IL CORAGGIO E LA BELLEZZA DI UNA PROMESSA: “TI AMERO’ PER SEMPRE” L’educazione all’ amore, la preparazione al matrimonio e l’accompagnamento degli sposi cristiani La Famiglia evangelizza le Famiglie PROPOSTA DELL’UFFICIO FAMIGLIA E VITA DELL’ARCIDIOCESI DI NAPOLI PER UN PERCORSO UNITARIO Formazione Permanente: accoglienza e accompagnamento delle giovani coppie; i gruppi famiglia; formazione e approfondimento di tematiche proprie del matrimonio cristiano. FORMAZIONE PERMANENTE ACCOMPAGNAMENTO DELLE GIOVANI COPPIE «È indispensabile accompagnare gli sposi nei primi anni della vita matrimoniale per arricchire la decisione libera e consapevole di appartenersi ed amarsi sino alla fine» (Amoris Laetitia 217). I ritmi di vita attuali non favoriscono riunioni frequenti in parrocchia. «Può essere utile affidare a coppie più adulte il compito di seguire coppie più recenti del proprio vicinato. Oggi la pastorale familiare deve essere essenzialmente missionaria, in uscita, in prossimità, piuttosto che ridursi ad una fabbrica di corsi ai quali pochi assistono» (Amoris Laetitia 230). L’ACCOMPAGNAMENTO DELLE GIOVANI COPPIE: LA GENITORIALITÀ Il sussidio presenta l’impegno educativo nell’ambito del servizio alla vita: “generando nell’amore e per amore una nuova persona, che ha in sé la vocazione alla crescita ed allo sviluppo, i genitori si assumono perciò stesso il compito di aiutarla efficacemente a vivere una vita pienamente umana” (Familiaris Consortio 36). L’ACCOMPAGNAMENTO DELLE GIOVANI COPPIE: LA GENITORIALITÀ La missione educativa dei genitori trova “una nuova e specifica sorgente nel sacramento del matrimonio, che li consacra all’educazione propriamente cristiana dei figli” (Familiaris Consortio, 38). La Chiesa considera il compito educativo dei genitori come un vero e proprio «ministero» della Chiesa al servizio dei suoi membri. EDUCARE E’ UN CAMMINO … in cui educatori ed educandi intrecciano un’esperienza umana e spirituale profonda e coinvolgente. Educare richiede un impegno nel tempo. EDUCARE RICHIEDE LA CREDIBILITA’ DEL TESTIMONE Ogni adulto diventa educatore soprattutto attraverso l’autorevolezza della sua persona. Essa rende efficace l’esercizio dell’autorità; è frutto di esperienza e di competenza, ma si acquista soprattutto con la coerenza della vita. COLTIVARE LA PASSIONE EDUCATIVA È necessario formare gli educatori, motivandoli a livello personale e sociale, e riscoprire il significato e le condizioni dell’impegno educativo (Educare alla vita buona del Vangelo 30). EDUCARE MANTENENDO IL RIFERIMENTO ALLA VITA QUOTIDIANA Accompagnando la persona attraverso le sue esperienze di vita feriale: «gli ambiti della vita affettiva, del lavoro e della festa, della fragilità umana» (Educare alla vita buona del Vangelo 33). IL RIFERIMENTO AI GRANDI TESTIMONI Nella Chiesa sono molte le figure esemplari in cui troviamo i tratti fondamentali dell’azione educativa: L’autorevolezza dell’educatore; La centralità della relazione interpersonale; L’educazione come atto di amore; La fede come orizzonte in cui collocare la ricerca di senso dei giovani; La formazione integrale della persona; La corresponsabilità per la costruzione del bene comune. (Educare alla vita buona del Vangelo 42). L’EDUCATORE PER ECCELLENZA: Gesù Maestro «Uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli» (Mt 23,8). «Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono» (Gv 13,13). INIZIATIVE A SOSTEGNO DELLA GENITORIALITÁ incontri e conferenze sui temi della genitorialità e dell’educazione dei figli; itinerari formativi attraverso i quali i genitori possono acquisire una maggiore consapevolezza e alcune competenze utili per lo svolgimento del compito educativo (scuole per genitori); i gruppi famiglia occasione di confronto e formazione tra i genitori a partire dalle proprie esperienze; il doposcuola, che incoraggia la famiglia a stabilire un contatto con la scuola; l’affido familiare, in quanto promuove un’alleanza educativa tra famiglie (quella di origine e quella affidataria), e tra famiglie e i servizi sociali. FORMAZIONE PERMANENTE: I GRUPPI FAMIGLIA Guidati da coppie animatrici adeguatamente preparate, assistite dai presbiteri, i gruppi famiglia introducono nella comunità quello stile di rapporti umani e fraterni tipici della famiglia e di una parrocchia “famiglia di famiglie”. GRUPPI FAMIGLIA E DI SPIRITUALITÀ FAMILIARE “Luogo di crescita nella fede e nella spiritualità propria dello stato coniugale; momento di apertura alla vita parrocchiale e comunitaria; stimolo al servizio pastorale nella Chiesa e all’impegno nella società civile”. (CEI, Deliberazioni conclusive della XII Assemblea Generale della CEI. Raccomandazioni e voti). L’IDENTITÀ DEI GRUPPI FAMIGLIA • l’esperienza di