Carattere ossessivo e disturbo ossessivo-compulsivo.

Carattere ossessivo
e
disturbo ossessivo
compulsivo.
Francesco Franza
Cosa sono le ossessioni?
Cosa sono le compulsioni?
Cosa sono le ossessioni?
a) Pensieri ricorrenti, fissi, parassiti di cui
l’individuo non riesce a liberarsi.
b) Manie, perversioni, paure che
inducono l’individuo ad arrecare danno
ad altri.
Cosa sono le compulsioni?
a) Pensieri errati che determinano
documento a terzi.
b) Comportamenti che l’individuo si sente
costretto a compiere contro la propria
volontà.
Definizioni
Ossessione
– Dal latino obsidere = assediare.
– E’ un pensiero fisso, ricorrente con le caratteristiche
di intrusività ed un pensiero parassita (che
l’individuo non riesce a liberarsene).
Compulsione
– Dal latino compellere = spingere; in epoca più tarda
da compulsare (obbligare, costringere a fare…).
– E’ un comportamento che l’individuo si sente
costretto a compiere contro la propria volontà (come
il pensiero coatto; compulsione e comportamento
coatto sono sinonimi).
Pensieri ossessivi e
comportamenti
compulsivi
Leonardo da Vinci. L’ultima cena
Pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi fanno
parte della vita quotidiana della maggior parte delle
persone. Molti hanno provato la sensazione di non
riuscire a liberare la mente da un ritornello musicale,
oppure sono tornati sui propri passi per controllare la
porta di casa nel dubbio di averla lasciata aperta.
Comportamenti o pensieri di questo tipo possono
raggiungere un’intensità e una frequenza tali da
generare un intenso disagio soggettivo e da interferire
con il normale funzionamento sociale e lavorativo. In
questi casi si parla di disturbo ossessivo compulsivo.
Pensiero ossessivo
Qualunque contenuto di coscienza che assume
le caratteristiche dell’iteratività, della persistenza
e della invasività può essere definito e
inquadrato come ossessione.
Si manifesta contro la volontà del soggetto e
senza possibilità di controllo.
Il fallimento del controllo e dell’eliminazione è
generatore di ansia e di angosce.
Differenza tra pensiero ossessivo e
pensiero prevalente o dominante
Pensiero prevalente o dominante.
– E’ il pensiero degli innamorati, in cui il
pensiero è iterativo, persistente ma non
è rifiutato dal soggetto in quanto non è
considerato né estraneo, né alieno, né
L. da Vinci Ginevra de' Benci;
incomprensibile.
Pensiero ossessivo.
– Il pensiero è iterativo, persistente,
fastidioso, inutile e dannoso in quanto
interferisce in modo evidente con la
normale attività di pensiero e di
comportamento
National Gallery of Art,
Washington
Idee ossessive ed idee prevalenti
Idee ossessive
Idee prevalenti
Intrusività
Estraneità
Quasi sempre presente.
Il contenuto del pensiero è
percepito come etraneo non
voluto
Quasi sempre assente.
Il contenuto è percepito come
logico, comprensibile.
Persistenza
Invasività
Iteratività
Sempre presente con vari livelli
di interferenza con la normale
vita psichica e con le normali
attività
Presente, anche se con caratteri
di minore invasività rispetto alle
ossessioni
Resistenza
Psichismo di difesa
Sempre presente: vi è una
costante lotta contro l’invasività
è l’incoercibilità del vissuto
ossessivo
Quasi sempre assente.
Il vissuto viene in genere
accettato e quasi “favorito” dal
soggetto.
Coscienza di malattia
Sempre presente.
Quasi sempre assente
Compulsioni e rituali
Quasi sempre presenti
Quasi sempre assenti. Hanno
un carattere atipico.
“Spettatore passivo”
Nell’ossessione il soggetto si trova ad
essere in un primo tempo spettatore
passivo di qualcosa che sta
avvenendo dentro di lui,
indipendentemente dalla sua volontà,
dalla sua scelta e dalla sua libertà
L. da Vinci St John in the Wilderness
Musée du Louvre, Paris
Ciò comporta la messa in atto di tentativi e di
meccanismi di controllo nei confronti di un
evento mentale non voluto, non
programmato, non previsto ma nel tempo
stesso non indotto dall’esterno ma generato
dallo stesso apparato psichico che assiste al
verificarsi dell’evento.
Il passaggio all’azione
L’individuo mette in atto un insieme di
accorgimenti e strategie di controllo nei confronti
dell’ossessione (psichismo di difesa).
Questo meccanismo è la premessa per la
messa in atto di comportamenti di tipo
“compulsivo”.
