DIVISIONE UNIVERSITARIA DI UROLOGIA Università degli Studi di Milano Direttore: Prof. Luca Carmignani CONSENSO INFORMATO PER INTERVENTO CHIRURGICO RESEZIONE TRANSURETRALE DI VESCICA (TURBT) MAPPING BIOPTICO VESCICALE Definizione: la vescica può essere raggiunta endoscopicamente attraverso l'uretra e con l'uso di strumenti, detti resettori, si può asportare il tessuto vescicale malato. Indicazioni: viene eseguita per asportare aree vescicali sospette o neoformazioni vescicali, senza incidere l'addome. Descrizione della tecnica: l'intervento richiede l'anestesia periferica o generale. In alcuni casi la resezione può anche essere attuata in anestesia locale. Il paziente è in posizione supina ed ha le gambe rialzate sostenute da gambali. Il resettore viene introdotto attraverso l'uretra e raggiunge la cavità vescicale che viene distesa con soluzione irrigante. Le lesioni e/o neoplasie vescicali vengono rimosse con l'uso di anse da resezione che portano la corrente di un elettrobisturi; tali anse scorrendo dentro la lesione la asportano a fettine dalla sommità fino alla base (resezione); in alternativa è possibile usare un laser. L'uso del laser è attualmente ristretto a neoplasie di piccole dimensioni (inferiori ad un cm), ed è limitato dal fatto che spesso non è possibile il successivo esame istologico della lesione. Completata l'asportazione delle lesioni vescicali, si procede alla coagulazione delle aree di resezione per l'emostasi. L'intervento si conclude spesso con il posizionamento di un catetere vescicale a 3 vie per il lavaggio continuo della vescica; la fuoriuscita di liquido di lavaggio chiaro è indice di una buona emostasi. Preparazione all'intervento: è sufficiente una copertura con antibiotici ed una profilassi antitrombotica nei casi a rischio. Durata dell'intervento: varia da 10 minuti a 60-90 minuti in rapporto al numero ed alle dimensioni delle lesioni o neoformazioni da asportare. Tipo e durata del ricovero: è previsto il ricovero ordinario. Il catetere rimane in sede per 1-4 giorni ed il paziente viene dimesso in genere dopo la rimozione del catetere. Risultati: possono essere asportate in maniera radicale neoformazioni non infiltranti la parete vescicale. Vantaggi: non viene aperta la vescica, quindi la guarigione è più rapida , inoltre è facilmente ripetibile come spesso è richiesto dalla malattia. Svantaggi: per neoplasie vescicali infiltranti la parete della vescica la procedura ha significato solo bioptico. Può essere difficoltosa in soggetti obesi, con uretra lunga, voluminosa prostata e/o neoplasie situate in sede di parete anteriore. Intra-operatorie: Perforazione vescicale: può essere o extraperitoneale, ed essere risolta con il semplice cateterismo o con il posizionamento di un drenaggio percutaneo paravescicale, o intraperitoneale; in quest'ultimo caso se la perforazione è ampia può richiedere una riparazione “a cielo aperto” (cioè con incisione chirurgica e preparazione della vescica) specie se coinvolge organi vicini come l'intestino. Emorragia: necessita nel 2-13% di emotrasfusioni. Lesione dell'uretere: possibile quando la lesione riveste il suo sbocco in vescica (meato). Talvolta può essere necessario porre un tutore dentro l'uretere per favorirne la guarigione. Lesione dell'uretra: quasi sempre risolvibile con il solo cateterismo, posso residuare restringimenti “ stenosi” del canale uretrale. Sindrome da riassorbimento dei liquidi: è una complicanza rara, dovuta al riassorbimento dei liquidi utilizzati durante l'intervento e che può portare a complicanze quali l'edema polmonare, l'insufficienza renale e l'edema cerebrale. 1 Complicanze post-operatorie: Ritenzione urinaria: solitamente temporanea, specie se sono coesistenti cause ostruttive (ipertrofia prostatica benigna). Ematuria (presenza di sangue nelle urine) con ritenzione di coaguli: può richiedere dei lavaggi energici della vescica per rimuovere i coaguli. Idronefrosi o reflusso vescico-ureterale: da lesione dell'uretere. Altre complicanze possono essere la stenosi dell'uretra e l'infezione urinaria. Problemi cardiovascolari e polmonari possono inoltre complicare qualsiasi intervento urologico. Attenzioni da porre alla dimissione: è preferibile evitare sforzi e viaggi in macchina, moto, bicicletta o l'uso del trattore per una settimana. La comparsa di minzione frequente e bruciore minzionale è transitoria. Nel caso in cui il paziente fumi và informato della relazione tra fumo e recidiva o progressione della malattia tumorale. Come comportarsi in caso di complicanze insorte dopo la minzione: talvolta si verifica una emorragia quando l'escara (= “la crosta”) della ferita vescicale cade. Se copiosa e persistente può richiedere un nuovo cateterismo in ambiente urologico. In caso di febbre il paziente può inizialmente consultare il proprio medico. Controlli post-operatori: in caso di asportazione di neoplasia vescicale superficiale il rischio di recidiva si aggira tra il 40 e l'80%. Per questo è necessario, nel caso di recidiva, che il paziente segua un protocollo di chemioterapia endovescicale / immunoterapia (BCG), consistente nell'instillazione di un farmaco all'interno della vescica attraverso un catetere; alla fine della instillazione il catetere viene rimosso ed il paziente viene invitato ad urinare non prima di almeno due ore. Se vi sono disturbi disurici importanti è consigliabile eseguire l'esame urine e l'urinocoltura. Generalmente a distanza di 1-3 mesi dall'intervento viene eseguita una cistoscopia di controllo. I successivi controlli cistoscopici, in assenza di recidiva, vanno effettuati ogni 3 mesi per 2 anni, ogni sei mesi dal 2° al 4° anno, e successivamente ogni anno. In coincidenza di tali controlli è opportuno effettuare una citologia urinaria. Può essere opportuna una urografia ogni 2-3 anni in casi selezionati (reflusso vescico-ureterale, precedente terapia con BCG, reperti suggestivi riscontrati da altre indagini). Durante l’intervento chirurgico possono essere effettuate riprese video e foto dei tempi chirurgici e acconsento che tale materiale possa essere utilizzato, in modo rigorosamente anonimo, per finalità didattiche, divulgative e di ricerca. Mi impegno pertanto fin da ora a seguire scrupolosamente tutte le istruzioni fornitemi, in quanto ne comprendo l’importanza per il raggiungimento dei risultati. Mi viene confermato che sarà presente durante l’esecuzione della procedura personale qualificato a far fronte a qualsiasi necessità clinica e che verranno utilizzate le apparecchiature tecniche conformi alle necessità specifiche. Io sottoscritto ([ ] Paziente / [ ] Tutore / [ ] Procuratore / [ ] Persona con patria potestà) ________________________________________________________________________________ nato il _________________________ a _________________________________________________ ho letto nel dettaglio quanto sopra riportato e dichiaro di averlo correttamente compreso, dopo aver ottenuto i chiarimenti eventualmente richiesti tramite colloquio clinico con lo Specialista ed ACCONSENTO ad essere sottoposto a: Resezione transuretrale di vescica (TURBT) Mapping bioptico vescicale Data _________________ Firma ______________________________________ Sottoscrive il sanitario che ha raccolto il consenso e fornito le informazioni ____________________________________________________________ 2 OTTICA VESCICA RESETTORE RERE NEOFORMAZIONE VESCICALE RESEZIONE DINEOFORMAZIONE VESCICALE 3