BAMBINI E PSICOFARMACI:UNA RELAZIONE PERICOLOSA? AMMISSIONE DEL MINISTERO PER LA SALUTE: “ABBIAMO SBAGLIATO,I GRAVI EFFETTI COLLATERALI DEL RITALIN NON ANDAVANO STRALCIATI DAI MODULI PER IL CONSENSO INFORMATO” Due le notizie di rilievo filtrate dalla tavola rotonda che si è tenuta sabato 28 maggio 2005 – sotto i massimi patrocinii istituzionali – nell’aula magna dell’Ospedale Molinette,terzo polo ospedaliero del paese:una presa di posizione netta di un autorevole rappresentante del Governo contro la somministrazione di psicofarmaci ai bambini,in dissenso quindi con la strategia del Ministero per la Salute,e – non meno interessante – la pubblica ammissione di errore dello stesso Ministero della Salute circa la colpevole omissione dai moduli di consenso informato per le famiglie di numerosi effetti collaterali gravi dello psicofarmaco più in voga in età pediatrica, il Ritalin. Il convegno,organizzato nell’ambito della campagna permanente di farmacovigilanza “GiùleManidaiBambini”®,è stato anche l’occasione per presentare il documento di consenso “ADHD ed abusi nella prescrizione di psicofarmaci ai minori”,che tanto successo sta riscuotendo nel mondo accademico e scientifico,sottoscrivibile dagli addetti ai lavori raggiungendo la homepage del portale www.giulemanidaibambini.org. Secondo il portavoce della Campagna,Luca Poma, “negli ultimi dieci anni si è promossa una vera e propria campagna di disinformazione della cittadinanza,con associazioni di categoria e di genitori impegnate ad illustrarci che la terapia farmacologia era l’unica soluzione possibile ai disagi comportamentali del bambino. Che quando non era l’unica possibile,era la migliore. Che anche quando era in discussione che fosse la migliore,comunque non presentava alcun effetto collaterale degno di nota. Che anche quando presentava effetti collaterali,essi erano comunque risibili ed in ogni caso inferiori ai benefici(…si è arrivati a negare,ed abbiamo articoli di giornale a dimostrarlo,gli stessi effetti collaterali dichiarati dalla casa farmaceutica produttrice). Ed infine che chiunque non risultava allineato “fideisticamente” ai protocolli terapeutici farmacologici,o era ignorante o era in mala fede,secondo la “curiosa” quanto improbabile equazione “non vuoi il farmaco = non hai a cuore la salute di Tuo figlio = sei uno scriteriato”. Ebbene,secondo Poma “queste posizioni integraliste hanno fatto il loro tempo,ed è necessario un approccio più umile e prudente alla scienza della medicina”. L’interesse di “GiuleManidaiBambini”® non è tuttavia di mettere in discussione il diritto alla terapia,od attaccare un farmaco,chi lo prescrive o chi lo produce. La battaglia è per il diritto di cittadini ad un consenso veramente informato,per il diritto alla chiarezza,alla completezza,alla corretta informazione. Una campagna di sensibilizzazione che parte “dal basso”,dalla rete dei volontari ospedalieri e dell’associazionismo,e che in poco più di un anno è diventata la più visibile campagna di farmacovigilanza in Italia. Il Ministro alle Attività Culturali Onorevole Bottiglione è intervenuto introducendo la tavola rotonda con un intervento di merito che non lascia spazio ad interpretazioni: “non voglio invadere il ruolo della scienza,ma la diffusione di soluzioni “semplici”come il farmaco rischia di uccidere la creatività del bambino. Il farmaco elimina piuttosto il nostro disagio nei confronti del bambino,ma non risolve il disagio del bambino stesso,lo rende solo socialmente più accettabile:erige una barriera sopendo i sintomi,ma un bambino non è una macchina che si può aggiustare quando si guasta”. Tratto dalla rassegna stampa di www.giulemanidaibambini.org Campagna sociale nazionale contro gli abusi nella prescrizione di psicofarmaci a bambini ed adolescenti La tavola rotonda si è articolata in modo inusuale per un convegno di carattere scientifico,ovvero senza seguire interventi preordinati:i relatori hanno infatti risposto alle sollecitazioni non precedentemente concordate del moderatore,il giornalista Gabriele Azzalini,capo ufficio stampa dell’Editrice La Stampa. Si è entrati nel merito della polemica sull’imminente apertura dei centri regionali per la somministrazione di psicofarmaci ai minori, sul Ritalin e sul contestato Registro Nazionale del Ministero per la Salute dove verranno “schedati” i bimbi in terapia. Hanno preso la parola alcuni tra i massimi esperti nazionali su questi temi,tra cui l’esperto in disordini dell’età evolutiva William B. Carey,Professore di Clinica Pediatrica,che ha raggiunto Torino dagli Stati Uniti per l’occasione,il quale ha dichiarato: ”i questionari utilizzati per diagnosticare questi disagi dell’infanzia sono altamente soggettivi ed impressionistici. Le differenze di esperienza,tolleranza e stato emotivo dell’intervistatore e del bambino intervistato non vengono tenute in alcun conto,e nonostante questa vaghezza e nonostante il fatto che le scale di valutazione utilizzate non soddisfino i criteri psicometrici di base,i sostenitori di questo approccio pretendono che questi questionari forniscano una diagnosi accurata,e così non è”. La partecipazione al dibattito di Pietro Panei(Istituto Superiore di Sanità),responsabile del progetto del Registro Nazionale ADHD,ha inevitabilmente alzato i toni del confronto:il Ministero ha tuttavia garantito che metterà in atto tutte le più efficaci contromisure per evitare che in Italia si ripetano gli abusi già registrati all’estero,reinserendo i molti effetti avversi inizialmente “stralciati”dai moduli di consenso informato destinati alle famiglie. Ma qual è la percezione dei cittadini circa questo delicato problema?nel corso dell’evento sono stati presentati alla stampa i risultati di un sondaggio composto da 6 domande,condotto negli ultimi mesi on-line sul tema “Cosa pensano i genitori italiani della somministrazione di psicofarmaci a bambini ed adolescenti?”: tra i 1.200 italiani che hanno partecipato al sondaggio, una percentuale che va dal 96 al 97 % si è dichiarata contraria alla somministrazione. Luca Poma ha dichiarato in conclusione della mattinata: “ci auguriamo che alle parole del Ministero della Salute seguano i fatti,e che il Ministero dia voce anche alle numerose ricerche scientifiche che mettono in allarme circa la somministrazione di psicofarmaci ai bambini. A conclusione della mattinata, devo rilevare tra l’altro che se c’era la convinzione che l’unico percorso possibile fosse quello farmacologico,questa convinzione è stata rimodulata grandemente:su questi disagi è possibile intervenire con efficacia anche senza l’ausilio del farmaco,e le storie di vita e le testimonianze degli addetti ai lavori che abbiamo sentito ce l’hanno definitivamente confermato”. Fonte: TORINO MEDICA – Rivista dell’Ordine Provinciale dei Medici di Torino Tratto dalla rassegna stampa di www.giulemanidaibambini.org Campagna sociale nazionale contro gli abusi nella prescrizione di psicofarmaci a bambini ed adolescenti