La “Grande Guerra" Parte seconda I socialisti e la guerra • 1914: in Germania, Austria, Francia, Inghilterra, i partiti socialisti e il partito laburista appoggiano le decisioni belliciste dei governi (in contrasto con la dichiarazione pacifista della Seconda Internazionale al Congresso di Stoccarda del 1907) • 1915: I socialisti italiani si oppongono all’intervento italiano • Conferenze dell’ Internazionale socialista in Svizzera a Zimmerwald (1915) e Kiental (1916): posizione pacifista “pace senza indennità né annessioni”. • 1916: Ma Lenin, Liebknecht, Luxemburg propongono di trasformare la guerra in Rivoluzione • 1917: cresce l’opposizione popolare alla guerra (scioperi e manifestazioni in Germania, in Russia, a Torino ) Proposte di pace • 1915-16 Proposte socialiste di pace “senza indennità né annessioni” • NOVEMBRE 1916: il presidente americano WILSON e il papa Benedetto XV propongono una soluzione diplomatica del conflitto • Nel 1917 gli imperi centrali avanzano proposte di pace, respinte dall’Intesa. • 1 agosto 1917: l’appello di papa Benedetto XV (191422) a fermare l’ “inutile strage” con un “giusto accordo” viene respinto. • Gli altissimi costi della guerra (umani, economici) spingono gli Stati a rifiutare una soluzione di compromesso 1917 : la svolta nel conflitto • Due fatti segnano la svolta del conflitto: – L’intervento americano (6 aprile) – La rivoluzione in Russia (marzo e novembre 1917) L’intervento americano • I rifornimenti degli Imperi erano impediti dal blocco imposto dall’Inghilterra. • Non potendo prevalere sul piano navale i tedeschi rispondono con la guerra sottomarina indiscriminata. • L’intervento americano inizia effettivamente alla fine del 1917 • gennaio 1918: 14 punti di Wilson: libertà dei mari e dei commerci, riduzione degli armamenti, autodeterminazione dei • Gli USA scendono in campo popoli, Società delle in difesa della libertà di Nazioni). navigazione e per difendere i loro interessi di finanziatori dei paesi dell’Intesa. Rivoluzione in Russia, la Russia esce dalla guerra • Le sconfitte subite nella guerra e le difficoltà interne provocano manifestazioni, scioperi, ammutinamenti • marzo 1917 Rivoluzione e abdicazione dello Zar • il governo provvisorio continua la guerra, ma non può evitare la dissoluzione dell’esercito • Novembre 1917 : prendono il potere i bolscevichi > fine della guerra sul fronte orientale • 1818 Pace di Brest-Litovsk tra Russia e Imperi Centrali: • la Russia perde Polonia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Ucraina • L’uscita della Russia dalla guerra consente agli Imperi di spostare truppe sul fronte occidentale > • 24 OTTOBRE 1917: disfatta di Caporetto, poi l’esercito italiano riesce a fermare l’avanzata austriaca sul Piave (> unità nazionale, superamento delle divisioni politiche ideologiche) 1918: l’Austria sconfitta • Fronte occidentale: attacchi tedeschi in Francia da marzo a luglio (seconda battaglia della Marna) • agosto 1918: controffensiva anglo-francese, vittoria di Amiens • grave crisi interna della Germania per gli effetti del blocco navale. • settembre - ottobre 1918: Bulgaria e Turchia si arrendono • Fronte italiano: ottobre-novembre 1918: battaglia di Vittorio Veneto, conquista di Trento e Trieste, • 3 novembre: armistizio di Villa Giusti . Intanto l’impero austro-ungarico si dissolve per la dichiarazione d’indipendenza dell’Ungheria, della Cecoslovacchia e della Jugoslavia: l’imperatore Carlo I abdica e a Vienna viene proclamata la Repubblica. Bollettino della vittoria Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 Maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso Ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuna divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatre divisioni austroungariche, è finita. La fulminea e arditissima avanzata del XXIX corpo