L’EVOLUZIONE NEI LUOGHI DI DARWIN
Narrativa di accompagnamento al viaggio
con note scientifiche e biografiche
di Carla Castellacci
Testi originali di Carla Castellacci, realizzati espressamente per questo
progetto
TEMI
2 - DIZIONARIO
Carla Castellacci
Versione 0.3 - 11 luglio 2006
DIZIONARIO - 3
L'evoluzione dell'evoluzione
L'idea dell'evoluzione non nasce con Darwin. Se si vuole cercare chi prima di lui
abbia detto qualcosa di "trasformista" si può risalire ad Aristotele. La biologia come
scienza nasce più tardi della fisica e della chimica, e fino alla fine del diciottesimo
secolo è ancora in gran parte un terreno di speculazione per i filosofi.
La sistematica di Linneo inizia a dare un ordine al mondo naturale,
suddividendo gli esseri viventi in due grandi regni (animale e vegetale) a loro volta
suddivisi in raggruppamenti sempre più ristretti (phylum, classe, ordine, famiglia,
genere, specie), secondo a uno schema di classificazione gerarchico. A determinare
questa gerarchia c’è una corrispondente classificazione dei caratteri: alcuni sono
generali, comuni a più gruppi, altri particolari, presenti solo in un singolo gruppo. Il
prezzo di quest'opera di sistemazione è l'idea che il mondo naturale sia suddiviso in
specie con caratteristiche fissate una volta per tutte, fin dai tempi della creazione.
Nell'ambito dell'Illuminismo francese alcuni autori anticipano l'idea che le
specie possano trasformarsi, ma il tema non viene mai sviluppato fino a diventare
oggetto di una teoria. Anche per Lamarck l'evoluzione (il "trasformismo") è solo una
parte di una "filosofia zoologica" più generale. Lamarck però non si limita ad
avanzare l'idea generale della trasformazione delle specie, ma propone una
spiegazione basata sulla capacità degli organismi di adattarsi al loro ambiente.
Spesso nelle scuole si insegna che la differenza tra Lamarck e Darwin ha a che
fare con l’ereditarietà dei caratteri acquisiti, in cui Lamarck credeva (sbagliando) e
Darwin no. In realtà su questo punto Darwin la pensa più o meno come Lamarck, e
la differenza è più sottile. Lamarck pensa che le variazioni abbiano origine dai
ripetuti sforzi compiuti dagli organismi per adattarsi al loro ambiente, e quindi che
qualsiasi variazione debba andare in una direzione vantaggiosa. Invece Darwin, pur
confessando di non poter dire nulla delle cause delle variazioni, pensa che siano per
la maggior parte casuali, e quindi che alcune variazioni saranno vantaggiose e altre
no. Non è l'organismo, ma la selezione naturale a decidere quali variazioni sono
davvero utili. Tra i precursori di Darwin non si può mancare di ricordare il nonno
Erasmus, anche se non sembra aver esercitato una grande influenza su Charles.
I fossili
I fossili sono l'unica prova che abbiamo della forma di organismi vissuti in tempi
remoti (decine o centinaia di milioni di anni fa) e oggi estinti. Sono anche
un'eccezione fortunata alla regola per cui ogni essere vivente, dopo la morte, si
decompone rapidamente senza lasciare tracce.
Il processo di fossilizzazione dipende da circostanze abbastanza eccezionali. Se
l'organismo viene seppellito rapidamente, per esempio da smottamenti del terreno o
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da ceneri vulcaniche, il suo corpo viene protetto dalle cause di distruzione più
immediate come agenti atmosferici e animali che si nutrono di carcasse. Ma il
naturale processo di decomposizione non viene arrestato. Le parti molli sono le
prime a decomporsi, e quindi è molto raro che siano conservate nei fossili. Le parti
dure si preservano più a lungo e hanno maggiori probabilità di trasformarsi in
minerali.
Le ossa fossili conservate nei musei contengono poco o nulla del materiale
organico originario. Si tratta infatti di strutture minerali che formano una specie di
calco tridimensionale delle parti originali. Altri tipi di fossili riproducono impronte o
altre tracce lasciate dal corpo. Vi sono inoltre tracce chimiche dell'esistenza della vita
che possono aiutare a ricostuire condizioni ancestrali. Gli stromatoliti, datati a 3,5
miliardi di anni fa, sono considerati una traccia dell'attività di antichissimi
cianobatteri.
In generale, le probabilità di trovare nei reperti fossili le tracce di una specie
estinta non dipendono solo dalle caratteristiche dell'organismo e dal terreno nel
quale viene seppellito, ma anche dalla dimensione della popolazione, dalla durata
del periodo di esistenza della specie, e dall'estensione della sua estensione
geografica. Come conseguenza, è estremamente difficile che i fossili ci diano una
documentazione completa, fotogramma dopo fotogramma, della transizione da una
specie a un'altra, ed è invece probabile, praticamente certo, che appaiano "salti"
intercalati tra loro da milioni di anni di evoluzione graduale, di cui però non resta
traccia.
La datazione dei reperti si basa su diversi metodi e principi. In primo luogo,
l'età dei reperti può essere dedotta dall'età delle rocce che contengono i fossili, che
può essere determinata dai geologi anche in base a comparazioni con altre aree
geografiche meglio conosciute. Un metodo diretto di datazione si basa sulla
misurazione della presenza di elementi radioattivi (come il Carbonio 14) che
decadono in tempi molto lunghi, e la cui maggiore o minore quantità fornisce
un'indicazione del tempo intercorso.
I reperti fossili possono rivelare ai paleontologi una grande quantità di
informazioni, ma a tutto c’è un limite: nessuno per esempio è ancora riuscito a fargli
dire di che colore erano i dinosauri.
La selezione naturale
Per Darwin, e per i biologi di oggi, la selezione naturale è la principale spiegazione
dell'evoluzione. L'idea, per sommi capi, è abbastanza semplice: gli individui in una
popolazione non sono identici tra loro; in secondo luogo c'è sempre una differenza, a
volte molto grande, tra il numero di individui che nascono e il numero di individui
che giungono a maturità e riescono a riprodursi. Date queste premesse, anche se le
differenze tra due individui sono piccole possono comunque determinare il successo
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nella sopravvivenza e nella riproduzione. Se le caratteristiche favorevoli sono
ereditabili, esse tenderanno a essere trasmesse a un maggior numero di individui e
quindi a diffondersi nella popolazione. Viceversa, le caratteristiche meno favorevoli o
addirittura dannose tenderanno a scomparire assieme agli individui che le
possiedono, che lasceranno pochi o nessun discendente.
La teoria di Darwin non pretende di spiegare l'origine della vita, e neanche
l'origine delle variazioni. La selezione naturale infatti agisce “scegliendo” alcune
variazioni a scapito di altre, ma non è la causa delle variazioni. La causa delle
variazioni è un miscuglio molto complicato di cambiamenti nel DNA (mutazioni
genetiche), cambiamenti nei processi di sviluppo embrionale, e cambiamenti negli
ambienti.
La selezione naturale è spesso stata associata a termini come “lotta per la vita”
(per l'esistenza, per la sopravvivenza), e all'idea della “sopravvivenza del più
adatto”. In gran parte è così, ma è importante non esagerare con queste immagini.
Oggi i genetisti delle popolazioni pensano alla selezione naturale in termini statistici,
di frequenze geniche, come risutato di molti fattori uno dei quali (ma non l'unico) è
la lotta per la vita.
Per alcuni processi evolutivi, in particolare nel caso della migrazione di una
popolazione in un nuovo territorio, la selezione naturale è solo una parte della
spiegazione. Se il nuovo ambiente è favorevole (abbondanza di cibo, assenza di
predatori), i nuovi arrivati possono moltiplicarsi rapidamente e, per un certo
periodo, la selezione naturale avrà un effetto limitato. In questi casi, popolazioni con
caratteristiche diverse, anziché competere tra loro, potrebbero separarsi in “nicchie”
ecologiche diverse. È come dire che, in questi casi, sono i nuovi arrivati a scegliersi
l'ambiente più adatto a loro. Questo processo va tenuto in considerazione quando si
parla della biogeografia delle isole.
Inoltre non è detto che il “più adatto” nel senso di Darwin (della lotta per la
vita) sia anche quello che fa più figli: dipende anche dai cicli riproduttivi. Per
esempio, se il “migliore” adattamento comporta anche una minore fertilità, i “meno
adatti” nel senso di Darwin potrebbero riuscire a fare più figli (e quindi alla fine,
risultare i più adatti dal punto di vista dell’evoluzione). La varietà di strategie
riproduttive in natura è così ampia che qualsiasi regola avrà sempre delle eccezioni.
La selezione sessuale
Difficile pensare che le penne dei pavoni siano vantaggiose dal punto di vista della
sopravvivenza: rendono più visibili ai predatori, impacciano il volo, e non hanno
alcuna utilità apparente. Questo vale per molti aspetti della colorazione degli uccelli.
Il dubbio nasce anche dalle differenze tra i sessi all'interno della stessa specie: se certe
caratteristiche rappresentassero davvero un vantaggio per la sopravvivenza, ci si
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aspetterebbe di trovarle presenti tanto nei maschi quanto nelle femmine, cosa che
evidentemente non accade nel pavone e in molti altri casi.
Questi esempi portarono Darwin a elaborare l'idea della selezione sessuale. Per
molti aspetti si tratta di una variazione sul tema della selezione naturale, la
competizione tra individui per il possesso di risorse limitate. Solo che in questo caso
gli individui sono tutti dello stesso sesso (in genere, i maschi), e le risorse sono tutte
dell'altro (in genere, le femmine). Oggi la maggior parte dei biologi tende a non fare
una netta distinzione teorica tra selezione sessuale e selezione naturale. Anche nel
caso del pavone si potrebbe infatti dare una spiegazione adattativa: il maschio,
rendendosi più visibile ai predatori, permetterebbe alla compagna di mettersi in
salvo assieme alla nidiata. In pratica il risultato non cambierebbe, e visto che per
risolvere la questione sarebbero necessarie molte osservazioni sul campo (non si può
fare un esperimento in laboratorio) c’è sempre un margine lasciato aperto
all'interpretazione. Un caso analogo è quello della giraffa. Comunque, quando si
incontrano vistose differenze tra le caratteristiche di maschi e femmine, senza alcun
vantaggio apparente in termini di sopravvivenza, la spiegazione in base alla
selezione sessuale è più immediata e comprensibile.
Ci sono differenze nel modo in cui si svolge la competizione: in alcuni casi la
competizione tende a eliminare la concorrenza in modo diretto e il vincitore resta
l'unico candidato per la riproduzione, mentre in altri casi la competizione somiglia
più a un concorso di bellezza, dove è la giuria a scegliere. Inoltre ci sono differenze
tra i sessi per quanto riguarda le strategie di riproduzione. Dal momento che il
maschio non è (in genere, ma le eccezioni non mancano mai, per esempio i cavallucci
marini) condizionato dai tempi di gestazione, il suo "investimento" nella
riproduzione è più piccolo rispetto a quello della femmina. Il maschio può quindi
permettersi di essere meno selettivo.
Per Darwin, la selezione sessuale è anche uno dei fattori che spiegano le razze
umane. Su questo punto, va premesso che oggi l'esistenza di razze umane (come
fatto biologico, indipendentemente dall'esistenza delle razze come categorie di
discriminazione sociale) non è più accettata da molti biologi e antropologi (forse la
maggioranza). Al tempo di Darwin però nessuno metteva in discussione l'esistenza
di razze umane distinte in base a caratteristiche biologiche.
Nel suo libro sull'Origine dell'uomo Darwin compara le differenze tra le razze e
conclude che non sono poi così grandi. Ma soprattutto, conclude che queste
differenze non possono essere spiegate dalla selezione naturale. Non ci sono ragioni
per cui il colore degli occhi o dei capelli, o una "faccia bella", diano maggiori
probabilità di sopravvivenza. Darwin ritiene quindi che le diverse popolazioni
umane, sviluppandosi in condizioni di maggiore o minore isolamento, abbiano
ciascuna sviluppato un proprio senso del bello che ha portato a definire norme
diverse, mantenute attraverso la selezione sessuale.
Contrariamente a ciò che si può credere, il fatto che popolazioni con pelle, occhi
e capelli chiari vivano al nord potrebbe non avere niente a che fare con la minore
incidenza della luce solare lontano dall'equatore (i controesempi sarebbero
DIZIONARIO - 7
numerosi). Semplicemente, la spiegazione potrebbe essere che i primi a giungere in
quei posti sono state popolazioni fatte da gente che aveva quelle caratteristiche, e che
ha fatto di quelle caratteristiche il loro standard di bellezza.
La selezione sessuale offre l'occasione per ricondurre sul terreno della biologia
preferenze e comportamenti che siamo soliti considerare prodotti della cultura, e
quindi soggetti alle nostre scelte individuali o collettive. In particolare, ci porta a
considerare l'idea che dietro a ciò che consideriamo scelte consapevoli ci siano
meccanismi del tutto inconsci, frutto di una lunga selezione inconsapevole.
Wedekind e collaboratori hanno condotto un esperimento dal quale risulterebbe che
il complesso MHC, un gruppo di geni con un ruolo importante nel sistema
immunitario, potrebbe essere soggetto alla selezione sessuale. Nessun essere umano,
ovviamente, è in grado di "vedere" l'MHC di un altro (né il proprio), ed è questo a
rendere l'esperimento interessante (e un poco controverso). A un gruppo di
studentesse universitarie è stato infatti chiesto di annusare le magliette indossate per
due notti di seguito da studenti maschi, e di scegliere il proprio partner in base a
questo unico indizio. È risultato che ciascuna studentessa aveva scelto lo studente
con l'MHC più compatibile con il proprio.
Siamo davvero figli del caso?
Il paleontologo Stephen Jay Gould (molto tradotto anche in Italia, scomparso pochi
anni fa) ha scritto che se potessimo riavvolgere il film dell'evoluzione, indietro di
centinaia di milioni di anni, e poi farlo ripartire da quel momento, difficilmente
assisteremmo allo stesso spettacolo: la storia della vita è stata determinata da troppi
eventi casuali perché tutto possa ripetersi allo stesso modo. Non tutti però
condividono questa idea: c'è chi pensa che la storia della vita, presa nel suo insieme,
mostri una direzione. I dettagli possono essere affidati al caso (certamente, l'asteroide
che ha causato l'estinzione dei dinosauri non seguiva nessuna tendenza evolutiva),
ma l'evoluzione di caratteri complessi, e anche dell'intelligenza, sono un risultato che
sarebbe stato raggiunto comunque, anche prendendo una strada diversa.
Darwin non pensava che evoluzione volesse dire progresso. Un po' perché la
materia prima dell'evoluzione, le variazioni, sono un prodotto del caso, ma
soprattutto perché non bisogna dimenticare che molti organismi "inferiori" esistono
da molto più tempo di noi, hanno alle spalle una storia evolutiva non meno lunga
della nostra, e vivono benissimo così come sono. Inoltre, molti adattamenti si
rivelano soluzioni piuttosto scadenti, soluzioni di compromesso, e alcune parti del
corpo (gli "organi vestigiali") sembrano esistere solo per darci dei fastidi (per
esempio l'appendice, o i denti del giudizio). È difficile abbandonare una soluzione di
compromesso senza rinunciare a qualcosa. Per questo motivo il percorso
dell'evoluzione non è lineare, non è un passaggio da una specie più primitiva a una
specie più perfetta, ma è caratterizzato da continue ramificazioni, tentativi di
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raggiungere un nuovo compromesso che quando riescono diventano il punto di
partenza di una ulteriore ramificazione.
Nello studio del mondo vivente non si possono applicare criteri antropocentrici,
giudicare dal nostro punto di vista ciò che è inferiore e superiore. Ma questo non
vuol dire che tra noi e i batteri non ci siano differenze importanti, per esempio in
termini di complessità. Inoltre la biologia è piena di processi "autocatalitici", che una
volta avviati si alimentano da sé come in una reazione a catena. Questo rende
plausibile l'idea che l'evoluzione, in fin dei conti, segua una tendenza verso
l'aumento della complessità. Il dibattito resta aperto.
