39° CIRCOLO DIDATTICO STATALE “GIACOMO LEOPARDI” Via Giacomo Leopardi 135 80125 Napoli L’analisi del contesto scolastico nella dimensione dell’ICF Fattori ambientali ICF e BES COSTRUIRE SINERGIE PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA ICF Integrazione Inclusione Una scuola a misura di bambino… BES Bisogni educativi speciali che ostacolano l’apprendimento e la partecipazione ICF Classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e salute (International Classification of Functioning,disability and health) Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si basa su una visione globale della persona e descrive situazioni in cui la proposta educativa scolastica quotidiana non consente, allo studente, un apprendimento e uno sviluppo efficace, a causa delle difficoltà dovute a situazioni di varia natura. Essi sono riconducibili, secondo la Direttiva, a tre categorie principali: quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici; quella dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale. Nella logica dell’ICF si sottolinea che le difficoltà degli studenti, siano esse di tipo funzionale o socioeconomico- culturale, non sono assolute ma “risiedono” nell'incontro tra le caratteristiche dello studente e l'ambiente, sia extrascolastico che scolastico: il contesto sociale, i docenti, le loro modalità e le loro richieste, le risorse disponibili, e così via. Perché molte volte oggi l’ incontro tra le esigenze e le caratteristiche dello studente e l'ambiente scolastico non avviene? La risposta è nello sviluppo dei circuiti cerebrali legati alla programmazione genetica e alle esperienze postnatali. I NUOVI FENOMENI : - L’ACCELERAZIONE (2) vs (8) - WARM-HOT COGNITION - NATALITA’ PRE-TERMINE FLUSSO dell’INTELLIGERE Lo sviluppo intellettivo viene affiancato dallo sviluppo emotivo: da fuori a dentro da dentro a dentro da dentro a fuori Se le risposte non sono adeguate alle aspettative, la sfera emotiva è compromessa e prevale la NOIA. L’alunno si annoia, l’ambiente scolastico diventa una barriera e non un facilitatore DA FUORI A DENTRO DA DENTRO A DENTRO DA DENTRO A DENTRO FLUSSO DELL’INTELLIGERE Quali sono i compiti del team docenti? 1) Verificare il bisogno di un intervento didattico fortemente personalizzato: esaminare la documentazione clinica (dei servizi pubblici o dei dei centri autorizzati) presentata dalla famiglia. 2) Deliberare l’adozione da parte dei docenti di strategie didattiche personalizzate (soprattutto per favorire lo sviluppo di abilità ), di modalità di insegnamento inclusive e di misure dispensative. 3) Elaborare collegialmente e corresponsabilmente il PDP, puntando non sulla quantità di dispense e di compensazioni, ma sulla loro effettiva pertinenza ed efficacia nel processo di apprendimento, strettamente personale, di ciascuno studente e sui criteri d’azione e di valutazione condivisi fattivamente dai docenti. Si ricorda che è stata la Legge 170/2010 e il successivo decreto attuativo (DM 5669/2011) ad introdurre in modo ufficiale il Piano Didattico Personalizzato (PDP) come “vincolo e opportunità” pedagogica e didattica per gli allievi . RILEVARE le problematiche nell’esperienza scolastica COME ? Osservazioni mediante strumenti condivisi. Reperimento documentazioni (diagnosi di DSA, verbali di accertamento handicap, relazioni cliniche, altro …) VALUTARE l’esistenza di necessità educative non soddisfacibili con le tradizionali metodologie didattiche PDF – PEI L. 104 / 1992 ELABORARE l’intervento personalizzato PDP L.170/2010 A un bambino darei le ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo … Gabriel Garcia Marquez