversità e non solo da un punto di vista socioantropologico. I pesci diedero a Darwin molte soddisfazioni. Durante il viaggio ne raccolse qualche centinaio di esemplari, di specie diverse. Anche se molti di questi arrivarono in Inghilterra in uno stato di conservazione che li rendeva inutilizzabili, i rimanenti furono sufficienti a determinare qualche decina di nuove specie. Era, tra l'altro, un colpo ben assestato alla superiorità dei francesi nel campo dell'ittiologia. Lo studio dei pesci del Beagle fu affidato al reverendo Leonard Jenyns, protagonista di uno dei principali colpi di fortuna della nostra storia: Jenyns era stato scelto dal capitano FitzRoy come accompagnatore per il viaggio, ma aveva rifiutato cedendo il posto a Darwin. Il lavoro di Jenyns fu enorme, iniziò quando Darwin era ancora in mare e terminò nel 1842. Nel riassumere le scoperte di Darwin, Jenyns nota come la maggior parte degli esemplari provenienti dal Brasile, dalla Patagonia e dalle coste del Cile e del Perù siano nuove specie, così come tutti gli esemplari dalle Galapagos, dalla Terra del Fuoco e dalle Falkland. Darwin riserverà un ruolo molto speciale per i pesci: è un pesce, alla fin fine, l'antenato comune di tutti i vertebrati terrestri. Così i pesci figurano prominentemente nelle Origini dell'uomo, e sono tra i principali protagonisti della sua discussione della scelta sessuale. I pesci offrono a Darwin un punto di vista sulle cure parentali per molti aspetti alternativo a quello offerto dagli uccelli: pesci maschi che accudiscono i piccoli, li riconducono al nido e li difendono dalle femmine; pesci che portano in bocca le uova fino alla schiusa; pesci ermafroditi. DIZIONARIO - 31 Una domanda semplice è come faceva Darwin a sapere tutte queste cose (non ce lo vediamo nei panni del sub). Ma ovviamente, le teorie si costruiscono solo in parte sull’osservazione diretta, e le basi più ampie sono di solito costituite dalla letteratura scientifica già esistente. Ed ecco come Darwin descrive il nostro antenato: Il nostro antenato era un animale che respirava l’acqua, aveva una vescica natatoria, una grande coda per nuotare, un cranio imperfetto, ed era senza dubbio ermafrodita! Ecco una simpatica genealogia per l’umanità. (Darwin a Lyell, 10 gennaio 1860). Visite e osservazioni Ancud e dintorni (con pulmino). Puñihuil e isolotti di fronte. Pinguini di Magellano e di Humboldt. Fondazione Senda Darwin (Ancud – Chacao), dove viene studiato il Monito del Monte (Dromiciops gliroides), un piccolo marsupiale. Conqui (navigazione). Parque Nacional de Chiloe. Osservazione del Pudu, cervide a rischio di estinzione, e del Rinoderma di Darwin, anfibio i cui maschi incubano le uova in bocca fino alla schiusa. Isola San Pedro, con la volpe di Darwin: La sera raggiungemmo l’isola di San Pedro, dove trovammo il “Beagle” all’ancora. Doppiando la punta, due degli ufficiali sbarcarono per prendere un giro di angoli col teodolite. Una volpe (Canis fulvipes) di una specie che si dice sia particolare dell’isola e molto rara e che è nuova, stava seduta sulle rocce. Era così intenta a osservare il lavoro dei ufficiali che potei, camminando cautamente dietro di lei, colpirla sulla testa col mio martello da geologo. Questa volpe, più curiosa o più scienziata, ma meno saggia della generalità delle sue sorelle, è ora imbalsamata nel museo della Società Zoologica. (Viaggio, p. 350) Melinka (isola di Ascension). Monumento Natural Cinco Hermanas, abitato da cormorani, cormorani imperiali, leoni marini e lontre marine. Puerto Eden (villaggio di pescatori). Puerto Natales. 32 - DIZIONARIO Terra del Fuoco Periodo: dal 19 febbraio al 14 marzo 2007. Adriatica: in navigazione. Team: Valerio Sbordoni, Università Roma “Tor Vergata”, 4 studenti PhD e 1 postdoc. Temi: La selezione naturale. Difficile andare contro corrente. La biodiversità. L’incontro con i nativi della Terra del Fuoco (Fuegini) viene spesso ricordato come esempio dell’empatia di Darwin per i nativi, e l'episodio dell’amichevole scambio di pacche con i nativi non manca in nessuna ricostruzione. Darwin è colpito (persino turbato) dall’enorme differenza che vede tra i nativi e i popoli civilizzati, ma le sue osservazioni su questo punto non appaiono particolarmente penetranti. Il ruolo di eroe, tragicomico, in questa storia spetta piuttosto a FitzRoy, che durante il suo viaggio di alcuni anni prima aveva imbarcato (comprato? rapito?) quattro nativi da educare in Inghilterra, a proprie spese. Oltre alla religione cristiana, l’educazione comprendeva le buone maniere e l’uso di coltello e forchetta. Il viaggio del Beagle è anche l’occasione attesa da FitzRoy per portare a compimento questo suo progetto, che si completa con la reintroduzione dei nativi nel loro ambiente (assieme a un missionario e a un po’ di stoviglie). Il piccolo avamposto della civiltà sognato da FitzRoy viene però spazzato via da conflitti tribali. I temi scientifici toccati in questa tappa non riguardano solo la diversità umana. Di particolare interesse, in relazione al tema della biodiversità, sono le osservazioni sull’habitat delle “foreste di kelp”. Queste alghe giganti formano vere e proprie foreste sottomarine in cui si annidano numerose specie. La cosa non era sfuggita a Darwin, che dopo aver notato la grande diversità di molluschi, granchi, pesci e altri organismi osserva che la distruzione di una intera foresta non potrebbe causare la scomparsa di un numero di animali maggiori di quante ne potrebbe causare la distruzione di una area coperta di kelp. Infine, anche alcune delle osservazioni geologiche hanno un’attinenza con il viaggio di Darwin, in particolare l’osservazione dei ghiacciai che giungono fino al mare. Sintesi del progetto scientifico Organismi cavernicoli e loro distribuzione, con riferimento alla formazione dei continenti dal supercontinente Gondwana. Specie vicarianti. Osservazione dei ghiacciai. Spunti L’osservazione di grilli cavernicoli e di altri animali discendenti da antenati gondwaniani, il supercontinente da cui hanno avuto origine Australia e America del Sud, permetterà di parlare della frammentazione di questo supercontinente. DIZIONARIO - 33 Tra le primissime obiezioni mosse alla teoria di Darwin ce n’è una che ancora oggi sembra plausibile. Di tutti gli organismi che vivono esclusivamente nelle grotte, ce ne sono alcuni molto simili tra loro (specie che appartenengono allo stesso genere), anche in continenti diversi. Ora, visto che fuori dalle grotte non si trovano animali simili, come hanno fatto questi organismi a muoversi tra un continente e l’altro (o anche tra una grotta e l’altra)? Non è difficile rispondere che gli antenati che vivevano all’aperto si sono estinti, mentre quelli che hanno trovato rifugio nelle grotte hanno continuato a esistere, e col tempo a differenziarsi. Ma la risposta (pur corretta) non può che suscitare un’altra domanda: perché gli animali che sono andati nelle grotte sono stati protetti dalla selezione naturale, a differenza dei loro parenti che vivevano all’aperto? Spesso condizioni ambientali simili portano gruppi di origine diversa ad assumere forme simili: in Patagonia e in generale nel Sud America molte specie sono sorprendentemente simili a specie che si possono osservare sulle Alpi. L’osservazione delle foreste di Kelp (l'alga gigante) ha un’immediata attinenza con il tema della biodiversità. L’osservazione dei ghiacciai può servire a introdurre riflessioni sul cambiamento climatico. Le torbiere a Sphagnum – un muschio - hanno una grande importanza ecologica ed economica. Visite e osservazioni Parco Torri del Paine e Cava del Milodon (via terra da Puerto Natales). Ghiacciaio Perito Moreno. Parque Nacional Pali-Aike (paesaggio vulcanico). Riserva Cabo Virgenes (Pinguini di Magellano). Parque Nacional Tierra del Fuego. Musei di Ushuaia. 