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SISTEMA IMMUNITARIO
Cos’è il sistema immunitario
Ogni centimetro cubo d’aria, d’acqua e di terreno è pieno di batteri, di virus e di altri organismi
tasto
procedere
presentazione.
microscopici, che Premere
aspettanounsolo
di per
posarsi
sopracon
un la
materiale
organico adatto per potersi
moltiplicare a dismisura.
E nessun altro materiale è più adatto di un corpo animale
o vegetale: infatti ogni organismo, quando muore, viene
ben presto invaso e poi demolito poco per volta dai
microrganismi.
Durante il corso della vita, invece, il corpo si difende
continuamente dagli invasori: quando non ci riesce, si
ammala, ma anche in questo caso continua a lottare.
Batteri al microscopio elettronico.
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SISTEMA IMMUNITARIO
La prima barriera difensiva del nostro corpo è la pelle.
Il mezzo difensivo della pelle è la secrezione di
sostanze e di sudore, che bloccano la crescita di
molti batteri. Alcuni nemici riescono talvolta a
penetrare comunque all’interno dell’organismo.
Allo stesso modo microrganismi patogeni possono
entrare nello stomaco attraverso il cibo, ma senza
essere distrutti dai succhi gastrici, o possono entrare
attraverso le vie respiratorie ed essere trattenuti dal
muco e dalle cellule delle prime vie respiratorie.
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SISTEMA IMMUNITARIO
Se poi una scheggia o una ferita immette nel nostro
organismo dello sporco, e quindi dei batteri, allora i
piccoli vasi attorno alla ferita si dilatano, permettendo
il rapido afflusso di globuli bianchi dal sangue.
Globulo bianco al microscopio elettronico.
La parte si arrossa, i globuli bianchi fagocitano e
distruggono i microrganismi invasori e alla fine
restano ammassati formando il pus.
Globulo bianco mentre cattura dei batteri.
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SISTEMA IMMUNITARIO
Nei casi più gravi, l’attività dei globuli bianchi provoca l’innalzamento della temperatura
corporea e quindi la febbre.
Una temperatura più alta del normale causa un malessere diffuso, ma risulta utile perché
indebolisce i microrganismi invasori.
Supponiamo però che, nonostante tutto, il nostro
organismo venga invaso completamente. A questo
punto entra in azione uno speciale corpo di
guardia, capace di riconoscere gli invasori e di
combatterli: i linfociti.
Il termine significa “cellule della linfa”, ma in realtà
si trovano, oltre che nella linfa, nel sangue e nel
liquido interstiziale. L’intera massa dei linfociti è
paragonabile a quella di un grosso organo, come il
cuore o il cervello.
Linfocita al microscopio elettronico.
Essi costituiscono il nostro sistema immunitario, cioè il sistema di difesa dell’organismo.
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La specializzazione dei Linfociti
SISTEMA IMMUNITARIO
Ogni linfocita è specializzato nel combattere un solo agente patogeno.
Gli agenti patogeni, come abbiamo detto, possono essere numerose specie di batteri, di virus
e di altri microrganismi. Ma possono anche essere semplici sostanze chimiche estranee al
nostro corpo: per esempio, proteine o zuccheri che non ci appartengono.
Infatti i microrganismi invasori vengono riconosciuti come “nemici” e combattuti dai linfociti per
il solo fatto di presentare una superficie fatta di proteine e di zuccheri estranei al nostro corpo.
Gli invasori, microrganismi o sostanze chimiche che siano, sono chiamati col termine tecnico di
antigeni.
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La specializzazione dei Linfociti
SISTEMA IMMUNITARIO
I possibili tipi di antigene si contano a milioni, perché altrettante sono le sostanze chimiche che
ci circondano e i tipi di microrganismi pronti a invaderci.
Ma il nostro corpo possiede, per fortuna, una grande varietà di linfociti, anche se, come si può
immaginare, non sempre ne dispone a sufficienza per un certo antigene.
sangue
Però, quando un antigene irrompe nel sangue, i linfociti capaci di combatterlo vengono attivati
in modo da moltiplicarsi velocemente in tante cellule figlie.
