3 Piano Didattico Personalizzato

annuncio pubblicitario
Piano Didattico Personalizzato
Per alunni con Bisogni Educativi Speciali
Premessa




Non è compito della scuola, certificare gli alunni con bisogni educativi
speciali, ma individuare quelli per i quali è opportuna e necessaria
l’adozione di particolari strategie didattiche.
La rilevazione di una Difficoltà di apprendimento non induce
automaticamente all’attivazione di un percorso specifico e alla
compilazione di un Piano Didattico Personalizzato.
E’ peculiare facoltà dei Consigli di Classe (scuole secondarie) e dei team
degli insegnanti (scuole primarie), individuare i casi specifici per i quali
sia utile attivare percorsi di studio individualizzati e personalizzati da
formalizzare in un Piano Didattico Personalizzato.
Le richieste dei genitori accompagnate da diagnosi (che non rientrano nei
diritti della certificazione di Disabilità o di DSA), non vincolano gli
insegnanti alla compilazione di un Piano Didattico Personalizzato.
Occorre distinguere
Ordinarie difficoltà di
apprendimento
Gravi difficoltà di
apprendimento
Valutare
grado e tipo
di difficoltà
Altri disturbi di
apprendimento
Disturbi specifici di
apprendimento (DSA)
Disabilità
…e andare oltre…la diagnosi
Ordinarie difficoltà di
apprendimento

difficoltà temporanee nel processo di
apprendimento, o difficoltà che hanno si un
carattere più stabile, ma che non richiedono
particolari strumenti di intervento per essere
correttamente affrontate e per le quali quindi
non sarà necessaria la compilazione di un
PDP.
D.P.R. 275/1999
sull’autonomia scolastica
 La scuola applica i principi generali di individualizzazione della didattica sanciti con la
legge 59 del 15 marzo 1997, art. 21 che articola l’autonomia scolastica in tre
componenti: l’autonomia organizzativa, l’autonomia didattica e l’autonomia di ricerca,
sperimentazione e sviluppo e con il D.P.R. n. 275/1999 (Regolamento recante
norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della
legge 15 marzo 1997, n. 59) L'autonomia didattica può essere intesa come la facoltà
delle istituzioni scolastiche e dei docenti di progettare, mettere in atto e verificare
percorsi formativi e ambienti di insegnamento/apprendimento, finalizzati al successo
formativo degli allievi in uno specifico contesto territoriale. La finalità è definita in
modo inequivocabile: il "perseguimento degli obiettivi generali del sistema di
istruzione", che vanno concretizzati in “percorsi formativi funzionali alla realizzazione
del diritto di apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni”; tali obiettivi sono
poi ripresi ed esplicitati nell'art.1 e nell'art.4 del Regolamento. In pratica gli insegnanti
terranno conto di quanto indicato dal DPR n.275 che al comma 2 parla di “attivazione
di percorsi didattici individualizzati….” e nel comma 4 prevede che le istituzioni
scolastiche nell'esercizio della autonomia didattica, assicurino “… la realizzazione di
iniziative di recupero e sostegno”
Legge 53/2003

La scuola provvede alla personalizzazione della didattica, sulla base di quanto
indicato nella Legge 53/2003 e nel Decreto legislativo 59/2004, che
esplicitano come “La definizione e la realizzazione delle strategie educative e
didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni
persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue
fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione. Gli insegnanti calibrano
l’offerta didattica, e le modalità relazionali, sulla specificità ed unicità a livello
personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe,
considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo; allo
scopo di favorire, l’accrescimento dei punti di forza di ciascun alunno, lo
sviluppo consapevole delle sue ‘preferenze’ e del suo talento. In pratica, gli
insegnanti, nel rispetto degli obiettivi generali e specifici di apprendimento,
adotteranno una didattica personalizzata attraverso l’impiego di una varietà di
metodologie e strategie didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il
successo formativo in ogni alunno.
Gravi difficoltà di
apprendimento

difficoltà importanti che presentano un maggior
grado di complessità e richiedono un particolare
impegno da parte di tutti
gli insegnanti in
collaborazione con la famiglia per essere
correttamente affrontato, per i quali sarà opportuna
l’adozione di particolari strategie didattiche,
l’attivazione di un percorso specifico e la
compilazione di un Piano Didattico Personalizzato.
In questo caso, in mancanza di certificazione clinica o
diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti
motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le
decisioni assunte sulla base di considerazioni
pedagogiche e didattiche; ciò al fine di evitare
contenzioso.
Disturbi di apprendimento

a base neurologica, a carattere permanente e
clinicamente fondato, quindi con diagnosi
clinica rilasciata da uno specialista (medico o
psicologo), che attesta una patologia o un
disturbo non rientrante nei diritti sanciti dalla
Legge 104/92 e 170/10 per i quali sarà
necessaria l’adozione di particolari strategie
didattiche, l’attivazione di un percorso
specifico e la compilazione di un Piano
Didattico Personalizzato.
Disabilità e Disturbi specifici
di Apprendimento