34 - DIZIONARIO Penisola di Valdès Periodo: dal 20 marzo al 2 aprile 2007. Adriatica: a Puerto Madryn. Team: Andrea Pilastro, Università di Padova. Temi: La selezione naturale. La selezione sessuale. La biodiversità. Darwin parteciperà saltuariamente alle esplorazioni di questo tratto di costa, preferendo l’esplorazione dell’interno. Alle isole Falkland avrà modo di osservare il comportamento di diversi uccelli. Le oche che sulla terraferma sono solite fuggire alla vista degli uomini diventano sulle isole una facile preda, perché non hanno alcuna paura e si lasciano avvicinare. Osserva anche le trasformazioni nelle ali di alcuni uccelli marini, non abbastanza sviluppate da permettegli di volare ma adattate al ruolo di remi. In Patagonia (come in Cile e alle Galapagos), dove si trovano laghi salati, Darwin ha modo di osservare molti fenicotteri, che si riproducono in questi luoghi. Sintesi del progetto scientifico Dimorfismo sessuale, cure parentali, evoluzione dei sistemi di accoppiamento. Confronto tra uccelli (marini e di terra, nandu di Darwin) e mammiferi marini. La selezione sessuale dopo Darwin. Biodiversità ed ecologia, importanza della conoscenza del comportamento sessuale nei progetti di conservazione. Cetacei e mammiferi marini, migrazioni e radiotracking.. Spunti Arrivare primi nella scoperta di nuove specie è un traguardo importante per ogni naturalista. Darwin fu quindi preoccupato nel sapere che il naturalista francese d'Orbigny lo stava precedendo nell'esplorazione della Patagonia e del Cile per conto del Museo di Storia naturale di Parigi. In particolare, Darwin era ansioso di essere il primo a trovare una rara specie di uccello non volatore, simile a uno struzzo, un po' più piccolo rispetto a un'altra specie comune in Patagonia, chiamato Avestruz Petise. Quando ero a Porto Desiderio [...], il signor Martens uccise uno struzzo ed esaminandolo, dimenticai sul momento, nel modo più inesplicabile, la questione del Petise e pensai che fosse un individuo non completamente adulto della specie comune. Esso fu cotto e mangiato prima che me ne ricordassi. Fortunatamente erano state conservate la testa, il collo, le zampe, le ali, parecchie delle penne più grandi e gran parte della pelle e da questi resti venne ricostruito un esemplare quasi perfetto, che è esposto ora nel Museo della Zoological Society. Il signor Gould, nel descrivere la nuova specie, mi ha fatto l'onore di darle il mio nome. (Viaggio, p. 118) DIZIONARIO - 35 Tra i reperti fossili raccolti da Darwin, molti appaiono come versioni maggiorate di animali ancora esistenti (bradipo, armadillo). L'estinzione di questi giganti non è però un fenomeno remoto come può esserlo l'estinzione dei dinosauri. L'ordine di grandezza e di decine di migliaia di anni, non di decine di milioni. L'estinzione è quindi concomitante con il popolamento dell'America del Sud da parte di esseri umani, e non si può escludere (come nel caso più famoso dei Mammut, al Nord) che i nuovi arrivati abbiano avuto un ruolo significativo. Una cosa importante è che, dati i tempi con cui abbiamo a che fare, non si può affatto dire che gli organismi giganti siano antenati degli attuali armadilli ecc. Il tema principale affrontato in questa tappa è quello della selezione sessuale (dimorfismo, cure parentali, competizione, ma dato il cambiamento di stagione rispetto al progetto originario non è al momento chiaro quali animali offrano gli spunti più interessanti. Gli animali indicati nel progetto sono: Balena franca, orca, elefanti marini, otarie, balani. Marcatura e radio-tracking dei cetacei. Nel periodo della visita non sarà possibile l’osservazione ma può essere interessante raccontare il progetto di ricerca. Il guanaco, che si dovrebbe poter osservare all’interno della Penisola, è un parente stretto dei cammelli e come loro è capace di sopravvivere in ambienti desertici, senza bere per lungo tempo. Darwin in Patagonia ha visitato una salina: Un giorno andai a cavallo fino ad un grande lago salato, o salina, distante venticinque chilometri dalla città. In inverno esso è un lago poco profondo di acqua salata, che in estate si trasforma in un campo di di sale, bianco come la neve. […] Una di queste distese bianche, brillanti e piane, nel mezzo di una pianura bruna e desolata, offre uno spettacolo straordinario. Ogni anno si scava una grande quantità di sale dalla salina e ve n’erano pronti per l’asportazione grandi mucchi di parecchie centinaia di tonellate. La stagione di lavoro nelle saline corrisponde a quella del raccolto per i Patagoni, perché da esse dipende la prosperità del luogo. (Viaggio, p.89) Visite e osservazioni Ecocentro (Puerto Madryn). Centro Nacional Patagonico. Visita in minivan alla penisola. Riserva Natural Isla de los Pajaros. Riserva Faunistica di Puerto Piramides. Caleta Valdes. Punta Delgada. 36 - DIZIONARIO Buenos Aires Periodo: dal 7 aprile al 21 aprile 2007. Adriatica: in porto. Team: Guido Barbujani, Università di Ferrara. Temi: La selezione naturale. La selezione sessuale. Siamo davvero figli del caso? Difficile andare controcorrente. La diversità umana. Montevideo costituirà per diversi mesi la base operativa per le ricognizioni del Beagle lungo la costa dell’Argentina. Durante questi mesi Darwin esplora l’interno, raccoglie numerosissimi esemplari di animali, piante e rocce e apprezza lo stile di vita dei gauchos. Inizia in grande stile la raccolta dei fossili, soprattutto di grandi mammiferi estinti (Megatherium, Toxodon, Milodon), che lo inducono a chiedersi se c’è una relazione tra la dimensione degli animali e l’estensione delle aree in cui vivono. Tutti questi esemplari saranno spediti in patria al suo tutore Henslow, ma per più di un anno Darwin continuerà ad affidarli alle navi in partenza per l’Inghilterra senza sapere se siano poi giunti a destinazione, e se interessino a qualcuno. Pur essendo piuttosto incerto sull’esatta determinazione dei fossili che trova, annota con scrupolo le osservazioni geologiche sul terreno attorno ai luoghi dei ritrovamenti. È incuriosito dal fatto che essi appaiano come versioni ingrandite di animali viventi, come l’armadillo o il bradipo. Le collezioni saranno descritte nel libro di Owen, “Fossil Mammalia”. Sintesi del progetto scientifico Il progetto è prevalentemente dedicato al tema della diversità umana e agli strumenti offerti dalla genetica per la ricostruzione dei rapporti tra le popolazioni. Popolazioni e culture indigene. Uso forense del DNA. Biodiversità, estinzioni e domesticazione. Spunti La tappa è dedicata ad aspetti sociali contemporanei e antropologici, in particolare al lavoro per riesumare e dare un’identità ai desaparecidos vittime della dittatura Argentina. È di grande interesse il fatto che a dedicarsi a questa attività siano anche scienziati il cui campo usuale di attività è il laboratorio di genetica. Visite e osservazioni Colonia del Sacramento (patrimonio dell’umanità UNESCO). Museo etnografico di Buenos Aires. Museo di storia naturale di La Plata, dove si trovano grandi mammiferi estinti simili a quelli trovati da Darwin. DIZIONARIO - 37 Incontro a Buenos Aires e La Plata con antropologi e archeologi che si occupano della riesumazione dei corpi dei desaparecidos. Viedma, con visita al Museo Gobernador Engenio Telho che ospita esposizioni relative ai Tehuelches, abitanti indigeni della Patagonia. Bahia Blanca, in pulmino. 