1 IL MODELLO E’ LA REALTA’? Il modello e la realtà: la conoscenza come costruzione tra forma ed essenza 2 Fino a che punto i vari modelli, elaborati sulla base delle percezioni empiriche, sono attendibili come spiegazione ultima del reale? I nostri modi di percepire il reale sono gnoseologicamente validi o potremmo non percepire il reale come effettivamente è? 3 CONOSCENZA E COSTRUZIONE DI UN MODELLO 4 Che cos’è l’uomo? Cosa conosce? (Kant “De mundi sensibilis atque intellegibilis forma et principiis”) 5 IMMANUEL KANT (Konigsberg 1724-1804) 6 SOGGETTO: CONDIZIONE NECESSARIA DEL CONOSCERE 7 Conoscenza come sintesi di: Materia: molteplicità mutevole e caotica delle impressioni sensibili. Forma: modalità fisse attraverso cui la mente umana ordina, comuni ad ogni soggetto pensante. 8 LA CRITICA DELLA RAGION PURA Disciplina Facoltà Forme a priori Estetica trascendentale sensibilià spazio e tempo INTUIZIONE EMPIRICA Analitica trascendentale intelletto 12 categorie CONCETTO Dialettica trascendentale Ragione Idee (anima, mondo, dio) 9 L’IO PENSO Suprema forma di sintesi, fondamento dell’unità e della coerenza di tutta l’esperienza. Io penso come legislatore della natura. Questo tramite gli a priori informa la percezione della natura nello spazio, nel tempo e nelle 12 categorie. 10 LA RIVOLUZIONE COPERNICANA LA REALTA’ SI MODELLA SULLE FORME A PRIORI ATTRAVERSO CUI LA PERCEPIAMO L’oggettività della conoscenza è fondata nel cuore stesso della soggettività. 11 Le categorie funzionano solo in rapporto ad un’esperienza possibile e valgono solo per il fenomeno. L'intuizione sensibile umana è fenomenizzante: si ammette un sostrato metafenomenico, ossia il noumeno: pensabile ma non conoscbile. 12 KANT E IL MODELLO Per Kant la conoscenza è costruzione. La nostra conoscenza del reale, il nostro modello non è noumenicamente valido, ma è effettivamente l’unico possibile, perché l’unico deducibile dai nostri a priori. 13 KANT E LA GEOMETRIA “Lo spazio è una rappresentazione a priori la quale sta a fondamento di tutte le intuizioni esterne. Su questa necessità a priori si fonda la certezza apodittica di tutti i principi geometrici e la possibilità delle loro costruzioni a priori.” (Kant “Critica della Ragion Pura”) Per Kant la tridimensionalità dello spazio è intesa come caratteristica a priori, cioè universale e necessaria, legata alla costituzione dell’uomo. 14 Gli assiomi della geometria non sono dunque né giudizi sintetici a priori né fatti di esperienza. Sono invece delle convenzioni; la nostra scelta, fra tutte le convenzioni possibili, è guidata da fatti sperimentali, ma resta libera e non trova dei limiti che nella necessità di evitare le contraddizioni. Jules Henri Poincarè 15 RIEMANN Matematici e filosofi non sono in grado di affermare né fino a che punto le relazioni tra i concetti elementari della geometria sono necessarie, né addirittura se sono possibili. Le misurazioni empiriche non sono in grado di determinare con precisione le caratteristiche geometriche dello spazio fisico. Analisi lo spazio da un punto di vista analitico anziché sintetico. 16 LA RISOLUZIONE DI RIEMANN Grandezza pluriestesa o Varietà n-dimensionale. 17 VARIETA’ n-DIMENSIONALE Il tratto caratteristico di una varietà ndimensionale sta nel fatto che la determinazione di posizione può venir ricondotta a numero n determinazioni di grandezza. Il numero di dimensioni è quindi una caratteristica della varietà. L’assegnazione delle coordinate deve quindi corrispondere, in numero, alle dimensioni della varietà e l’assegnazione di queste deve essere continua. 18 DETERMINAZIONI DI GRANDEZZA La determinazione di una grandezza ammette diversi modi di operare: 19 Transizione discreta:VARIETA’ DISCRETA Es.: I modi di determinazione sono elementi. Le varietà discrete, cioè gli insiemi finiti di elementi, si possono confrontare semplicemente contando gli elementi. 