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La risposta immunitaria
SISTEMA IMMUNITARIO
Per quanto il processo di duplicazione dei linfociti sia rapido, passano alcuni giorni prima che i
nuovi risultino abbastanza numerosi. Poi finalmente si scatena la battaglia.
sangue
In seguito all’aumento della temperatura corporea (febbre) e all’insorgere dello stato di
malessere, arriva la guarigione.
Possiamo affermare che la risposta immunitaria ha avuto ragione dell’antigene. Si tratta, per la
precisione, della risposta immunitaria primaria.
Al termine della malattia i linfociti che hanno condotto la battaglia vengono smobilitati e
scompaiono.
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SISTEMA IMMUNITARIO
La risposta immunitaria
Ma non tutto ritorna come prima: alcuni linfociti del clone specializzato contro l’antigene
rimangono nel sangue. Sono cellule che non hanno partecipato alla lotta, ma sono pronte ad
agire qualora, in futuro, si dovesse ripresentare lo stesso antigene. Questi linfociti speciali
vengono chiamati cellule memoria, perché sanno “ricordare” e riconoscere l’antigene.
Grazie a loro, l’organismo sarà pronto a reagire una prossima volta. Sono cellule che possono
rimanere inattive, ma vive, per mesi o anni o per tutta la vita dell’individuo, che, pertanto,
risulta immunizzato contro il virus, il microbo o la sostanza che lo aveva invaso.
Se infatti l’antigene ricompare, le cellule memoria proliferano velocemente, creando cloni di
linfociti in grado di combattere l’invasore.
Si realizza così una risposta immunitaria secondaria. Più rapida ed efficiente di quella
primaria, capace cioè di abbattere microrganismi prima che riescano a moltiplicarsi e a
debilitare l’organismo.
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SISTEMA IMMUNITARIO
La risposta immunitaria
Il principio immunizzante è quello che viene utilizzato nella vaccinazione, tecnica con cui si
immette nel sangue una piccola quantità di agenti patogeni morti o resi innocui.
L’organismo reagisce con una debole risposta immunitaria primaria, dopo di che rimane
immunizzato, essendo pronto per un’eventuale risposta secondaria.
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Linfociti B e anticorpi
SISTEMA IMMUNITARIO
Esistono due tipi di linfociti:
Linfociti B
Combattono gli
antigeni per mezzo di
molecole speciali.
Linfociti T
Attaccano direttamente
le cellule dei
microrganismi.
I linfociti B, dopo la loro nascita nel midollo osseo,
passano direttamente nel sangue. All’inizio sono
grandi quanto circa un globulo rosso, ma quando
diventano operanti aumentano di volume,
sviluppando
un
abbondante
reticolo
endoplasmatico.
Tale reticolo elabora proteine specializzate nella
lotta contro l’antigene: gli anticorpi.
Rappresentazione di un anticorpo.
Queste molecole vanno subito a impiantarsi sulla membrana del linfocita stesso, dove
funzionano da recettori per un certo antigene.
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Linfociti B e anticorpi
SISTEMA IMMUNITARIO
Ogni linfocita B possiede sulla propria membrana circa
100.000 molecole di anticorpi.
Gli anticorpi sono proteine
particolari
appartenenti
al
gruppo delle globuline, perciò
vengono
anche
chiamati
immunoglobuline.
Un linfocita attacca dei batteri.
Ne esistono milioni di tipi diversi. Esse sono in grado di
attaccare e neutralizzare le molecole estranee (antigeni)
all’organismo.
Quando invece l’antigene è un virus o un batterio, gli anticorpi adatti lo “riconoscono” e lo
attaccano direttamente. A questo punto il microrganismo viene divorato (fagocitato) con tutta
facilità da cellule particolari, dette macrofagi.