38 - DIZIONARIO Rio, Salvador de Bahia Periodo: dal 14 maggio al 27 maggio 2007. Adriatica: navigazione tra Rio e Salvador, con team a bordo. Team: Francesco Dessì, Università di Firenze. Cecilia Veracini, Università di Firenze. Temi: La selezione naturale. La selezione sessuale. L’espressione delle emozioni e il comportamento. La biodiversità. In questa prima tappa nell’America del Sud Darwin è ancora un neofita, affascinato dalla ricchezza di forme viventi con cui viene a contatto nella foresta tropicale brasiliana, timoroso di non mettere abbastanza scrupolo nella sua attività, che si sente in colpa per non possedere le cognizioni enciclopediche necessarie a scegliere e raccogliere le specie più interessanti. Persino il resoconto di Humboldt, che lo accompagna per tutto il suo viaggio e che Darwin ammira moltissimo, gli pare insufficiente a dar conto della ricchezza di forme che incontra. “Un bambino con un giocattolo nuovo non avrebbe potuto essere più felice”, annota il capitano FitzRoy. In più riprese vede all’opera lo schiavismo dei Portoghesi, probabilmente la forma più inumana mai praticata da un paese cristiano. Questo è argomento di un acceso diverbio con FitzRoy, che invece difende la schiavitù e considera umano il trattamento dei padroni. L’incidente, che priva Darwin del privilegio di sedersi alla tavola del capitano, si chiuderà comunque in poche ore con le scuse di FitzRoy. Il disprezzo di Darwin per lo schiavismo è tanto profondo da fargli augurare al Brasile di seguire l’esempio di Haiti, dove gli schiavi si erano ribellati e avevano instaurato una repubblica indipendente. Uno dei pochi pensieri politicamente rivoluzionari che gli siano mai passati per la testa. Darwin tornerà a parlare di schiavismo in termini ancor più crudi alla vigilia della guerra civile americana, scrivendo all'amico Asa Gray (botanico e uno dei primi e più importanti sostenitori dell'evoluzione in America) di augurarsi che “il Nord, anche a costo della perdita di milioni di vite, proclami una crociata contro la schiavitù. Nel lungo periodo, un milione di orribili morti sarebbe ampiamente ripagato per la causa dell'umanità. ... Quanto mi piacerebbe vedere abolita la più grande maledizione sulla terra – la schiavitù!” (lettera ad Asa Gray, 5 giugno 1861) Sintesi del progetto scientifico Diversità umana ed eredità dello schiavismo. La diversità delle lingue. Diversità naturale, nella foresta equatoriale e marina. Primati. Spunti Come molti suoi pari (qui parliamo ancora di ecclesiastici e aspiranti tali), Darwin era un appassionato collezionista di coleotteri. Nella sua raccolta non DIZIONARIO - 39 mancano quindi anche esemplari di questi insetti, che rimarranno parte della sua collezione privata. In navigazione da Bahia, Darwin osserva in mare un fenomeno curioso: Quando non eravamo moto distanti dalle isolette Abrolhos, la mia attenzione fu richiamata dall’aspetto rosso bruno del mare. Tutta la superficie dell’acqua, come si vedeva con una debole lente di ingrandimento, sembrava coperta da pezzetti di fieno, appuntiti alle estremità. Erano piccole conferve1 cilindriche, in mucchietti da venti a sessanta ognuno. Il signor Berkley mi comunica che esse appartengono alla medesima specie (Trichodesmium erythraeum) di quella trovata su grandi estensioni del Mar Rosso e dalla quale è derivato il nome di Mar Rosso. (Viaggio, pp. 25-26) 1 Minuscole alghe a forma di sottili filamenti (N.D.T.) Il giardino botanico: Un giorno andai al Giardino Botanico, dove si possono vedere molte piante ben note per la loro grande utilità. Le foglie degli alberi della canfora, del pepe, del cinnamomo e del garofano erano deliziosamente aromatiche e l’albero del pane, la jaca e il mango, rivaleggiavano per la magnificenza del loro fogliame. Il paesaggio nei dintorni di Bahia è caratterizzato dall’abbondanza di questi due ultimi alberi. Prima di averli visti, non avevo idea che un albero potesse proiettare un’ombra così scura sul terreno. (Viaggio, p. 48) Visite e osservazioni Arcipelago de Abrolhos e barriera corallina (da confermare). Giardino botanico di Rio. Periferia nord (quartieri poveri) di Rio. Riserva naturale di Poço das Antas dove vivono i Leontopithecus rosalia (minacciati di estinzione) ed è possibile filmare da vicino gli animali. Riserva biologica di Una, o cooperativa di ecoturismo adiacente alla riserva. Litorale intorno a Itacaré. Istituto SocioAmbiental do Sul da Bahia. Quartiere Pelorinho di Salvador, e incontro con associazioni per i diritti delle comunità nere. 40 - DIZIONARIO TAPPE NELLE QUALI NON É PRESENTE ADRIATICA DIZIONARIO - 41 Machu Picchu Periodo: dal 27 aprile al 22 maggio 2007. Adriatica: non presente. Team: Davide Pettener, Università di Bologna. Un assistente, due studenti. La scoperta di Machu Picchu è avvenuta nel ventesimo secolo (ufficialmente nel 1911). La tappa offre comunque lo spunto per ricordare alcune osservazioni di Darwin, che ne rivelano l’attitudine a trattare da un punto di vista scientifico anche la relazione tra ambiente e sviluppo della civiltà, in termini molto più vicini a noi di quanto lo siano le sue osservazioni sulle razze umane. Nel corso delle sue esplorazioni all’interno del Chile, lungo la Cordigliera, Darwin ha modo di osservare numerose rovine di insediamenti indiani, che gli pongono diversi quesiti. Questi insediamenti ormai abbandonati sono situati in luoghi elevati, in territori aridi, distanti da fonti di irrigazione. Possibile si tratti solo di punti di passaggio sulla strada dei valichi delle Ande? O di rifugi per proteggersi dai conquistatori spagnoli? Darwin ipotizza che l’aridità del terreno da lui osservata nelle vicinanze di questi insediamenti sia un fenomeno relativamente recente, risultato di un cambiamento del clima: una maggiore quantità di pioggia, unita alle conoscenze in fatto di irrigazione che gli antichi abitanti senza dubbio possedevano, avrebbe reso i terreni coltivabili e capaci di sostenere piccole comunità. Dalla prospettiva ormai saldamente acquisita, che le Ande si siano formate attraverso una lenta elevazione del terreno, Darwin tenta di stimare il tempo necessario perché questo processo produca effetti significativi sul clima, ma non può che concludere che si tratterebbe di un tempo “immensamente lungo”. Non accontentandosi di questa spiegazione, prende in considerazione ipotesi alternative su come la geologia possa condizionare la sorte degli insediamenti umani, per esempio alterando il corso di un fiume o dei canali di irrigazione artificiali. Sintesi del progetto scientifico Diversità umana e rapporto tra comunità locali e biodiversità naturale. Parte del progetto si svolge con la cooperazione di AltroMercato. Spunti Il progetto “Destinazione Selva Centrale” dell’Università di Bologna, cui è prevista una visita, è interessato allo studio di una zona, nei dintorni di Oxapampa, in cui si è conservato un ambiente del Pleistocene (durato da 1,8 milioni a 12mila anni fa). L’area è stata dichiarata “Riserva della