Nicola Chiarot

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PASSI CON L’OPERA
“La famiglia agenzia periferica della Trinità”
Consiglio Nazionale Associazione OSD
Nicola Chiarot
In
questo scritto vorremo dar conto degli ultimi incontri del consiglio nazionale
dell’Associazione Cooperatori OSD Italia che si sono tenuti in ottobre e in dicembre 2011.
Ambedue questi appuntamenti sottolineano la direzione verso la quale l’Associazione si sta
dirigendo e allo stesso tempo denotano la vitalità dell’Associazione stessa fatta di incontri
formativi con testimoni significativi e progettazione di eventi attraverso i quali tener vivo il
carisma del fondatore don Luca Passi.
Il cuore dell’incontro del consiglio nazionale tenutosi a Roma dal 9-10 ottobre 2010 allargato ai
membri delle commissioni è stato senz’altro il momento formativo affidato alla dott.ssa Luisa
Santolini Capitanio, insegnante di scuola superiore, impegnata in politica come deputata della
Repubblica, Presidente della Fondazione Sublacense Vita e Famiglia e già Presidente del Forum
delle Associazioni Familiari.
Presentata dalla consigliera nazionale Eva Fabbri la relatrice ha illustrato il seguente tema: “la
famiglia agenzia periferica della Trinità..
Nel suo appassionante intervento la relatrice ha sottolineato la necessità di partire dalla
Trinità, per avere una visione corretta della società e della civiltà indicandone tre realtà:
a. Dio creò il cielo e la terra, noi siamo creati e abbiamo un Padre;
b. In principio era il verbo e si è fatto uomo;
c. Maschio e femmina li creò e vide che era cosa molto buona.
Successivamente ha spiegato che la Trinità è l’estrinsecazione dell’amore tra persone; “si vive
l’amore solo come uomo e come donna, ed è così che l’amore raggiunge la sua pienezza”.
Citando Giovanni Paolo II ha affermato che il modello originale della famiglia va ricercato in
Dio stesso, nel mistero divino, in quel noi, uomo e donna, a immagine di Dio: il NOI umano è il
NOI divino.
La famiglia perciò si mostra non come un prodotto culturale, ma come parte del mistero della
Trinità, come la risposta alle esigenze dinamiche dell’amore e non dell’istituzione o della
polarità sessuale o del desiderio dei figli. “La famiglia”, ha aggiunto la relatrice,
“scaturisce
da un mistero di Dio, illumina la nostra società, perché la sua grandezza sta nel fatto che essa
è nel disegno di Dio sottolineando che nel progetto di Dio sta anche chi si sposa civilmente ,
perché gli sposi hanno desiderio di amore e di fedeltà, di infinito oltre i limiti dell’umano”.
“Questo progetto di Dio”, ha continuato la dottoressa Santolini Capitanio, “va alimentato
sempre, non è dato per scontato una volta per tutte; la famiglia deve diventare quindi un
luogo di riflessione continua. È la sorgente comunionale del mondo, la matrice minima che qui
si ricrea dell’impronta massima della comunione che è la Trinità.” Ha aggiunto:“La natura bella
è l’immagine di Dio e la prova dell’esistenza di Dio è la famiglia che vive di questa impronta.
Essa può produrre più amore di quanto ne consuma. In un mondo come il nostro
individualistico e relativistico la famiglia ha dunque una valenza profetica che supera
l’individualismo e il relativismo, perché in essa le disposizioni di Dio non saranno annullate da
leggi e contro leggi: la famiglia viene prima, poi viene lo Stato.
Il primato della famiglia nella società va difeso ad ogni costo. Se la famiglia è nata e voluta da
Dio, non possiamo immaginarla avulsa dalla società e i cattolici devono porsi dei problemi: la
famiglia deve essere “santa” e “missionaria”, perché chiamata ad uscire di casa per andare “Ad
gentes” testimoniando il proprio progetto di vita; non può rimanere nelle sacrestie, deve
andare nella società e creare presupposti per diventare un soggetto sociale.”
Successivamente ha affermato che il ‘68 ha sconvolto la famiglia teorizzandone la sua morte
per liberare la donna e i giovani dal giogo della famiglia (vietato vietare), elencando i “frutti”
rimasti da questo travaglio”:
* il divorzio (fenomeno grave con cui è finito il patto sociale) ,
* la legge sull’aborto, che non tutela più la vita ma la affida alla decisione di una persona – la
vita non è più sacra;
* l’ingresso massiccio della donna nel mondo del lavoro che ha portato con sè squilibri sociali e
familiari.
