Bambini iperattivi curati con il metalfenidato, genitori poco

Bambini iperattivi curati con il metalfenidato, genitori poco responsabili, case
farmaceutiche che vogliono far cassa, assenza di informazione: un cocktail
pericoloso per bambini sani che vengono curati come se fossero malati
“E' dal 1996 - scrive Luca Poma, portavoce della campagna ‘Giù le mani dai
bambini ' - che si parla di ‘delirio da Ritalin' nei campus universitari, e dal 1995 ad
oggi il numero di ragazzi all'estero che ricorrono a cure di pronto soccorso per abuso
di Ritalin è in ascesa esponenziale e, comunque, sono immensamente superiori ai casi
di abuso di ogni altro stimolante della medesima tabella farmaceutica ”. Un argomento
sul quale abbiamo speso fiumi di inchiostro e che sarà oggetto di dibattito nella
conferenza che si terrà a Torino il 28 maggio. Il pericolo non è di poco e se prima era
circoscritto oggi è “la nuova emergenza sanitaria”; “ è la droga - si legge sulla rivista
NewsWeek – preferita nel campus, facile da reperire e a basso costo, che gli studenti
non considerano pericolosa ”. Ne discutiamo con il dottor Claudio Ajmone , psicologo
clinico e presidente onorario dell'Osservatorio Italiano Salute Mentale.
L'ADHD è il disturbo più comune diagnosticato tra i bambini in età scolare.
Siamo in presenza di una nuova malattia?
“Alcuni dati supportano la tesi che si tratti di una malattia inesistente: ci sono una
sessantina di correlazioni, tra patologie mediche, psicopatologie, situazioni sfavorevoli
quali l'inquinamento ambientale, problemi legati all'alimentazione, alla gravidanza,
all'uso delle nuove tecnologie quali i videogiochi, la TV , i computer, che possono
mimare l'ADHD raggiungendo i criteri diagnostici; il 75% dei bambini con diagnosi di
ADHD ha comorbilità con altre psicopatologie; più una sindrome si sovrappone ad
altre sindromi meno probabile è che essa esista; non vi sono ricerche scientifiche che
dimostrino la base biologica genotipica o fenotipica. Se fosse veramente una malattia,
sarebbe diagnosticata con test di laboratorio medico, come tutte le vere malattie, e
non con colloqui clinici e questionari compilati da insegnanti e genitori. La visione che
le ho appena esposto è all'interno del “ Consensus Internazionale: ADHD e abuso nella
prescrizione di psicofarmaci ai minori ” che la campagna nazionale “Giù le Mani dai
Bambini” ha lanciato quattro mesi fa e di cui sono il coordinatore
(http://www.giulemanidaibambini.org/consensus/consensus_it.html).
Benchè le sottoscrizioni tra gli esperti non siano terminate i risultati sono già molto
significativi.” ( come testimonia la tabella che pubblichiamo a lato, N.d.R .).
Si parla del Registro Nazionale ADHD - dove dovrebbero essere schedati tutti
i minori in cura con metilfenidato (Ritalin) - e dell'apertura dei centri
regionali per la somministrazione del farmaco. Qual'è la sua posizione?
“Il portavoce nazionale della campagna GLMDB dott. Luca Poma, ha espresso il suo
dissenso in un condivisibile documento che potete visionare al seguente url:
http://www.giulemanidaibambini.org/doc/Replica_del_Portavoce_a_ISS.pd
f . Lo Stato si è assunto la responsabilità di legittimare una malattia la cui esistenza
non è provata, per la quale i l manuale diagnostico dell'APA rimarca nel DSM-IV che: «
... non vi sono test di laboratorio confermati come diagnostici per il Disturbo del
Deficit d'Attenzione/Iperattività.» In aggiunta non vi sono garanzie sulla diagnosi
differenziale in merito ai disturbi correlati che mimano l'ADHD. Nemmeno in America i
Tratto dalla rassegna stampa di www.giulemanidaibambini.org
Campagna sociale nazionale
contro gli abusi nella prescrizione
di psicofarmaci a bambini ed adolescenti
bambini sono sottoposti ad uno screening preventivo atto ad evitare questi errori
diagnostici che sono molto diffusi.”
L'Agenzia Europea per il Farmaco (EMEA) ha terminato gli studi relativi agli
psicofarmaci “di nuova generazione” ed ha inibito l'uso corrente su bambini
ed adolescenti. Alla luce di questa decisione ci saranno ripercussioni sull'uso
e sulla commercializzazione del Ritalin?
“Questa è una domanda che andrebbe posta al Ministro della Sanità che deve
pronunciarsi in merito dando disposizioni non ambigue com'è avvenuto con la
Paroxetina. L 'importante presa di posizione dell'EMEA è del 25 Aprile 2005, ci sono
dei tempi tecnici ammissibili, resto nell'attesa di sapere quali disposizioni emanerà il
nostro Ministro. Si tenga conto che l'EMEA recita “ The European Medicines Agency
has completed its review of two classes of antidepressants and concluded that they
should not be used in children and adolescents except in their approvedindications.”
L'uso del condizionale non è un buon indicatore di tutela dei pazienti.”
L'insegnante che vuole avere una classe fatta da tanti "piccoli lord"; i genitori
che, strressati dall'ufficio, seguono poco e male il proprio figlio; l'industria
farmaceutica che fa affari d'oro: un triangolo difficile da scardinare. Qual'è la
percentuale di responsabilità? E come rompere il cerchio?
“Capire i problemi è fondamentale. I bambini d'oggi sono diversi da quelli delle
precedenti generazioni, da loro ci si aspetta comportamenti e prestazioni che non sono
più realistici. Ricerche recenti hanno evidenziato che la fruibilità di videogiochi,
computer, televisione, hanno modifica i circuiti neurali dei bambini condizionandoli a
modalità diverse di percepire, reagire e apprendere. La scuola e la famiglia non hanno
ancora preso coscienza di questa realtà. Gestire la disciplina è il problema più sentito
in tutto il mondo scolastico. La soppressione dei tradizionali strumenti punitivi non è
stata accompagnata dalla messa in atto di nuove modalità per risolvere questo
problema. Alcune, come la riduzione del numero degli alunni per classe, sono semplici
come sforzo concettuale ma troppo costose sul piano economico per lo Stato.
Ripensare la scuola e la qualità della vita in generale è una responsabilità degli adulti.
Poiché non hanno il coraggio di affrontare questa loro responsabilità, si sono liberati di
essa scaricando sui bambini la colpa di tutto ciò. Le case farmaceutiche stanno
sfruttando l'incapacità delle forze sociali a gestire i problemi dei bambini per vendere i
loro farmaci, li ammantano di proprietà curative che non hanno e nascondono i veri
rischi che la loro assunzione comporta. Le responsabilità sono diffuse e a livelli diversi
di coinvolgimento. Per rompere questo cerchio bisogna dare a tutti le vere
informazioni e avere poi il coraggio di discuterne seriamente. Alla fine dubito che
debbano essere i bambini a cambiare, sono gli adulti a doverlo fare, ognuno per
quanto gli compete. Di tutto questo se ne discuterà il 28 maggio in una conferenza
organizzata a Torino da GLMDB, i dettagli sono sul portale della campagna, per chi è
interessato all'url http://www.giulemanidaibambini.org/.”
http://www.oltrenews.it/
Vincenzo Greco
Tratto dalla rassegna stampa di www.giulemanidaibambini.org
Campagna sociale nazionale
contro gli abusi nella prescrizione
di psicofarmaci a bambini ed adolescenti