20 Transizione continua:VARIETA’ CONTINUA Es.: I modi di determinazione sono punti. Lo studio delle varietà continue si fonda su due elementi: il numero di dimensioni della varietà e l'assegnazione delle coordinate ad ogni punto di essa. 21 E' possibile aggiungere la nozione di distanza tra due punti e quindi i processi di misura. Si ottiene così la possibilità di misurare le parti di una varietà. FONDAZIONE ANALITICA DELLA GEOMETRIA 22 LA GEOMETRIA “Le determinazioni metriche richiedono che la grandezza sia indipendente dalla sua posizione: condizione che si può realizzare in diversi modi. L'ipotesi che si presenta probabilmente per prima, e che io voglio qui seguire fino in fondo, è che la lunghezza di una linea sia indipendente dalla sua posizione, e che quindi ogni linea sia misurabile per mezzo di ogni altra linea.” (Gauss) 23 ESEMPIO GEOTEDICA: è una linea che ha le proprietà di rappresentare il cammino più breve tra due qualunque dei suoi punti. 24 LA CURVATURA Dalla curvatura, caratteristica intrinseca di ogni varietà, dipendono le sue proprietà geometriche. La curvatura di una superficie in suo punto P è la misura dello scostamento della superficie dal piano tangente in P nelle immediate vicinanze del punto considerato. 25 Sezione normale per P k = k1k2 Una superficie in un punto P ha curvatura: POSITIVA: se tutte le sezioni normali per P volgono la concavità dalla stessa parte rispetto alla normale. NEGATIVA: se le sezioni normali volgono la concavità sia da una parte che dall'altra. 26 CURVATURA VARIABILE Varietà a curvatura variabile: la curvatura dipende dal punto considerato. Le proprietà geometriche possono variare da punto a punto. 27 CURVATURA COSTANTE Varietà a curvatura costante: lo spazio ha le stesse caratteristiche geometriche in ogni suo punto. Le figure che si trovano in questa possono venir mosse senza essere deformate 28 COSTANTE NEGATIVA Vale la geometria iperbolica 29 COSTANTE NULLA Vale la geometria euclidea La sezione orizzontale è una circonferenza ed ha curvatura massima k1, quella verticale è una retta ed ha curvatura minima k2=0. Ne segue che la curvatura della superficie in P è k=k1k2=0. 30 COSTANTE POSITIVA Vale la geometria ellittica 31 32 LA GEOMETRIA ELLITTICA DI RIEEMANN Perché Ellittica? 33 LA QUESTIONE DELLE PARALLELE Al ruotare della retta s, Q si allontana sempre di più fino ad arrivare ad una (e una sola) situazione in cui sembra proprio che le due rette non si intersechino e che quindi Q non esista. In questa situazione le due rette si dicono parallele . Nella geometria euclidea si assume, assecondando l'intuizione, che sia una sola la retta parallela ad r passante per P (punto non appartenente ad r), ovvero che ci sia una sola situazione in cui r ed s non si incontrano. Tale assunzione non è altro che il V postulato di Euclide. 34 Il punto Q ha un comportamento molto strano: si muove con continuità su r allontanandosi "all'infinito" verso destra per poi ricomparire improvvisamente "infinitamente" lontano da sinistra, riprendendo il suo movimento continuo su r. Cosa succede a Q quando lo perdiamo di vista? Proviamo ad immaginare che esista un punto all'infinito, comune alle rette r ed s, che chiamiamo Q*. Questo consentirà a Q di evitare la discontinuità che abbiamo osservato prima, facendo da ponte tra l'"infinitamente" lontano a destra e l'"infinitamente" lontano a sinistra. 35 In questo modo cambiano molte cose, le rette infatti si comportano come delle curve chiuse e, in particolare, due rette si incontrano sempre; non esistono dunque rette parallele. Potremmo visualizzare una retta come nella figura che segue, simile ad una circonferenza. 