Seminario nazionale di studio “La condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia” Al summit hotel di Roma - nei primi giorni di dicembre - si tenuto un convegno di respiro nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. L’organizzazione era a cura della Direzione Generale del Ministero Istruzione, Università e Ricerca (Dipartimento dello Status dello Studente, Direttore Generale dott. sa Maria Moioli). Presenti al convegno, su richiesta dell’organizzazione stessa, i referenti degli Uffici Scolastici Regionali, i dirigenti locali, professori competenti per materia e loro delegati. Un incontro a livello nazionale per parlare dei problemi dei nostri bimbi e dei nostri ragazzi, a partire dalla loro condizione all’interno della società italiana per finire con i comportamenti a rischio dell’età evolutiva. Si sono toccati tutti i punti riguardanti questa delicata tematica: famiglia, scuola e condizione dei minori stranieri hanno certamente giocato un ruolo chiave, ma forse il tema più caldo è stato quello sul rapporto tra minore e malattia. Durante l’apertura dei lavori, il primo giorno, il prof. Apicella ha illustrato alcune indagini compiute a livello nazionale sulla condizione degli under 18 italiani, risultato delle quali sarebbe una catalogazione del 20% dei minori Italiani come sofferenti di disturbi di natura psichiatrica. Secondo un’indagine epidemiologica (dal titolo “progetto Prisma)”, ha spiegato il professore, il 2% della popolazione in età evolutiva presenterebbe un disturbo neurologico o psichiatrico, il 4% un disturbo delle funzioni superiori, altro 4% un disturbo persistente delle funzioni sociali e/o affettive, un ulteriore 4% disturbi psicopatologici più lievi e infine un 5% presenterebbe disturbi clinicamente non significativi. Altro dato rilevato dal professore è che – secondo tali indagini - oltre il 2% dei nostri pargoli sarebbe affetto da ADHD (la contestata “sindrome da iperattività e deficit di attenzione”), legittimando così la cura di bimbi ed adolescenti con terapie a base di psicofarmaci. Le diagnosi dovrebbero venir perfezionate anche solo in seguito alla segnalazione di loro comportamenti anormali od irrequieti, come l’interruzione frequente dei discorsi di persone adulte, i movimenti eccessivi sulla sedia, il continuo maneggiamento di penne o matite, tutti comportamenti secondo il professore molto insoliti (!) in bimbi di età compresa dai 4 agli 8 anni. Durante la conclusione della relazione, il direttore scolastico della Sardegna (centro pilota per le sperimentazioni a base di psicofarmaci sui bambini), ha negato il pranzo ai delegati nazionali affamati, prolungando il proprio intervento per denunciare l’incremento a Suo dire significativo del problema ADHD nella sua regione, illustrando il tipo di sperimentazioni in corso in Sardegna e segnalando tra le possibili cure il Ritalin e la casa farmaceutica Novartis che lo produce. E’ intervenuto a quel punto il Direttore Generale del Ministero, la dott. sa Maria Moioli, che ha preso posizione a difesa del diritto alla salute dei minori, invitando gli specialisti delle discipline mediche e farmacologiche a prestare estrema attenzione e prudenza prima di somministrare medicinali e psicofarmaci a bambini in tenera età. << E’ inammissibile>> aggiunge la dott. sa Moioli << che si siano avviate ricerche nelle scuole senza che il Ministro per l’Istruzione ne sapesse nulla>>. La dottoressa ha condannato pesantemente queste procedure arbitrarie, con un intervento attento e mirato che denota una conoscenza ed un interessamento particolare per il problema, riconfermando ogni volta di più l’ottima scelta del Ministro Moratti nell’affidargli la gestione di uno dei dipartimenti più significativi dell’intero Ministero. Il congresso è proseguito con i lavori di gruppo, i quali hanno portato alle conclusioni del giovedì mattina in assemblea plenaria, dove alle parole dei relatori si sono aggiunte quelle del Ministro Moratti, presente di persona per ascoltare le relazioni e concludere i lavori. Tratto dalla rassegna stampa di www.giulemanidaibambini.org Campagna sociale nazionale contro gli abusi nella prescrizione di psicofarmaci a bambini ed adolescenti All’interno del gruppo di lavoro condotto dal prof. Apicella, molti membri hanno ribadito il proprio secco NO all’utilizzo di psicofarmaci sui bambini ed alle cure “facili” e disinvolte tanto di moda in altri paesi, denunciando la situazione Statunitense, ma anche quella delle vicine Francia e Germania. Alcuni volontari in forza alla campagna sociale nazionale “Giu le Mani dai Bambini”, per voce del sottoscritto hanno chiarito la propria netta opposizione ai programmi di screening di massa nelle scuole Italiane, volti ad “etichettare” come psichiatricamente malate ampie fascie della popolazione studentesca del nostro paese. <<Non ammettiamo “zone grigie” su temi di tale portata e delicatezza>> chiarisce il referente della Campagna per il centro Italia: <<la medicina faccia il suo compito, gli interessi poco chiari di natura farmaceutica si fermino ai confini d’oltralpe, senza nemmeno pensare di poter rovinare le nostre speranze di una società migliore: i nostri bambini>>. Il convegno lascerà un traccia significativa ai massimi vertici delle istituzioni scolastiche nazionali, sicuramente da oggi più sensibili su questi temi di scottante attualità, e sempre alla ricerca di un delicato equilibro, allo scopo di garantire una scuola come luogo di crescita e maturazione, dove famiglia, alunni ed educatori possano lavorare insieme per la concreta edificazione di una società migliore. Paolo Barletta (Roma, 01-02/12/2004) Tratto dalla rassegna stampa di www.giulemanidaibambini.org Campagna sociale nazionale contro gli abusi nella prescrizione di psicofarmaci a bambini ed adolescenti