Evoluzionismo e creazionismo
Attenzione alle parole: ci sono persone (e non solo tra i creazionisti) che dicono che,
in quanto "-ismi", sia l'evoluzionismo che il creazionismo sono punti di vista filosofici
(o addirittura religiosi). L'alternativa è piuttosto tra evoluzione e creazione (se si
vuole parlare di ciò che, secondo gli uni e gli altri, è accaduto), oppure tra teoria
dell'evoluzione e creazionismo (se si vuole parlare delle rispettive maniere di
spiegare il mondo, attraverso la scienza o la religione).
A parte queste cautele, la teoria dell'evoluzione non ha mai avuto vita facile
negli Stati Uniti, dove il primo, famoso "processo delle scimmie" nel 1925 vide sul
banco degli imputati un insegnante che aveva sfidato il divieto di insegnare
l'evoluzione. Successivamente, visto il fallimento dei tentativi di vietare
l'insegnamento dell'evoluzione, i creazionisti hanno tentato di spacciarsi per
scienziati e di far insegnare le loro "teorie" nelle classi di scienze. Il "creazionismo
scientifico" insegna che la Terra ha seimila anni, tutti gli animali sono scampati al
diluvio universale grazie all'Arca di Noè, i dinosauri vivevano accanto agli uomini.
Sono teorie simili a quelle che ancora oggi vengono sostenute dal creazionismo
italiano. Il "creazionismo scientifico" era ed è un'impresa disperata, perché assieme
all'evoluzione bisogna negare l'età della Terra e dei fossili, quindi le teorie e i metodi
di datazione della geologia, della cosmologia, e in generale della fisica.
Una parentesi sul termine "teoria": dal momento che si parla anche di teorie
politiche e filosofiche, si può parlare di teorie creazioniste. L'importante è non
confondere questo tipo di teorie con le teorie scientifiche, che hanno sempre un
rapporto con l'esperienza e si basano su un processo di correzione fondato su
osservazioni ed esperimenti. Anche teorie scientifiche errate seguono lo stesso
processo, e quando vengono abbandonate è perché gli scienziati sono giunti alla
conclusione che non sono più sostenibili alla luce dei fatti. Questo però non accade
lasciando un vuoto, ma di solito dopo lo sviluppo di altre teorie, che spiegano meglio
i fatti e spesso sono in grado di fare nuove previsioni.
Il fallimento del "creazionismo scientifico" ha indotto una nuova generazione di
creazionisti ad abbandonare la pretesa di affermare "verità" in contrasto con la
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scienza. L'Intelligent Design (ID) non ha più lo scopo di insegnare teorie assurde
alternative all'evoluzione, ma di introdurre nell'insegnamento l'idea che la teoria
dell'evoluzione sia una teoria tra le tante, piena di lacune e basata su presupposti
indimostrabili. Tra i cavalli di battaglia dell'ID c'è l'idea della "complessità
irriducibile", che è la ripresa in termini moderni degli argomenti pre-darwiniani della
teologia naturale, e di Paley in particolare.
La chiesa cattolica non ha un atteggiamento ostile nei confronti dell’evoluzione,
soprattutto dopo Giovanni Paolo II, ma non può ovviamente accettare che la teoria
sia interpretata in chiave materialistica. Darwin è tollerato, ma guardato con
sospetto. Tra i cardinali si sono avute recentemente prese di posizione favorevoli
all’ID.
Difficile andare controcorrente
Fin dal 1842 Darwin aveva pronta una bozza del libro sulle specie, ne preparò
un'altra nel 1844, ma per altri quindici anni non ne fece niente. In questo periodo si
costruì una solida reputazione scientifica grazie a diverse pubblicazioni basate sulle
osservazioni fatte sul Beagle.
Le ragioni del lungo silenzio sono diverse e non del tutto chiare. Darwin era
uno studioso molto cauto, che prima di pubblicare voleva sentirsi sicuro di aver
preso in considerazione tutte le possibili obiezioni alla sua teoria. Temeva inoltre di
suscitare la reazione della chiesa anglicana, che con il suo potere avrebbe potuto
emarginarlo dalla comunità scientifica. Si dice anche che Darwin non volesse urtare
la religiosità della moglie. Infine, Darwin non voleva essere associato ai movimenti di
contestazione che nel decennio 1840 organizzavano comizi anticlericali, in cui
l'evoluzionismo di Lamarck veniva messo al servizio di una visione egualitaria della
società.
Dopo la pubblicazione dell'Origine delle specie ci fu effettivamente una
reazione da parte della chiesa anglicana, ma meno violenta di quanto Darwin avesse
temuto. Le capacità di Huxley furono decisive nel far accettare la teoria
dell'evoluzione alle principali istituzioni scientifiche britanniche. All'estero la teoria
non incontrò resistenze particolari, ma fu in qualche modo deformata in modo da
armonizzarla con la cultura scientifica locale. In Francia fu di stimolo alla ripresa
delle teorie di Lamarck, in Germania ispirò un riorientamento dell'embriologia. Solo
negli Stati Uniti, fin dall’inizio, vi furono anche tra gli scienziati resistenze ispirate da
motivi religiosi, e il problema della compatibilità di evoluzione e religione si fece
sentire di più.
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Darwin geologo
Anche se tutti ricordano Darwin per la sua teoria dell'evoluzione biologica, durante il
viaggio del Beagle Darwin si esercitò in numerose e importanti osservazioni
geologiche. Come formazione, del resto, Darwin era principalmente un geologo.
Dopo il ritorno del Beagle, le sue prime pubblicazioni riguardarono proprio la
geologia dei luoghi che aveva visitato, e le sue ricerche in questo campo
continuarono, per un certo periodo, anche sul suolo britannico. Da Lyell, Darwin
trasse la convinzione che le caratteristiche della crosta terrestre possono essere
spiegate in base a principi piuttosto semplici, movimenti graduali e continui e
fenomeni di erosione, senza bisogno di far ricorso a eventi catastrofici e alla
manifestazione di forze sconosciute. L’osservazione dei piccolissimi cambiamenti che
si verificano sotto ai nostri occhi è sufficiente a rivelare le forze che, in ere geologiche
lontanissime, hanno operato per dare alla crosta terrestre la sua forma attuale,
disegnando le coste, le montagne e gli avvallamenti.
Nelle varie tappe del Beagle nell’America del sud, Darwin notò a più riprese gli
effetti dell’elevazione del terreno, raccogliendo conchiglie sulla cima delle Ande.
Formulò anche un’ipotesi, rivelatasi corretta, sulla formazione degli atolli: queste
formazioni ad anello sono ciò che resta di formazioni coralline, cresciute nelle acque
poco profonde attorno a un vulcano, dopo che il vulcano si è inabissato. È
interessante notare, perché è una cosa poco nota, che Darwin sviluppa questa teoria
in disaccordo con la teoria di Lyell, e che più di una volta, fino a tarda età, dovrà
difenderla dalle obiezioni sollevate da altri geologi.
La geologia fornì anche a Darwin un sostegno importante per la sua teoria
dell’evoluzione. La teoria di Darwin richiedeva infatti un “tempo profondo” di
centinaia di milioni di anni per trasformare le prime forme viventi nelle specie
attuali, e l’unico supporto a questa ipotesi veniva proprio dalle datazioni degli strati
rocciosi fornite dai geologi. Negli ultimi anni della sua vita Darwin dovette
confrontarsi niente meno che con Lord Kelvin, tra i più grandi fisici del suo tempo,
che aveva calcolato (sbagliando) che l’età della Terra fosse di pochi milioni di anni.
Data l’indiscussa autorità di Kelvin (il cui errore sarà compreso solo agli inizi del
ventesimo secolo, con la scoperta della radioattività) Darwin fu certamente
confortato dalla constatazione che i geologi stavano dalla sua parte.
La biodiversità
La diversità del mondo vivente ha molti aspetti. C'è diversità tra gli ambienti
(marino, terrestre, equatoriale, polare, di montagna, ecc.); c'è diversità tra le specie;
c'è diversità tra gli individui all'interno di una specie. La biodiversità è risultato di un
lento e continuo cambiamento che coinvolge la terra nel suo insieme, dalla geologia
al clima agli esseri viventi. Un indicatore molto approssimativo della biodiversità è il
DIZIONARIO - 11
numero di specie viventi: quelle descritte fino a oggi sono circa un milione e mezzo,
ma il numero effettivo potrebbe essere dieci o venti volte tanto.
La biodiversità è minacciata da varie cause, ma principalmente dalla
distruzione degli ambienti e dall'alterazione degli equilibri tra le specie. Quasi
sempre la causa sono attività umane: inquinamento, deforestazione, eccesso di caccia
o pesca, introduzione di specie aliene. La biodiversità è una questione di equilibri,
perché ogni specie è collegata alle altre da una rete di dipendenze, per esempio tra
predatori e prede. Così, l'introduzione in un territorio di una specie invasiva, capace
di appropriarsi di maggiori risorse o di riprodursi più velocemente, può portare
all'estinzione delle specie native, e produrre un effetto a catena sulle altre specie la
cui esistenza dipende da quelle che si sono estinte.
A questi fattori va aggiunto il riscaldamento della Terra. Nessuno dubita che
stia avvenendo, e pochi dubitano ancora che esso sia dovuto principalmente alle
emissioni prodotte dalle attività umane. Ma a parte la sostanziale indifferenza delle
principali nazioni industriali nei confronti di questo problema, nessuno è in grado di
prevedere quali saranno le conseguenze, e quanto tempo abbiamo per evitare quelle
più catastrofiche (deviazione delle correnti oceaniche, disgelo della calotta polare,
desertificazione).
Ci sono molte ragioni per difendere la biodiversità. Non solo ragioni etiche, di
rispetto per le forme viventi, o puramente scientifiche, come il non volere che sia
distrutto qualcosa che ancora non si conosce. Ci sono anche ragioni pratiche, perché
la biodiversità assicura mezzi di sussistenza a intere comunità e garantisce il
mantenimento della diversità genetica, che è un fattore essenziale per evitare che i
cambiamenti climatici e la comparsa di nuove malattie possano avere un impatto
devastante. Il numero di specie attualmente sfruttate per scopi alimentari o
medicinali è una porzione irrisoria del totale delle specie viventi.
Un gran numero di biologi è convinto che stiamo vivendo la sesta “grande
estinzione”, la prima dopo quella che ha segnato la fine dei dinosauri 65 milioni di
anni fa. Un tentativo di salvare il salvabile è l’individuazione e la protezione di
“punti caldi” del pianeta (hotspot) in cui è concentrata la maggiore biodiversità.
La diversità umana
Secondo la teoria oggi più accreditata, la nostra specie ha avuto origine in Africa
circa 120mila anni fa, e da qui è migrata verso gli altri continenti (l'America del Nord
fu raggiunta attraverso un corridoio di terra tra la Siberia e l'Alaska, poi sommerso).
Vi sono però anche altre ipotesi, secondo le quali popolazioni di origine più recente
si sono fuse con i discendenti di precedenti migrazioni. Secondo questa teoria la
nostra specie sarebbe frutto di una serie di incroci tra popolazioni diverse, anche se
non tanto diverse da costituire specie separate.
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Il confronto tra le diverse ipotesi sull'origine dell'uomo è stato per lungo
periodo condizionato dal presupposto che le razze umane fossero entità biologiche,
spiegabili in base alla loro diversa origine. Negli ultimi tempi questo presupposto è
stato in gran parte abbandonato, e con esso sono cadute varie teorie che gli facevano
da contorno.
In ogni caso, la storia della nostra specie ha radici molto più lontane, che vanno
almeno ricondotte alla separazione tra i nostri antenati e gli antenati degli attuali
scimpanzé, circa sette milioni di anni fa (le date sono materia di discussione). Da
allora si sono succedute diverse specie di ominidi (o meglio "ominini", secondo la
classificazione più recente), tra cui gli Australopitechi. Il genere Homo appare intorno
ai due milioni e mezzo di anni fa (le date sono sempre materia di discussione) ed è
rappresentato da diverse specie (habilis, erectus, ergaster, sapiens). A queste si
potrebbero aggiungere anche altre specie, su cui però non c'è accordo. Ancora
dibattuta è la collocazione dei Neandertal (neanderthalensis), come specie a sé o come
sottospecie di sapiens. Un dibattito ancora più attuale, e piuttosto acceso, riguarda
Homo floresiensis (dall'isola di Flores in Indonesia). L'esemplare meglio conservato è
quello di una femmina adulta, di circa un metro di altezza e con un cervello di
dimensioni ridotte (circa un terzo di quelle di sapiens). Questa specie usava attrezzi di
pietra, conosceva il fuoco ed era dedita alla caccia. Le ridotte dimensioni sono in
accordo con una tendenza al nanismo che si riscontra in molte specie animali
confinate nelle isole, ma alcuni studiosi pensano che questa tendenza non valga per il
cervello, e che lo scheletro in questione sia quello di un individuo microcefalo non
rappresentativo della sua specie.
La paleoantropologia è insomma terreno di molti dibattiti e di poche certezze. I
ritrovamenti fossili sono sparsi, e quasi sempre si tratta di ritrovamenti parziali. È già
abbastanza difficile mettere in relazione una mandibola trovata in un posto con un
femore trovato in un altro. E poi l'anatomia non basta: per decidere se i vari
ritrovamenti rappresentano specie diverse, dovremmo sapere qualcosa anche del
comportamento riproduttivo. Negli ultimi anni, attraverso l'analisi comparativa del
DNA condotta da diversi studiosi (Barbujani tra questi) si è giunti alla conclusione
che sapiens e neanderthalensis non hanno lasciato una discendenza comune, il che
porta a ritenere che si tratti di specie diverse (una seconda fase di questi studi è
tuttora in corso).
L'unica cosa che in qualche modo agevola il lavoro del paleoantropologo è il
fatto che con il genere Homo entrano in considerazione anche gli strumenti, sempre
più importanti per verificare conclusioni basate sulle differenze anatomiche, e
decisivi a partire dalla civiltà Cro-Magnon (quella delle pitture nelle caverne,
costituita da Homo sapiens anatomicamente moderni), apparsa circa 40mila anni fa.
Da allora all'invenzione dell'agricoltura passano meno di 30mila anni.
Anche se il numero di ritrovamenti continua ad arricchire, quasi ogni anno,
l'albero evolutivo della nostra specie, spicca comunque la nostra marginalità. Siamo
l'unica specie del genere Homo, e se risaliamo al livello di famiglia, in compagnia di
gorilla scimpanzé e oranghi, il numero di specie attualmente esistenti non arriva a
DIZIONARIO - 13
dieci. In termini evolutivi, siamo più simili a un binario morto che a un albero
rigoglioso.
L'espressione delle emozioni e il comportamento
Gran parte della storia della nostra specie appartiene a una preistoria di cui si sono
conservate poche tracce, insufficienti a rispondere a interrogativi come la nascita
della coscienza, dell'intelligenza, del linguaggio. A partire da Darwin, il
riconoscimento di questa difficoltà ha portato ad affrontare il problema attraverso lo
studio comparativo dell'intelligenza e del comportamento, in particolare di primati
con una parentela più stretta con la nostra specie.
È ormai riconosciuto che altre specie oltre alla nostra sono capaci di
comportamenti sociali complessi, con esempi di reciprocità e altruismo, e anche con
capacità di inganno che fanno pensare a una consapevolezza di ciò che l'altro "sta
pensando". Ugualmente interessanti sono le capacità di comunicazione, vocale ma
soprattutto gestuale.
L'idea che il comportamento umano possa avere una base comune con il
comportamento animale può essere spinta fino a sostenere che anche il
comportamento umano sia in'ultima analisi innato, e determinato dai geni. Questo è
ciò che propone la sociobiologia, una disciplina molto controversa che ritiene di
poter spiegare molti aspetti del comportamento umano, e in particolare la presenza
di comportamenti antisociali, in base al vantaggio che questi comportano per il loro
possessore. La “scoperta” non è che essere furbi e cercare di sfruttare le occasioni a
proprio vantaggio e andare contro le regole senza farsi scoprire è meglio che essere
fessi e farsi sfruttare dagli altri e farsi scoprire quando si violano le regole. La
“scoperta” è che queste capacità sono innate, anche se per il momento nessuno ha
saputo chiarire la concatenazione di cause che a partire dai geni porterebbe ai
comportamenti.