Biosfera” da parte dell’UNESCO. Il lago Tititaca ha molte particolarità: a un’altitudine di 3,800 metri sul livello del mare, è il più grande del Sud America. Le isole nel lago e i dintorni del lago 42 - DIZIONARIO ospitano comunità indigene e ruderi che attestano l’antichità della presenza umana. Nella cosmologia degli Inca, il lago è il luogo d’origine dell’umanità. Lavorazione dell’Alpaca con colori naturali. Tendenze di mercato che portano alla sparizione delle varietà colorate. Incontro con Cactus, indigeno antropologo cresciuto nel deserto. Visite e osservazioni Lago Titicaca e dintorni: comunità di Antimpampilla (lavorazione lana di alpaca). Comunità di El Kollino, festa delle croci. Trenino delle Ande. Cuzco. Machu Picchu. Oxapampa, progetto “Destinazione Selva Centrale”. Lima e El Callao (unica zona della città visitata da Darwin, a causa di disordini politici durante la tappa del Beagle). Tailleres di confezione del Naturtex, da visitare in compagnia dell’antropologo J. V. Vreeland Jr. Lambayeque, coltivazione del cotone organico. DIZIONARIO - 43 Giacimenti fossili della Patagonia Periodo: dal 6 marzo al 20 marzo 2007 (oppure dal 5 marzo al 20 marzo 2007) Adriatica: non presente. Team: Cristiano dal Sasso, Museo di storia naturale di Milano. Presenti altre 4-5 persone Responsabile dello scavo (in loco): Paolo Gandossi Temi: Sulla Cordigliera della Uspallata (al confine tra Argentina e Cile) Darwin ha modo di osservare un paesaggio spettacolare: tronchi di alberi trasformati in pietre, ancora eretti. Residui di una foresta primordiale portata a quelle altitudini dall’elevazione del terreno, in un lasso di tempo vastissimo. Le foreste fossili e i loro dintorni consentono di ricostruire interi ecosistemi estinti, un campo di studio di grande complessità. Il confronto tra le specie fossili e quelle viventi dell’America del Sud, e in particolare di quelle ritrovate in Patagonia, offrirà a Darwin l’occasione di anticipare, ai lettori del Viaggio di un naturalista intorno al mondo, alcuni degli aspetti della teoria della selezione naturale. Darwin osserva che l’improvvisa estinzione di più specie, e la loro sostituzione da parte di nuove specie simili a loro, può difficilmente essere ricondotta a catastrofi, cambiamenti climatici, carestie, e anche all’intervento dell’uomo. Nessuna teoria catastrofista può spiegare un fenomeno così esteso e che si verifica con tanta regolarità. Sono invece le piccole differenze che esistono tra specie simili, considerate nel loro rapporto con differenze ambientali altrettanto piccole, che sul lungo periodo costituiscono il fattore più importante per determinare l'abbondanza e la scarsità delle specie, e infine la loro estinzione. Sintesi del progetto scientifico Il progetto si articola attorno a due visite principali. La prima è il “cimitero dei dinosauri”, nel quale sarà possibile partecipare a campagne di scavo, e seguire il processo che porta l’esemplare a essere ricostruito e montato in un museo. La seconda è la foresta fossile, per introdurre i concetti della paleoecologia. Spunti Il “cimitero dei dinosauri” copre un’area molto vasta e contiene fossili di diverse specie, tutte molto interessanti. Come si formano i fossili, e come si formano le impronte fossili. Dai dinosauri agli uccelli. Le grandi estinzioni. Un’obiezione ancora ricorrente alla teoria di Darwin è che organi rudimentali, non ancora pienamente sviluppati, non sono di alcuna utilità e quindi non possono essere spiegati con la selezione naturale. La domanda è “a che serve mezza ala?” 44 - DIZIONARIO La storia di un fossile, dallo scavo al montaggio nel museo. Dovrebbe esserci materiale sufficiente a dare conto di ogni fase delle attività. Le foreste pietrificate. Visite e osservazioni Lago Barreales, scavo di Calvo, possibilità di riprendere attività di scavo. Trelew, Museo Egidio Feruglio. Plaza Huincul, Cipolletti, Villa el Chocòn. Comodoro Rivadavia. Sarmiento (foreste pietrificate) Jaramillo (ciò che ha visto Darwin) passando dal villaggio di Fitz-Roy DIZIONARIO - 45 GUAYAQUIL Periodo: dal 20 febbraio al 5 marzo oppure dal 16 aprile al 2 maggio Adriatica non presente Team: Telmo Pievani, Università Bicocca, Milano Daniele Fanelli, Astrid Pizzo, Valeria Sala Temi: Evoluzionismo e creazionismo. La biodiversità. La diversità umana. Negli ultimi anni, sull’onda del relativismo culturale che per qualche tempo ha spopolato in gran parte delle facoltà umanistiche, anche Darwin ha finito per essere accusato di razzismo. Sono accuse che si trovano spesso nelle pagine dei creazionisti cristiani, condite da enormi dosi di ipocrisia. Anche se si possono citare numerosi spunti che possono servire a mettere in luce l’umanità di Darwin nei suoi rapporti con i nativi, è innegabile che Darwin, durante il viaggio del Beagle e ancora dopo per parecchi anni, abbia pensato ai rapporti tra esseri umani più in termini di conflitto che di fratellanza. Molti critici vedono solo i pregiudizi ideologici dell'inglese benestante e pensano che questo sia sufficiente anche a liquidare il ragionamento scientifico. Nell’Origine delle specie Darwin non tratterà il tema scottante delle origini dell’uomo, anche se il tema balzerà subito in primo piano nei dibattiti suscitati dal libro (il celebre scontro tra Wilberforce e Huxley nel 1860 sarà proprio centrato sulla discendenza dell’uomo dalle scimmie). La vera svolta nel pensiero di Darwin verrà in seguito, quando i suoi studi preparatori alla pubblicazione delle Origini dell’uomo (1871) lo porteranno a sviluppare una antropologia in cui trovano posto empatia e altruismo. Il tema delle origini dell’uomo offre quindi l’occasione di affrontare questi temi da un punto di vista scientifico e non puramente moralistico. Sintesi del progetto scientifico Biodiversità: esperienze di misurazione con metodi di cattura non invasivi. Diversità umana in relazione al territorio, origini dell’uomo. Importanza delle comunità locali nei progetti di conservazione e nella trasmissione delle conoscenze tradizionali: biopirateria e curanderos. Commercio equo e solidale: cappelli di Panama. Discussione delle principali cause della crisi della biodiversità. Adattamento, convergenza evolutiva ed exaptation: uccello dell’olio. Creazionismo, miti e leggende. Spunti La foresta equatoriale è un’enorme riserva di biodiversità. Le minacce e i progetti di conservazione offrono spunti numerosi e diversi, descritti con abbondanza di particolari nel progetto scientifico. Collocazione di trappole per insetti, all’interno del parco e in aree prossime a centri abitati, e comparazione dei livelli di biodiversità. 