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SISTEMA IMMUNITARIO
AIDS
Obiettivo Salute
La prima diagnosi di una nuova malattia,
l’AIDS, venne fatta negli Stati Uniti nel 1981, e
il primo caso in Italia fu riconosciuto nel 1982.
Pochi anni dopo risultò evidente che si trattava
di un’epidemia di tipo nuovo, che ormai aveva
investito tutto il mondo.
L’AIDS non è propriamente una malattia, ma
una sindrome, cioè un insieme di sintomi della
malattia.
Virus dell’HIV. Si noti la struttura molecolare
interna rivestita da un involucro.
Il termine AIDS significa “sindrome da immunodeficienza acquisita”, traduzione dall’inglese
Acquired Immuno Deficiency Syndrome.
Infatti è una malattia che provoca l’indebolimento dei meccanismi di difesa, e quindi
l’organismo è colpito da malattie quali la tubercolosi, la polmonite e la meningite, dovute a
varie specie di virus e batteri.
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AIDS
Obiettivo Salute
SISTEMA IMMUNITARIO
L’agente responsabile dell’AIDS è un virus
chiamato HIV (Human Immunodeficiency Virus),
che si inserisce nel nucleo delle cellule e da lì
replica se stesso.
L’organismo, una volta venuto in contatto con l’HIV,
crea degli anticorpi, che sono rintracciabili nel
sangue non prima di 3-6 mesi.
Un soggetto è sieropositivo quando presenta
questi anticorpi nel sangue.
Tali anticorpi, però, non sono in grado di difendere
l’organismo.
L’infezione può non presentare sintomi per lungo tempo, anche oltre 10 anni dal contagio;
quando poi crollano le ultime difese immunitarie, la malattia si presenta in tutta la sua gravità.
Accade così che prima o poi una malattia solitamente non mortale, come quelle descritte in
precedenza, colpisca l’ammalato portandolo progressivamente alla morte.
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AIDS
Obiettivo Salute
SISTEMA IMMUNITARIO
Contagio
Il virus HIV SI trasmette tramite il contatto
e lo scambio di liquidi corporei: sangue,
sperma, liquido vaginale.
L’infezione NON è invece trasmissibile per
mezzo di: saliva, lacrime, urina e sudore, o per
mezzo della puntura di mosche o zanzare.
Possibili veicoli di contagio sono: rasoi, forbici, strumenti per manicure e tatuaggi o per cure
dentarie, qualora siano sporchi di sangue infetto e non vengano sterilizzati.
Il virus muore con il calore oltre i 60 °C e viene distrutto da disinfettanti come la varechina
(ma non dall’alcool).
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AIDS
Obiettivo Salute
SISTEMA IMMUNITARIO
Soggetti a rischio
I soggetti che presentano maggiori rischi di contrarre il virus dell’HIV sono i tossicodipendenti
e le persone con elevato numero di partner sessuali; infatti la promiscuità sessuale
rappresenta un grave fattore di rischio: questo aumenta con l’aumentare dei partner.
In Italia
1. Oltre il 6% dei malati ha contratto il virus per motivo non identificato.
2. Il 66% sono tossicodipendenti.
3. Il 14% sono omosessuali.
4. Il 12% durante rapporti sessuali con persone sconosciute o prostitute.
5. Solo il 2% dei malati è stato contagiato attraverso trasfusioni di sangue.
Negli USA e nella maggior parte dei paesi industrializzati, esclusa l’Italia, l’AIDS colpisce
soprattutto omosessuali. In Africa e nei Caraibi si diffonde soprattutto per via eterosessuale.
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AIDS
Obiettivo Salute
SISTEMA IMMUNITARIO
Cura e Prevenzione
Non esistono né medicine né vaccini per curare questa malattia.
In questi ultimi anni, tuttavia, l’industria farmaceutica ha messo a punto una serie di farmaci
che, somministrati periodicamente, rallentano lo sviluppo del virus.
I medici consigliano di avere rapporti sessuali protetti e, per i tossicodipendenti, di usare
siringhe monouso, evitando così il diffondersi del virus.
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