modelo quinua ottobre 20-II.giuseppe

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QUINOA
COLTURA ANCESTRALE ANDINA,
ALIMENTO DEL PRESENTE E DEL FUTURO
POSSIBILITA DI INTRODURRE LA QUINOA NEGLI
AMBIENTI MEDITERRANEI
AGRON. RÓMULO LOAYZA
PREMESSA
Le prime sperimentazioni in campo effettuate in Italia
risalgono al 1993 e furono condotte nel Lazio dall’Enea
(Ente per le Nuove Tecnologie). Alcuni genotipi furono
valutati per la produzione di granella, per la loro
potenzialità ai fini zootecnici, e per impieghi non
alimentari.
Nell’ambito del progetto «American and European Test of
Quinoa» , il Dipartimento di scienze agronomiche e
gestione del territorio agroforestale dell’Università di
Firenze dal 1998 ha in corso di valutazione 35 genotipi
potenzialmente adattabili all’ambiente mediterraneo
che sono stati in gran parte caratterizzati
morfologicamente (Casini e Proietti, 2002).
Giuditta De Santis e Tiziana D’Ambrosio, ricercatrici
dell’Universitá di Foggia, nel 1999, hanno condotto una
prova in campo per valutare la possibilità di coltivazione
della specie in ambienti dell’Italia meridionale, (semina
primaverile - raccolta estiva) presso il CRA-Centro di
Ricerca per la cerealicoltura di Foggia (41° 27’ N, 15° 36’
E - 90 m s.l.m.) in cui hanno seminato 30 linee di
Chenopodium quinoa di diversa provenienza (Cile,
Bolivia, Perù, Messico, Argentina, USA, India) che sono
state valutate, per:
• produzione di sostanza secca e seme
• caratteri morfologici (epoca fioritura; epoca maturazione;
altezza pianta; peso 1000 semi)
• caratteri qualitativi (proteine; fibre; indice di giallo; indice
di glutine)
i
dati preliminari
sperimentazione
evidenziato che :
di
questa
hanno
- I genotipi provenienti dal Cile
hanno una migliore adattabilità
all’ambiente mediterraneo (per
la maggiore produzione di
seme/pianta , e quindi risultano
essere
più
idonei
per
l’alimentazione umana.
- I genotipi provenienti dalla
Bolivia e dal Perù, a causa de loro
vigore, e in quanto molto fogliosi
sono , invece, più adatti sia per l’
alimentazione umana che per
quella animale (foraggi)
Il lavoro di indagine e di
monitoraggio delle caratteristiche agronomiche della specie,
ha reso possibile migliorare le
conoscenze sull’ adattamento
della quinoa (Chenopodium
quinoa Willd.) all’ambiente
Mediterraneo .
FASI FENOLOGICHE
Le fasi fenologiche sono i cambiamenti del processo di
sviluppo della pianta visibili esternamente, e sono il
risultato delle condizioni ambientali (Mujica et al., 2001).
Sono un fattore molto importante per le aziende agricole e
gli
agricoltori,
perché
indispensabili
per
la
programmazione delle pratiche colturali, irrigazione,
controllo delle malattie e parassiti e l'individuazione dei
momenti critici. Le fasi fenologiche della quinoa si
presentano ben definite e differenziate, permettendo di
identificare i cambiamenti che accadono durante lo
sviluppo delle piante, e sono le seguenti:
FASI FENOLOGICHE
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
Emergenza 7-10 giorni dopo la
semina
Due foglie vere 15 a 20 giorni
d.s.
Quattro foglie vere 25-30 g.
d.s.
Sei foglie vere 35-45 giorni d.s.
Ramificazione 45-50 giorni d.s.
Inizio della formazione della
pannocchia 55-60 giorni d.s.
Formazione completa della
pannocchia 65-70 giorni d.s.
Inizio della fioritura 75 a 80
giorni d.s.
Fioritura 90-100 giorni d.s.
Maturazione lattea 100-130
giorni d,s.
Maturazione cerosa 130-160
giorni d.s.
Maturazione fisiologica 160180 giorni d.s.