46 - DIZIONARIO L’uccello dell’olio (Steatornis caripensis), di abitudini notturne, ha sviluppato un sistema di ecolocazione analogo a quello dei pipistrelli. La Caryodaphnosis theobromifolia è un albero di cui restano 9 soli esemplari. Minacce alla biodiversità e politiche di conservazione: costruzione di oleodotti, distruzione degli habitat e resistenza delle comunità locali. I cappelli di Panama si fanno in Equador dalla pianta toquilla. I curanderos e le esperienze di integrazione tra medicina e cure tradizionali. Visite e osservazioni Otavalo: Ospedale transculturale di Jambi Huasi. Villaggio di Mindo: distruzioni causate dalla costruzione dell’oleodotto e incontri con le comunità che si oppongono alla costruzione. Centro Scientifico Rio Palenque, incontro con i Curanderos. Parque Nacional Sangay, Macas. Rovine inca e villaggi Shuar. Cuevas de los Tayos. Cuenca, cappelli di Panama. Machala, ciclo di produzione delle banane (in collaborazione con AltroMercato). DIZIONARIO - 47 DIZIONARIO 48 - DIZIONARIO Carla Castellacci Versione 0.3 - 11 luglio 2006 DIZIONARIO - 49 adattamento. Prima di Darwin, per la teologia naturale, l’adattamento degli organismi al loro ambiente era una manifestazione dell’intelligenza e benevolenza del Creatore. Era inconcepibile che una qualche caratteristica dell’organismo fosse priva di scopo. Dopo Darwin, l’adattamento è diventato una manifestazione dell’azione della selezione naturale: può anche essere parziale, una soluzione di compromesso, basta che funzioni. Sarebbe quindi un doppio errore dire che “Darwin ha scoperto che l’animale X era perfettamente adattato al suo ambiente”. Primo, perché era proprio questo che la teologia naturale si aspettava di scoprire. Secondo, perché nel discorso di Darwin sono significativi anche adattamenti imperfetti. anello mancante. Una metafora vecchia e se possibile da evitare, per indicare una specie intermedia che dovrebbe, una volta scoperta, provare l'evoluzione da una specie arcaica a una più moderna. La metafora è fuorviante perché fa credere che l'evoluzione della vita sia una concatenazione, una sequenza lineare, mentre è qualcosa di più simile a un albero, con molte ramificazioni. Inoltre è praticamente certo che, per quanti fossili si riescano a trovare, mancherà sempre qualcosa. Più che di specie intermedie, si dovrebbe parlare di caratteristiche intermedie. La metafora dell'anello mancante però è irresistibile quando ci si trova di fronte a ritrovamenti eccezionali. Archeopteryx. È stato il primo ritrovamento fossile di una specie con caratteristiche intermedie tra rettili e uccelli. Scoperto nel 1861, poco dopo l’uscita dell’Origine delle specie, fu un importante argomento di dibattito. Huxley comprese che Archeopteryx indicava la discendenza degli uccelli dai dinosauri, un’idea oggi ampiamente condivisa. biopirateria. Appropriazione di organismi e/o di conoscenze tradizionali, soprattutto nel campo della medicina, attraverso l’acquisizione di brevetti sullo sfruttamento commerciale delle risorse. Sotto certi aspetti le grandi esplorazioni del passato, da cui si sono formate le collezioni che arricchiscono musei e giardini botanici, sono state forme di biopirateria. La differenza sostanziale è che la biopirateria moderna tende all’acquisizione di brevetti e privilegi esclusivi, a danno delle stesse popolazioni depositarie delle conoscenze tradizionali. Aziende farmaceutiche e agroalimentari sono le principali beneficiarie della biopirateria moderna. brevettabilità del vivente. Di regola, un brevetto dovrebbe riguardare un’invenzione e non una scoperta, e non potrebbe quindi riguardare forme di vita. Dal momento in cui l’ingegneria genetica ha consentito l’isolamento e la manipolazione del DNA, sono diventate brevettabili sia sequenze di DNA isolate dall’organismo, sia organismi prodotti dalla manipolazione del DNA. Per quanto le legislazioni siano differenti nei dettagli, sia i paesi dell’Unione Europea che gli Stati Uniti hanno adottato leggi che consentono di brevettare singoli geni o interi organismi viventi. cronobiologia. Lo studio dei fenomeni periodici negli organismi, per esempio i ritmi circadiani. Molti di questi fenomeni sono influenzati da “orologi biologici” che si sincronizzano con variazioni ambientali, per esempio l’alternanza giorno-notte. cure parentali. È l’energia spesa da ciascun genitore per portare i figli all’età in cui sono capaci di cavarsela da soli. Esempi sono la cova delle uova, l’allattamento, la ricerca del cibo, la protezione, l’addestramento alla caccia. Non tutti gli animali prestano cure Testi originali di Carla Castellacci, realizzati espressamente per questo progetto parentali alla loro prole. Quasi sempre l’ammontare delle cure parentali è diverso tra i due sessi. endemismo. Una specie endemica è una specie che si trova solo in una certa area. I luoghi più ovvii in cui trovare specie endemiche sono le isole, ma talvolta l’habitat di una specie è ristretto a piccole porzioni di una foresta. Le specie endemiche sono quindi molto vulnerabili alla distruzione degli ambienti. Darwin. Si pronuncia dàh-uin, non dàrvin. darwinismo sociale. Dopo che Darwin aveva applicato al regno animale e vegetale le teorie di Malthus sulla popolazione umana, il filosofo Herbert Spencer pensò di applicare alla società le teorie di Darwin sul regno animale e vegetale. Il darwinismo sociale è una politica, non solo un'idea, secondo la quale il motore del progresso è la competizione, fino all'estremo dell'eliminazione dei meno adatti. Lo Stato deve quindi astenersi da qualsiasi politica che possa mitigare le disuguaglianze, come l'assistenza ai poveri, la cui condizione sociale è infatti un segno della loro inferiorità. dimorfismo sessuale. La differenza di forma (dimensione, colorazione, mobilità) tra maschi e femmine della stessa specie. DNA. Acido DesossiriboNucleico. Molecola che contiene l'informazione genetica. I cromosomi sono fatti di DNA (DNA nucleare). Il DNA non si trova solo nei cromosomi, e piccole porzioni si trovano nei mitocondri. Per usare una metafora, usare “database” o “hard disk”, non “programma”. DNA antico. È il DNA che si riesce a estrarre da reperti paleontologici non ancora pienamente fossilizzati. La ricerca ha soprattutto per oggetto reperti umani, perché dal loro confronto con individui moderni si possono stimare le relazioni di parentela (e quindi ricostruire la storia delle migrazioni e dei rapporti tra popolazioni). I miglioramenti delle tecniche consentono l’estrazione di DNA da reperti di decine di migliaia di anni. Il DNA mitocondriale viene spesso usato in luogo del DNA nucleare. DNA forense. Il DNA è usato in medicina legale per accertare l’identità dei cadaveri. In assenza di campioni prelevati quando la persona era in vita, l’accertamento è basato sulla somiglianza con il DNA di parenti prossimi. DNA mitocondriale. È il DNA che si trova nei mitocondri, organelli nella cellula esterni al nucleo (quindi non si trova nei cromosomi). Viene ereditato solo per parte di madre, ed è stato usato per lo studio dei rapporti di parentela tra popolazioni umane, sia moderne che antiche, e anche con i Neandertal. ereditarietà. All’inizio si parlava solo di eredità, di ciò che i genitori lasciano ai figli. Poi la questione è diventata perché i figli assomigliano ai genitori, che con la genetica è diventata lo studio della trasmissione dei caratteri. Negli ultimi anni si è tornati a parlare anche di forme di ereditarietà non genetica. Per esempio, i figli ereditano dai genitori anche l’ambiente in cui vivono. ereditarietà dei caratteri acquisiti. È un po’ come la generazione spontanea, non è vera ma ci credono in molti. È l’idea che qualche caratteristica che si sviluppa nel corso della vita di un individuo, per esempio i muscoli sottoposti a esercizio, possa essere trasmessa dai genitori ai figli. PERSONAGGI - 51 estinzione. La maggior parte delle specie esistite sono oggi estinte. La storia della vita è quindi una successione continua di estinzioni e speciazioni, con un bilancio complessivamente favorevole all’aumento della diversità. Queste estinzioni non hanno esiti catastrofici perché riguardano una piccola percentuale