QUINOA COLTURA ANCESTRALE ANDINA, ALIMENTO DEL PRESENTE E DEL FUTURO POSSIBILITA DI INTRODURRE LA QUINOA NEGLI AMBIENTI MEDITERRANEI AGRON. RÓMULO LOAYZA PREMESSA Le prime sperimentazioni in campo effettuate in Italia risalgono al 1993 e furono condotte nel Lazio dall’Enea (Ente per le Nuove Tecnologie). Alcuni genotipi furono valutati per la produzione di granella, per la loro potenzialità ai fini zootecnici, e per impieghi non alimentari. Nell’ambito del progetto «American and European Test of Quinoa» , il Dipartimento di scienze agronomiche e gestione del territorio agroforestale dell’Università di Firenze dal 1998 ha in corso di valutazione 35 genotipi potenzialmente adattabili all’ambiente mediterraneo che sono stati in gran parte caratterizzati morfologicamente (Casini e Proietti, 2002). Giuditta De Santis e Tiziana D’Ambrosio, ricercatrici dell’Universitá di Foggia, nel 1999, hanno condotto una prova in campo per valutare la possibilità di coltivazione della specie in ambienti dell’Italia meridionale, (semina primaverile - raccolta estiva) presso il CRA-Centro di Ricerca per la cerealicoltura di Foggia (41° 27’ N, 15° 36’ E - 90 m s.l.m.) in cui hanno seminato 30 linee di Chenopodium quinoa di diversa provenienza (Cile, Bolivia, Perù, Messico, Argentina, USA, India) che sono state valutate, per: • produzione di sostanza secca e seme • caratteri morfologici (epoca fioritura; epoca maturazione; altezza pianta; peso 1000 semi) • caratteri qualitativi (proteine; fibre; indice di giallo; indice di glutine) i dati preliminari sperimentazione evidenziato che : di questa hanno - I genotipi provenienti dal Cile hanno una migliore adattabilità all’ambiente mediterraneo (per la maggiore produzione di seme/pianta , e quindi risultano essere più idonei per l’alimentazione umana. - I genotipi provenienti dalla Bolivia e dal Perù, a causa de loro vigore, e in quanto molto fogliosi sono , invece, più adatti sia per l’ alimentazione umana che per quella animale (foraggi) Il lavoro di indagine e di monitoraggio delle caratteristiche agronomiche della specie, ha reso possibile migliorare le conoscenze sull’ adattamento della quinoa (Chenopodium quinoa Willd.) all’ambiente Mediterraneo . FASI FENOLOGICHE Le fasi fenologiche sono i cambiamenti del processo di sviluppo della pianta visibili esternamente, e sono il risultato delle condizioni ambientali (Mujica et al., 2001). Sono un fattore molto importante per le aziende agricole e gli agricoltori, perché indispensabili per la programmazione delle pratiche colturali, irrigazione, controllo delle malattie e parassiti e l'individuazione dei momenti critici. Le fasi fenologiche della quinoa si presentano ben definite e differenziate, permettendo di identificare i cambiamenti che accadono durante lo sviluppo delle piante, e sono le seguenti: FASI FENOLOGICHE 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. Emergenza 7-10 giorni dopo la semina Due foglie vere 15 a 20 giorni d.s. Quattro foglie vere 25-30 g. d.s. Sei foglie vere 35-45 giorni d.s. Ramificazione 45-50 giorni d.s. Inizio della formazione della pannocchia 55-60 giorni d.s. Formazione completa della pannocchia 65-70 giorni d.s. Inizio della fioritura 75 a 80 giorni d.s. Fioritura 90-100 giorni d.s. Maturazione lattea 100-130 giorni d,s. Maturazione cerosa 130-160 giorni d.s. Maturazione fisiologica 160180 giorni d.s. ESIGENZE AMBIENTALI • Sebbene l’ambiente di maggiore diffusione di questa specie sia quello dell’ altopiano andino, grazie all’ampia variabilità genetica, la quinoa può essere coltivata anche in altri ambienti agro-climatici. Cresce dal livello del mare fino ai 4000 metri s.l.m. • Precipitazioni pluviali : 150-200 mm/anno. • Temperatura media tra 5° e 14 °C, può sopportare fino a da -7 a -13 °C in inverno e 38° d’estate. • Nei riguardi del fotoperiodo presenta genotipi di diversa adattabilita. Si adatta sia a brevi che a lunghe giornate di luce indifferentemente, il che la rende idonea alla coltivazione nelle aree a clima temperato o continentale. • La quinoa si adatta a climi diversi; dal deserto caldo e secco della costa, al freddo secco degli altipiani e al clima temperato e piovoso delle valli andine, per cui è necessario scegliere i genotipi adatti a ciascuna delle condizioni atmosferiche (Mujica et al, 2001). TERRENO La rusticità di questa specie ne consente la coltivazione su una vasta gamma di terreni, a patto che siano ben drenati . I limiti di adattabilità al pH sono molto ampi, vanno dal 6,0 al 8,5. Il terreno ideale sarebbe di tessitura franco-argillosasabbiosa, profondo, ben drenato, con reazione vicina alla neutralità e con buoni livelli di azoto, fosforo e potassio disponibili. Per quanto riguarda la necessità idrica, la quinoa è molto efficiente. PRATICHE COLTURALI MODERNE PREPARAZIONE DEL TERRENO La preparazione del terreno costituisce la fase più delicata per la coltura. Per un rapido affrancamento è necessario lo sviluppo di un apparato radicale espanso che assicuri un