Il linguaggio
Per Cartesio, il linguaggio è ciò che ci distingue dagli animali. Oggi, potremmo
aggiungere, ci distingue anche dalle macchine "intelligenti", che per quanto
sofisticate e più veloci di noi in molti compiti di elaborazione non sono capaci di
intrattenere una conversazione credibile, o di tradurre un testo in modo affidabile.
L'origine del linguaggio umano è un problema di difficile soluzione. Non ci sono
fossili che possano aiutarci, la scrittura è un'invenzione tardiva, e non sappiamo che
cosa renda il nostro cervello capace di elaborare il linguaggio: basta una massa
cerebrale molto grande, o servono particolari "circuiti" neuronali? Nessuno può dire
con certezza se i Neandertal erano in grado di parlare.
14 - DIZIONARIO
D'altra parte nessuno dubita del fatto che molti animali comunicano tra loro, e
quindi si può pensare che il linguaggio sia una di quelle cose che si possiedono per
gradi, non un "tutto o niente", ma un "più o meno". In breve, tra gli studiosi che
lavorano in questo campo ci sono posizioni molto diverse. Alcuni autori ritengono
che ciò che distingue il linguaggio umano sia la sua struttura, il fatto di avere una
grammatica. A uno scimpanzé si possono insegnare delle parole ("io Tarzan, tu
Jane"), ma nessuno riuscirà mai a fargli mettere le parole in un ordine che rispetti una
struttura. È una questione di "tutto o niente". Altri pensano che la questione della
struttura sia secondaria, e che la quantità di parole che uno scimpanzé riesce a
imparare sia la differenza più importante tra lui e noi: è una questione di "più o
meno".
Se le cose non fossero già abbastanza complicate, il problema del linguaggio si
lega ad altre questioni come le capacità cognitive e la coscienza. Anche in questo caso
non esiste una teoria condivisa da tutti (o anche da molti). Nessuno è in grado di dire
se e come il linguaggio sia associato alle capacità cognitive e alla coscienza, ma
nessuno è in grado di escludere una relazione.
La stretta parentela tra noi e altri primati, in particolare gli scimpanzé, è stata
confermata dalla comparazione del DNA. In base a questo confronto si può dire che
siamo scimpanzé al 98%. Questo, a rigore, è una semplice indicazione del grado di
parentela tra noi e gli scimpanzé, prevedibilmente superiore a quello che entrambe le
specie hanno con i topi (potrebbe essere il 90%, ma il numero è meno attendibile).
D’altra parte è la stessa cosa che dire che gli scimpanzé sono umani al 98%, che i topi
lo sono (indicativamente) al 90%, e che sotto sotto anche le mosche dovrebbero avere
qualcosa di umano. L’argomento è da approfondire.
DIZIONARIO - 15
VIAGGIO
Carla Castellacci
Versione 0.3 - 11 luglio 2006
16 - DIZIONARIO
Le date delle varie tappe sono da
confermare
Isole Galapagos –
1-20 dicembre 2006
G.Gentile - Roma “Tor Vergata”
M.Passanti Bologna
F. Frati, Siena (?)
Guayaquil
(Ecuador)
20 febbraio 5 - marzo
2007 or
16 aprile - 2 maggio
2007
T.Pievani - Milano
Bicocca
Machu Picchu
(Perù)
27 aprile 22
maggio 2007
D.Pettener Bologna
9 maggio – 25 maggio
2007
21 dicembre 2006 - 10
gennaio 2007 (?)
Osservazioni
Oceanografiche
tra le isole Galapagos e
Santiago – G.Budillon Napoli
(?)
15 gennaio – 25 gennaio
2007
Valparaiso (Cile)
S.Tinti e C.Piccinetti (?)
- Bologna
9 febbraio – 2
marzo 2007
Chiloè
e arcipelago
19 febbraio
– 14 marzo 2007
ChonosTerra
(Cile)del Fuoco (Argentina)
R.Costa/M.Rasotto
V.Sbordoni – Roma “Tor
Rio, San Salvador
(Brasile)
F.Dessì/C.Veracini Firenze
Atacama
(Antofagasta) (?)
Astrobiologia,G.P.
Siroli con studente di L.
Gregorini (Bologna)
Catapano CERN
7 aprile – 21 aprile 2007
Buenos Aires (Argentina)
e Colonia (Uruguay)
G.Barbujani Ferrara
20 marzo – 3 aprile
2007 (?)
Penisola Valdes
(Argentina) A.Pilastro Padova
6 marzo – 20 marzo 2007 (?)
- 17
Patagonia (Argentina) DIZIONARIO
Programmi collaterali
Dal Sasso Milano Museo storia
Catapano/bambini
naturale
Galapagos 20 dic 7 gen
TAPPE A BORDO DI ADRIATICA
ORDINE
18 - DIZIONARIO
CRONOLOGICO
Isole Galapagos
Periodo: dal 1 dicembre al 20 dicembre 2006 (con Adriatica, altro da definire).
Adriatica: in navigazione tra le isole.
Yate disponibile assieme ad Adriatica.
Team: Gabriele Gentile, Università di Roma “Tor Vergata” con due studenti
Marco Passamonti, Università di Bologna
Francesco Frati, Università di Siena ?
Progetto collaterale: Paola Catapano CERN (dal 20 dicembre al 7 gennaio, su un
altro Yate, un gruppo di ricercatori spiega ai propri figli – 4 bambini di 9 anni –
l’esperienza di Darwin alle Galapagos)
Temi: L’evoluzione dell’evoluzione. La selezione naturale. La selezione sessuale. Siamo
davvero figli del caso? Evoluzionismo e creazionismo. La biodiversità.
Darwin ha grandi aspettative per il suo viaggio alle Galapagos, sia per
l’interesse che gli suscita la geologia di queste isole vulcaniche che per la
consapevolezza che questa sarà l’ultima tappa prima del ritorno a casa (anche se
questo significa attraversare un altro mezzo mondo, la missione di esplorazione è a
questo punto sostanzialmente compiuta). Si tratta di una tappa cruciale del viaggio,
anche se è ancora presto perché Darwin possa trarre le conclusioni che sappiamo: è
cruciale per gli ulteriori problemi che gli verranno posti dalla distribuzione delle
specie. Le grandi tartarughe terrestri offrono un primo spunto: Darwin apprende dal
vicegovernatore Lawson che esaminando una tartaruga, in base a certe particolarità,
è possibile stabilire da quale isola provenga. Poi ci sono i fringuelli: sono uccelli
talmente simili tra loro che Darwin dovrà ricorrere a un esperto ornitologo per capire
di quante distinte specie si tratti. Scriverà nel suo resoconto: “È come se si fosse presa
una specie e la si fosse modificata per finalità diverse”.
Le tredici specie che collettivamente vengono chiamate i “fringuelli di Darwin”
non sono ugualmente distribuite tra le diverse isole dell’arcipelago. Darwin in
seguito rimpiangerà di aver buttato tutti i suoi esemplari nella stessa cassa senza aver
diligentemente annotato il luogo di provenienza, ma la distribuzione geografica di
questi uccelli è un puzzle ancora oggi oggetto di studio. Le isole Galapagos sono
infatti soggette a cicli pluriennali in cui si alternano periodi di abbondanza e di
scarsità di cibo. In condizioni di scarsità, ogni specie tende a occupare la propria
nicchia e a rimanere isolata dalle altre anche dal punto di vista riproduttivo. In
condizioni di abbondanza, le popolazioni aumentano di numero e ci possono essere
incroci tra individui di specie diverse. Questo significa che ciò che oggi si può
osservare è un’istantanea del processo evolutivo in cui la speciazione non è ancora
completa.
Le Galapagos sono Patrimonio dell’umanità UNESCO.
DIZIONARIO - 19
Sintesi dei progetti scientifici
Aspetti generali della biodiversità, con particolare riferimento alle iguane.
Cenni storici e consistenze attuali. Osservazioni di animali in natura, visita ai centri
di conservazione. Minacce alla biodiversità, rischi di estinzione.
Insetti invasivi e biodiversità del suolo. Discussione del problema degli insetti
invasivi (origini, entità, danni arrecati). Vegetazione, insetti e assenza di predatori
naturali. L’albero genealogico delle specie invasive: come si ricostruisce, come può
essere utile a fronteggiare il problema. Diversità del suolo: descrizione, cause.
Biodiversità marina.
Progetto didattico rivolto a bambini provenienti da diversi Paesi.
Dove è stato Darwin?
Darwin ha visitato quattro isole: San Cristobal (Chatham), Floreana (Charles),
Isabela (Albemarle), Santiago (James). Ha anche costeggiago l'isola della Tortuga
(Brattle), che non è quella del Corsaro Nero.
Capire quali posti abbia visitato in ciascuna delle isole è più difficile: non tutti i
vulcani o le spiagge avevano un nome ufficiale, e se anche l'avessero avuto non è
detto che Darwin ne sarebbe stato a conoscenza. Chi ha tentato di ricostruire le
principali tappe dell'esplorazione (durata in tutto cinque settimane) ha dovuto
confrontare le note manoscritte di Darwin, e quelle di Fitzroy, con l'osservazione
della geografia attuale e qualche fonte locale per la toponomastica. Per i nostri fini
l'indicazione delle isole dovrebbe essere sufficiente.
Docilità degli animali
In alcune isole dovrebbe essere possibile verificare in prima persona la docilità
degli animali – la facilità con cui si lasciano avvicinare e la mancanza di aggressività
(a parte i periodi di riproduzione). La docilità è un grosso svantaggio per gli animali,
ma un grosso vantaggio per gli studiosi, perché vari aspetti del comportamento
animale che di regola sono molto difficili da studiare in natura possono essere
osservati da vicino.
Pinguini all'Equatore
La semplice presenza di questi uccelli a queste latitudini è indice di qualcosa di
eccezionale. Il “qualcosa” nella fattispecie sono le correnti fredde che confluiscono in
queste isole.
Iguane
Sono presenti sia iguane di terra che iguane marine, che si nutrono di alghe e
che sembrano aver suscitato reazioni di disgusto in chiunque le abbia viste:
È una creatura di aspetto orribile, di colore nero sporco, stupida e lenta di
movimenti (Viaggio, 480)
20 - DIZIONARIO
Le iguane marine sono state decimate dalla catastrofe ecologica del gennaio
2001, che ha tenuto il mondo con il fiato sospeso. La causa non è stato un
avvelenamento diretto, ma probabilmente l'avvelenamento dei batteri che vivono in
simbiosi con questi rettili, e che gli consentono di digerire le alghe. Le iguane sono
morte di fame anche se il cibo non mancava, perché non erano in grado di
metabolizzarlo. Un aspetto curioso della biologia di questi animali, ancora oggetto di
studio, è che si restringono quando il cibo scarseggia: non è che dimagriscano, si
riducono in lunghezza.
Le iguane hanno procurato a Darwin qualche diversivo:
Ne gettai una parecchie volte il più lontano possibile in una profonda pozza
lasciata dalla marea, ma essa rtornava invariabilmente in linea retta al punto di
prima. [...] Catturai più volte lo stesso animale, spingendolo verso un punto
della roccia e sebbene possedesse una così perfetta capacità di nuotare, nulla
poteva indurlo a entrare nell'acqua e ogni volta che ve lo gettavo, ritornava a
terra nel modo che ho descritto (Viaggio, 481-2).
Darwin comprende che il comportamento è spiegabile con il fatto che nel
contesto delle Galapagos l'animale non ha nemici naturali all'asciutto, a differenza di
quanto avviene in acqua, ed è quindi portato a seguire la strada più breve verso
condizioni di sicurezza.
Ancora un aneddoto, questa volta relativo a una specie di terra che ha
l’abitudine di scavare la sua tana nel terreno:
Osservai a lungo un individuo fino a quando metà del suo corpo fu sepolto; mi
avvicinai allora e lo tirai per la coda; ne fu molto stupito e subito risalì per
vedere di che cosa si trattasse e poi mi fissò in viso come per dire “Perché mi tiri
la coda?” (Viaggio, p.483).
Infine abbiamo un esempio della passione di Darwin per cibi fuori
dall’ordinario:
Quando sono cotte, queste lucertole danno una carne bianca, che è apprezzata
da quelli che hanno uno stomaco superiore a ogni pregiudizio. (Viaggio, p. 484).
Tartarughe
Le grandi tartarughe che sono il simbolo di queste isole sono state decimate
dalla caccia. Per i marinai costituivano infatti una fonte di cibo primaria, che si
manteneva in vita per mesi senza mangiare ed era facile da immagazzinare sulle
navi.
I rapporti di parentela tra le diverse specie (e subspecie) di tartarughe delle
Galapagos sono stati ricostruiti anche con l’analisi del DNA mitocondriale (Caccone
è una delle ricercatrici).
Lonesome George (George il solitario) è l’ultimo sopravvissuto della sua specie
(o subspecie), un ottantenne cui i ricercatori della stazione di ricerca Charles Darwin
non sono ancora riusciti a trovare una compagna.
DIZIONARIO - 21
Ecoturismo
L'ecoturismo nel contesto delle Galapagos ha un significato abbastanza
particolare. Se da un lato è uno strumento indiretto per finanziare i progetti di
conservazione, dall'altro è inevitabilmente un fattore di aumento della popolazione
(umana) delle isole, che può portare a dover elaborare (e finanziare) nuovi progetti di
conservazione. Qual'è il bilancio tra costi e benefici?
Specie invasive
Di tutti i posti da cui sarebbe bello veder sparire le specie invasive, le Galapagos
sono sicuramente in cima alla lista. Invece anche qui l'invasione è in atto, e il
problema è di limitare i danni. Si tratta soprattutto di animali domestici (gatti, cani,
capre, maiali), e di topi. Qualcuno ricorderà la storia (ormai screditata) per cui
l'estinzione dei dinosauri è avvenuta a causa dei topi che si mangiavano le loro uova.
Alle Galapagos questo è invece un esito possibile per alcune specie, soprattutto
pinguini e tartarughe. Il problema è complicato non solo dalla difficoltà universale di
eradicare i topi, ma anche dai cambiamenti climatici periodici (legati a El Niño) che
producono ogni qualche anno situazioni di scarsità di cibo che colpiscono in
particolare le colonie di pinguini. In condizioni normali, al ritorno di condizioni
climatiche favorevoli le colonie si ripopolerebbero rapidamente, e sarebbero quindi
pronte ad affrontare la penuria destinata a seguire qualche anno dopo. La presenza
dei topi mangiauova ha reso più lento il recupero, esponendo le colonie alla
prospettiva di una continua riduzione e infine all'estinzione. Questo è un fenomeno
che si sta svolgendo oggi, e può essere interessante tentare di avere informazioni
dalle persone impegnate nei progetti di conservazione.
Insetti invasivi
L'ambiente naturale delle Galapagos è piuttosto povero di insetti (come già
notato da Darwin), ma con l'intensificarsi dei trasporti hanno iniziato ad apparire
specie invasive, che traggono vantaggio dall'assenza di predatori naturali. Il
problema è anche che i danni causati da questi organismi - in primo luogo alla
vegetazione - iniziano a diventare evidenti solo dopo che la specie aliena ha già
messo saldamente piede su un'isola. Alcuni scienziati sono impegnati su un progetto
di ricerca che ha per obiettivo il controllo di 21 specie di piante a rischio; tra le isole
interessate nello studio: Santa Cruz, Española, Santa Fe.
Ci sono anche le piante: Opuntia
L’Opuntia è una “pianta grassa” che cresce lentamente e può vivere fino a 150
anni. Nelle isole delle Galapagos ci sono 6 specie. In particolare nell’Isola Española
Opuntia megasperma è a rischio estinzione. Una delle cause principali fu
l’introduzione delle capre che dal 1978 sono state completamente allontanate; altro
fattore limitante è la drammatica diminuzione del numero di individui di tartarughe
giganti, utili per la dispersione dei semi della pianta. Gli scienziati stanno tentando,
22 - DIZIONARIO
per la prima volta, di ristabilire, a Punta Cevallos, la popolazione dell’unica specie di
Opuntia presente sull’isola.