d'armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, dell'VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute. L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecento mila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinque mila cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza. Ammiraglio Armando Diaz (1861-1928) 1918: la sconfitta della Germania, la fine del Secondo Reich • In Germania: disordini interni: manifestazioni, scioperi, diserzioni e ammutinamenti. • 3 novembre: ammutinamento dei marinai della flotta militare tedesca. • Si costituiscono consigli di operai e soldati (soviet) Guglielmo II abdica • 9 novembre: proclamazione della Repubblica e costituzione di un governo di socialdemocratici e socialisti indipendenti presieduto dal socialdemocratico Ebert (socialdemocratico) • il generale Groener garantisce la fedeltà dell’esercito al nuovo governo • 11 novembre: una delegazione del Reichstag guidata dal deputato cattolico Erzberger firma l’armistizio a Rethondes a condizioni pesantissime (mito della “pugnalata alle spalle”) La Conferenza di Parigi (1919) • La pace fu decisa dai vincitori e imposta ai vinti che non furono consultati. • Tentativo di Wilson di applicare i 14 punti, si scontra con le pretese di Francia e Inghilterra • Esiti spesso infelici del principio di nazionalità (Cecoslovacchia, Jugoslavia) Decisioni: • Umiliazione della Germania, considerata responsabile della guerra. • Smembramento dell’impero asburgico. • “Cordone sanitario” attorno alla Russia. • Spartizione tra Inghilterra e Francia delle colonie tedesche e di parte dell’Impero Ottomano. • Nascita della Società delle Nazioni (proposta da Wilson; però gli USA non ne fecero parte). Clemenceau, LLoyd-George e Wilson alla Conferenza di Parigi • TRATTATO di VERSAILLES con la Germania, “punita” come responsabile della guerra: • Alsazia Lorena alla Francia, occupazione per 15 anni della riva sinistra del Reno (Saar), perdita delle colonie, limitazioni dell’esercito, Renania smilitarizzata, riparazioni di guerra (132 miliardi di marchi-oro), annullamento del trattato di Brest-Litovsk: nascono le repubbliche di Finlandia, Estonia, Lettonia e Lituania, • viene ricostituita la Polonia (corridoio di Danzica), • TRATTATO di SAINT-GERMAIN: nascono l’Austria, la Cecoslovacchia, l’Ungheria e la Jugoslavia (sotto la direzione della Serbia), è vietata l’unione di Austria e Germania • L’Italia ottiene Trentino, Alto Adige, Trieste, l’Istria, ma non la Dalmazia e Fiume (mito della “vittoria mutilata”) • TRATTATI DI NEULLY e DEL TRIANON: La Bulgaria e l’Ungheria perdono territori a vantaggio della Grecia, della Romania e della Jugoslavia • TRATTATO di SEVRES e CONFERENZA di SANREMO: la Turchia viene ridotta all’Anatolia e conserva la zona degli Stretti (sotto controllo internazionale) . Mandati: Iraq, Palestina e Transgiordania vengono affidate all’Inghilterra; Siria e Libano alla Francia. Conseguenze della guerra: • 10 milioni di morti, distruzioni, crisi economiche e sociali (epidemia di spagnola) • fine del primato economico e politico-militare dell’Europa (ruolo degli Stati Uniti, partecipazione delle colonie) • protagonismo politico delle masse ( e delle donne) • diffusione e accettazione della violenza nei rapporti sociali e politici 9 milioni di morti Nazione Caduti Nazione Russia 1.700.000 Francia 1.357.800 Caduti Germania 1.773.700 1.200.000 Inghilterra 908.371 AustriaUngheria Italia 680.000 Turchia 325.000 Stati Uniti 126.300 Bulgaria 87.500 Giappone 300 Romania 335.000 Serbia 45.000 Belgio 13.716 Grecia 5.000 Portogallo 7.222 Montenegro 3.000 Totale Intesa 5.181.409 Totale Imperi centrali TOTALE 3.386.200 8.567.609 Manifesto del Fondo Luddendorf per i mutilati di guerra Otto Dix: invalidi che giocano a carte Otto Dix : trincee Otto Dix: trittico della guerra, pannello centrale Otto Dix: trincea nelle Fiandre