delle specie esistenti. Diverso è il caso delle “grandi estinzioni”, cinque fino a oggi e sei se si considera quella in cui siamo coinvolti. In questi periodi la diversità biologica si riduce drasticamente, e la stragrande maggioranza delle specie va incontro all’estinzione. Ogni grande estinzione del passato è stata seguita da una ripresa, ma questo non ci dice molto per quanto riguarda l’uscita dalla crisi attuale e il futuro della vita. fissità delle specie. È l’alternativa all’evoluzione: ogni specie è stata creata così come la conosciamo. Si dice spesso che prima di Darwin tutti credevano alla fissità delle specie, ma non è vero: gli antichi erano capaci di immaginare le trasformazioni più fantasiose e assurde. L’idea della fissità delle specie ha iniziato ad affermarsi dal momento in cui si è iniziato a capire cosa sia una specie, più o meno dai tempi di Linneo. giraffa. Il nome scientifico, Giraffa camelopardis, riflette l’antica credenza che fosse un ibrido tra un cammello e un leopardo (a proposito di fissità delle specie). La giraffa è, purtroppo, una presenza immancabile quando si vuole fare un discorso semplice sull'evoluzione. Ne parlano sia Lamarck che Darwin. Il collo della giraffa come esempio di selezione naturale è sempre accompagnato da una spiegazione discutibile. Si dice che il collo della giraffa è vantaggioso perché le permette di mangiare le foglie più in alto. Chi ha osservato le giraffe nel loro ambiente però non è d’accordo: nei periodi di siccità le giraffe mangiano spesso foglie di arbusti, piegando il collo. Inoltre gli individui con il collo più lungo sono più degli altri vittima dei predatori, quindi non hanno neanche il vantaggio di vedere più lontano. Una ipotesi che si accorda meglio con queste osservazioni è che l'origine del collo abbia a che fare con la selezione sessuale: i maschi competono per le femmine prendendosi a capocciate, usando il collo come una clava. I maschi con il collo più lungo hanno accesso a un maggior numero di femmine, e così questa caratteristica si trasmette a un maggior numero di individui nelle generazioni successive. Gondwana. Il supercontinente da cui hanno avuto origine America meridionale, Africa, Australia e Antartide. group selection. La selezione di gruppo è un comportamento altruistico, che va a danno dell’individuo ma a favore dei membri del gruppo di cui fa parte. A differenza della kin selection, non entrano in gioco legami di parentela. È un’idea alquanto controversa. HIPPO. Acronimo di Habitat destruction, Invasive species, Pollution, Population, Overharvesting. Sono le cinque principali cause di distruzione della biodiversità: distruzione degli habitat, introduzione di specie invasive, inquinamento, popolazione (umana), sfruttamento eccessivo. insetti sociali. Insetti come le api e le formiche, che vivono in gruppi organizzati secondo una divisione del lavoro e una specializzazione riproduttiva (operaie sterili, regine feconde). Tra gli aspetti interessanti, oltre al comportamento, c’è il fatto che dal punto di vista genetico le operaie sono molto più che semplici “sorelle” perché condividono il 75% dei geni. 52 - PERSONAGGI kin selection. È un comportamento altruistico, che va a danno dell’individuo ma a favore dei parenti più stretti. A prima vista è un’eccezione alla regola secondo la quale la sopravvivenza e la riproduzione sono la cosa più importante, ma (a differenza di quanto accade con la group selection) può essere spiegata in base alla somiglianza tra parenti sul piano genetico. scimmia. Si dice spesso che “l’uomo discende dalla scimmia”, ma non sempre è chiaro cosa sia una scimmia. Il termine scientifico che meglio corrisponde al senso usuale di “scimmia” è “primate”, che è un ordine della classificazione degli animali. Spesso però con questo termine si intendono primati di medie dimensioni e con la coda lunga, come i macachi, escludendo le grandi scimmie senza coda, “antropomorfe”, come scimpanzé e oranghi. Su questa ambiguità si può fare molta confusione, perché scimmie come i macachi sono evolutivamente molto più distanti da noi di quanto lo siano scimmie come gli scimpanzé. Va anche osservato che, a rigore, Homo sapiens non discende da un primate, ma è un primate. Sarebbe meglio dire che Homo sapiens e scimpanzé discendono da un antenato comune, un primate vissuto circa sette milioni di anni fa (o cinque, le date sono sempre oggetto di discussione). speciazione. La nascita di una nuova specie. Dal punto di vista scientifico coincide con l’isolamento riproduttivo, indicato dal fatto che membri delle due specie non sono più in grado di generare prole fertile. È un processo complesso, che può durare molto a lungo. Spesso la speciazione si accompagna all’isolamento geografico. sistematica biologica. Il mondo vivente viene classificato suddividendolo in cinque regni (per Linneo erano solo quelli animale e vegetale, poi sono stati aggiunti i batteri, i funghi e i protisti). Ogni regno è suddiviso in gruppi, ciascuno a sua volta diviso in sottogruppi: phylum, classe, ordine, famiglia, genere, specie. Spesso si incontrano gruppi intermedi, superclassi e sottordini. Come avviene per tutte le discipline scientifiche, anche la sistematica biologica è soggetta a una continua revisione. teologia naturale. Ai tempi di Darwin la teologia naturale aveva il suo principale campo di applicazione nello studio della natura organica. Newton infatti aveva dimostrato che il moto dei pianeti non aveva bisogno di qualcuno che li mantenesse in orbita, e lo studio degli astri aveva cessato di essere l’occupazione ideale di chi voleva unire lo studio della natura con la celebrazione della gloria di Dio. I teologi naturali scoprirono così che ogni dettaglio degli organismi viventi costituiva un perfetto adattamento per la sua funzione. Qualsiasi persona razionale avrebbe dovuto concludere che solo un essere di infinita intelligenza poteva costruire cose così complesse e così ben armonizzate tra loro. PERSONAGGI - 53 54 - PERSONAGGI PERSONAGGI Carla Castellacci Versione 0.3 - 11 luglio 2006 PERSONAGGI - 55 Georges Cuvier (1769 - 1832) naturalista e zoologo francese. Fondatore dell’anatomia comparata, appartiene alla generazione successiva a Lamarck ed è uno dei pochi a dichiarare esplicitamente convinzioni creazioniste. Comprende che i fossili non rappresentano scherzi della natura, ma sono resti di specie estinte da tempo. Sostiene una teoria catastrofista della successione delle specie, secondo la quale la storia della vita è stata contrassegnata da diverse grandi catastrofi, ciascuna delle quali ha portato alla scomparsa della vita, seguite dalla creazione di nuove specie. Ogni creazione, inoltre, rappresenta un progresso rispetto alla precedente. Questa teoria sarà contrastata soprattutto da Lyell. Erasmus Darwin (1731 – 1802) medico, botanico inglese. Nonno di Charles, è il genio sregolato della famiglia: medico, poeta, inventore e industriale, avanza l’ipotesi della discendenza di tutti gli animali da un unico “filamento”, capace di trasformarsi e di tramandare queste trasformazioni ai posteri – un’anticipazione di Lamarck. Pare che i suoi esperimenti sul “galvanismo” (la contrazione dei muscoli indotta da stimolazioni elettriche) siano stati di ispirazione per il Frankenstein di Mary Shelley. Étienne Geoffroy Saint-Hilaire (1772 - 1844) naturalista francese. Ipotizza l’esistenza di un piano