per i quali la scuola applicherà quanto previsto
dalle rispettive leggi (Legge n°104/1992, Legge
n°170/2010), fermo restando l'obbligo di
presentazione delle certificazioni per l'esercizio
dei diritti conseguenti. In pratica, per questi
alunni, i Consigli di classe o i teams dei docenti
nella scuola primaria provvedono alla redazione
di un percorso individualizzato e personalizzato,
redatto in un Piano Educativo Individualizzato
(PEI) o in un Piano Didattico Personalizzato
(PDP), allo scopo di definire, monitorare e
documentare le strategie di intervento più idonee
e i criteri di valutazione degli apprendimenti.
Riassumendo:
quando predisporre un P.D.P.
Grado e tipo
di difficoltà
Disabilità
Obbligatorio fare
il PEI
Disturbi specifici di
apprendimento (DSA)
Obbligatorio fare
il PDP
Altri disturbi di
apprendimento
Sceglie la scuola se
fare il PDP
Gravi difficoltà di
apprendimento
Sceglie la scuola se
fare il PDP
Ordinarie difficoltà di
apprendimento
Non è opportuno
predisporre un PDP
Attenzione particolare nell’area dello svantaggio
socio-economico, linguistico, culturale…e agli
alunni stranieri




Per questi alunni, e in particolare per coloro che sperimentano difficoltà derivanti dalla non
conoscenza della lingua italiana - per esempio alunni di origine straniera di recente
immigrazione e, in specie, coloro che sono entrati nel nostro sistema scolastico nell’ultimo anno
- è parimenti possibile attivare percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare
strumenti compensativi e misure dispensative (ad esempio la dispensa dalla lettura ad alta
voce e le attività ove la lettura è valutata, la scrittura veloce sotto dettatura, ecc.), con le stesse
modalità sopra indicate.
In tal caso si avrà cura di monitorare l’efficacia degli interventi affinché siano messi in atto per
il tempo strettamente necessario. Pertanto, a differenza delle situazioni di disturbo
documentate da diagnosi, le misure dispensative, nei casi sopra richiamati, avranno carattere
transitorio e attinente aspetti didattici, privilegiando dunque le strategie educative e didattiche
attraverso percorsi personalizzati, più che strumenti compensativi e misure dispensative.
In ogni caso, non si potrà accedere alla dispensa dalle prove scritte di lingua straniera se non in
presenza di uno specifico disturbo clinicamente diagnosticato, secondo quanto previsto dall’art.
6 del DM n. 5669 del 12 luglio 2011 e dalle allegate Linee guida.
Si rammenta, infine, che, ai sensi dell’articolo 5 del DPR n. 89/2009, le 2 ore di
insegnamento della seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di primo grado possono
essere utilizzate anche per potenziare l'insegnamento della lingua italiana per gli alunni
stranieri non in possesso delle necessarie conoscenze e competenze nella medesima lingua
italiana, nel rispetto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche.
In pratica…





si avrà cura di monitorare l’efficacia degli interventi affinché siano
messi in atto il tempo strettamente necessario
le misure dispensative avranno carattere transitorio e attinente
aspetti didattici (es. dispensa dalla lettura ad alta voce, da attività
dove la lettura è valutata, scrittura veloce sotto dettatura ecc.)
privilegiare le strategie educative e didattiche attraverso percorsi
personalizzati, più che strumenti compensativi e misure
dispensative.
Non si potrà accedere alla dispensa dalle prove scritte di lingua
straniera
Potenziamento della lingua italiana nelle 2 ore di seconda lingua
comunitaria (art.5 DPR89/2009)
Le azioni dei Consigli di classe o dei teams
dei docenti nelle scuole primarie:
1. Individuare
2. Deliberare e verbalizzare
3. Elaborare un Piano
1. Individuare
Fermo restando l’obbligo di presentazioni delle certificazioni per
l’esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di Disabilità e di DSA,
le varie tipologie di BES saranno individuate in base a…


Elementi oggettivi: es.una segnalazione dei
servizi sociali
Fondate considerazioni psicopedagogiche e
didattiche
2. Deliberare e verbalizzare
Ove non sia presente certificazione o diagnosi, il
Consiglio di Classe o il team dei docenti
motiveranno opportunamente, verbalizzandole,
le decisioni assunte sulla base di considerazioni
pedagogiche e didattiche; ciò al fine di evitare
contenzioso
3. Elaborare un piano:
Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e
personalizzato,
redatto
in
un
Piano
Didattico
Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire,
monitorare e documentare (secondo un’elaborazione
collegiale, corresponsabile e partecipata) le strategie di
intervento più idonee e i criteri di valutazione degli
apprendimenti.
Nota: Può essere individuale - oppure riferito a tutti i
bambini con BES presenti nella classe
Il Piano Didattico Individualizzato è lo
strumento nel quale includere:

Progettazioni didattico-educative calibrate sui
livelli minimi attesi sulle competenze in uscita

Strumenti programmatici

Strategie educative e didattiche personalizzate

Strumenti compensativi e misure
dispensative (previste dalle disposizioni attuative Legge 170/10,
DM 5669/11 e Linee guida)
Scarica