Uccelli fratricidi
Una presenza frequente nei documentari naturalistici sono le sule mascherate.
Ciascuna coppia depone due uova, all'aperto e senza costruire un nido. Dopo la
schiusa, i genitori forniscono ai figli, oltre al cibo, l'ombra che gli evita di morire
disidratati. Ma in capo a pochi giorni il fratello maggiore spinge il minore fuori dalla
zona d'ombra, condannandolo a morte, sotto gli occhi indifferenti dei genitori. C’è
una storia di adattamento anche dietro a questo comportamento (sia dei figli che dei
genitori). Sono presenti anche le sule dai piedi azzurri, decisamente appariscenti.
Determinazione del sesso
La determinazione del sesso nelle tartarughe (e non solo) non avviene come da
noi, a seconda della presenza del cromosoma Y. È la temperatura a decidere se da un
uovo uscirà un maschio o una femmina. Il mantenimento dell'equilibrio tra i sessi è
quindi affidato a fattori esterni, che sono alterati dal riscaldamento globale. Questa è
un'ulteriore complicazione per i progetti di conservazione.
Cetrioli di mare
La pesca dei cetrioli di mare non è un’attività tradizionale in Equador, e ha
avuto impulso dal consumo crescente di questi animali (considerati afrodisiaci) sul
mercato asiatico. Una specie di oloturie, Stichopus fuscus, è stata particolarmente
colpita. Nonostante le acque attorno alle Galapagos siano state dichiarate riserva
marina fin dal 1986, e nonostante i divieti sulla pesca imposti dal governo
equadoregno, le oloturie hanno continuato a essere vittima di una pesca eccessiva,
spesso illegale, che ha portato a una drastica riduzione del loro numero. Da una
decina di anni è iniziato un processo di definizione di politiche consensuali per lo
sfruttamento delle risorse marine, che vede la compartecipazione di diversi settori:
scientifico, turistico, e della pesca.
Grotte di lava
Le grotte formate nelle colate di lava offrono immagini spettacolari, e anche
leggende di tesori nascosti dai pirati.
DIZIONARIO - 23
Osservazioni oceanografiche
PROGETTO DA DEFINIRE E CONFERMARE
Periodo: fine dicembre 2006 – inizio gennaio 2007.
Navigazione: all'interno delle Galapagos, e dalle Galapagos a Valparaiso.
Team Giorgio Budillon, Università di Napoli
All'inizio del viaggio del Beagle, Darwin si costruì una specie di retino per la
raccolta del plankton marino: un sacco che veniva trascinato dalla nave raccogliendo
gli organismi sulla superficie. Gli organismi raccolti, abbondanti e molto diversi,
erano poi analizzati al microscopio. Darwin capisce che l'abbondanza di questi
piccoli organismi spiega la ricchezza di vita negli ambienti marini. Quanto alla
ricchezza di forme, non può fare a meno di provare “un senso di meraviglia, che
tanta bellezza sia stata apparentemente creata per uno scopo così modesto”.
La missione del Beagle non era specificamente rivolta alla raccolta di
informazioni oceanografiche (temperatura, salinità, profondità, correnti). Sotto questi
aspetti, la quantità di informazioni raccolte da Humboldt circa trent'anni prima
rimane ineguagliata. Sotto questo aspetto, oltre alle note di Darwin, andrebbero
considerate anche quelle di FitzRoy.
Sintesi del progetto scientifico
Il progetto prevede la rilevazione di misure oceanografiche utilizzando
apparecchiature “portatili”, da imbarcare su Adriatica (i porti sono da definire).
Alcune misure potranno essere effettuate quando Adriatica è in movimento, altre
necessiteranno di una sosta. I dati rilevati saranno confrontati con le misure rilevate e
tramesse dal NOAA.
È in fase di studio la possibilità di collegare il computer a bordo con una rete di
calcolo distribuita.
Spunti
Le osservazioni oceanografiche possono servire a rendere concreta, dal punto di
vista fisico, la realtà delle correnti oceaniche: in generale non è facile immaginarsi
fiumi che scorrono in mezzo al mare. Sempre in uno spirito abbastanza didattico,
può essere interessante farsi spiegare come fanno i satelliti a rilevare misure che
apparentemente si possono prendere solo in via diretta, a contatto con l'acqua (per
esempio, la temperatura in profondità).
Per quanto l'argomento rischi di portare fuori rotta, non sarebbe inopportuna
una riflessione sullo stato di salute della Corrente del Golfo a fronte del procedere
del riscaldamento globale.
Dal punto di vista naturalistico, l'aspetto più importante che è possibile
osservare sembra essere quello dell'upwelling, la risalita di acque fredde e ricche di
24 - DIZIONARIO
nutrienti. La cosa non riguarda solo i pesci ma l’intera rete alimentare che si basa
sull’upwelling, compresi uccelli e mammiferi. Qui può esserci un'attinenza con le
iniziali osservazioni di Darwin sui piccoli organismi che sostengono l'abbondante
vita marina.
Un altro argomento che merita di essere trattato, anche per la sua stretta
relazione con l'ecologia delle Galapagos, è il significato di El Niño e la sua
interazione con altri fenomeni prodotti dal riscaldamento globale.
DIZIONARIO - 25
Antofagasta – Atacama
PROGETTO DA CONFERMARE E DA DEFINIRE
Periodo: attorno al 10 gennaio.
Team: Gian Piero Siroli e uno studente inviato di Loretta Gregorini (astrobiologa)
Adriatica: da definire. Potrebbe fare tappa ad Antofagasta durante la navigazione tra le
Galapagos e Valparaiso. Allo stato attuale il progetto non richiede la sua presenza se non
come base logistica.
Temi:
Il tema dell'origine della vita non figura tra le preoccupazioni di Darwin, che
correttamente lo tiene separato dal problema dell'evoluzione. A Darwin basta che la
vita ci sia, e che le forme viventi mostrino una tendenza a variare nel tempo. Avendo
a disposizione un tempo sufficientemente lungo (molto lungo), la selezione naturale
può produrre una grande diversità attraverso l'accumulo di piccole variazioni.
Il primo incontro tra la fisica e la teoria darwiniana fu abbastanza disastroso.
Lord Kelvin calcolò a più riprese l'età della terra e giunse, secondo l'ipotesi più
favorevole, a qualcosa nell'ordine delle centinaia di milioni di anni. Darwin (e i
geologi, che prevalentemente erano dalla sua parte) erano incapaci di rispondere
sullo stesso terreno, ma stimavano tempi molto più lunghi. Per Darwin fu una seria
difficoltà, dato il prestigio della fisica e lo scarso entusiasmo di cui godeva, persino
tra i biologi evoluzionisti, la sua teoria della selezione naturale.
Comunque Kelvin aveva torto, e oggi si stima che l'età della Terra sia attorno ai
quattro miliardi e mezzo di anni. Questo riconoscimento avvenne solo agli inizi del
ventesimo secolo, un po' tardi perché Darwin potesse avere soddisfazione. Durante
la controversia alcuni dei collaboratori di Darwin furono disposti a prendere in
considerazione l'ipotesi della generazione spontanea di forme di vita molto semplici,
un'ipotesi ormai screditata ovunque ma che in Inghilterra stava conoscendo una
breve rifioritura. Darwin invece non prese mai sul serio questa scorciatoia.
In Inghilterra, il dibattito sulla presenza di altri mondi abitati fu soprattutto un
dibattito teologico, attorno alla suggestiva formula della “pluralità dei mondi”. Le
origini dell'astrobiologia si presentano come un miscuglio affascinante di
osservazioni astronomiche talvolta fantasiose, riletture della Bibbia, riscoperta dei
miti e visioni del futuro.
Sintesi del progetto scientifico
Il progetto prende spunto dalla visita alla stazione di ALMA per una
introduzione a concetti e metodi della bioastronomia.
26 - DIZIONARIO
Spunti
Il progetto si propone principalmente di introdurre i temi dell'astrobiologia con riferimento
alla presenza nei dintorni di Atacama della stazione di ALMA (Atacama Large Millimeter
Array). Il sito sembra essere ancora in gran parte in costruzione.
L’organizzazione della tappa dovrebbe essere: imbarco alle Galapagos assieme
agli oceanografi, sbarco ad Antofagasta, viaggio in pulmino fino alla stazione di
Atacama (quella a 2900 metri). Dopo di che non sono chiare le condizioni di ingresso
alla base, né quelle dell’eventuale accesso al sito delle antenne (quello a 5000 metri).
Se è confermata la presenza degli astronomi durante la navigazione, uno spunto
potrebbe essere quello di farsi spiegare l’importanza che avevano per FitzRoy gli
orologi imbarcati sul Beagle.
Come si arriva ad ALMA? A parte le consuete questioni di autorizzazione, ci
sono aspetti di acclimatazione di cui può essere interessante parlare. La base si trova
a 2900 metri di altitudine, e le antenne a 5000 (ammesso che queste ultime siano
accessibili).
La zona di Atacama è interessantissima dal punto di vista ecologico: è
considerato il deserto più deserto del pianeta – si parla di condizioni di aridità durate
20 milioni di anni.
Il deserto di Atacama è anche un campo di esercitazione per i robot, in fase di
progettazione, impiegati per trovare tracce di vita su Marte.
La presenza di vita su altri mondi: come si individua? Dalla ricerca di forme di
vita pienamente sviluppate, e magari di intelligenze aliene, si è passati alla ricerca di
molecole in vario modo legate alla vita.
I biologi sono in genere poco propensi ad ammettere gli errori di Darwin (per
esempio, che anche Darwin come Lamarck credesse all'ereditarietà dei caratteri
acquisiti). I fisici tendono a fare altrettanto con Kelvin e i suoi calcoli sull'età della
Terra.
DIZIONARIO - 27
Valparaiso
Periodo: dal 15 gennaio al 25 gennaio 2007.
Adriatica in porto a Valparaiso.
Team: Stefano Tinti, Università di Bologna.
Corrado Piccinetti, Università di Bologna.
Temi: I fossili. Darwin geologo. La biodiversità.
Mentre si trova a Valdivia, il 20 febbraio 1835, Darwin assiste a un devastante
terremoto. Dal suo punto di osservazione non è in grado di vedere le successive
ondate di maremoto (tsunami), ma nei giorni successivi visita Concepciòn,
interamente distrutta dallo tsunami. Qui raccoglie le testimonianze dei sopravvissuti,
descrive l'innalzarsi e ritirarsi delle acque, le vie di fuga verso il largo intraprese dai
marinai, l'enorme potenza delle onde e i loro effetti sulle costruzioni.
Sulla costa ha modo di osservare la recente elevazione di alcune rocce (dedotta
dalla presenza di molluschi morti di recente) e la presenza di conchiglie sulle
scogliere sovrastanti, che lo confermano nell’idea che catene montuose come le Ande
si formano attraverso un innalzamento graduale.
Valparaiso è il luogo da cui Darwin ha modo di riordinare le sue note e di
scrivere alla sorella Caroline a proposito della sua esperienza e delle sue
osservazioni: “è uno dei tre spettacoli più interessanti che abbia potuto osservare dal
momento in cui ho lasciato l'Inghilterra: un selvaggio Fuegino, la vegetazione
tropicale, e le rovine di Concepciòn”.
Sintesi dei progetti scientifici
Terremoti e maremoti. Cenni storici ai principali eventi occorsi in questi luoghi.
Esposizione didattica: cause, modo di propagazione delle onde sismiche, effetti.
Sistemi di monitoraggio e allarme.
Biodiversità. Esposizione didattica, con particolare riferimento agli ecosistemi
marini. Produzione e distribuzione di materiale multimediale.
Spunti
Allo stato attuale, questa si presenta come una tappa piuttosto teorica: terremoti
e maremoti sono corollari importanti della geologia del Cile (come pure i vulcani), e
hanno senza dubbio segnato la storia geologica, biologica e degli insediamenti
umani. D'altra parte, non è probabile (né augurabile) di poterli osservare e riprendere
in prima persona ed è difficile offrire immagini di qualcosa che possa fare da
surrogato.
Una citazione abbastanza celebre:
28 - DIZIONARIO
Un forte terremoto distrugge di colpo tutte le nostre più vecchie concezioni; la
terra, il vero emblema della solidità, si è mossa sotto i nostri piedi come una
crosta sottile su un fluido; lo spazio di un secondo ha creato nella mente una
strana idea di insicurezza che ore di riflessione non avrebbero prodotto.
(Viaggio, p. 379)
Parlare di geologia potrebbe essere un’occasione per ricordare l’importanza
storica dei geologi italiani del diciottesimo secolo, interessati anche loro a trovare una
spiegazione per la presenza di conchiglie marine sulle Alpi. Darwin era sicuramente
a conoscenza delle loro ricerche, per il tramite di Lyell.
I terremoti si possono prevedere? Sistemi di protezione dai maremoti.
Una parte del progetto riguarda la biodiversità, ma non descrive né gli ambienti
(che in questa zona potrebbero riguardare il mare, la foresta, il deserto), né gli
animali o le piante oggetto di studio. Un argomento che potrebbe mettere insieme
tutte queste cose è la storia del guano, la cui importanza economica (un ottimo
fertilizzante) ha dato origine a una vera e propria industria. In sintesi, i fattori alla
base della produzione del guano sono:
corrente di Humboldt –> abbondanza di pesci –> abbondanza di uccelli
scarsità di piogge –> accumulo di depositi (decine di metri di guano disseccato)
L'enorme accumulo di depositi ha consentito di ignorare il problema del
rinnovamento delle risorse. Si è quindi avuto un processo di depauperamento
dovuto a vari fattori:
sfruttamento dei giacimenti –> distruzione degli habitat degli uccelli
eccesso di pesca –> riduzione della popolazione di uccelli
cambiamenti climatici –> riduzione dei pesci –> riduzione degli uccelli
L'introduzione dei fertilizzanti artificiali, e la riduzione dei depositi, hanno
portato nei primi decenni del 1900 al declino dell'industria del guano (che comunque
continua a esistere) e al problema di mantenere un minimo di equilibrio tra
sopravvivenza dell'industria e sopravvivenza delle specie che “producono” il guano.
DIZIONARIO - 29
Chiloè e Arcipelago di Chonos
Periodo: dal 9 febbraio al 2 marzo 2007.
Adriatica: in navigazione da Puerto Montt a Puerto Natales, con team a bordo.
Team: Rudi Costa, Università di Padova.
Mariella Rasotto, Università di Padova.
Temi: Difficile andare controcorrente. La biodiversità.
Il periodo a Chiloè non presenta a Darwin spunti di riflessione particolarmente
interessanti. Darwin è più che altro irritato dalle piogge abbondanti e non trova di
particolare interesse neppure la geologia dell’arcipelago. Contrasta le “rigogliose
foreste” di Chiloè con la povertà biologica dell’arcipelago di Chonos, dove due specie
di pianta formano uno strato di “torba elastica”. È incuriosito dalla Gunnera scabra,
una pianta con foglie tonde che possono raggiungere i due metri e mezzo di
diametro.
Tra tutti i reperti che continua diligentemente a collezionare, ce n’è però uno
che avrà una grande importanza per il suo futuro: un piccolissimo balanide che si
trova insediato in grandi quantità nella conchiglia di una particolare specie di
molluschi. Passeranno dodici anni, ma quel balanide sarà il punto di partenza per
una monumentale opera sui cirripedi, che frutterà a Darwin la medaglia della Royal
Society e gli conferirà una solida posizione tra i naturalisti. Altro tempo sottratto alla
redazione definitiva dell’Origine delle specie, ma non inutilmente: Darwin se ne servirà
per approfondire e sviluppare le sue idee sulle differenze sessuali in relazione
all’habitat e alle strategie riproduttive delle specie.
Sintesi dei progetti scientifici.
Biodiversità marina, genetica ed ecologia comportamentale. Selezione sessuale
e strategie riproduttive, e loro influenza sulla risposta delle popolazioni a fronte di
minacce come l’eccesso di pesca e i cambiamenti climatici. Utilità delle conoscenze
scientifiche ai fini di un uso sostenibile delle risorse marine. Progetti di
conservazione.
Cronobiologa. Introduzione ai concetti ed esemplificazione con riferimento agli
organismi della zona intertidale (cicli di marea).