anatomico comune a tutto il regno animale, che trasformandosi può dar luogo a tutte le forme che conosciamo. Un vertebrato diventa così una sorta di insetto alla rovescia, perché il suo scheletro è all’interno e non all’esterno. Queste idee furono all’epoca messe in ridicolo da Cuvier, ma hanno continuato a ispirare molti studiosi delle forme animali. Robert FitzRoy (1805 – 1865) capitano del Beagle. Di famiglia aristocratica, nominato capitano prima di compiere i trent’anni, difensore dello schiavismo, fervente assertore della verità letterale del racconto biblico della creazione, niente di più facile che considerarlo un personaggio arrogante e tutto sommato ottuso. Ma niente di più sbagliato. Nel suo campo di competenza è un innovatore: porta sul Beagle decine di cronometri per un calcolo accurato della longitudine, e la qualità dei risultati gli varrà la medaglia d’oro della Royal Geographical Society. Nominato governatore della Nuova Zelanda, prende posizione in difesa dei Maori contro i coloni britannici, e viene perciò richiamato in patria. Negli anni 1850 inventa strumenti per la previsione del tempo, promuove l’installazione di barometri in ogni porto, e organizza il primo sistema di diffusione di previsioni meteorologiche con l’uso del telegrafo. Muore suicida. Carolus Linnaeus (Carlo Linneo) (107 - 1778) È il fondatore della sistematica biologica. Ha introdotto la nomenclatura binomiale (Homo sapiens indica la specie sapiens del genere Homo) tuttora in uso. La sua idea delle specie come entità fisse, dotate di caratteristiche che non cambiano, è stata definitivamente abbandonata dopo Darwin, ma la classificazione del mondo vivente in gruppi gerarchici si presta a un’interpretazione in chiave evolutiva: le caratteristiche attribuite ai gruppi di livello più alto, sopra la specie, possono infatti essere viste come caratteristiche possedute dall’antenato comune da cui hanno avuto origine tutte le specie comprese nel gruppo. Joseph Dalton Hooker (1817 - 1911) botanico ed esploratore inglese. Testi originali di Carla Castellacci, realizzati espressamente per questo progetto Uno dei più stretti confidenti di Darwin, fu tra i primi a essere messo al corrente delle sue convinzioni evoluzioniste (Darwin scrisse che per lui era “like confessing a murder”, come confessare un assassinio). Nel 1858 organizzò con Lyell la presentazione congiunta degli scritti di Darwin e Wallace alla Linnean Society di Londra. Fu anche tra i primi a dichiarare in una pubblicazione scientifica la sua adesione alla teoria darwiniana. Alexander von Humboldt (1769 - 1859) naturalista, biogeografo, esploratore prussiano. Uno dei personaggi più in vista del suo tempo, e tra gli autori più amati da Darwin. Il suo resoconto del viaggio compiuto in America del Sud sarà per Darwin una fonte di ispirazione continua. Thomas Henry Huxley (1825 - 1895) naturalista, zoologo, paleontologo inglese. Autonominatosi il "bull-dog di Darwin", fu il più attivo propagandista della teoria dell'evoluzione. Celebre e molto romanzato il suo scontro verbale con il vescovo Samuel Wilberforce. Jean-Baptiste Lamarck (1744 – 1829) naturalista francese Il più celebre tra i precursori di Darwin, la sua teoria è stata seppellita più volte ma non è mai morta del tutto. Al tempo di Darwin era divenuto una bandiera per l’anticlericalismo delle nuove generazioni, insofferenti del controllo della chiesa anglicana sul sistema accademico. Dopo Darwin è divenuto una bandiera per i fautori di un’evoluzionismo “progressista”, che rifiutavano l’idea della “sopravvivenza del più adatto”. La genetica ha confutato in modo definitivo le sue teorie, e così è diventato una bandiera per quanti oggi criticano certi eccessi dogmatici della genetica. Sir Charles Lyell (1797 - 1875) avvocato, geologo scozzese. I suoi Principi di geologia accompagnarono Darwin sul Beagle e lo convertirono rapidamente. Per Lyell, l’osservazione attenta di fenomeni attuali consente di individuare le cause che, operando gradualmente nel corso di periodi lunghissimi, hanno dato origine alle grandi trasformazioni nella crosta terrestre. Lyell si oppone in particolare al catastrofismo di Cuvier. Rev. Thomas Robert Malthus (1766 - 1834) economista politico inglese. Nel suo Trattato sulla popolazione, sostiene che la popolazione (umana) cresce secondo una progressione geometrica (per esempio 2, 4, 8, 16, ...), mentre le risorse necessarie per la sua alimentazione crescono secondo una progressione aritmetica (per esempio 3, 6, 9, 12, ...). Non importa quali siano i numeri di partenza: prima o poi la popolazione supera le risorse e la crescita non può continuare. Questa è nota come "legge di Malthus" (in economia, non in biologia). Darwin e Wallace trarranno spunto dalla legge di Malthus per arrivare alla selezione naturale: la competizione per risorse limitate dà origine alla lotta per l’esistenza che consente solo agli organismi meglio adattati di sopravvivere e riprodursi. Karl Marx (1818 - 1883) filosofo, economista e uomo politico tedesco. Non è vero che Marx volesse dedicare Il Capitale a Darwin. È vero però che Marx apprezzava Darwin, pur con delle riserve. Le riserve erano dovute al fatto che Marx detestava Malthus. TEMI - 57 Gregor Johann Mendel (1822 - 1884) abate agostiniano. È il padre della genetica. Nei suoi esperimenti aveva incrociato tra loro piante di pisello con caratteristiche diverse, per esempio semi verdi o gialli, utilizzando ciascuna generazione per produrre le generazioni successive. I risultati degli incroci non producevano, come ci si poteva attendere, un colore intermedio, ma sempre piselli o verdi o gialli. Mendel ne dedusse che i caratteri dei discendenti sono ereditati da entrambi i genitori. Avendo una solida preparazione in fatto di statistica, calcolò il rapporto tra i diversi colori, e dedusse che i fattori ereditati dai genitori non avevano entrambi lo stesso effetto: il fattore dominante si presentava anche se veniva ereditato da uno solo dei genitori, il fattore recessivo invece si presentava solo se veniva ereditato da entrambi i genitori. A grandi linee, queste sono le “leggi di Mendel” che ancora oggi introducono lo studio della genetica. Richard Owen (1804 - 1892) studioso di anatomia comparata, paleontologo inglese. Fondatore del Museo di storia naturale di Londra. Fu lui a battezzare i dinosauri (“rettili spaventosi”). A metà del 1800 era una figura di primo piano dell’establishment scientifico britannico. Pur non essendo un creazionista fu tra gli oppositori di Darwin, e divenne protagonista di numerose diatribe con Huxley, che causarono la sua disgrazia. Il suo studio delle omologie, ossia dei caratteri presenti in specie diverse anche se in forma modificata (come le ali dei pipistrelli e le nostre mani), fu utile a Darwin per sostanziare la sua ipotesi della discendenza da un antenato comune. William Paley (1743 - 1805) religioso e filosofo inglese. Il più noto rappresentante della teologia naturale. Il suo argomento dell’orologiaio è praticamente identico alle tesi degli attuali sostenitori dell’Intelligent Design. Se troviamo sulla spiaggia un sasso ben levigato, possiamo spiegarne le caratteristiche in base all'azione di forze naturali capaci di operare in maniera cieca, senza un disegno. Ma se ci imbattiamo in un orologio, la sua complessità ci deve portare a concludere che c’è dietro un’intelligenza, e il lavoro di