36 Pensiamo di sostituire l'assioma della parallela così formulato da Hilbert (Equivalente a quello di Euclide): data una retta r ed un punto A fuori di essa, allora nel piano individuato da r e da A esiste al più una retta passante per A e parallela ad r Con una nuova proposizione che chiamiamo l'assioma di Riemann: Due rette qualsiasi di un piano hanno sempre almeno un punto in comune 37 NON ESISTONO RETTE PARALLELE 38 IL MODELLO SFERICO E’ un sistema geometrico che "descrive" la geometria di una superficie sferica dello spazio euclideo. Il suo spazio è finito ma infinitamente percorribile. 39 Piano insieme di punti di una superficie sferica dello spazio euclideo Punto Retta punto della superficie sferica cerchio massimo della superficie sferica (si ottiene intersecando la superficie sferica con un qualsiasi piano passante per il centro della sfera) punti diametralmente opposti della superficie sferica Punti Antipodali 40 Angolo tra due l'angolo formato dai due piani che rette contengono le due circonferenze massime su cui giacciono i segmenti. Segmento arco di geodetica congruenza tra angoli congruenza tra angoli in senso euclideo 41 ALCUNE PROPRIETA’ 1) Per due punti del piano euclideo passa una e una sola retta; lo stesso accade per due punti non antipodali di S2, ma per due punti antipodali passano infinite rette. (2) Due rette euclidee hanno al più un punto in comune mentre due rette di S2 hanno sempre due punti in comune; in figura 2 vedete due rette s, s' che si incontrano nei punti A e B (A e B sono necessariamente antipodali) 42 (3) Nel piano euclideo esistono rette parallele mentre non esistono rette parallele (cioè rette che non si intersechino) in S2. 43 (4) Nel piano euclideo esiste una e una sola retta passante per un dato punto P e perpendicolare a una data retta s; in S2 ciò è vero se e solo se P non è un polo per s. 44 Tutte le rette sono congruenti, infatti tutti i cerchi massimi sono congruenti fra loro. Tutte le rette che passano per un punto dato passano anche per il suo antipodale, infatti ogni cerchio massimo che passa per un punto passa anche per il suo antipodale. 45 MODELLI E COSMOLOGIA ? CHE COSA C’ERA PRIMA DEL BIG BANG? 46 La singolarità (punto matematico) del BIG BANG in cui: ESTENSIONE NULLA TEMPERATURA INFINITA DENSITA’ DI ENERGIA INFINITA CURVATURA INFINITA PRESSIONE INFINITA Il cosmo si è generato da un 'seme' superdenso e supercaldo, che si è espanso per miliardi e miliardi di anni. 47 NON spiegano l’universo che osserviamo, il quale possiede le seguenti caratteristiche: OMOGENEO ISOTROPO PIATTO (curvatura nulla, geometria euclidea) 48 PERCHE’? In un universo puntiforme gli effetti quantistici diventano dominanti. Non abbiamo una descrizione quantistica della relatività! TEORIA DELLE STRINGHE 49 STRINGA? Entità fisica unidimensionale, assimilabile a un filo brevissimo privo di spessore. Le particelle sarebbero il risultato della vibrazione nello spazio-tempo di una di queste supposte entità unidimensionali; a ogni modo di vibrazione di una stringa corrisponderebbe una diversa particella. 50 MAGIA QUANTISTICA 51 Meccanica quantistica su stringa in vibrazione: Stringhe aperte o chiuse. Lunghezza finita (Principio Indeterminazione di Heisemberg ls=10-34m). Momento angolare pur essendo prive di massa. Esistenza di ulteriori dimensioni compattificate. Le costanti fisiche diventano campi, capaci di regolare dinamicamente i loro valori. 52 T-Dualità: stessi livelli energetici possono derivare da origini diverse. 