E` ora di aprire il mercato ai derivati della Stevia

Comunicato Stampa
Bz, 08.06.2007
E’ ora di aprire il mercato ai derivati della Stevia
La Stevia rebaudiana oggi è molto apprezzata come dolcificante in molti Paesi:
Giappone, USA, Brasile, Paraguay, Corea del Sud, Indonesia e Cina.
Un gruppo di lavoro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (JECFA) ha
confermato nel 2004 l’innocuità della Stevia rebaudiana e dei suoi derivati per la
salute umana.
Viene allora da chiedersi: perchè non troviamo ancora questi prodotti all’interno
del mercato UE?
Il consumatore europeo chiede di poter ampliare le sue scelte in questa
direzione, e trova nei prodotti a base di Stevia un’interessante alternativa ai
dolcificanti di origine sintetica.
In una lettera aperta ai Commissari Europei Kuneva e Kyprianou,
il CTCU chiede:
1) che una volta per tutte si chiarisca quali difficoltà concrete si frappongono
all’immissione in commercio dei derivati della Stevia,
2) di eliminare ogni ostacolo alla circolazione di questi prodotti nei Paesi
dell’Unione Europea.
Invitiamo inoltre i media a diffondere questo invito:
Incontro con la Stevia
a Bolzano,
sabato 9 giugno, ore 17-19
davanti alla Gelateria Avalon, in Corso Libertà 44,
organizzato dal Gruppo di lavoro “Pro Stevia Italia”
Siete invitati a toccare con mano questa utilissima pianta!
Bolzano, lì 08.06.2007
LETTERA APERTA
Spett.le
Commissione Europea
Commissaria Meglena Kuneva
Commissario Markos Kyprianou
Rue de la Loi 200
B-1049 Bruxelles
E’ ora di aprire il mercato ai derivati della Stevia
La Stevia rebaudiana è una pianta originaria del Sudamerica, dell'area che comprende
Paraguay e Brasile. In questi Paesi è impiegata da sempre nella preparazione di cibi e
bevande, e ne sono note anche le proprietà medicamentose. Nel 1887 viene "scoperta" dal
botanico ticinese Moisés Bertoni, e da questa data si diffonde la sua conoscenza in tutto il
mondo.
L'interesse nei confronti di questa pianta riguarda essenzialmente il potere dolcificante delle
sue foglie, dalle quali si estrae lo stevioside, dolcificante che offre al consumatore molteplici
vantaggi:
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si tratta di un prodotto naturale. Si possono impiegare anche le foglie così come sono,
senza alcuna trasformazione
come dolcificante, il potere dello stevioside è di ca. 300 volte quello dello zucchero,
tanto che risulta sufficiente l'impiego di quantità minime
non presenta alcun apporto calorico
risulta ideale come dolcificante in presenza di diabete, neurodermite, intolleranza allo
zucchero
rallenta la formazione di carie dentaria
se trasformato per fermentazione, presenta una forte azione antiossidante,
particolarmente utile nella prevenzione delle malattie cardiocircolatorie
resiste al calore fino ad una temperatura di 200°C.
Per tali ragioni la Stevia rebaudiana oggi è molto apprezzata come dolcificante non solo nel
Sudamerica, ma anche in molti altri Paesi: la legislazione alimentare di Giappone (quota di
mercato: oltre 40%), Brasile, Paraguay, Corea del Sud, Indonesia e Cina ne prevede la
normale commercializzazione, ed i prodotti a base di Stevia sono presenti sul mercato anche
con indicazioni terapeutiche, come nel caso di particolari miscele di tè. Negli USA lo stevioside
è classificato come Dietary Supplement, e vi si trovano almeno 20 prodotti dietetici a base di
stevioside. In Svizzera le miscele di tè possono contenere fino al 2% di foglie di questa
pianta.
Un gruppo di lavoro dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (JECFA) ha confermato nel
2004 l'innocuità della Stevia rebaudiana e dei suoi derivati per la salute umana, indicando
anche una dose giornaliera (Acceptable Daily Intake) accettabile dall'organismo umano
senza conseguenze indesiderate.
Viene allora da chiedersi: perchè non troviamo ancora questi prodotti all'interno del mercato
UE?
Stevia e Stevioside non hanno superato l'esame del Comitato scientifico UE per
l'alimentazione umana, che avrebbe dovuto sancirne l'immissione in commercio quale Novel
Food. Nella motivazione addotta si legge che lo stato attuale delle informazioni non è
sufficiente a garantire in modo assoluto l'innocuità del prodotto per la salute umana.
Si tratta di motivazioni molto contraddittorie, tanto da alimentare corposi sospetti circa
l'esercizio di ingerenze da parte dell'industria dello zucchero e di quella dei sostituti dello
zucchero (legata all'industria farmaceutica), molto interessate ad evitare che in Europa abbia
a ripetersi la situazione di mercato presente in Giappone a tutto vantaggio della Stevia.
Il consumatore europeo chiede di poter ampliare le sue scelte in questa direzione, e trova nei
prodotti a base di Stevia un'interessante alternativa ai dolcificanti di origine sintetica.
Chiediamo pertanto ai Commissari Kuneva e Kyprianou:
1) che una volta per tutte chiarisca quali difficoltà concrete si frappongono all'immissione in
commercio dei derivati della Stevia,
2) di eliminare ogni ostacolo alla circolazione di questi prodotti nei Paesi dell'Unione Europea.
Ringraziamo dell'interesse che verrà rivolto alla nostra richiesta e preghiamo di essere
informati sui passi che verranno intrapresi dalla Commissione in tal senso.
Centro Tutela Consumatori Utenti
Walther Andreaus, direttore