adeguato rifornimento di acqua ed elementi minerali alla piantina. La qualità del suolo al termine della preparazione del terreno determina in larga misura il successo del raccolto. Pertanto questo lavoro deve essere fatto con la massima cura possibile. SEMINA La semina dovrebbe essere eseguita quando le condizioni ambientali sono le più favorevoli, con una buona umidità per facilitare la germinazione dei semi. La germinazione in queste condizioni avviene entro 24 ore dopo la semina, mentre l'emergenza delle piantine si verifica dopo una settimana. A causa delle sue ridotte dimensioni il seme deve essere posto a bassa profondità intorno a 1-2 cm. La semina può essere effettuata a file continue distanti da 50 a 70 cm con circa 10-12 kg/ha di seme CONCIMAZIONE La quinoa è una planta che ha bisogno di nutrienti; principalmente Azoto, Calcio, Fosforo e Potassio. Le quantità da apportare dipendono dalla richezza e dal contenuto di nutrienti del suolo dove viene coltivata, e della resa produttiva che si vuole ottenere. Per avere una buona resa è necessario non solo una concimazione organica ma anche che le siano somministrati circa 120 Kg di azoto, 50 Kg de fosforo e 50 Kg di potassio per ettaro. CONTROLLO DELLE INFESTANTI Il controllo delle infestanti e molto difficoltoso poiché le piante, specialmente nelle prime settimane, sono a crescita molto lenta e subiscono una forte competizione, inoltre non bisogna sottovalutare la forte somiglianza con alcune infestanti, per esempio il «farinaccio (chenopodium album)» Sarchiatura : Si consiglia due interventi il primo a 30 giorni d.s e uno successivo a 90 giorni d.s. CONTROLLO DELLE MALATTIE E DEI PARASSITI I controlli dei parassiti e delle malattie devono essere portati a termine in modo tempestivo cioè quando il livello di danno è ancora contenuto nel caso degli insetti, e anche come prevenzione per le malattie. Le malattie che si sono osservate nella coltivazione di quinoa sono le stesse presenti in coltivazione di spinaci e barbabietole da zucchero. La più rilevante è la denominata «Mildiu» (Peronospora farinosa). Inoltre ci sono una gamma di insetti che possono danneggiare le piante di quinoa sia durante il ciclo di sviluppo sia al momento del produzione della granella. RACCOLTA La raccolta della quinoa deve essere fatta in maniera opportuna per evitare perdite economiche dovute agli effetti del clima e/o agli attacchi degli uccelli. Non è facile individuare l’epoca piú idonea alla raccolta in quanto i pannicoli presenti su una stessa pianta maturano in tempi diversi. La raccolta della quinoa può essere fatta, oltre che manualmente, anche tramite la completa meccanizzazione riducendo da cinque a tre le fasi di lavoro. (Taglio, Vagliatura della granella) • Trebbiatura • Essiccazione e cernita • Confezionamento e stoccaggio RACCOLTA MANUALE E MECCANIZZATA INFLORESCENZA DI TIPO GLOMERULATO INFLORESCENZA DI TIPO AMARANTIFORME GRANO DI QUINOA CONTENUTO DI MINERALI NEL GRANO DI QUINOA MINERALI mg/g materia Fosforo Potassio Calcio Magnesio Sodio Ferro Rame Manganese Zinco 387,0 697,0 127,0 270,0 11,5 12,0 3,7 7,5 4,8 secca Fonte: Latinreco, 1990 -Media diversi autori FOGLIE DI QUINOA Analisi chimica di foglie tenere di sei varietà di quinoa Varietà Materia Secca(%) Ceneri Totali(%) Proteina g(%) Materia Secca Sajama 13 27,10 21,9 Real de Bolivia 16 21,9 17,3 Blanca Real 15 24,2 23,7 Blanca Amarga 18 19,7 22,9 Cheweca 15 20,7 20,2 Tupiza 16 21,7 20,3 Fuente: Cornejo G. 1976-Convenzione Internazionale Chenopodiaceas QUINOA IN OLANDA QUINOA IN SVEZIA QUINOA IN ITALIA La quinoa potrebbe costituire una classica coltura a ciclo primaverile estivo nell’Italia centrale, mentre, ancora da valutare sono le potenzialità della semina autunnale. Dal punto di vista economico attualmente è possibile fare solo considerazioni di carattere generale nel caso della produzione di granella; il prodotto da ottenere dovrebbe essere dotato di un valore aggiunto superiore a quello di altre colture, puntando su metodi di coltivazione biologica o integrata verso il mercato vegetariano, per l’ infanzia o per l’industria della trasformazione. POTENZIALE INDUSTRIALE DELLA QUINOA SAPONINA Birra Shampo Detersivi Dentifrici Pesticidi Antibiotici GRANO PERLATO Farina Cereali Pane Bibite Biscotti Brodi Salsa Dolci Pasta Yogurth Dolci Torte PRODOTTI DERIVATI DELLA QUINOA CEREALI DI QUINOA PREZZI E RESA Un quintale di quinoa organica può costare da 140,00 a 160,00 dollari. Nel mercato peruviano, il prezzo è compreso tra i 60 e 70 dollari al quintale di quinoa organica convenzionale. TABELLA 1. COMPOSIZIONE MEDIA DELLA CARIOSSIDE DI CEREALI E DEL SEME DI QUINOA Specie Umidità proteina grassi Carboidrati Fibra (%) (%) (%) (%) Grano 15 8,9 2,2 66,8 2,1 Orzo 15 10,0 1,5 66,4 4,5 Avena 11 10,3 4,7 62,1 9,3 Segale 10 12,4 1,3 71,7 2,3 Mais 11 9,4 4,1 72,1 2,0 Sorgo 11 11,0 3,2 70,9 2,4 Riso 12 8,6 0,4 78,2 0,3 Quinoa 12 13,0 5,3 55,7 3,0 Fonte: Galwey et al., 1990 (%ss) 2013 Anno Internazionale della Quinoa FINE