Spunti
Abbondanza di specie animali nella zona intertidale (la zona coperta dalle
acque solo durante l’alta marea). Tra gli organismi che sarà possibile osservare
potrebbero esserci alcuni dei pesci usati da Darwin per esporre le sue teorie sulla
selezione sessuale.
30 - DIZIONARIO
Cronobiologia. Questo campo di studio molto recente ha per oggetto gli
“orologi interni” che consentono agli organismi di predisporsi a (e sincronizzarsi
con) variazioni ambientali cicliche (giorno-notte, stagioni, maree). Illustrare i concetti
della cronobiologia non è semplice: visto dall’esterno, qualsiasi movimento
periodico, sia di piante che di animali, può essere ripreso e poi accelerato, ma questo
è solo l’aspetto superficiale; il meccanismo interno è fatto di geni e proteine.
La cronobiologia riguarda da vicino anche noi, per cui può essere lecita
qualsiasi domanda che abbia a che fare con il sonno.
Visita ai mercati ittici per valutare l’entità del prelievo di pesca. La produzione
ittica in queste zone è prevalentemente basata sulla pesca, con un contributo
marginale da parte dell’acquacoltura. L'entità del prelievo di pesca serve come
misura approssimativa della biodiversità marina. È quello che si dice utilizzare un
“proxy”: non potendo andare direttamente a misurare qualcosa, si prende un
indicatore più facile da misurare, che ci si aspetta sia strettamente correlato a ciò che
interessa. È anche un’occasione per gettare uno sguardo sulla vita (umana, sociale)
attorno ai mercati.
D'altra parte è necessario anche sapere se il “proxy” scelto è affidabile. Nel caso
in esame, significa capire se tutto il pescato finisce sul mercato locale, se vi sono
specie poco pregiate che non sono oggetto dell'attività di pesca, quanto sono grandi
le variazioni stagionali. I ricercatori contano quindi di entrare in contatto con le
comunità di pescatori, e sarebbe importante seguire questi incontri come parte
integrante dello studio della biodiversità e non solo da un punto di vista socioantropologico.
I pesci diedero a Darwin molte soddisfazioni. Durante il viaggio ne raccolse
qualche centinaio di esemplari, di specie diverse. Anche se molti di questi arrivarono
in Inghilterra in uno stato di conservazione che li rendeva inutilizzabili, i rimanenti
furono sufficienti a determinare qualche decina di nuove specie. Era, tra l'altro, un
colpo ben assestato alla superiorità dei francesi nel campo dell'ittiologia.
Lo studio dei pesci del Beagle fu affidato al reverendo Leonard Jenyns,
protagonista di uno dei principali colpi di fortuna della nostra storia: Jenyns era stato
scelto dal capitano FitzRoy come accompagnatore per il viaggio, ma aveva rifiutato
cedendo il posto a Darwin. Il lavoro di Jenyns fu enorme, iniziò quando Darwin era
ancora in mare e terminò nel 1842. Nel riassumere le scoperte di Darwin, Jenyns nota
come la maggior parte degli esemplari provenienti dal Brasile, dalla Patagonia e dalle
coste del Cile e del Perù siano nuove specie, così come tutti gli esemplari dalle
Galapagos, dalla Terra del Fuoco e dalle Falkland.
Darwin riserverà un ruolo molto speciale per i pesci: è un pesce, alla fin fine,
l'antenato comune di tutti i vertebrati terrestri. Così i pesci figurano
prominentemente nelle Origini dell'uomo, e sono tra i principali protagonisti della sua
discussione della scelta sessuale. I pesci offrono a Darwin un punto di vista sulle cure
parentali per molti aspetti alternativo a quello offerto dagli uccelli: pesci maschi che
accudiscono i piccoli, li riconducono al nido e li difendono dalle femmine; pesci che
portano in bocca le uova fino alla schiusa; pesci ermafroditi.
DIZIONARIO - 31
Una domanda semplice è come faceva Darwin a sapere tutte queste cose (non
ce lo vediamo nei panni del sub). Ma ovviamente, le teorie si costruiscono solo in
parte sull’osservazione diretta, e le basi più ampie sono di solito costituite dalla
letteratura scientifica già esistente.
Ed ecco come Darwin descrive il nostro antenato:
Il nostro antenato era un animale che respirava l’acqua, aveva una vescica
natatoria, una grande coda per nuotare, un cranio imperfetto, ed era senza
dubbio ermafrodita! Ecco una simpatica genealogia per l’umanità. (Darwin a
Lyell, 10 gennaio 1860).
Visite e osservazioni
Ancud e dintorni (con pulmino).
Puñihuil e isolotti di fronte. Pinguini di Magellano e di Humboldt.
Fondazione Senda Darwin (Ancud – Chacao), dove viene studiato il Monito del
Monte (Dromiciops gliroides), un piccolo marsupiale.
Conqui (navigazione).
Parque Nacional de Chiloe. Osservazione del Pudu, cervide a rischio di
estinzione, e del Rinoderma di Darwin, anfibio i cui maschi incubano le uova in
bocca fino alla schiusa.
Isola San Pedro, con la volpe di Darwin:
La sera raggiungemmo l’isola di San Pedro, dove trovammo il “Beagle”
all’ancora. Doppiando la punta, due degli ufficiali sbarcarono per prendere un
giro di angoli col teodolite. Una volpe (Canis fulvipes) di una specie che si dice
sia particolare dell’isola e molto rara e che è nuova, stava seduta sulle rocce. Era
così intenta a osservare il lavoro dei ufficiali che potei, camminando cautamente
dietro di lei, colpirla sulla testa col mio martello da geologo.
Questa volpe, più curiosa o più scienziata, ma meno saggia della generalità
delle sue sorelle, è ora imbalsamata nel museo della Società Zoologica. (Viaggio,
p. 350)
Melinka (isola di Ascension).
Monumento Natural Cinco Hermanas, abitato da cormorani, cormorani
imperiali, leoni marini e lontre marine.
Puerto Eden (villaggio di pescatori).
Puerto Natales.
32 - DIZIONARIO
Terra del Fuoco
Periodo: dal 19 febbraio al 14 marzo 2007.
Adriatica: in navigazione.
Team: Valerio Sbordoni, Università Roma “Tor Vergata”, 4 studenti PhD e 1
postdoc.
Temi: La selezione naturale. Difficile andare contro corrente. La biodiversità.
L’incontro con i nativi della Terra del Fuoco (Fuegini) viene spesso ricordato
come esempio dell’empatia di Darwin per i nativi, e l'episodio dell’amichevole
scambio di pacche con i nativi non manca in nessuna ricostruzione. Darwin è colpito
(persino turbato) dall’enorme differenza che vede tra i nativi e i popoli civilizzati, ma
le sue osservazioni su questo punto non appaiono particolarmente penetranti.
Il ruolo di eroe, tragicomico, in questa storia spetta piuttosto a FitzRoy, che
durante il suo viaggio di alcuni anni prima aveva imbarcato (comprato? rapito?)
quattro nativi da educare in Inghilterra, a proprie spese. Oltre alla religione cristiana,
l’educazione comprendeva le buone maniere e l’uso di coltello e forchetta. Il viaggio
del Beagle è anche l’occasione attesa da FitzRoy per portare a compimento questo
suo progetto, che si completa con la reintroduzione dei nativi nel loro ambiente
(assieme a un missionario e a un po’ di stoviglie). Il piccolo avamposto della civiltà
sognato da FitzRoy viene però spazzato via da conflitti tribali.
I temi scientifici toccati in questa tappa non riguardano solo la diversità umana.
Di particolare interesse, in relazione al tema della biodiversità, sono le osservazioni
sull’habitat delle “foreste di kelp”. Queste alghe giganti formano vere e proprie
foreste sottomarine in cui si annidano numerose specie. La cosa non era sfuggita a
Darwin, che dopo aver notato la grande diversità di molluschi, granchi, pesci e altri
organismi osserva che la distruzione di una intera foresta non potrebbe causare la
scomparsa di un numero di animali maggiori di quante ne potrebbe causare la
distruzione di una area coperta di kelp. Infine, anche alcune delle osservazioni
geologiche hanno un’attinenza con il viaggio di Darwin, in particolare l’osservazione
dei ghiacciai che giungono fino al mare.
Sintesi del progetto scientifico
Organismi cavernicoli e loro distribuzione, con riferimento alla formazione dei
continenti dal supercontinente Gondwana. Specie vicarianti. Osservazione dei
ghiacciai.
Spunti
L’osservazione di grilli cavernicoli e di altri animali discendenti da antenati
gondwaniani, il supercontinente da cui hanno avuto origine Australia e America del
Sud, permetterà di parlare della frammentazione di questo supercontinente.
DIZIONARIO - 33
Tra le primissime obiezioni mosse alla teoria di Darwin ce n’è una che ancora
oggi sembra plausibile. Di tutti gli organismi che vivono esclusivamente nelle grotte,
ce ne sono alcuni molto simili tra loro (specie che appartenengono allo stesso genere),
anche in continenti diversi. Ora, visto che fuori dalle grotte non si trovano animali
simili, come hanno fatto questi organismi a muoversi tra un continente e l’altro (o
anche tra una grotta e l’altra)? Non è difficile rispondere che gli antenati che
vivevano all’aperto si sono estinti, mentre quelli che hanno trovato rifugio nelle
grotte hanno continuato a esistere, e col tempo a differenziarsi. Ma la risposta (pur
corretta) non può che suscitare un’altra domanda: perché gli animali che sono andati
nelle grotte sono stati protetti dalla selezione naturale, a differenza dei loro parenti
che vivevano all’aperto?
Spesso condizioni ambientali simili portano gruppi di origine diversa ad
assumere forme simili: in Patagonia e in generale nel Sud America molte specie sono
sorprendentemente simili a specie che si possono osservare sulle Alpi.
L’osservazione delle foreste di Kelp (l'alga gigante) ha un’immediata attinenza
con il tema della biodiversità.
L’osservazione dei ghiacciai può servire a introdurre riflessioni sul
cambiamento climatico.
Le torbiere a Sphagnum – un muschio - hanno una grande importanza
ecologica ed economica.
Visite e osservazioni
Parco Torri del Paine e Cava del Milodon (via terra da Puerto Natales).
Ghiacciaio Perito Moreno.
Parque Nacional Pali-Aike (paesaggio vulcanico).
Riserva Cabo Virgenes (Pinguini di Magellano).
Parque Nacional Tierra del Fuego.
Musei di Ushuaia.
34 - DIZIONARIO
Penisola di Valdès
Periodo: dal 20 marzo al 2 aprile 2007.
Adriatica: a Puerto Madryn.
Team: Andrea Pilastro, Università di Padova.
Temi: La selezione naturale. La selezione sessuale. La biodiversità.
Darwin parteciperà saltuariamente alle esplorazioni di questo tratto di costa,
preferendo l’esplorazione dell’interno. Alle isole Falkland avrà modo di osservare il
comportamento di diversi uccelli. Le oche che sulla terraferma sono solite fuggire
alla vista degli uomini diventano sulle isole una facile preda, perché non hanno
alcuna paura e si lasciano avvicinare. Osserva anche le trasformazioni nelle ali di
alcuni uccelli marini, non abbastanza sviluppate da permettegli di volare ma adattate
al ruolo di remi.
In Patagonia (come in Cile e alle Galapagos), dove si trovano laghi salati,
Darwin ha modo di osservare molti fenicotteri, che si riproducono in questi luoghi.
Sintesi del progetto scientifico
Dimorfismo sessuale, cure parentali, evoluzione dei sistemi di accoppiamento.
Confronto tra uccelli (marini e di terra, nandu di Darwin) e mammiferi marini. La
selezione sessuale dopo Darwin. Biodiversità ed ecologia, importanza della
conoscenza del comportamento sessuale nei progetti di conservazione. Cetacei e
mammiferi marini, migrazioni e radiotracking..
Spunti
Arrivare primi nella scoperta di nuove specie è un traguardo importante per
ogni naturalista. Darwin fu quindi preoccupato nel sapere che il naturalista francese
d'Orbigny lo stava precedendo nell'esplorazione della Patagonia e del Cile per conto
del Museo di Storia naturale di Parigi. In particolare, Darwin era ansioso di essere il
primo a trovare una rara specie di uccello non volatore, simile a uno struzzo, un po'
più piccolo rispetto a un'altra specie comune in Patagonia, chiamato Avestruz Petise.
Quando ero a Porto Desiderio [...], il signor Martens uccise uno struzzo ed
esaminandolo, dimenticai sul momento, nel modo più inesplicabile, la
questione del Petise e pensai che fosse un individuo non completamente adulto
della specie comune. Esso fu cotto e mangiato prima che me ne ricordassi.
Fortunatamente erano state conservate la testa, il collo, le zampe, le ali,
parecchie delle penne più grandi e gran parte della pelle e da questi resti venne
ricostruito un esemplare quasi perfetto, che è esposto ora nel Museo della
Zoological Society. Il signor Gould, nel descrivere la nuova specie, mi ha fatto
l'onore di darle il mio nome. (Viaggio, p. 118)
DIZIONARIO - 35
Tra i reperti fossili raccolti da Darwin, molti appaiono come versioni
maggiorate di animali ancora esistenti (bradipo, armadillo). L'estinzione di questi
giganti non è però un fenomeno remoto come può esserlo l'estinzione dei dinosauri.
L'ordine di grandezza e di decine di migliaia di anni, non di decine di milioni.
L'estinzione è quindi concomitante con il popolamento dell'America del Sud da parte
di esseri umani, e non si può escludere (come nel caso più famoso dei Mammut, al
Nord) che i nuovi arrivati abbiano avuto un ruolo significativo. Una cosa importante
è che, dati i tempi con cui abbiamo a che fare, non si può affatto dire che gli
organismi giganti siano antenati degli attuali armadilli ecc.
Il tema principale affrontato in questa tappa è quello della selezione sessuale
(dimorfismo, cure parentali, competizione, ma dato il cambiamento di stagione
rispetto al progetto originario non è al momento chiaro quali animali offrano gli
spunti più interessanti.
Gli animali indicati nel progetto sono: Balena franca, orca, elefanti marini,
otarie, balani.
Marcatura e radio-tracking dei cetacei. Nel periodo della visita non sarà
possibile l’osservazione ma può essere interessante raccontare il progetto di ricerca.
Il guanaco, che si dovrebbe poter osservare all’interno della Penisola, è un
parente stretto dei cammelli e come loro è capace di sopravvivere in ambienti
desertici, senza bere per lungo tempo.
Darwin in Patagonia ha visitato una salina:
Un giorno andai a cavallo fino ad un grande lago salato, o salina, distante
venticinque chilometri dalla città. In inverno esso è un lago poco profondo di
acqua salata, che in estate si trasforma in un campo di di sale, bianco come la
neve. […] Una di queste distese bianche, brillanti e piane, nel mezzo di una
pianura bruna e desolata, offre uno spettacolo straordinario. Ogni anno si scava
una grande quantità di sale dalla salina e ve n’erano pronti per l’asportazione
grandi mucchi di parecchie centinaia di tonellate. La stagione di lavoro nelle
saline corrisponde a quella del raccolto per i Patagoni, perché da esse dipende la
prosperità del luogo. (Viaggio, p.89)
Visite e osservazioni
Ecocentro (Puerto Madryn).
Centro Nacional Patagonico.
Visita in minivan alla penisola.
Riserva Natural Isla de los Pajaros.
Riserva Faunistica di Puerto Piramides.
Caleta Valdes.
Punta Delgada.
36 - DIZIONARIO
Buenos Aires
Periodo: dal 7 aprile al 21 aprile 2007.
Adriatica: in porto.
Team: Guido Barbujani, Università di Ferrara.
Temi: La selezione naturale. La selezione sessuale. Siamo davvero figli del caso?
Difficile andare controcorrente. La diversità umana.
