La Grande Guerra

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La Grande Guerra
(1914-1918)
Il massacro mondiale che
segnò l’inizio del “secolo
breve”
Le cause: la “polveriera
balcanica”
L’Impero austroungarico era
una realtà
formata da
varie etnie che
rivendicavano
maggiore
autonomia
La crisi dell’Impero Ottomano aveva favorito l’emancipazione
di numerosi popoli balcanici
Le cause: le guerre
balcaniche (1912-1913)
La Serbia, su
pressione della
Russia, cerca
uno sbocco sul
mare
I progetti della
Serbia
rimangono
delusi
Balcani, 1905
Balcani 1913
Gli anni degli “…ismi”
Panslavismo.
Nazionalismo
Imperialismo
…ma anche…
…antisemitismo
Le cause: tensioni
internazionali
Russia
Controllo nei
Balcani
Serbia
Riunificazione
etnica
Impero
Ottomano
Ripresa del
controllo
mediterrano
Francia
Rivendicazione di
Alsazia e Lorena
Gran
Bretagna
Arginare
l’imperialismo
tedesco
La scintilla: Sarajevo 28
giugno 1914
Gavrilo Princip, giovane
studente serbo, uccide in
un attentato l’erede al
trono asburgico l’arciduca
Francesco Ferdinando
Il governo di Vienna chiede alla Serbia entro un mese una commissione
d’inchiesta guidata da poliziotti austriaci
Il precipitare degli eventi
28 luglio: l’impero
austro-ungarico dichiara
guerra alla Serbia
29 luglio: lo Zar mobilita
le truppe sul confine
austriaco
1 agosto: la Germania
dichiara guerra alla
Russia
Il 4 agosto la Germania dichiara guerra alla Francia e nello stesso giorno la
Gran Bretagna dichiara guerra alla Germania
Le forze in campo: la Germania
870.000 uomini e 157.816
cavalli in servizio
immediato
3.150.000 uomini tra
riserva e truppe territoriali
Dotazione di armi
automatiche e reparti di
mitraglieri per ogni
compagnia
Esercito dai forti caratteri di mobilità e offensivo
Le forze in campo: la Francia
800.000 uomini in servizio
immediato
2.900.000 uomini nella
riserva
Forze di artiglieria
particolarmente moderne ed
efficaci
Esercito con una forte capacità d’urto
Le forze in campo: l’Impero austroungarico
Quasi 1.000.000 di uomini agli
inizi della guerra, divisi tra
“esercito comune” esercito
austriaco” e “esercito
ungherese”.
Al termine della guerra
saranno impegnati 7.800.000
unità
Armamenti in parte tedeschi
con un apporto originale
dell’artiglieria.
Esercito molto numeroso e preparato ma con significative divisioni etniche al
suo interno
Le forze in campo: la Russia
8.000.000 di uomini in servizio
immediato in 260 reggimenti
Armamento leggero moderno;
artiglieria pesante
Corpo ufficiali di estrazione
aristocratica
Esercito enorme, dalle buone potenzialità offensive, ma lento dei movimenti
Il piano Schlieffen
Il fallimento del progetto tedesco: la
battaglia della Marna
agosto 1914: l’esercito
francese concentra la sua
artiglieria sulla riva del
Reno
Nonostante l’opposizione
britannica, agli inizi di
settembre i tedeschi sono
a 40km da Parigi
Errore tedesco: la Prima
Armata tedesca si muove
in anticipo e permette la
reazione francese
Svanisce il progetto di una guerra veloce. Inizia la guerra di posizione
La trincea
Il fronte orientale
18 agosto:
l’esercito
russo penetra
nella Prussia
orientale con
180.000 uomini
Il generale von
Hindenburg
risponde
attaccando la
parte più
debole
dell’esercito
russo
Su 180.000 uomini i russi ne perdono 130.000
L’Italia
I patrioti italiani rivendicavano il
possesso dei territori irredenti di
Trento e Trieste
L’opinione pubblica italiana si divide