gruppo e/o di fraternità: scaturisce da un cammino di fede condiviso dalle coppie nell’amicizia, ove sperimentare il dialogo, il confronto e l’aiuto reciproco. • La proposta di fede: il gruppo può essere l’occasione per cui molte coppie si riavvicinano alla fede e/o iniziano una formazione cristiana permanente. • La spiritualità familiare e di coppia: catecumenale (il matrimonio come inizio di un cammino di fede a due) e le situazioni o dinamiche della vita familiare come occasioni per crescere nella fede. LA COMPOSIZIONE DEI GRUPPI FAMIGLIA In genere il “gruppo famiglia” è costituito da coppie di sposi, in alcune occasioni la partecipazione può essere estesa a tutto il nucleo familiare (figli, nonni e genitori); ma anche vedovi o separati possono dare la loro esperienza e camminare insieme. La presenza di una o più coppie animatrici e del sacerdote garantisce il cammino di fede del gruppo. ORGANIZZAZIONE E METODO DEGLI INCONTRI La vita di un “gruppo famiglia” non è lasciata alla spontaneità dei partecipanti, ma richiede un minino di organizzazione ORGANIZZAZIONE E METODO DEGLI INCONTRI In ogni gruppo è presente una o più coppie animatrici: • prepara il materiale necessario per ogni incontro, • ricorda alle altre coppie gli impegni comuni, • Vicina a quelle coppie che vivono momenti particolari di sofferenza o di disagio, • rappresenta il gruppo in parrocchia. • gestisce i tempi ed il metodo di lavoro scelto, • guida il gruppo attraverso i vari momenti dell’incontro. ORGANIZZAZIONE E METODO DEGLI INCONTRI La presenza del sacerdote o del parroco esprime la reciprocità esistente tra il sacramento del Matrimonio e quello dell’Ordine; in genere il sacerdote si occupa dell’animazione spirituale del gruppo, della celebrazione dei sacramenti e garantisce il collegamento con le altre realtà della comunità parrocchiale. ORGANIZZAZIONE E METODO DEGLI INCONTRI Una programmazione iniziale, che stabilisca gli argomenti che verranno affrontati durante l’anno Un calendario degli incontri, eventuali impegni parrocchiali/comunitari. Tale programmazione dovrebbe essere in armonia con quella parrocchiale e diocesana Una verifica conclusiva per fare il punto sulla situazione e sulla vita del gruppo, nonché appurare quali obiettivi sono stati raggiunti e quali eventualmente rimangono da raggiungere. LO SVOLGIMENTO DEGLI INCONTRI - 1 • la preghiera iniziale (può essere in salmo, un’invocazione allo Spirito Santo, una preghiera per la famiglia…) introduce l’argomento dell’incontro e crea un clima favorevole all’ascolto; • la proclamazione della Parola di Dio è uno dei momenti fondamentali, in quanto ricorda alle coppie che il credente è in primo luogo “uditore della Parola” LO SVOLGIMENTO DEGLI INCONTRI - 2 • la presentazione e lo sviluppo del tema dell’incontro in diversi modi: attraverso una scheda (puntando molto sui contenuti), in modo interattivo (per es. un filmato o delle slides), relazione di esperto; • un confronto o un breve dibattito permette alle coppie del gruppo di personalizzare l’argomento proposto, orientandone eventuali approfondimenti; • la preghiera conclusiva. ponendo domande e COME CREARE I GRUPPI FAMIGLIA Accanto all’invito rivolto alle coppie che frequentano la parrocchia e si incontrano la domenica alla Messa, prestiamo particolare attenzioni alle «occasioni» di incontro con le famiglie: • La preparazione al Battesimo • le catechesi per l’iniziazione cristiana • le coppie di giovani che sono state accompagnate durante il proprio fidanzamento TEMATICHE PER LA FORMAZIONE PERMANENTE a) Il matrimonio come vocazione: la consacrazione battesimale e la vocazione alla santità; il matrimonio come risposta a una vocazione e come consacrazione sponsale; il sacerdozio comune vissuto nella coppia. b) Il progetto coniugale da realizzare: l’amore coniugale e le sue caratteristiche; la realtà e la logica del dono, sul modello di Cristo che si consegna alla Chiesa-sposa; la fedeltà come attenzione alla qualità delle relazioni di coppia e cura della persona che si ha accanto; la fecondità nelle sue dimensioni, spirituale e procreativa; il significato della sessualità nella vita matrimoniale. c) La famiglia risorsa della società: la famiglia, cellula fondamentale della società; prima scuola di virtù sociali; il valore sociale dell’educazione dei figli, dell’assistenza ai malati e agli anziani della famiglia; l’importanza di una famiglia aperta alla solidarietà e al volontariato; la partecipazione della famiglia alla vita sociale e politica. d) La famiglia risorsa della Chiesa: dimensione ecclesiale del sacramento del matrimonio; la famiglia “chiesa domestica”; il contributo della famiglia alla vita e alla missione della Chiesa. Il sogno di Dio? Fare del mondo una famiglia