ESIGENZE AMBIENTALI
• Sebbene l’ambiente di maggiore diffusione di questa specie sia
quello dell’ altopiano andino, grazie all’ampia variabilità
genetica, la quinoa può essere coltivata anche in altri ambienti
agro-climatici. Cresce dal livello del mare fino ai 4000 metri
s.l.m.
• Precipitazioni pluviali : 150-200 mm/anno.
• Temperatura media tra 5° e 14 °C, può sopportare fino a da -7 a
-13 °C in inverno e 38° d’estate.
• Nei riguardi del fotoperiodo presenta genotipi di diversa
adattabilita. Si adatta sia a brevi che a lunghe giornate di luce
indifferentemente, il che la rende idonea alla coltivazione nelle
aree a clima temperato o continentale.
• La quinoa si adatta a climi diversi; dal deserto caldo e secco
della costa, al freddo secco degli altipiani e al clima temperato e
piovoso delle valli andine, per cui è necessario scegliere i
genotipi adatti a ciascuna delle condizioni atmosferiche (Mujica
et al, 2001).
TERRENO
La rusticità di questa specie ne
consente la coltivazione su una
vasta gamma di terreni, a patto
che siano ben drenati .
I limiti di adattabilità al pH sono
molto ampi, vanno dal 6,0 al
8,5.
Il terreno ideale sarebbe di tessitura
franco-argillosasabbiosa,
profondo, ben drenato, con
reazione vicina alla neutralità e
con buoni livelli di azoto,
fosforo e potassio disponibili.
Per quanto riguarda la necessità
idrica, la quinoa è molto
efficiente.
PRATICHE COLTURALI MODERNE
PREPARAZIONE DEL TERRENO
La preparazione del terreno costituisce la fase più delicata
per la coltura. Per un rapido affrancamento è necessario
lo sviluppo di un apparato radicale espanso che assicuri
un adeguato rifornimento di acqua ed elementi
minerali alla piantina.
La qualità del suolo al termine della preparazione del
terreno determina in larga misura il successo del
raccolto. Pertanto questo lavoro deve essere fatto con
la massima cura possibile.
SEMINA
La
semina dovrebbe essere
eseguita quando le condizioni
ambientali sono le più
favorevoli, con una buona
umidità per facilitare la
germinazione dei semi.
La germinazione in queste
condizioni avviene entro 24
ore dopo la semina, mentre
l'emergenza delle piantine si
verifica dopo una settimana.
A causa delle sue ridotte
dimensioni il seme deve
essere
posto
a
bassa
profondità intorno a 1-2 cm.
La semina può essere
effettuata a file continue
distanti da 50 a 70 cm con
circa 10-12 kg/ha di seme
CONCIMAZIONE
La quinoa è una planta che ha
bisogno
di
nutrienti;
principalmente
Azoto,
Calcio, Fosforo e Potassio.
Le
quantità da apportare
dipendono dalla richezza e
dal contenuto di nutrienti
del suolo dove viene
coltivata, e della resa
produttiva che si vuole
ottenere. Per avere una
buona resa è necessario non
solo
una
concimazione
organica ma anche che le
siano somministrati circa 120
Kg di azoto, 50 Kg de fosforo
e 50 Kg di potassio per
ettaro.
CONTROLLO DELLE INFESTANTI
Il controllo delle infestanti e
molto difficoltoso poiché le
piante, specialmente nelle
prime settimane, sono a
crescita molto lenta e
subiscono
una
forte
competizione, inoltre non
bisogna sottovalutare la
forte
somiglianza
con
alcune
infestanti,
per
esempio
il
«farinaccio
(chenopodium album)»
Sarchiatura :
Si consiglia due interventi il
primo a 30 giorni d.s e uno
successivo a 90 giorni d.s.
CONTROLLO DELLE MALATTIE E DEI
PARASSITI
I controlli dei parassiti e delle malattie
devono essere portati a termine in
modo tempestivo cioè quando il
livello di danno è ancora contenuto
nel caso degli insetti, e anche come
prevenzione per le malattie.
Le malattie che si sono osservate nella
coltivazione di quinoa sono le stesse
presenti in coltivazione di spinaci e
barbabietole da zucchero. La più
rilevante è la denominata «Mildiu»
(Peronospora farinosa).
