allegato71 - Giù le Mani dai Bambini

a cura di Nicola Gherlone
"Giùlemanidaibambini": una nuova associazione al servizio dei più deboli
énata recentemente una nuova interessante associazione “Giù le mani dai bambini” che si occupa
dei più piccoli, dei più indifesi e che parte da una amara constatazione registrata negli Stati Uniti: in
America ad oltre otto milioni di bambini vengono somministrati quotidianamente anfetamine e
psicofarmaci allo scopo di risolvere i loro disagi e le loro frustrazioni. Una situazione allarmante
che ha preoccupato molto una serie di operatori del settore che hanno deciso di lanciare nella
primavera del 2004 una massiccia campagna di sensibilizzazione. Sono i 94 mila volontari
ospedalieri del Nord Ovest d’Italia uniti in una Federazione europea delle associazioni di
volontariato ospedaliero e socio sanitario, con sede presso l’ospedale Molinette di Torino e
presieduta da Franco Napolitano con segretario generale Luca Poma.
L’allarme arriva dagli Stati Uniti ma gli scettici affermano che l’Europa è lontana e che da noi non ci
sono pericoli. A questa affermazione risponde l’esperto Luca Poma: “Penso che l’allarme sia reale
e che non si debbano fare false considerazioni geografiche: il fenomeno riguarda anche l’Europa e
ho i dati per dimostrarlo. All’inizio del 2004 è stato pubblicato uno studio effettuato su migliaia e
migliaia di studenti di 609 scuole francesi, dal quale è risultato che il 12% della popolazione in età
scolare è sottoposta a cure a base di psicofarmaci. È un risultato allarmante sia per la percentuale
così alta sia per la vicinanza della Francia. Come comitato non disconosciamo che ci sono dei casi
di bambini che necessitano di cure farmacologiche e, a maggior ragione, non vogliamo
intraprendere nessuna crociata contro i farmaci e le ditte produttrici, ma vogliamo sottolineare che
bisogna essere molto prudenti e porre grande attenzione verso i bambini. Quella della
somministrazione di psicofarmaci ai bambini – prosegue il segretario generale e portavoce di “Giù
le mani dai bambini” Luca Poma – deve essere una pratica circoscritta, seguita da indicazioni
mediche precise e limitata nel tempo, non deve assolutamente diventare una abitudine o peggio
ancora una moda. Talvolta, parallelamente alla disgregazione della famiglia, c’è la tendenza ad
incamminarsi verso soluzioni facili, comode e veloci ma si rischia di fare una grande confusione tra
problemi clinici e problemi ambientali e famigliari che richiedono, più che una terapia
farmacologica, comprensione, ascolto e, al limite, sedute psicoterapeutiche. Per questo il nostro
slogan è “Non etichettare tuo figlio. Ascoltalo!”. Negli Stati Uniti si è arrivati a dei casi limite, che
assumono dei contorni di vera e propria crudeltà: a dei genitori che non consideravano lo
psicofarmaco come la soluzione ideale per il proprio figlio sono state avviate d’ufficio le procedure
per togliere la patria potestà. Una soluzione che si commenta da sola”.
Lo scopo della campagna affrontata dalla associazione “Giù le mani dai bambini” unitamente alla
Federazione europea delle associazioni di volontariato ospedaliero e socio-sanitario, è quello di
fornire una informazione completa sul fenomeno, fermo restando la libertà di scelta dei genitori e
dei medici; è però indispensabile che questi soggetti, in particolare i genitori, siano informati anche
dei potenziali effetti collaterali. “È inaccettabile - prosegue Luca Poma - che un genitore non sappia
che una cura a base di metilfenidato (che è solo una delle tante sostanze utilizzate in questo tipo di
cura) può presentare fino a duemila effetti collaterali: infatti abbiamo documentato, con grande
tristezza, ben 163 casi di bambini suicidatisi mentre erano in cura con questo farmaco o suoi
derivati. Per fornire questi dati ci siamo documentati con grande dovizia e ci siamo avvalsi della
collaborazione di due valenti studiosi che fanno parte del nostro comitato scientifico: il professor
Dario Pavesio decano dei pediatri italiani e il professor Luigi Cancrini consulente dell’Onu”.
Un altro servizio utile ed efficace della associazione - del quale si può usufruire collegandosi al sito
www.giulemanidaibambini.org - è il FAQ ovvero il Frequently Asked Questions (curato dallo stesso
Poma e da Roberto Cestari). È una sorta di forum interattivo per chi vuole avere, più velocemente,
informazioni sulla campagna: in sostanza si possono acquisire risposte alle domande più semplici
e più frequentemente poste. È stato anche inserito un questionario molto particolare, a risposte
chiuse, che chiunque può compilare e che gli esperti della associazione ritengono fuorviante. Solo
in base a poche domande un potenziale paziente può venire diagnosticato ed eventualmente
sottoposto a terapia. “Nella compilazione di un questionario di questo tipo - afferma Poma – si
delinea ben poco di scientifico: il questionario presenta delle domande di una estrema genericità,
bastano sei risposte affermative per essere etichettato. Non viene richiesto nessun esame clinico
per stabilire se questo bambino ha problemi mentali. Siamo arrivati a scoprire, sembra quasi uno
scherzo ma è la realtà, dei casi in cui i bambini erano diagnosticati per telefono”.
Come ricordato prima uno degli obiettivi principali di questa associazione è far conoscere questa
realtà ancora così nebulosa e per questo motivo i dirigenti di “Giù le mani dai bambini” hanno
deciso di coinvolgere alcuni personaggi famosi del mondo della musica, dello spettacolo e della
vita sociale. Hanno aderito come testimonial il DJ Linus, Marco Berry, il comico Beppe Grillo, il
presentatore Bruno Gambarotta, il criminologo Paolo Crepet e il sindacalista Savino Pezzotta.
Per venire alla realtà locale, bisogna segnalare che la campagna è stata adottata dal Chicobum
Festival di Borgaro Torinese che è il più grande festival musicale italiano con oltre 600 mila
presenze ogni anno. Durante tutto lo svolgimento della rassegna, che si articola nei mesi di giugno
e luglio, è possibile ritirare del materiale: un modo simpatico per dare un contributo fattivo alla
divulgazione dei messaggi sociali di questa meritoria associazione.
Nicola Gherlone