Interventisti
Intellettuali futuristi
D’Annunzio
Socialisti interventisti
Neutralisti
“Inutile Strage” Benedetto XV
Filippo Turati
i liberali vicini a Giolitti
Le “Radiose giornate di Maggio”
marzo 1915: Vienna cerca di
trattare la neutralità italiana
aprile 1915: Salandra vola a
Londra per stipulare un trattato
segreto con l’Intesa senza
autorizzazione parlamentare
maggio 1915: in Italia montano
le manifestazioni a favore della
guerra
3 maggio 1915: l’Italia si sfila dalla Triplice
Alleanza
20 maggio: Salandra ottiene
i pieni poteri
…il passaggio dei primi fanti il 24
maggio
Le forze in campo: l’Italia
275.000 uomini pronti nel 1915
5.000.000 di uomini mobilitati
Esercito specializzato di estrazione
regionale
Ufficiali superiori anziani
Un esercito che non ha mai combattuto insieme. Forti distanze sociali e
culturali interne
La situazione italiana
Le battaglie dell’Isonzo
11 battaglie tra il 1915 e il
1917
Quasi 500.000 morti per
avanzare al massimo di 30
km
Miopia dello stato
maggiore italiano
Il clima tra la truppa è sempre più difficile
La guerra delle donne
•Nelle fabbriche
•Nelle campagne
da “esercito di riserva” nel mondo del
lavoro, le donne sostituiscono gli
uomini al fronte
Nei Servizi
Nell’industria
bellica
Le tensioni tra la truppa
Il 1916: le strategie economiche
della Guerra
Per indebolire Germania e
Austria, la Gran Bretagna
sfrutta la sua supremazia
marittima.
Scatta un blocco di tutti i
prodotti indirizzati verso
questi paesi anche da stati
neutrali.
Per far fronte a questo
blocca la Germania inizia
una guerra sottomarina
La battaglia dello Jutland
Il ruolo del Medio-oriente
Gli Imperi Centrali sono consapevoli
della necessità di risorse.
Appoggio all’Impero Ottomano per
sottrarre la Persia e il Medio-oriente
all’influenza britannica
Politica britannica tesa a favorire le
tensioni interne al mondo ottomano.
Il genocidio armeno
Il governo ottomano
considera la comunità
cristiana armena vicina alle
posizione russe.
Nell’aprile 1915 si decide la
dispersione degli armeni.
Iniziano le “marce della
Morte”
Al termine del conflitto sarà
pianificato il massacro di
tutto il popolo armeno
Più di 1.000.000 di morti (alcune fonti parlano
di 2.000.0000)
L’ingresso in guerra degli USA
maggio 1915: un sommergibile tedesco
affonda il transatlantico Lusitania carico di aiuti
alla Gran Bretagna
Muoiono decine di americani. Cresce il
dissenso nell’opinione pubblica statunitense.
1917: aumentano gli attacchi di sommergibili
tedeschi contro mercantili USA
2 aprile 1917: il Congresso approva l’entrata degli USA in guerra. Il presidente
Wilson sintetizza in 14 punti l’obiettivo dell’entrata in guerra.
L’improvviso cambiamento della
situazione russa
La rivoluzione
fine febbraio 1917: primi scioperi
e cortei per rivendicare il pane
L’imperatore Nicola II ordina di
sedare la rivolta con le armi.
La morte di 40 dimostranti porterà
all’ammutinamento della
guarnigione militare.
12 marzo 1917: i rivoltosi occupano i palazzi imperiali e di governo di
Pietrogrado
Il 17 marzo finisce il potere degli Zar
Lenin
13 aprile 1917: il rappresentante del
movimento comunista russo, Lenin, rientra
in patria dopo l’esilio in Svizzera
Le tesi di aprile: la Russia deve passare
direttamente a un regime comunista
Kerenskij, al vertice del governo
provvisorio, dichiara il partito di Lenin
illegale. Fuga verso la Finlandia.