Inoltre ci sono una gamma di insetti che
possono danneggiare le piante di
quinoa sia durante il ciclo di
sviluppo
sia al momento del
produzione della granella.
RACCOLTA
La raccolta della quinoa deve essere fatta in maniera
opportuna per evitare perdite economiche dovute agli
effetti del clima e/o agli attacchi degli uccelli. Non è facile
individuare l’epoca piú idonea alla raccolta in quanto i
pannicoli presenti su una stessa pianta maturano in tempi
diversi.
La raccolta della quinoa può essere fatta, oltre che
manualmente, anche tramite la completa meccanizzazione
riducendo da cinque a tre le fasi di lavoro. (Taglio,
Vagliatura della granella)
• Trebbiatura
• Essiccazione e cernita
• Confezionamento e stoccaggio
RACCOLTA MANUALE E MECCANIZZATA
INFLORESCENZA DI TIPO
GLOMERULATO
INFLORESCENZA DI TIPO
AMARANTIFORME
GRANO DI QUINOA
CONTENUTO DI MINERALI
NEL GRANO DI QUINOA
MINERALI
mg/g materia
Fosforo
Potassio
Calcio
Magnesio
Sodio
Ferro
Rame
Manganese
Zinco
387,0
697,0
127,0
270,0
11,5
12,0
3,7
7,5
4,8
secca
Fonte: Latinreco, 1990 -Media diversi autori
FOGLIE DI QUINOA
Analisi chimica di foglie tenere
di sei varietà di quinoa
Varietà
Materia
Secca(%)
Ceneri
Totali(%)
Proteina g(%)
Materia Secca
Sajama
13
27,10
21,9
Real de
Bolivia
16
21,9
17,3
Blanca
Real
15
24,2
23,7
Blanca
Amarga
18
19,7
22,9
Cheweca
15
20,7
20,2
Tupiza
16
21,7
20,3
Fuente: Cornejo G. 1976-Convenzione Internazionale Chenopodiaceas
QUINOA IN OLANDA
QUINOA IN SVEZIA
QUINOA IN ITALIA
La quinoa potrebbe costituire una
classica
coltura
a
ciclo
primaverile estivo nell’Italia
centrale, mentre, ancora da
valutare sono le potenzialità della
semina autunnale. Dal punto di
vista economico attualmente è
possibile fare solo considerazioni
di carattere generale nel caso
della produzione di granella; il
prodotto da ottenere dovrebbe
essere dotato di un valore
aggiunto superiore a quello di
altre colture, puntando su metodi
di coltivazione biologica
o
integrata verso il mercato
vegetariano, per l’ infanzia o per
l’industria della trasformazione.
POTENZIALE INDUSTRIALE DELLA QUINOA
SAPONINA
Birra
Shampo
Detersivi
Dentifrici
Pesticidi
Antibiotici
GRANO PERLATO
Farina
Cereali
Pane
Bibite
Biscotti
Brodi
Salsa
Dolci
Pasta
Yogurth
Dolci
Torte
PRODOTTI DERIVATI DELLA QUINOA
CEREALI DI QUINOA
PREZZI E RESA
Un quintale di quinoa organica può costare da 140,00 a 160,00
dollari.
Nel mercato peruviano, il prezzo è compreso tra i 60 e 70 dollari
al quintale di quinoa organica convenzionale.
TABELLA 1. COMPOSIZIONE MEDIA DELLA
CARIOSSIDE DI CEREALI E DEL SEME DI QUINOA
Specie Umidità proteina grassi Carboidrati Fibra
(%)
(%)
(%)
(%)
Grano
15
8,9
2,2
66,8
2,1
Orzo
15
10,0
1,5
66,4
4,5
Avena
11
10,3
4,7
62,1
9,3
Segale
10
12,4
1,3
71,7
2,3
Mais
11
9,4
4,1
72,1
2,0
Sorgo
11
11,0
3,2
70,9
2,4
Riso
12
8,6
0,4
78,2
0,3
Quinoa
12
13,0
5,3
55,7
3,0
Fonte: Galwey et al., 1990
(%ss)
2013 Anno Internazionale della Quinoa
FINE
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