un’orologiaio. Allo stesso modo, alcune caratteristiche degli organismi viventi sono troppo complesse per essere ridotte all’azione di forze naturali capaci di operare senza un disegno, e dobbiamo quindi concludere che c’è dietro un’intelligenza. Alfred Russell Wallace (1823 - 1913) naturalista, geografo e antropologo gallese. Durante i suoi viaggi di esplorazione elaborò una teoria che spiegava la progressiva diversificazione delle specie secondo un principio sostanzialmente identico alla selezione naturale, cui Darwin era giunto circa quindici anni prima. Per una strana coincidenza sottopose il suo scritto proprio al giudizio di Darwin, spingendolo a rendere finalmente pubbliche le sue teorie con una comunicazione congiunta alla Linnean Society di Londra. L’Origine delle specie vedrà la luce l’anno successivo. Pur essendo un convinto assertore del potere della selezione naturale, non accetterà la sua applicazione da parte di Darwin al problema delle origini dell’uomo. 58 - TEMI CRONOLOGIA Carla Castellacci Versione 0.3 - 11 luglio 2006 TEMI - 59 12 febbraio 1809: Charles Robert Darwin nasce a Shrewsbury, nella contea dello Shropshire. 1825-1827: Studia medicina all’Università di Edinburgo. Ne approfitta per seguire lezioni di scienza, ma decide che la medicina non fa per lui. 1827-1831: Passa agli studi ecclesiastici presso il Christ’s College di Cambridge. Qui si esercita a sparare e colleziona coleotteri. Segue le lezioni del reverendo John Stevens Henslow, professore di botanica, e di Adam Sedgwick, professore di geologia. Sarà Henslow a raccomandare Darwin al capitano FitzRoy. 27 dicembre 1831: Ha inizio il viaggio del Beagle. 2 ottobre 1836: Si conclude il viaggio del Beagle: sono passati quattro anni, nove mesi, e cinque giorni. 1837: Darwin è a Londra. Inizia la pubblicazione (o supervisione) di monografie dedicate alle osservazioni geologiche e alle collezioni naturalistiche raccolte durante il viaggio. John Gould, uno dei massimi ornitologi britannici, gli comunica che i fringuelli delle Galapagos sono di specie diverse. Inizia il primo dei suoi quaderni segreti, sulla “trasmutazione delle specie”. Accusa i primi sintomi della misteriosa malattia, a tratti invalidante, che lo accompagnerà per il resto della vita (ma già durante il viaggio del Beagle era stato malato: a Buenos Aires, a Valparaiso e vicino a Mendoza). 1838: Darwin legge (o rilegge) il Saggio sulla popolazione di Malthus. Sebbene la relazione tra Darwin e Malthus continui a essere materia di discussione, si può dire che l’idea darwiniana della lotta per la vita viene completata dall’idea malthusiana dei limiti alla popolazione. Darwin ha ora una teoria, la selezione naturale, su cui lavorare. 29 gennaio 1839: Sposa la cugina Emma Wedgwood. A dicembre nasce William Erasmus. La coppia avrà in tutto dieci figli, tre dei quali non raggiungeranno l’età adulta. 1842: Darwin prepara una bozza, nota come Sketch, di uno scritto sulla sua teoria dell’evoluzione per mezzo della selezione naturale. Stabilisce la sua residenza a Down House, nel Kent (oggi parte della Greater London). 1844: Darwin ha pronto uno scritto abbastanza completo, noto come Essay, della sua teoria dell’evoluzione per selezione naturale. Lo scritto rimane nel cassetto, ma Darwin si cautela per fare in modo che esso venga pubblicato nel caso di una sua morte prematura. Inizia a confidare le sue idee al botanico Joseph Dalton Hooker. Esce (anonimo) Vestiges of the Natural History of Creation. Il libro, che propone idee evoluzioniste, ha un carattere divulgativo ed è un vero best-seller (grazie anche alle numerose speculazioni su chi fosse l’autore: forse una donna?). L’autore è in effetti Robert Chambers, un pubblicista indipendente privo di un curriculum scientifico. Darwin non apprezza la mancanza di rigore scientifico del libro, ma è soprattutto turbato dalla violenta reazione negativa, da parte sia della chiesa anglicana che degli scienziati inglesi, sul tema che gli sta a cuore. 60 - TEMI 22 aprile 1851: muore Annie, la figlia prediletta. Alcuni storici considerano questo come l’evento decisivo della transizione di Darwin all’ateismo. 30 novembre 1853: Darwin riceve la Royal Medal della Royal Society per i suoi lavori sulla geologia del Beagle e per le monografie sui cirripedi. 1855: Alfred Russel Wallace gli invia uno scritto sulla biogeografia. Darwin non comprende quanto Wallace sia vicino alle sue idee sull’argomento, ma lo incoraggia a proseguire... 1858: Wallace gli invia un nuovo scritto, in cui stavolta Darwin riconosce la sua teoria della selezione naturale. Darwin ha ormai accumulato centinaia di pagine per il suo “Big species book”, ma non è ancora pronto per la pubblicazione. Hooker e Lyell risolvono il dramma, presentando alla Linnean Society di Londra lo scritto di Wallace assieme ad alcuni estratti di Darwin. 22 novembre 1859: Esce The Origin of Species (il titolo per esteso è On the origin of species by means of natural selection, or The preservation of favoured races in the struggle for life). La tiratura di 1250 copie viene esaurita in pochi giorni. Darwin lo presenta come una sintesi del “grande libro sulle specie” che ha ancora in mente di pubblicare. Di fatto, Darwin preferirà poi limitarsi a rivedere e ampliare quest’opera, approfondendo le sue ricerche su campi specifici tra cui, notoriamente, l’origine dell’Uomo. Il termine “evoluzione” non compare nelle prime edizioni dell’opera: il termine impiegato da Darwin è “descent with modification”. 30 giugno 1860: Nell’incontro annuale della British Association for the Advancement of Science, che si tiene presso l’Università di Oxford, si svolge il celebre dibattito tra Thomas Henry Huxley e il vescovo Samuel Wilberforce. 1863: Scoperta dell’Archeopteryx. Prima edizione italiana de L’Origine delle specie. 1864: Hooker e Huxley fondano l’X-Club, un circolo ristretto di uomini di scienza e di cultura che eserciterà una forte influenza sulla Royal Society. 30 novembre 1864: Darwin riceve la Copley Medal della Royal Society. È l’onorificenza più importante concessa dalla Royal Society. 30 aprile 1865: L’ammiraglio FitzRoy si suicida tagliandosi la gola. Novembre 1869: Huxley e Hooker fondano Nature, ancora oggi uno dei giornali di riferimento della comunità scientifica. 1871: Esce The Descent of Man and Selection in Relation to Sex. Esce anche la sesta edizione dell’Origine delle specie, ampliata in risposta ad alcune critiche sull’utilità degli organi rudimentali (“a che serve mezza ala?”) e in cui compare finalmente il termine “evoluzione”. 1872: Esce The Expression of the Emotions in Man and Animals, illustrato con fotografie. 19 aprile 1882: Darwin muore nella sua casa di Down. Il 26 aprile è sepolto nell’Abbazia di Westminster. TEMI - 61 IMMAGINI DI REPERTORIO 62 - TEMI La casa di Darwin (The House at Down. From the 'Century Magazine') TEMI - 63 Charles Darwin (Charles Darwin in 1874 (?). From the 'Century Magazine.') 64 - TEMI Il Beagle (The Beagle laid ashore) Un testuggine delle Galapagos I celebri fringuelli! TEMI - 65 Il vulcano Antuco, (Talcahuano) Cile Chiesa a Castro (vecchia capitale di Chiloè) Disegno di Balanide 66 - TEMI Il Beagle nello Stretto di Magellano Fuegini TEMI - 67 Spiagge innalzate, Patagonia Lo Struzzo di Darwin (Tappa Adriatica: Penisola di Valdes) 68 - TEMI L’approdo a Buenos Aires El Carmen de Patagones Rio de Janeiro TEMI - 69 70 - TEMI