Montevideo costituirà per diversi mesi la base operativa per le ricognizioni del
Beagle lungo la costa dell’Argentina. Durante questi mesi Darwin esplora l’interno,
raccoglie numerosissimi esemplari di animali, piante e rocce e apprezza lo stile di
vita dei gauchos. Inizia in grande stile la raccolta dei fossili, soprattutto di grandi
mammiferi estinti (Megatherium, Toxodon, Milodon), che lo inducono a chiedersi se
c’è una relazione tra la dimensione degli animali e l’estensione delle aree in cui
vivono. Tutti questi esemplari saranno spediti in patria al suo tutore Henslow, ma
per più di un anno Darwin continuerà ad affidarli alle navi in partenza per
l’Inghilterra senza sapere se siano poi giunti a destinazione, e se interessino a
qualcuno. Pur essendo piuttosto incerto sull’esatta determinazione dei fossili che
trova, annota con scrupolo le osservazioni geologiche sul terreno attorno ai luoghi
dei ritrovamenti. È incuriosito dal fatto che essi appaiano come versioni ingrandite di
animali viventi, come l’armadillo o il bradipo.
Le collezioni saranno descritte nel libro di Owen, “Fossil Mammalia”.
Sintesi del progetto scientifico
Il progetto è prevalentemente dedicato al tema della diversità umana e agli
strumenti offerti dalla genetica per la ricostruzione dei rapporti tra le popolazioni.
Popolazioni e culture indigene. Uso forense del DNA. Biodiversità, estinzioni e
domesticazione.
Spunti
La tappa è dedicata ad aspetti sociali contemporanei e antropologici, in
particolare al lavoro per riesumare e dare un’identità ai desaparecidos vittime della
dittatura Argentina. È di grande interesse il fatto che a dedicarsi a questa attività
siano anche scienziati il cui campo usuale di attività è il laboratorio di genetica.
Visite e osservazioni
Colonia del Sacramento (patrimonio dell’umanità UNESCO).
Museo etnografico di Buenos Aires.
Museo di storia naturale di La Plata, dove si trovano grandi mammiferi estinti
simili a quelli trovati da Darwin.
DIZIONARIO - 37
Incontro a Buenos Aires e La Plata con antropologi e archeologi che si occupano
della riesumazione dei corpi dei desaparecidos.
Viedma, con visita al Museo Gobernador Engenio Telho che ospita esposizioni
relative ai Tehuelches, abitanti indigeni della Patagonia.
Bahia Blanca, in pulmino.
38 - DIZIONARIO
Rio, Salvador de Bahia
Periodo: dal 14 maggio al 27 maggio 2007.
Adriatica: navigazione tra Rio e Salvador, con team a bordo.
Team: Francesco Dessì, Università di Firenze.
Cecilia Veracini, Università di Firenze.
Temi: La selezione naturale. La selezione sessuale.
L’espressione delle emozioni e il comportamento.
La
biodiversità.
In questa prima tappa nell’America del Sud Darwin è ancora un neofita,
affascinato dalla ricchezza di forme viventi con cui viene a contatto nella foresta
tropicale brasiliana, timoroso di non mettere abbastanza scrupolo nella sua attività,
che si sente in colpa per non possedere le cognizioni enciclopediche necessarie a
scegliere e raccogliere le specie più interessanti. Persino il resoconto di Humboldt,
che lo accompagna per tutto il suo viaggio e che Darwin ammira moltissimo, gli pare
insufficiente a dar conto della ricchezza di forme che incontra. “Un bambino con un
giocattolo nuovo non avrebbe potuto essere più felice”, annota il capitano FitzRoy.
In più riprese vede all’opera lo schiavismo dei Portoghesi, probabilmente la
forma più inumana mai praticata da un paese cristiano. Questo è argomento di un
acceso diverbio con FitzRoy, che invece difende la schiavitù e considera umano il
trattamento dei padroni. L’incidente, che priva Darwin del privilegio di sedersi alla
tavola del capitano, si chiuderà comunque in poche ore con le scuse di FitzRoy.
Il disprezzo di Darwin per lo schiavismo è tanto profondo da fargli augurare al
Brasile di seguire l’esempio di Haiti, dove gli schiavi si erano ribellati e avevano
instaurato una repubblica indipendente.
Uno dei pochi pensieri politicamente rivoluzionari che gli siano mai passati per
la testa. Darwin tornerà a parlare di schiavismo in termini ancor più crudi alla vigilia
della guerra civile americana, scrivendo all'amico Asa Gray (botanico e uno dei primi
e più importanti sostenitori dell'evoluzione in America) di augurarsi che “il Nord,
anche a costo della perdita di milioni di vite, proclami una crociata contro la
schiavitù. Nel lungo periodo, un milione di orribili morti sarebbe ampiamente
ripagato per la causa dell'umanità. ... Quanto mi piacerebbe vedere abolita la più
grande maledizione sulla terra – la schiavitù!” (lettera ad Asa Gray, 5 giugno 1861)
Sintesi del progetto scientifico
Diversità umana ed eredità dello schiavismo. La diversità delle lingue.
Diversità naturale, nella foresta equatoriale e marina. Primati.
Spunti
Come molti suoi pari (qui parliamo ancora di ecclesiastici e aspiranti tali),
Darwin era un appassionato collezionista di coleotteri. Nella sua raccolta non
DIZIONARIO - 39
mancano quindi anche esemplari di questi insetti, che rimarranno parte della sua
collezione privata.
In navigazione da Bahia, Darwin osserva in mare un fenomeno curioso:
Quando non eravamo moto distanti dalle isolette Abrolhos, la mia attenzione fu
richiamata dall’aspetto rosso bruno del mare. Tutta la superficie dell’acqua,
come si vedeva con una debole lente di ingrandimento, sembrava coperta da
pezzetti di fieno, appuntiti alle estremità. Erano piccole conferve1 cilindriche, in
mucchietti da venti a sessanta ognuno. Il signor Berkley mi comunica che esse
appartengono alla medesima specie (Trichodesmium erythraeum) di quella trovata
su grandi estensioni del Mar Rosso e dalla quale è derivato il nome di Mar
Rosso. (Viaggio, pp. 25-26)
1
Minuscole alghe a forma di sottili filamenti (N.D.T.)
Il giardino botanico:
Un giorno andai al Giardino Botanico, dove si possono vedere molte piante ben
note per la loro grande utilità. Le foglie degli alberi della canfora, del pepe, del
cinnamomo e del garofano erano deliziosamente aromatiche e l’albero del pane,
la jaca e il mango, rivaleggiavano per la magnificenza del loro fogliame. Il
paesaggio nei dintorni di Bahia è caratterizzato dall’abbondanza di questi due
ultimi alberi. Prima di averli visti, non avevo idea che un albero potesse
proiettare un’ombra così scura sul terreno. (Viaggio, p. 48)
Visite e osservazioni
Arcipelago de Abrolhos e barriera corallina (da confermare).
Giardino botanico di Rio.
Periferia nord (quartieri poveri) di Rio.
Riserva naturale di Poço das Antas dove vivono i Leontopithecus rosalia
(minacciati di estinzione) ed è possibile filmare da vicino gli animali.
Riserva biologica di Una, o cooperativa di ecoturismo adiacente alla riserva.
Litorale intorno a Itacaré.
Istituto SocioAmbiental do Sul da Bahia.
Quartiere Pelorinho di Salvador, e incontro con associazioni per i diritti delle
comunità nere.
40 - DIZIONARIO
TAPPE NELLE QUALI NON É PRESENTE ADRIATICA
DIZIONARIO - 41
Machu Picchu
Periodo: dal 27 aprile al 22 maggio 2007.
Adriatica: non presente.
Team: Davide Pettener, Università di Bologna.
Un assistente, due studenti.
La scoperta di Machu Picchu è avvenuta nel ventesimo secolo (ufficialmente nel
1911). La tappa offre comunque lo spunto per ricordare alcune osservazioni di
Darwin, che ne rivelano l’attitudine a trattare da un punto di vista scientifico anche la
relazione tra ambiente e sviluppo della civiltà, in termini molto più vicini a noi di
quanto lo siano le sue osservazioni sulle razze umane.
Nel corso delle sue esplorazioni all’interno del Chile, lungo la Cordigliera,
Darwin ha modo di osservare numerose rovine di insediamenti indiani, che gli
pongono diversi quesiti. Questi insediamenti ormai abbandonati sono situati in
luoghi elevati, in territori aridi, distanti da fonti di irrigazione. Possibile si tratti solo
di punti di passaggio sulla strada dei valichi delle Ande? O di rifugi per proteggersi
dai conquistatori spagnoli? Darwin ipotizza che l’aridità del terreno da lui osservata
nelle vicinanze di questi insediamenti sia un fenomeno relativamente recente,
risultato di un cambiamento del clima: una maggiore quantità di pioggia, unita alle
conoscenze in fatto di irrigazione che gli antichi abitanti senza dubbio possedevano,
avrebbe reso i terreni coltivabili e capaci di sostenere piccole comunità.
Dalla prospettiva ormai saldamente acquisita, che le Ande si siano formate
attraverso una lenta elevazione del terreno, Darwin tenta di stimare il tempo
necessario perché questo processo produca effetti significativi sul clima, ma non può
che concludere che si tratterebbe di un tempo “immensamente lungo”. Non
accontentandosi di questa spiegazione, prende in considerazione ipotesi alternative
su come la geologia possa condizionare la sorte degli insediamenti umani, per
esempio alterando il corso di un fiume o dei canali di irrigazione artificiali.
Sintesi del progetto scientifico
Diversità umana e rapporto tra comunità locali e biodiversità naturale. Parte del
progetto si svolge con la cooperazione di AltroMercato.
Spunti
Il progetto “Destinazione Selva Centrale” dell’Università di Bologna, cui è
prevista una visita, è interessato allo studio di una zona, nei dintorni di Oxapampa,
in cui si è conservato un ambiente del Pleistocene (durato da 1,8 milioni a 12mila
anni fa). L’area è stata dichiarata “Riserva della Biosfera” da parte dell’UNESCO.
Il lago Tititaca ha molte particolarità: a un’altitudine di 3,800 metri sul livello
del mare, è il più grande del Sud America. Le isole nel lago e i dintorni del lago
42 - DIZIONARIO
ospitano comunità indigene e ruderi che attestano l’antichità della presenza umana.
Nella cosmologia degli Inca, il lago è il luogo d’origine dell’umanità.
Lavorazione dell’Alpaca con colori naturali. Tendenze di mercato che portano
alla sparizione delle varietà colorate.
Incontro con Cactus, indigeno antropologo cresciuto nel deserto.
Visite e osservazioni
Lago Titicaca e dintorni: comunità di Antimpampilla (lavorazione lana di
alpaca).
Comunità di El Kollino, festa delle croci.
Trenino delle Ande.
Cuzco.
Machu Picchu.
Oxapampa, progetto “Destinazione Selva Centrale”.
Lima e El Callao (unica zona della città visitata da Darwin, a causa di disordini
politici durante la tappa del Beagle).
Tailleres di confezione del Naturtex, da visitare in compagnia dell’antropologo
J. V. Vreeland Jr.
Lambayeque, coltivazione del cotone organico.
DIZIONARIO - 43
Giacimenti fossili della Patagonia
Periodo: dal 6 marzo al 20 marzo 2007 (oppure dal 5 marzo al 20 marzo 2007)
Adriatica: non presente.
Team: Cristiano dal Sasso, Museo di storia naturale di Milano.
Presenti altre 4-5 persone
Responsabile dello scavo (in loco): Paolo Gandossi
Temi:
Sulla Cordigliera della Uspallata (al confine tra Argentina e Cile) Darwin ha
modo di osservare un paesaggio spettacolare: tronchi di alberi trasformati in pietre,
ancora eretti. Residui di una foresta primordiale portata a quelle altitudini
dall’elevazione del terreno, in un lasso di tempo vastissimo. Le foreste fossili e i loro
dintorni consentono di ricostruire interi ecosistemi estinti, un campo di studio di
grande complessità.
Il confronto tra le specie fossili e quelle viventi dell’America del Sud, e in
particolare di quelle ritrovate in Patagonia, offrirà a Darwin l’occasione di anticipare,
ai lettori del Viaggio di un naturalista intorno al mondo, alcuni degli aspetti della teoria
della selezione naturale. Darwin osserva che l’improvvisa estinzione di più specie, e
la loro sostituzione da parte di nuove specie simili a loro, può difficilmente essere
ricondotta a catastrofi, cambiamenti climatici, carestie, e anche all’intervento
dell’uomo. Nessuna teoria catastrofista può spiegare un fenomeno così esteso e che si
verifica con tanta regolarità. Sono invece le piccole differenze che esistono tra specie
simili, considerate nel loro rapporto con differenze ambientali altrettanto piccole, che
sul lungo periodo costituiscono il fattore più importante per determinare
l'abbondanza e la scarsità delle specie, e infine la loro estinzione.
Sintesi del progetto scientifico
Il progetto si articola attorno a due visite principali. La prima è il “cimitero dei
dinosauri”, nel quale sarà possibile partecipare a campagne di scavo, e seguire il
processo che porta l’esemplare a essere ricostruito e montato in un museo. La
seconda è la foresta fossile, per introdurre i concetti della paleoecologia.
Spunti
Il “cimitero dei dinosauri” copre un’area molto vasta e contiene fossili di
diverse specie, tutte molto interessanti.
Come si formano i fossili, e come si formano le impronte fossili.
Dai dinosauri agli uccelli.
Le grandi estinzioni.
Un’obiezione ancora ricorrente alla teoria di Darwin è che organi rudimentali,
non ancora pienamente sviluppati, non sono di alcuna utilità e quindi non possono
essere spiegati con la selezione naturale. La domanda è “a che serve mezza ala?”
44 - DIZIONARIO
La storia di un fossile, dallo scavo al montaggio nel museo. Dovrebbe esserci
materiale sufficiente a dare conto di ogni fase delle attività.
Le foreste pietrificate.
Visite e osservazioni
Lago Barreales, scavo di Calvo, possibilità di riprendere attività di scavo.
Trelew, Museo Egidio Feruglio.
Plaza Huincul, Cipolletti, Villa el Chocòn.
Comodoro Rivadavia.
Sarmiento (foreste pietrificate)
Jaramillo (ciò che ha visto Darwin) passando dal villaggio di Fitz-Roy
DIZIONARIO - 45
GUAYAQUIL
Periodo: dal 20 febbraio al 5 marzo oppure dal 16 aprile al 2 maggio
Adriatica non presente
Team: Telmo Pievani, Università Bicocca, Milano
Daniele Fanelli, Astrid Pizzo, Valeria Sala
Temi: Evoluzionismo e creazionismo. La biodiversità. La diversità umana.
Negli ultimi anni, sull’onda del relativismo culturale che per qualche tempo ha
spopolato in gran parte delle facoltà umanistiche, anche Darwin ha finito per essere
accusato di razzismo. Sono accuse che si trovano spesso nelle pagine dei creazionisti
cristiani, condite da enormi dosi di ipocrisia.
Anche se si possono citare numerosi spunti che possono servire a mettere in
luce l’umanità di Darwin nei suoi rapporti con i nativi, è innegabile che Darwin,
durante il viaggio del Beagle e ancora dopo per parecchi anni, abbia pensato ai
rapporti tra esseri umani più in termini di conflitto che di fratellanza. Molti critici
vedono solo i pregiudizi ideologici dell'inglese benestante e pensano che questo sia
sufficiente anche a liquidare il ragionamento scientifico.
Nell’Origine delle specie Darwin non tratterà il tema scottante delle origini
dell’uomo, anche se il tema balzerà subito in primo piano nei dibattiti suscitati dal
libro (il celebre scontro tra Wilberforce e Huxley nel 1860 sarà proprio centrato sulla
discendenza dell’uomo dalle scimmie). La vera svolta nel pensiero di Darwin verrà
in seguito, quando i suoi studi preparatori alla pubblicazione delle Origini dell’uomo
(1871) lo porteranno a sviluppare una antropologia in cui trovano posto empatia e
altruismo. Il tema delle origini dell’uomo offre quindi l’occasione di affrontare questi
temi da un punto di vista scientifico e non puramente moralistico.
Sintesi del progetto scientifico
Biodiversità: esperienze di misurazione con metodi di cattura non invasivi.
Diversità umana in relazione al territorio, origini dell’uomo. Importanza delle
comunità locali nei progetti di conservazione e nella trasmissione delle conoscenze
tradizionali: biopirateria e curanderos. Commercio equo e solidale: cappelli di
Panama. Discussione delle principali cause della crisi della biodiversità.
