La messa in italiano compie 50 anni
Paolo VI fu il primo pontefice a celebrarla
La prima messa in lingua italiana venne celebrata da Paolo VI [...] 50 anni fa,
il 7 marzo 1965. Montini scelse per la celebrazione una parrocchia di Roma,
quella di Ognissanti retta dagli Orionini. Fu una scelta altamente simbolica.
Paolo Vi avrebbe potuto celebrare in Vaticano. Invece va in una parrocchia,
la stessa dove adesso per ricordare l’ avvenimento si [è recato] Papa
Francesco.
Montini allora disse nell’ omelia: “ Straordinaria è l’ odierna nuova maniera
di pregare, di celebrare la Santa Messa. Si inaugura, oggi, la nuova forma
della Liturgia in tutte le parrocchie e chiese del mondo, per tutte le Messe
seguite dal popolo. È un grande avvenimento, che si dovrà ricordare come
principio di rigogliosa vita spirituale, come un impegno nel corrispondere al
grande dialogo tra Dio e l’ uomo” poco dopo all’ Angelus ripeté che
“ questa domenica segna una data memorabile nella storia spirituale della
Chiesa, perché la lingua parlata entra ufficialmente nel culto liturgico” .
Paolo Vi fece quello che deliberà il Concilio con la Sacrosantum Conciluium,
la prima delle Costituzioni conciliari approvata il 4 dicembre 1963 con solo 4
voti contrari e 2147 voti a favore. Resta ancora oggi il frutto più visibile e
popolare del Concilio vaticano II: la riforma liturgica con l’ altare girato
verso l’ assemblea e la Messa in italiano. Conferma mons. Pietro Martini, per
anni Maestro delle cerimonie pontificie. “ L’ uso della lingua volgare nella
Chiesa latina può essere considerato un evento fondamentale nella storia della
Chiesa d’ Occidente” .
Marini ha tenuto una relazione storica sui cambiamenti del rito della Messa
alcuni giorni fa proprio nella parrocchia dio Ognissanti dove Paolo VI
celebrò la Messa 50 anni fa, nella quale ha spiegato che “ l’ uso della lingua
parlata fa parte della teologia dell’ incarnazione che esige un dialogo di
comunione tra Dio e il suo popolo” . Infatti, ha precisato, “ la liturgia della
Chiesa di Roma nelle sue origini è stata celebrata in greco, perché era la
lingua di uso corrente” .
Tecnicamente la data del 7 marzo 1965 venne scelta da Paolo VI perché quel
giorno entrava in vigore l’ istruzione “ Inter Oecumenici” , la prima
istruzione di attuazione della riforma liturgica, che non prevedeva solo l’ uso
delle lingua volgare, ma a che altri cambiamenti nella struttura della Messa.
Alcune parti continuavano ad essere pronunciate in latino e occorrerà
aspettare il 1969 per avere in italiano tutto il Messale Romano. Paolo VI fece
fare nei mesi precedenti la celebrazione della messa del 7 aprile alcune prove
in Vaticano e il giorno dell’ Epifania del 1965 a Milano (era il pomeriggio
del giorno dell’ Epifania) il cardinale Colombo celebrò con una speciale
dispensa una messa con parti in italiano in Duomo.
Ma la prima messa celebrata in italiano risale al 15 settembre 1953. Venne
celebrata a Lugano alle 8 del mattino nella chiesa di san Nicolao dal cardinale
Lercaro, arcivescovo di Bologna, in apertura del terzo Congresso liturgico
internazionale che aveva proprio per tema “ La partecipazione attiva dei
fedeli alla liturgia” . Fu anche la prima messa concelebrata, allora un modo
proibito. Il Giornale del popolo, quotidiano ticinese, scrisse il giorno dopo:
“ Abbiamo assistito ad un rito semplice di austera bellezza con la lettura
dell’ epistola e del vangelo in italiano” .
Alla Messa prese parte anche il cardinale Ottaviani, custode della dottrina
della fede, a Lugano per il Congresso, che il giorno dopo tornò a Roma in
segno di protesta. Anche Lercaro in giorno successivo non partecipò alla
concelebrazione, che venne presieduta dal cardinale di Colonia Frings, che
poi partecipò al Concilio e scelse come suo teologo di fiducia un giovane
sacerdote Jospeh Ratzinger.
L’ ultima Messa di quel Congresso che venne invece concelebrata dal
vescovo di Lugano mons. Angelo Jelmini. Non c’ era disposizioni per
celebrare parti della messa in italiane e quel rito benne ritenuto un abuso.
Tanto che nella preparazione del quarto congresso liturgico nel 1965 ad
Assisi, il cardinale Cicognani, allora prefetto della sacra Congregazione dei
riti, si impegnò in prima persona per evitare che la cosa si ripetesse. Al fuori
dell’ Italia alcune conferenze episcopali aveva già ottenuto la possibilità di
avere rituali bilingue. Nel 1947 lo ottenne l’ episcopato francese e tedesco e
nel 1954 l’ episcopato americano. In Italia nel 1953 venne solo autorizzato
l’ uso dell’ italiano nelle risposte dei fedeli durante il rito del battesimo.
Ma la prima Messa celebrata interamente in lingua volgare fu quella in croato
e l’ autorizzazione venne da Pio XI. Accadde il 1° maggio 1931. In
Germania in alcuni monasteri si celebrava la messa in tedesco e in particolare
in quello di Maria Laach nella Renania-Palatinato, diocesi di Treviri, alla
domenica si recavano folle immense, soprattutto di giovani, appunto per poter
avere la messa in tedesco.
Alberto Bobbio
(articolo tratto da www.famigliacristiana.it)
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