Il generale Kornilov tenta una insurrezione armata fermata dalle forze
bolsceviche e operaie
Le ripercussioni del caos russo
Le divisioni russe sono nel caos più
totale
Si alleggerisce l’impegno austrotedesco sul fronte orientale
Un gran numero di divisioni vengono indirizzate verso altri fronti
Alcune migliaia di soldati dell’esercito austriaco vengono mandati sul
fronte italiano
Caporetto
La ritirata
La veloce ripresa dell’esercito
italiano
Il re nomina un nuovo capo di Stato Maggiore nel
generale Armando Diaz
Decisione di arretrare sulla linea del Piave, più
facilmente difendibile.
Si decide per una nuova strategia di guerra
Lo strumento della propaganda
Diaz osserva la necessità di motivare la
truppa
Molti non sanno nemmeno le ragioni della
guerra
Si promuove la creazione di un vero e
proprio reparto con lo scopo di
sensibilizzare la truppa
Ciò favorirà anche l’abbattimento dell’analfabetismo
Cambiare il modo di combattere
Si valorizza il ruolo
dell’aviazione non solo
con ruoli di
ricognizione.
L’aviazione italiana
vedrà la nascita di
reparti di èlite come la
91° squadriglia
I ragazzi del ‘99
Dopo Caporetto l’Italia aveva di fatto
perso una armata.
Vengono chiamati alle armi i
ragazzi dai 16 ai 17 anni
Le truppe speciali: gli arditi
Diaz vuole superare l’idea di una
guerra statica e di logoramento
Diaz promuove la nascita di reparti
volontari sabotatori che
combattano usando la sorpresa e
il corpo a corpo.
Azioni congiunte con la Marina
Azioni dei annientamento della
Marina Austriaca (beffa della baia di
Buccari).
Possibilità di usare l’artiglieria di
marina per appoggiare le truppe a
terra
Verso la riscossa
Vittorio Veneto
26 ottobre 1918: inizia l’offensiva italiana a
Vittorio Veneto
L’armistizio
3 novembre 1918: l’incrociatore
Audace attracca a Trieste. La città è
italiana
Lo stesso giorno i reparti di cavalleria
italiani entrano a Trento
Il 3 novembre l’impero austro-ungarico si arrende all’esercito
italiano presso Villa Giusti
Bollettino della vittoria
Verso la conclusione della guerra
Lacerata della rivoluzione interna la
Russia non è in grado di continuare
la guerra.
Il 3 marzo 1918 viene firmato il
trattato di Brest Litovsk con il quale
la Russia trattava la pace con gli
Imperi Centrali con la rinuncia di
enormi territori.
ma non sarà sufficiente per la soluzione del conflitto…
La crisi interna degli Imperi Centrali
1
novembre 1916: diventa imperatore dell’impero
austro-ungarico Carlo I
Le minoranze nazionali si ribellano e premono per
l’autonomia
luglio 1917: Patto di Corfù. i rappresentanti della
popolazione slovena e croata dell’Impero si
accordano con il governo serbo in esilio per la
creazione di uno stato degli slavi del sud (Jugoslavia)
Si forma un governo cèco provvisorio in esilio che
appoggia l’intesa.
La crisi interna degli Imperi Centrali
2
1916: in Germania si forma la Lega di
Spartaco per iniziativa di Rosa Luxemburg
e Karl Liebknecht
Si vengono a diffondere le tesi marxiste e
leniniste tra la popolazione tedesca.
24 ottobre 1918: viene impartito l’ordine ad alcune navi di stanza a Kiel di
partire verso il mare del nord
La caduta del secondo Reich
I marinai della marina militare si
rifiutano di obbedire agli ordini.
Il 3 novembre 1918: le ribellioni
si estendono in tutto il paese.
9 novembre 1918: Guglielmo II
scappa in Olanda. Viene
proclamata la Repubblica
Tedesca
11 novembre 1918: il presidente tedesco Erzberger firma l’armistizio
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