Adattamento, convergenza evolutiva ed exaptation: uccello dell’olio. Creazionismo,
miti e leggende.
Spunti
La foresta equatoriale è un’enorme riserva di biodiversità. Le minacce e i
progetti di conservazione offrono spunti numerosi e diversi, descritti con
abbondanza di particolari nel progetto scientifico.
Collocazione di trappole per insetti, all’interno del parco e in aree prossime a
centri abitati, e comparazione dei livelli di biodiversità.
46 - DIZIONARIO
L’uccello dell’olio (Steatornis caripensis), di abitudini notturne, ha sviluppato un
sistema di ecolocazione analogo a quello dei pipistrelli.
La Caryodaphnosis theobromifolia è un albero di cui restano 9 soli esemplari.
Minacce alla biodiversità e politiche di conservazione: costruzione di oleodotti,
distruzione degli habitat e resistenza delle comunità locali.
I cappelli di Panama si fanno in Equador dalla pianta toquilla.
I curanderos e le esperienze di integrazione tra medicina e cure tradizionali.
Visite e osservazioni
Otavalo: Ospedale transculturale di Jambi Huasi.
Villaggio di Mindo: distruzioni causate dalla costruzione dell’oleodotto e
incontri con le comunità che si oppongono alla costruzione.
Centro Scientifico Rio Palenque, incontro con i Curanderos.
Parque Nacional Sangay, Macas. Rovine inca e villaggi Shuar.
Cuevas de los Tayos.
Cuenca, cappelli di Panama.
Machala, ciclo di produzione delle banane (in collaborazione con
AltroMercato).
DIZIONARIO - 47
DIZIONARIO
48 - DIZIONARIO
Carla Castellacci
Versione 0.3 - 11 luglio 2006
DIZIONARIO - 49
adattamento. Prima di Darwin, per la teologia naturale, l’adattamento degli organismi al
loro ambiente era una manifestazione dell’intelligenza e benevolenza del Creatore. Era
inconcepibile che una qualche caratteristica dell’organismo fosse priva di scopo. Dopo
Darwin, l’adattamento è diventato una manifestazione dell’azione della selezione
naturale: può anche essere parziale, una soluzione di compromesso, basta che funzioni.
Sarebbe quindi un doppio errore dire che “Darwin ha scoperto che l’animale X era
perfettamente adattato al suo ambiente”. Primo, perché era proprio questo che la teologia
naturale si aspettava di scoprire. Secondo, perché nel discorso di Darwin sono
significativi anche adattamenti imperfetti.
anello mancante. Una metafora vecchia e se possibile da evitare, per indicare una specie
intermedia che dovrebbe, una volta scoperta, provare l'evoluzione da una specie arcaica a
una più moderna. La metafora è fuorviante perché fa credere che l'evoluzione della vita
sia una concatenazione, una sequenza lineare, mentre è qualcosa di più simile a un
albero, con molte ramificazioni. Inoltre è praticamente certo che, per quanti fossili si
riescano a trovare, mancherà sempre qualcosa. Più che di specie intermedie, si dovrebbe
parlare di caratteristiche intermedie. La metafora dell'anello mancante però è irresistibile
quando ci si trova di fronte a ritrovamenti eccezionali.
Archeopteryx. È stato il primo ritrovamento fossile di una specie con caratteristiche
intermedie tra rettili e uccelli. Scoperto nel 1861, poco dopo l’uscita dell’Origine delle
specie, fu un importante argomento di dibattito. Huxley comprese che Archeopteryx
indicava la discendenza degli uccelli dai dinosauri, un’idea oggi ampiamente condivisa.
biopirateria. Appropriazione di organismi e/o di conoscenze tradizionali, soprattutto nel
campo della medicina, attraverso l’acquisizione di brevetti sullo sfruttamento
commerciale delle risorse. Sotto certi aspetti le grandi esplorazioni del passato, da cui si
sono formate le collezioni che arricchiscono musei e giardini botanici, sono state forme di
biopirateria. La differenza sostanziale è che la biopirateria moderna tende all’acquisizione
di brevetti e privilegi esclusivi, a danno delle stesse popolazioni depositarie delle
conoscenze tradizionali. Aziende farmaceutiche e agroalimentari sono le principali
beneficiarie della biopirateria moderna.
brevettabilità del vivente. Di regola, un brevetto dovrebbe riguardare un’invenzione e non
una scoperta, e non potrebbe quindi riguardare forme di vita. Dal momento in cui
l’ingegneria genetica ha consentito l’isolamento e la manipolazione del DNA, sono
diventate brevettabili sia sequenze di DNA isolate dall’organismo, sia organismi prodotti
dalla manipolazione del DNA. Per quanto le legislazioni siano differenti nei dettagli, sia i
paesi dell’Unione Europea che gli Stati Uniti hanno adottato leggi che consentono di
brevettare singoli geni o interi organismi viventi.
cronobiologia. Lo studio dei fenomeni periodici negli organismi, per esempio i ritmi
circadiani. Molti di questi fenomeni sono influenzati da “orologi biologici” che si
sincronizzano con variazioni ambientali, per esempio l’alternanza giorno-notte.
cure parentali. È l’energia spesa da ciascun genitore per portare i figli all’età in cui sono
capaci di cavarsela da soli. Esempi sono la cova delle uova, l’allattamento, la ricerca del
cibo, la protezione, l’addestramento alla caccia. Non tutti gli animali prestano cure
Testi originali di Carla Castellacci, realizzati espressamente per questo
progetto
parentali alla loro prole. Quasi sempre l’ammontare delle cure parentali è diverso tra i
due sessi.
endemismo. Una specie endemica è una specie che si trova solo in una certa area. I luoghi
più ovvii in cui trovare specie endemiche sono le isole, ma talvolta l’habitat di una specie
è ristretto a piccole porzioni di una foresta. Le specie endemiche sono quindi molto
vulnerabili alla distruzione degli ambienti.
Darwin. Si pronuncia dàh-uin, non dàrvin.
darwinismo sociale. Dopo che Darwin aveva applicato al regno animale e vegetale le teorie
di Malthus sulla popolazione umana, il filosofo Herbert Spencer pensò di applicare alla
società le teorie di Darwin sul regno animale e vegetale. Il darwinismo sociale è una
politica, non solo un'idea, secondo la quale il motore del progresso è la competizione, fino
all'estremo dell'eliminazione dei meno adatti. Lo Stato deve quindi astenersi da qualsiasi
politica che possa mitigare le disuguaglianze, come l'assistenza ai poveri, la cui
condizione sociale è infatti un segno della loro inferiorità.
dimorfismo sessuale. La differenza di forma (dimensione, colorazione, mobilità) tra maschi
e femmine della stessa specie.
DNA. Acido DesossiriboNucleico. Molecola che contiene l'informazione genetica. I
cromosomi sono fatti di DNA (DNA nucleare). Il DNA non si trova solo nei cromosomi, e
piccole porzioni si trovano nei mitocondri. Per usare una metafora, usare “database” o
“hard disk”, non “programma”.
DNA antico. È il DNA che si riesce a estrarre da reperti paleontologici non ancora
pienamente fossilizzati. La ricerca ha soprattutto per oggetto reperti umani, perché dal
loro confronto con individui moderni si possono stimare le relazioni di parentela (e
quindi ricostruire la storia delle migrazioni e dei rapporti tra popolazioni). I
miglioramenti delle tecniche consentono l’estrazione di DNA da reperti di decine di
migliaia di anni. Il DNA mitocondriale viene spesso usato in luogo del DNA nucleare.
DNA forense. Il DNA è usato in medicina legale per accertare l’identità dei cadaveri. In
assenza di campioni prelevati quando la persona era in vita, l’accertamento è basato sulla
somiglianza con il DNA di parenti prossimi.
DNA mitocondriale. È il DNA che si trova nei mitocondri, organelli nella cellula esterni al
nucleo (quindi non si trova nei cromosomi). Viene ereditato solo per parte di madre, ed è
stato usato per lo studio dei rapporti di parentela tra popolazioni umane, sia moderne
che antiche, e anche con i Neandertal.
ereditarietà. All’inizio si parlava solo di eredità, di ciò che i genitori lasciano ai figli. Poi la
questione è diventata perché i figli assomigliano ai genitori, che con la genetica è
diventata lo studio della trasmissione dei caratteri. Negli ultimi anni si è tornati a parlare
anche di forme di ereditarietà non genetica. Per esempio, i figli ereditano dai genitori
anche l’ambiente in cui vivono.
ereditarietà dei caratteri acquisiti. È un po’ come la generazione spontanea, non è vera ma ci
credono in molti. È l’idea che qualche caratteristica che si sviluppa nel corso della vita di
un individuo, per esempio i muscoli sottoposti a esercizio, possa essere trasmessa dai
genitori ai figli.
PERSONAGGI - 51
estinzione. La maggior parte delle specie esistite sono oggi estinte. La storia della vita è
quindi una successione continua di estinzioni e speciazioni, con un bilancio
complessivamente favorevole all’aumento della diversità. Queste estinzioni non hanno
esiti catastrofici perché riguardano una piccola percentuale delle specie esistenti.
Diverso è il caso delle “grandi estinzioni”, cinque fino a oggi e sei se si considera quella in
cui siamo coinvolti. In questi periodi la diversità biologica si riduce drasticamente, e la
stragrande maggioranza delle specie va incontro all’estinzione. Ogni grande estinzione
del passato è stata seguita da una ripresa, ma questo non ci dice molto per quanto
riguarda l’uscita dalla crisi attuale e il futuro della vita.
fissità delle specie. È l’alternativa all’evoluzione: ogni specie è stata creata così come la
conosciamo. Si dice spesso che prima di Darwin tutti credevano alla fissità delle specie,
ma non è vero: gli antichi erano capaci di immaginare le trasformazioni più fantasiose e
assurde. L’idea della fissità delle specie ha iniziato ad affermarsi dal momento in cui si è
iniziato a capire cosa sia una specie, più o meno dai tempi di Linneo.
giraffa. Il nome scientifico, Giraffa camelopardis, riflette l’antica credenza che fosse un ibrido
tra un cammello e un leopardo (a proposito di fissità delle specie).
La giraffa è, purtroppo, una presenza immancabile quando si vuole fare un discorso
semplice sull'evoluzione. Ne parlano sia Lamarck che Darwin. Il collo della giraffa come
esempio di selezione naturale è sempre accompagnato da una spiegazione discutibile. Si
dice che il collo della giraffa è vantaggioso perché le permette di mangiare le foglie più in
alto. Chi ha osservato le giraffe nel loro ambiente però non è d’accordo: nei periodi di
siccità le giraffe mangiano spesso foglie di arbusti, piegando il collo. Inoltre gli individui
con il collo più lungo sono più degli altri vittima dei predatori, quindi non hanno
neanche il vantaggio di vedere più lontano.
Una ipotesi che si accorda meglio con queste osservazioni è che l'origine del collo abbia a
che fare con la selezione sessuale: i maschi competono per le femmine prendendosi a
capocciate, usando il collo come una clava. I maschi con il collo più lungo hanno accesso
a un maggior numero di femmine, e così questa caratteristica si trasmette a un maggior
numero di individui nelle generazioni successive.
Gondwana. Il supercontinente da cui hanno avuto origine America meridionale, Africa,
Australia e Antartide.
group selection. La selezione di gruppo è un comportamento altruistico, che va a danno
dell’individuo ma a favore dei membri del gruppo di cui fa parte. A differenza della kin
selection, non entrano in gioco legami di parentela. È un’idea alquanto controversa.
HIPPO. Acronimo di Habitat destruction, Invasive species, Pollution, Population,
Overharvesting. Sono le cinque principali cause di distruzione della biodiversità:
distruzione degli habitat, introduzione di specie invasive, inquinamento, popolazione
(umana), sfruttamento eccessivo.
insetti sociali. Insetti come le api e le formiche, che vivono in gruppi organizzati secondo
una divisione del lavoro e una specializzazione riproduttiva (operaie sterili, regine
feconde). Tra gli aspetti interessanti, oltre al comportamento, c’è il fatto che dal punto di
vista genetico le operaie sono molto più che semplici “sorelle” perché condividono il 75%
dei geni.
52 - PERSONAGGI
kin selection. È un comportamento altruistico, che va a danno dell’individuo ma a favore dei
parenti più stretti. A prima vista è un’eccezione alla regola secondo la quale la
sopravvivenza e la riproduzione sono la cosa più importante, ma (a differenza di quanto
accade con la group selection) può essere spiegata in base alla somiglianza tra parenti sul
piano genetico.
scimmia. Si dice spesso che “l’uomo discende dalla scimmia”, ma non sempre è chiaro cosa
sia una scimmia. Il termine scientifico che meglio corrisponde al senso usuale di
“scimmia” è “primate”, che è un ordine della classificazione degli animali. Spesso però
con questo termine si intendono primati di medie dimensioni e con la coda lunga, come i
macachi, escludendo le grandi scimmie senza coda, “antropomorfe”, come scimpanzé e
oranghi. Su questa ambiguità si può fare molta confusione, perché scimmie come i
macachi sono evolutivamente molto più distanti da noi di quanto lo siano scimmie come
gli scimpanzé. Va anche osservato che, a rigore, Homo sapiens non discende da un primate,
ma è un primate. Sarebbe meglio dire che Homo sapiens e scimpanzé discendono da un
antenato comune, un primate vissuto circa sette milioni di anni fa (o cinque, le date sono
sempre oggetto di discussione).
speciazione. La nascita di una nuova specie. Dal punto di vista scientifico coincide con
l’isolamento riproduttivo, indicato dal fatto che membri delle due specie non sono più in
grado di generare prole fertile. È un processo complesso, che può durare molto a lungo.
Spesso la speciazione si accompagna all’isolamento geografico.
sistematica biologica. Il mondo vivente viene classificato suddividendolo in cinque regni
(per Linneo erano solo quelli animale e vegetale, poi sono stati aggiunti i batteri, i funghi
e i protisti). Ogni regno è suddiviso in gruppi, ciascuno a sua volta diviso in sottogruppi:
phylum, classe, ordine, famiglia, genere, specie. Spesso si incontrano gruppi intermedi,
superclassi e sottordini. Come avviene per tutte le discipline scientifiche, anche la
sistematica biologica è soggetta a una continua revisione.
teologia naturale. Ai tempi di Darwin la teologia naturale aveva il suo principale campo di
applicazione nello studio della natura organica. Newton infatti aveva dimostrato che il
moto dei pianeti non aveva bisogno di qualcuno che li mantenesse in orbita, e lo studio
degli astri aveva cessato di essere l’occupazione ideale di chi voleva unire lo studio della
natura con la celebrazione della gloria di Dio. I teologi naturali scoprirono così che ogni
dettaglio degli organismi viventi costituiva un perfetto adattamento per la sua funzione.
Qualsiasi persona razionale avrebbe dovuto concludere che solo un essere di infinita
intelligenza poteva costruire cose così complesse e così ben armonizzate tra loro.
PERSONAGGI - 53
54 - PERSONAGGI
PERSONAGGI
Carla Castellacci
Versione 0.3 - 11 luglio 2006
PERSONAGGI - 55
Georges Cuvier (1769 - 1832) naturalista e zoologo francese.
Fondatore dell’anatomia comparata, appartiene alla generazione successiva a Lamarck ed è
uno dei pochi a dichiarare esplicitamente convinzioni creazioniste. Comprende che i
fossili non rappresentano scherzi della natura, ma sono resti di specie estinte da tempo.
Sostiene una teoria catastrofista della successione delle specie, secondo la quale la storia
della vita è stata contrassegnata da diverse grandi catastrofi, ciascuna delle quali ha
portato alla scomparsa della vita, seguite dalla creazione di nuove specie. Ogni creazione,
inoltre, rappresenta un progresso rispetto alla precedente. Questa teoria sarà contrastata
soprattutto da Lyell.
Erasmus Darwin (1731 – 1802) medico, botanico inglese.
Nonno di Charles, è il genio sregolato della famiglia: medico, poeta, inventore e industriale,
avanza l’ipotesi della discendenza di tutti gli animali da un unico “filamento”, capace di
trasformarsi e di tramandare queste trasformazioni ai posteri – un’anticipazione di
Lamarck. Pare che i suoi esperimenti sul “galvanismo” (la contrazione dei muscoli
indotta da stimolazioni elettriche) siano stati di ispirazione per il Frankenstein di Mary
Shelley.