Ha inoltre indicato altri “colpi” dati alla famiglia in questi anni:
* I Consultori familiari finalizzati non tanto alla promozione del benessere della famiglia,
quanto piuttosto alla risoluzione del malessere;
* gli Organi collegiali della scuola, più o meno falliti. La famiglia ha pensato di poter cambiare
la scuola ed ancora oggi non c’è un confronto costruttivo tra scuola e famiglia.
“Altre leggi”, ha aggiunto, “oggi sono sul tappeto: divorzio breve, diritti dei gay, omofobie,
leggi che sono attacchi alla famiglia stessa. In questi anni essa ha subito enormi
sconvolgimenti: da soggetto sociale è passata ad essere fatto privato: io decido che famiglia
mi do, mi costruisco il mio futuro.”
La famiglia, ha continuato ancora la relatrice, come la religione è relegata nell’ambito del
privato e così anche il valore sociale del matrimonio è stato disintegrato facendo venir meno
l’interesse del legislatore. Essa non è più un problema, una questione, ma solo un fatto
privato; con ciò si scardina un po’ tutto, compresa la società. Ha concluso il suo intervento in
modo accorato dicendo che occorre dare coraggio alle famiglie in quanto possono salvarne
altre e così salvare il mondo. “Noi non possiamo “ restare in passiva contemplazione della
società” (Giovanni Paolo II).
A conclusione dei lavori di gruppo seguiti alla sua relazione la dott.ssa Santolini rispondendo
brevemente ad alcune sollecitazioni dei presenti ha suggerito di tessere “rete di buone
pratiche”, iniziative locali messe in circolazione, per la famiglia cercando di offrire
testimonianza là dove si vive, dove si lavora, sottolineando che anche nella comunità ecclesiale
è importante dare priorità alla famiglia e non solo ai bambini: essa è come un prisma in cui
ogni faccia è un atto di “giustizia sociale, di equità, di educazione e di lavoro”; sarebbe
importante, conclude, “attivare corsi di prevenzione per educare il popolo, lì dove siamo”.
L’incontro del consiglio nazionale di dicembre ha avuto invece un contenuto sostanzialmente
organizzativo. Riuniti a Roma presso la comunità di Viale Vaticano i consiglieri nazionali si sono
impegnati nel progettare e definire gli aspetti organizzativi di tre eventi importanti contenuti
nella programmazione di quest’anno pastorale; due già consolidati nel tempo: l’assemblea
nazionale dei referenti del marzo 2011 e le giornate estive di spiritualità.
Uno invece rappresenta una novità assoluta per l’Associazione ,ed è l’incontro nazionale dei
Cooperatori a Calcinate il 5 giugno 2011.
Quest’anno l’Assemblea dei referenti, si svolgerà dal’11 al 13 marzo 2011 a Roma presso
l’Istituto delle Suore di Carità dell'Immacolata Concezione di Ivrea, una casa vicina alla Casa
Generalizia delle Suore Dorotee, per la sua dimensione, in grado di accogliere tutti i referenti in
un unico edificio.
Questo incontro avrà una connotazione formativa grazie alla quale favorire la crescita
nell’identità dell’Opera e delle sue finalità sia da parte dei referenti in quanto cooperatori sia in
quanto membri dell’Associazione e compartecipi delle responsabilità che da essa ne derivano.
Le tre parole, Identità – fraternità – servizio, che scandiscono il tema formativo dei
cooperatori per gli anni 2010/2012, verranno approfondite ponendo l’accento sulla ‘Famiglia
Dorotea’ chiamata ad esprimere una sua identità, una sua fraternità e un servizio specifico, in
base alla missione che le è propria. Il tema dell’Assemblea avrà perciò come titolo: “FAMIGLIA
DOROTEA: un incontro che genera un cammino di fede”, con riferimento esplicito anche al n.
26 del Documento Pastorale della Conferenza Episcopale italiana, “Educare alla vita buona del
Vangelo”, pubblicato il 4 ottobre u.s.
Le giornate estive di spiritualità si svolgeranno a Fiesole (Fi) dal 7 all’11 agosto 2011 e
avranno come relatore un caro amico dell’Associazione don Silvano Berto. Tema delle giornate
a cui sono invitati i cooperatori insieme alle loro famiglie sarà: “Esserci: un verbo da coniugare
insieme”
Per l’ incontro nazionale dei Cooperatori e delle famiglie è stato scelto un luogo significativo per
tutta la famiglia dorotea, Calcinate (Bg) il 5 giugno 2011
Il tema che è stato scelto per l’incontro: “Famiglia credi in ciò che sei” (Giovanni Paolo II,
Roma incontro delle famiglie, 20 ottobre 2001) avrà l’obiettivo di aiutare a riscoprire il positivo
della famiglia, oggi, per un futuro di speranza
Affidiamo al Signore tali iniziative affinchè realizzino gli scopi che l’Associazione si ripromette di
realizzare.
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