Introduzione L'embolizzazione superselettiva delle arterie prostatiche (EAP) è una procedura utilizzata da decenni nel trattamento delle emorragie in pazienti (pz) affetti da carcinoma prostatico avanzato. Studi preliminari su animali ne hanno dimostrato la relativa sicurezza ed efficacia nel trattamento dell'IPB. Su queste basi alcuni centri hanno intrapreso la sperimentazione nell'uomo con incoraggianti risultati. Materiali e metodi Dal settembre 2011 al novembre 2011, 3 pz affetti da LUTS sono stati sottoposti ad EAP. La valutazione preliminare prevedeva i seguenti esami: ecografia transrettale (TRUS), risonanza magnetica (MRI), uroflussometria, ed i questionari IPSS ed IIEF 5. Tutti i pz assumevano da mesi terapia αlitica e 2/3 facevano uso di 5ARI. Il volume delle prostate era di: 104cc; 20cc e 28cc. Il Qmax: 9ml/s; 6ml/s; 7ml/s. I valore di IPSS: 20; 24; 30 mentre di IIEF 5: 8; 14; 6. La procedura angiografica è stata eseguita dallo stesso operatore. In 2 pz le aa prostatiche originavano dalle aa vescicali inferiori, mentre in 1 dalle aa otturatorie. Il catetere vescicale è stato rimosso in prima giornata. Ad 1 settimana, 1, 3 e 6 mesi abbiamo ripetuto RMN, TRUS, IPSS, IIEF ed uroflussometria. Risultati In tutti i pz si è assistito ad una diminuzione del flusso arterioso e dell’opacizzazione della ghiandola al termina dell’EAP. Il pz le cui aa prostatiche originavano dalle aa otturatorie ha avuto un decorso esente da complicanze, tutti gli esami di controllo sono rimasti invariati rispetto ai preoperatori. Degli altri 2 pz 1 ha rimosso il catetere in I giornata, anche per questo paziente i controlli non hanno evidenziato una diminuzione del volume prostatico, tuttavia il Qmax è salito a 13ml/s, l’IPSS a 5 e l’IIEF a 21. La I RMN aveva dimostrato la presenza di un’area ischemica di 2 cm a carico della parete vescicale, il pz non ha mai riferito ematuria. Per l’ultimo pz è stato necessario ripetere un tentativo minzionale in VII giornata. Il pz ha lamentato ematochezia nel post operatorio, le RMN di controllo hanno documentato la comparsa di aree di necrosi della mucosa rettale ed il pz ha sviluppato una stenosi rettale cicatriziale risolta con cicli di dilatazioni endoscopiche. Le lesioni a carico del retto sono state documentate endoscopicamente. I controlli a 6 mesi hanno evidenziato il dimezzamento del volume della prostata, un notevole miglioramento del flusso urinario Qmax 11ml/s e dei valori di IPSS: 5 ed IIEF: 18. Discussione Un pz non ha tratto alcun beneficio dall’EAP; mentre gli altri 2 hanno avuto un netto miglioramento dei valori uroflussometrici, dell’IPSS e dell’IIEF. Il miglioramento della funzionalità erettile almeno in parte è dovuto alla sospensione dell’assunzione di inibitori della 5ARI. Un pz ha sviluppato una grave lesione ischemica del retto con successiva stenosi cicatriziale per il coinvolgimento della arteria rettale media durante l’embolizzazione. Conclusioni Questi risultati ci portano a ritenere l'EPA un trattamento potenzialmente efficace, tuttavia non scevro da complicanze.