53 COSMOLOGIA DI STRINGA LE STRINGHE ABORRISCONO L’INFINITO 54 T-DUALITA’ + INVERSIONE SPAZIO-TEMPORALE 55 CONOSCENZA E DISTRUZIONE DEL MODELLO 57 CUBISMO Estratto da: “Ma Jolie” (Donna con mandolino) 1911-12 New York, Museum of Modern Art La pittura, appropriandosi dei metodi della scienza, diviene strumento conoscitivo e si rivolge direttamente all'intelletto, senza passare attraverso impressioni essenzialmente fisiche. Affermazione del valore del volume su quello del colore, prestando particolare attenzione a cogliere le intime esigenze spaziali della cosa in sé, la sua geometrica essenza. 60 PABLO PICASSO “Dipingere ciò che si conosce, non ciò che si vede” (Pablo Picasso) 62 Alla base della sua arte vi è la concezione di questa come un insieme di segni e colori che non riflettono la natura come essa è, ma che comunicano l’idea che un artista ha della natura. Per Picasso sono ugualmente concezioni (“bugie che l’artista impiega per convincere gli altri della propria verità) sia le strutture formali che restituiscono l’immagine degli aspetti naturali, sia quelle che ne rendono per analogia la sostanza fisica o il significato ideale. Cogliere l’essenza ultima della realtà andando oltre l’apparenza fenomenica delle cose e della loro immagine convenzionale. 64 P.Picasso, Guernica,1937, Madrid,Prado,Cason Del buen Rito 65 Annullamento spazio. Drammaticità e deformazione corpi. Violenza Universale. Dolore Universale. Figure Simboliche. Assenza Colore. 66 LUIGI PIRANDELLO (Agrigento1867-Roma 1936) 70 LA FILOSOFIA La gnoseologia psicologistica: il soggetto è condizione fondamentale del conoscere, non esiste quindi una realtà indipendente dal soggetto. Concezione vitalistica: la realtà è perenne movimento vitale, eterno divenire, incessante trasformazione da uno stato all’altro. 71 CHE COSA SI CONOSCE? L’individuo conosce “cristallizzazioni” o “formalizzazioni” di realtà distaccatesi dal flusso vitale. Il mondo pirandelliano risiede nella dialettica “flusso vitale-forma”. 73 LE FORME ASSOCIATE Le forme associate necessitano la maschera. Maschera: è il modello che l’individuo si dà e che vuole si abbia di sé nella società. Rifiuto vita associata. 76 LA POETICA DELL’UMORISMO OPERA D’ARTE: libero movimento della vita interiore. Nell’opera umoristica la riflessione interviene continuamente nel corso della creazione, analizzando e componendo i vari sentimenti. 77 AVVERTIMENTO DEL CONTRARIO”: avvertimento una dissonanza dettata dal contrasto tra essere e apparire (comico). RIFLESSIONE “SENTIMENTO DEL CONTRARIO” 78 “SENTIMENTO DEL CONTRARIO” La riflessione ci rende capaci di “nello stesso tempo la maschera e il volto, l’esterno e l’interno dell’uomo”. L’umorista è l’unico capace di leggere affondo nell’uomo e nella vita sociale, la quale è un viluppo integrato di verità e di menzogna, di oggettività e illusioni. 79 PIRANDELLO “CUBISTA LETTERARIO” L’arte deve rappresentare l’uomo nelle sue incongruenze, scomposto negli elementi contraddittori che lo costituiscono e nel susseguirsi di stati d’animo continuamente nuovi. 80 Pirandello incalzato dalla dicotomia materia forma ha dovuto suo malgrado cristallizzare nella categoria della forma l’intima ricchezza dell’opera dell’arte la quale essendo sostanzialmente vita, cioè sorgente spirituale, flusso continuo, rimane scevra da qualsiasi determinazione. 81 «L'immaginazione è una qualità che è stata concessa all'uomo per compensarlo di ciò che egli non è, mentre il senso dell'umorismo gli è stato dato per consolarlo di quel che egli è». (Oscar Wilde) 82 OSCAR WILDE Dublino 1854 – Parigi 1900 83 The Aesthete and the Beautiful. “ART FOR ART’S SAKE”. Pursuit for exquisite sensations and refined pleasures. 85 THE PICTURE OF DORIAN GRAY “THE ARTIST CAN EXPRESS EVERYTHING” (Preface) The Aesthete must live everything through his senses. His life is a sensual gratification. The model does not have to reflect reality anymore but it is reality which is substituted by the model. 87 Living according to the model of art means dying according to reality. 88