Comunicato stampa Bz, 23.12.2005 "100 palloncini contro le colture OGM" Ricevuta una lettera dalla Sassonia-Anhalt A metà novembre, in occasione della fiera Biolife svoltasi a Bolzano, i consumatori altoatesini hanno liberato nell'aria 100 palloncini gialli con la scritta "Sono polline transgenico e vengo da lontano". L'azione puntava a sensibilizzare l'opinione pubblica sui rischi per l'agricoltura locale, e quindi per i consumatori, derivanti dall'impiego di sementi e piante geneticamente modificate. Una e-mail giunta dalla Sassonia-Anhalt dimostra che le preoccupazioni del CTCU sono pienamente giustificate. Appena due giorni dopo la liberazione dei palloncini, il CTCU ha ricevuto una e-mail dal distretto di Bautzen nella Sassonia-Anhalt (regione della Germania centrale). Il testo recita all'incirca così: "Gentili signore e signori del CTCU Alto Adige, il 29.11.2005 ho trovato il vostro palloncino a Merka, in via Milkler 12. Merka è una frazione del comune di Radibor, distretto di Bautzen, nel Land di Sassonia". Per Barbara Telser, consulente alimentare del CTCU, questo messaggio è la riprova che "il polline transgenico, esattamente come i palloncini, non conosce confini e pertanto l'impiego in campo aperto di piante geneticamente modificate costituisce un rischio enorme". La legge comunitaria e italiana prospettano per il futuro la coesistenza tra colture OGM e convenzionali. Nonostante la contrarietà della maggior parte dei consumatori europei nei confronti degli alimenti modificati, la lobby dell'ingegneria genetica procede imperterrita sulla propria strada, cercando di mettere i cittadini davanti al fatto compiuto. E questo anche se nessuno è in grado di dire quali effetti possono produrre i cibi OGM sulla salute umana. L'incrocio con organismi geneticamente modificati può compromettere la purezza e la biodiversità delle specie colturali locali, con l'inevitabile rischio che la contaminazione si estenda anche alle sementi. "E alla fine non sapremo più quali specie contengano OGM e quali conservino ancora il loro patrimonio genetico naturale", afferma Telser. Questa situazione danneggerebbe gravemente non solo gli agricoltori che vogliono continuare a impiegare sementi tradizionali, ma anche la libertà di scelta dei consumatori, che presto non sarebbero più in grado di distinguere tra cibi transgenici e cibi naturali, nemmeno quando comprassero prodotti biologici. In questa prospettiva è dovere del legislatore proteggere le colture convenzionali dal rischio di contaminazione con organismi transgenici, sostengono le associazioni dei consumatori. Oltre alla missiva che annunciava il ritrovamento di un palloncino in Germania, il CTCU ha ricevuto numerose e-mail analoghe anche dai dintorni di Bolzano, soprattutto dalla Bassa Atesina, a conferma del fatto che le colture sperimentali OGM costituiscono naturalmente una minaccia anche a corto raggio.