Ciclo di tre incontri sul cibo Il cibo raccontato: tra memoria, tradizione e media a cura del Coordinamento Napoletano “Donne nella Scienza” Parlare di cibo significa parlare della storia delle civiltà, delle identità e delle differenze, così come degli incontri fra culture diverse. Parlare di cibo significa quindi parlare delle persone come individui singoli e come comunità, delle famiglie in cui siamo cresciuti e, soprattutto, delle donne, 'nutrici' per definizione, dal primo vagito del neonato alla cura quotidiana nella preparazione dei pasti. Donne nutrici, quindi, ma allo stesso tempo fulcro e luogo di incontro di saperi legati anche ad antiche pratiche medicamentose, magiche e/o venefiche di cui sono state spesso le principali protagoniste: agli occhi del mondo curatrici ma anche streghe, perseguitate per i loro saperi di cui sono state a volte violentemente espropriate. Parlare di cibo vuol dire inoltre parlare delle tecniche alimentari, di economia e di consumi, di sistemi di globalizzazione, della fame nel mondo e delle multinazionali, delle condotte alimentari così come degli spazi mediatici ad esso dedicati, oggi in continua espansione. Molti sono gli interrogativi che nascono da queste riflessioni. Quali sono le possibili risposte alle politiche delle industrie che regolano il mercato alimentare, speculando e traendo enormi profitti, per poter garantire una migliore distribuzione e qualità del cibo? In che modo le nuove tecnologie possono essere a ciò di supporto? Perché nella nostra società, pur così attratta dalle tematiche legate al cibo e all'alimentazione (come dimostra la notevole quantità di libri, programmi televisivi e spot pubblicitari a ciò dedicati), non esiste mediamente una cultura positiva del cibo? Perché in questa nostra società il cibo si trasforma così spesso in veicolo di valori che poco hanno a che fare con la nutrizione e la valorizzazione del gusto, generando piuttosto un sensibile peggioramento delle nostre abitudini alimentari? Perché le donne, per tradizione legate alla gestione e amministrazione delle risorse alimentari nonché alla loro produzione, vivono così spesso un rapporto conflittuale col cibo? E perché è così difficile che il mestiere di chef venga svolto da una donna? Può una maggiore coscienza critica rispetto al cibo portare ad un’attenzione più ampia ai consumi delle risorse, agli stili di vita, al significato più generale di nutrimento come pratica della cura e dell’ascolto di sé stessi? A partire da queste riflessioni e da questi interrogativi è nata l'idea di dedicare un ciclo di incontri al tema del cibo che si articolerà in tre giornate in ognuna delle quali ci confronteremo su una tematica specifica, con vari interventi, discussioni e confronti, congedandoci, infine, con alcune degustazioni. PROGRAMMA 24 febbraio 2014 - Il cibo oggi tra vecchie e nuove tipologie di consumo con interventi di: Gino Frezza (Prof. di Sociologia dei processi culturali, Università di Salerno) Immagini mediali del cibo. Sintesi di un rapporto complesso e mutevole Alberto Ritieni (Prof. di Chimica degli Alimenti, Università di Napoli "Federico II") Il bene e il male del cibo nel nostro quotidiano Rosamaria Esposito (Rappresentante di Slow-Food Campania) La saggezza del gusto Dall'orto di Marialuisa: piccola degustazione offerta dall'azienda Madrenatura –Agricoltura biologica 31 marzo 2014 - Il cibo come memoria di popoli, culture e territori con interventi di: Giovanni Romeo (Prof. di Storia Moderna, Università di Napoli "Federico II") Tra medicina, religione e stregoneria. Cibo e donne nell'Italia della Controriforma Francesca M. Dovetto (Prof. di Glottologia e Linguistica, Università di Napoli "Federico II") Pomi d'oro e d'amore: tra piante medicinali, ornamentali ed orticole Antonio Tubelli (Cuoco e Docente della sede didattica "Timpani e Tempura" dell’Università Italiana di Scienze Gastronomiche, Napoli) Intrecci culturali e territoriali della gastronomia "Napoletana" Teatro dei Sensi Rosa Pristina Il cibo dell’immaginario-esperienza sensoriale sul gusto 28 aprile 2014 - Il cibo al femminile tra antropologia e psicologia con interventi di: Marino Niola (Prof. di Antropologia, Università Suor Orsola Benincasa, Napoli) Fulvio Sorge (Psichiatra e Psicoanalista, Docente dell'Istituto Freudiano) La bocca più di tutto mi piaceva Elisabetta Moro (Prof. di Antropologia, Università Suor Orsola Benincasa, Napoli) Piccola degustazione curata dal Gruppo d’Acquisto Solidale “Friarielli” di Napoli Gli incontri si terranno presso la Biblioteca di Ricerca di Area Umanistica (BRAU), Piazza Bellini, 59-60, Napoli, dalle 15:00 alle 18:00 Per informazioni [email protected]