Étienne Geoffroy Saint-Hilaire (1772 - 1844) naturalista francese.
Ipotizza l’esistenza di un piano anatomico comune a tutto il regno animale, che
trasformandosi può dar luogo a tutte le forme che conosciamo. Un vertebrato diventa
così una sorta di insetto alla rovescia, perché il suo scheletro è all’interno e non
all’esterno. Queste idee furono all’epoca messe in ridicolo da Cuvier, ma hanno
continuato a ispirare molti studiosi delle forme animali.
Robert FitzRoy (1805 – 1865) capitano del Beagle.
Di famiglia aristocratica, nominato capitano prima di compiere i trent’anni, difensore dello
schiavismo, fervente assertore della verità letterale del racconto biblico della creazione,
niente di più facile che considerarlo un personaggio arrogante e tutto sommato ottuso.
Ma niente di più sbagliato. Nel suo campo di competenza è un innovatore: porta sul
Beagle decine di cronometri per un calcolo accurato della longitudine, e la qualità dei
risultati gli varrà la medaglia d’oro della Royal Geographical Society. Nominato
governatore della Nuova Zelanda, prende posizione in difesa dei Maori contro i coloni
britannici, e viene perciò richiamato in patria. Negli anni 1850 inventa strumenti per la
previsione del tempo, promuove l’installazione di barometri in ogni porto, e organizza il
primo sistema di diffusione di previsioni meteorologiche con l’uso del telegrafo. Muore
suicida.
Carolus Linnaeus (Carlo Linneo) (107 - 1778)
È il fondatore della sistematica biologica. Ha introdotto la nomenclatura binomiale (Homo
sapiens indica la specie sapiens del genere Homo) tuttora in uso. La sua idea delle specie
come entità fisse, dotate di caratteristiche che non cambiano, è stata definitivamente
abbandonata dopo Darwin, ma la classificazione del mondo vivente in gruppi gerarchici
si presta a un’interpretazione in chiave evolutiva: le caratteristiche attribuite ai gruppi di
livello più alto, sopra la specie, possono infatti essere viste come caratteristiche possedute
dall’antenato comune da cui hanno avuto origine tutte le specie comprese nel gruppo.
Joseph Dalton Hooker (1817 - 1911) botanico ed esploratore inglese.
Testi originali di Carla Castellacci, realizzati espressamente per questo progetto
Uno dei più stretti confidenti di Darwin, fu tra i primi a essere messo al corrente delle sue
convinzioni evoluzioniste (Darwin scrisse che per lui era “like confessing a murder”,
come confessare un assassinio). Nel 1858 organizzò con Lyell la presentazione congiunta
degli scritti di Darwin e Wallace alla Linnean Society di Londra. Fu anche tra i primi a
dichiarare in una pubblicazione scientifica la sua adesione alla teoria darwiniana.
Alexander von Humboldt (1769 - 1859) naturalista, biogeografo, esploratore prussiano.
Uno dei personaggi più in vista del suo tempo, e tra gli autori più amati da Darwin. Il suo
resoconto del viaggio compiuto in America del Sud sarà per Darwin una fonte di
ispirazione continua.
Thomas Henry Huxley (1825 - 1895) naturalista, zoologo, paleontologo inglese.
Autonominatosi il "bull-dog di Darwin", fu il più attivo propagandista della teoria
dell'evoluzione. Celebre e molto romanzato il suo scontro verbale con il vescovo Samuel
Wilberforce.
Jean-Baptiste Lamarck (1744 – 1829) naturalista francese
Il più celebre tra i precursori di Darwin, la sua teoria è stata seppellita più volte ma non è
mai morta del tutto. Al tempo di Darwin era divenuto una bandiera per l’anticlericalismo
delle nuove generazioni, insofferenti del controllo della chiesa anglicana sul sistema
accademico. Dopo Darwin è divenuto una bandiera per i fautori di un’evoluzionismo
“progressista”, che rifiutavano l’idea della “sopravvivenza del più adatto”. La genetica
ha confutato in modo definitivo le sue teorie, e così è diventato una bandiera per quanti
oggi criticano certi eccessi dogmatici della genetica.
Sir Charles Lyell (1797 - 1875) avvocato, geologo scozzese.
I suoi Principi di geologia accompagnarono Darwin sul Beagle e lo convertirono rapidamente.
Per Lyell, l’osservazione attenta di fenomeni attuali consente di individuare le cause che,
operando gradualmente nel corso di periodi lunghissimi, hanno dato origine alle grandi
trasformazioni nella crosta terrestre. Lyell si oppone in particolare al catastrofismo di
Cuvier.
Rev. Thomas Robert Malthus (1766 - 1834) economista politico inglese.
Nel suo Trattato sulla popolazione, sostiene che la popolazione (umana) cresce secondo una
progressione geometrica (per esempio 2, 4, 8, 16, ...), mentre le risorse necessarie per la
sua alimentazione crescono secondo una progressione aritmetica (per esempio 3, 6, 9, 12,
...). Non importa quali siano i numeri di partenza: prima o poi la popolazione supera le
risorse e la crescita non può continuare. Questa è nota come "legge di Malthus" (in
economia, non in biologia).
Darwin e Wallace trarranno spunto dalla legge di Malthus per arrivare alla selezione
naturale: la competizione per risorse limitate dà origine alla lotta per l’esistenza che
consente solo agli organismi meglio adattati di sopravvivere e riprodursi.
Karl Marx (1818 - 1883) filosofo, economista e uomo politico tedesco.
Non è vero che Marx volesse dedicare Il Capitale a Darwin. È vero però che Marx apprezzava
Darwin, pur con delle riserve. Le riserve erano dovute al fatto che Marx detestava
Malthus.
TEMI - 57
Gregor Johann Mendel (1822 - 1884) abate agostiniano.
È il padre della genetica. Nei suoi esperimenti aveva incrociato tra loro piante di pisello con
caratteristiche diverse, per esempio semi verdi o gialli, utilizzando ciascuna generazione
per produrre le generazioni successive. I risultati degli incroci non producevano, come ci
si poteva attendere, un colore intermedio, ma sempre piselli o verdi o gialli. Mendel ne
dedusse che i caratteri dei discendenti sono ereditati da entrambi i genitori. Avendo una
solida preparazione in fatto di statistica, calcolò il rapporto tra i diversi colori, e dedusse
che i fattori ereditati dai genitori non avevano entrambi lo stesso effetto: il fattore
dominante si presentava anche se veniva ereditato da uno solo dei genitori, il fattore
recessivo invece si presentava solo se veniva ereditato da entrambi i genitori. A grandi
linee, queste sono le “leggi di Mendel” che ancora oggi introducono lo studio della
genetica.
Richard Owen (1804 - 1892) studioso di anatomia comparata, paleontologo inglese.
Fondatore del Museo di storia naturale di Londra. Fu lui a battezzare i dinosauri (“rettili
spaventosi”). A metà del 1800 era una figura di primo piano dell’establishment scientifico
britannico. Pur non essendo un creazionista fu tra gli oppositori di Darwin, e divenne
protagonista di numerose diatribe con Huxley, che causarono la sua disgrazia. Il suo
studio delle omologie, ossia dei caratteri presenti in specie diverse anche se in forma
modificata (come le ali dei pipistrelli e le nostre mani), fu utile a Darwin per sostanziare
la sua ipotesi della discendenza da un antenato comune.
William Paley (1743 - 1805) religioso e filosofo inglese.
Il più noto rappresentante della teologia naturale. Il suo argomento dell’orologiaio è
praticamente identico alle tesi degli attuali sostenitori dell’Intelligent Design. Se troviamo
sulla spiaggia un sasso ben levigato, possiamo spiegarne le caratteristiche in base
all'azione di forze naturali capaci di operare in maniera cieca, senza un disegno. Ma se ci
imbattiamo in un orologio, la sua complessità ci deve portare a concludere che c’è dietro
un’intelligenza, e il lavoro di un’orologiaio. Allo stesso modo, alcune caratteristiche degli
organismi viventi sono troppo complesse per essere ridotte all’azione di forze naturali
capaci di operare senza un disegno, e dobbiamo quindi concludere che c’è dietro
un’intelligenza.
Alfred Russell Wallace (1823 - 1913) naturalista, geografo e antropologo gallese.
Durante i suoi viaggi di esplorazione elaborò una teoria che spiegava la progressiva
diversificazione delle specie secondo un principio sostanzialmente identico alla selezione
naturale, cui Darwin era giunto circa quindici anni prima. Per una strana coincidenza
sottopose il suo scritto proprio al giudizio di Darwin, spingendolo a rendere finalmente
pubbliche le sue teorie con una comunicazione congiunta alla Linnean Society di Londra.
L’Origine delle specie vedrà la luce l’anno successivo.
Pur essendo un convinto assertore del potere della selezione naturale, non accetterà la sua
applicazione da parte di Darwin al problema delle origini dell’uomo.
58 - TEMI
CRONOLOGIA
Carla Castellacci
Versione 0.3 - 11 luglio 2006
TEMI - 59
12 febbraio 1809: Charles Robert Darwin nasce a Shrewsbury, nella contea dello
Shropshire.
1825-1827: Studia medicina all’Università di Edinburgo. Ne approfitta per
seguire lezioni di scienza, ma decide che la medicina non fa per lui.
1827-1831: Passa agli studi ecclesiastici presso il Christ’s College di Cambridge.
Qui si esercita a sparare e colleziona coleotteri. Segue le lezioni del reverendo John
Stevens Henslow, professore di botanica, e di Adam Sedgwick, professore di
geologia. Sarà Henslow a raccomandare Darwin al capitano FitzRoy.
27 dicembre 1831: Ha inizio il viaggio del Beagle.
2 ottobre 1836: Si conclude il viaggio del Beagle: sono passati quattro anni, nove
mesi, e cinque giorni.
1837: Darwin è a Londra. Inizia la pubblicazione (o supervisione) di monografie
dedicate alle osservazioni geologiche e alle collezioni naturalistiche raccolte durante
il viaggio.
John Gould, uno dei massimi ornitologi britannici, gli comunica che i fringuelli
delle Galapagos sono di specie diverse.
Inizia il primo dei suoi quaderni segreti, sulla “trasmutazione delle specie”.
Accusa i primi sintomi della misteriosa malattia, a tratti invalidante, che lo
accompagnerà per il resto della vita (ma già durante il viaggio del Beagle era stato
malato: a Buenos Aires, a Valparaiso e vicino a Mendoza).
1838: Darwin legge (o rilegge) il Saggio sulla popolazione di Malthus. Sebbene la
relazione tra Darwin e Malthus continui a essere materia di discussione, si può dire
che l’idea darwiniana della lotta per la vita viene completata dall’idea malthusiana
dei limiti alla popolazione. Darwin ha ora una teoria, la selezione naturale, su cui
lavorare.
29 gennaio 1839: Sposa la cugina Emma Wedgwood. A dicembre nasce William
Erasmus. La coppia avrà in tutto dieci figli, tre dei quali non raggiungeranno l’età
adulta.
1842: Darwin prepara una bozza, nota come Sketch, di uno scritto sulla sua
teoria dell’evoluzione per mezzo della selezione naturale. Stabilisce la sua residenza
a Down House, nel Kent (oggi parte della Greater London).
1844: Darwin ha pronto uno scritto abbastanza completo, noto come Essay, della
sua teoria dell’evoluzione per selezione naturale. Lo scritto rimane nel cassetto, ma
Darwin si cautela per fare in modo che esso venga pubblicato nel caso di una sua
morte prematura. Inizia a confidare le sue idee al botanico Joseph Dalton Hooker.
Esce (anonimo) Vestiges of the Natural History of Creation. Il libro, che propone
idee evoluzioniste, ha un carattere divulgativo ed è un vero best-seller (grazie anche
alle numerose speculazioni su chi fosse l’autore: forse una donna?). L’autore è in
effetti Robert Chambers, un pubblicista indipendente privo di un curriculum
scientifico. Darwin non apprezza la mancanza di rigore scientifico del libro, ma è
soprattutto turbato dalla violenta reazione negativa, da parte sia della chiesa
anglicana che degli scienziati inglesi, sul tema che gli sta a cuore.
60 - TEMI
22 aprile 1851: muore Annie, la figlia prediletta. Alcuni storici considerano
questo come l’evento decisivo della transizione di Darwin all’ateismo.
30 novembre 1853: Darwin riceve la Royal Medal della Royal Society per i suoi
lavori sulla geologia del Beagle e per le monografie sui cirripedi.
1855: Alfred Russel Wallace gli invia uno scritto sulla biogeografia. Darwin non
comprende quanto Wallace sia vicino alle sue idee sull’argomento, ma lo incoraggia
a proseguire...
1858: Wallace gli invia un nuovo scritto, in cui stavolta Darwin riconosce la sua
teoria della selezione naturale. Darwin ha ormai accumulato centinaia di pagine per
il suo “Big species book”, ma non è ancora pronto per la pubblicazione. Hooker e
Lyell risolvono il dramma, presentando alla Linnean Society di Londra lo scritto di
Wallace assieme ad alcuni estratti di Darwin.
22 novembre 1859: Esce The Origin of Species (il titolo per esteso è On the origin of
species by means of natural selection, or The preservation of favoured races in the struggle for
life). La tiratura di 1250 copie viene esaurita in pochi giorni. Darwin lo presenta come
una sintesi del “grande libro sulle specie” che ha ancora in mente di pubblicare. Di
fatto, Darwin preferirà poi limitarsi a rivedere e ampliare quest’opera,
approfondendo le sue ricerche su campi specifici tra cui, notoriamente, l’origine
dell’Uomo.
Il termine “evoluzione” non compare nelle prime edizioni dell’opera: il termine
impiegato da Darwin è “descent with modification”.
30 giugno 1860: Nell’incontro annuale della British Association for the
Advancement of Science, che si tiene presso l’Università di Oxford, si svolge il
celebre dibattito tra Thomas Henry Huxley e il vescovo Samuel Wilberforce.
1863: Scoperta dell’Archeopteryx. Prima edizione italiana de L’Origine delle specie.
1864: Hooker e Huxley fondano l’X-Club, un circolo ristretto di uomini di
scienza e di cultura che eserciterà una forte influenza sulla Royal Society.
30 novembre 1864: Darwin riceve la Copley Medal della Royal Society. È
l’onorificenza più importante concessa dalla Royal Society.
30 aprile 1865: L’ammiraglio FitzRoy si suicida tagliandosi la gola.
Novembre 1869: Huxley e Hooker fondano Nature, ancora oggi uno dei
giornali di riferimento della comunità scientifica.
1871: Esce The Descent of Man and Selection in Relation to Sex. Esce anche la sesta
edizione dell’Origine delle specie, ampliata in risposta ad alcune critiche sull’utilità
degli organi rudimentali (“a che serve mezza ala?”) e in cui compare finalmente il
termine “evoluzione”.
1872: Esce The Expression of the Emotions in Man and Animals, illustrato con
fotografie.
19 aprile 1882: Darwin muore nella sua casa di Down. Il 26 aprile è sepolto
nell’Abbazia di Westminster.
TEMI - 61
IMMAGINI DI REPERTORIO
62 - TEMI
La casa di Darwin (The House at Down. From the 'Century Magazine')
TEMI - 63
Charles Darwin (Charles Darwin in 1874 (?). From the 'Century Magazine.')
64 - TEMI
Il Beagle (The Beagle laid ashore)
Un testuggine delle Galapagos
I celebri fringuelli!
TEMI - 65
Il vulcano Antuco, (Talcahuano) Cile
Chiesa a Castro (vecchia capitale di Chiloè)
Disegno di Balanide
66 - TEMI
Il Beagle nello Stretto di Magellano
Fuegini
TEMI - 67
Spiagge innalzate, Patagonia
Lo Struzzo di Darwin
(Tappa Adriatica: Penisola di Valdes)
68 - TEMI
L’approdo a Buenos Aires
El Carmen de Patagones
Rio de Janeiro
TEMI - 69
70 - TEMI