L’ attività mentale e comportamentale di tipo
volontario va ad assumere, col tempo, un
carattere anch’esso ripetitivo e persistente
analogo a quello dell’ossessione primaria che la
ha indotta.
Pensiero
magico
Leonardo da Vinci, Annunciazione,
Galleria degli Uffizi Firenze
Il soggetto può mettere in atto comportamenti
compulsivi che vengono associati all’impulso ossessivo
appena esso si presenta in modo da agire su di esso
con meccanismi di tipo “magico”.
Analogia con la superstizione: attivazione di un
particolare “rituale” stereotipato e precodificato che la
funzione di prevenire i danni potenziali di un’influenza
esterna tanto malevola quanto incomprensibile.
Falsa illusione
La temporanea riduzione
dell’ansia e dell’intensità
dell’ossessione ottenuta con i
comportamenti compulsivi agisce
come un rinforzo negativo nei
confronti di quest’ultimi,
facilitando la loro messa in atto in
modo stereotipato.
La loro efficacia, solo parziale, è
alla base della ripetitività e
dell’aumento progressivo della
gravità.
Ossessioni
Preoccupazioni
continue su:
Sporcizia
Germi
Contaminazioni
Infezioni
Prodotti chimici
Pensieri ricorrenti di fare
qualcosa di sbagliato
Incendiare la casa
Allagare la casa
Fallimento dell’azienda
Fare del male a qualcuno
Uccidere qualcuno
Avvelenare il cibo
Diffondere malattie
Investire un pedone
Comportamento socialmente
inaccettabile
Bestemmiare
Fare advance sessuali
Pensieri blasfemi su religiosi
Suoni intrusivi di immagini,
suoni, parole, immagini
Compulsioni
Sono comportamenti coercitivi che spingono l’individuo a
fare qualcosa per ridurre l’ansia generata dalle ossessioni.
Controllare ripetutamente:
se la luce e i rubinetti siano chiusi;
se le porte siano chiuse bene;
se i numeri siano corretti
Conteggio:
contare un certo numero;
contare oggetti;
compiere ripetutamente un comportamento prima di
muoversi
Compulsioni
Raccogliere / Accumulare
Raccogliere lettere o oggetti fino a riempire la casa
Incapacità di gettare qualsiasi cosa
Raccogliere immondizia dalle strade e portarla a casa
Pulire / Lavare
Lavarsi continuamente le mani
Bagnarsi e pulirsi ripetutamente
Disinfettare ripetutamente oggetti
Sistemare / Organizzare
Sistemare gli oggetti in simmetria perfetta secondo un ordine
preciso
(per esempio, lattine o libri su mensole, articoli sulla scrivania)
Frequenza dei sintomi ossessivi e compulsivi
L. Da Vinci. Madonna con bambino
con fiore; Hermitage,
St. Petersburg
“Personalità
ossessiva”
Insieme di tratti e caratteristiche di
tipo cognitivo, emozionale e
comportamentale identificabili in
tarda adolescenza o dalla prima
giovinezza e che tendono a
rimanere relativamente stabili nel
corso della vita.
L. da Vinci. Balestra. Biblioteca Ambrosiana,
Milano
Questo insieme di caratteristiche rappresenta al tempo stesso uno
stile di gestione degli eventi esistenziali e un “terreno” sul quale
possono inserirsi con maggiore o minore facilità alcuni disturbi
psichiatrici (“personalità premorbosa”)
Caso di Meredith
La gravidanza era per me un periodo di gioiosa attesa.
Portai con mio marito il nostro bambino nella nostra
bella, perfetta casa.
Mi presi cura del bambino; lo lavavo lo alimentavo, lo
confortavo quando non dormiva e divenni una dolce,
brava, competente madre.
Poi iniziarono i pensieri ossessivi.
Temevo di danneggiare il bambino; cercavo di pensar ad
altre cose ma il pensiero doloroso persisteva.
Ero terrorizzata dall’idea di usare i coltelli di cucina o le
sue forbici di cucito.
Sapevo di non voler far male al suo bambino.
Perché avevo questi pensieri dolorosi, indesiderati?
Aspetti della personalità ossessiva
Tratti e comportamenti:
– Perfezionismo
– Scrupolo per la precisione
– Accentuata tendenza all’ordine
Glenn Gould
– Cura eccessiva dei dettagli
– Indecisione e incapacità di assegnare priorità
– Dubbio decisionale
– Eccesso di scrupolo
– Rigidità o inflessibilità etica e/o religiosa.
Bach Variation 18-Canine
alla sesta a 1 Clav
Conseguenze…
Profonda insicurezza
Mancanza di fiducia in se stessi
Senso di imperfezione e di inadeguatezza
Sensazione di imperfezione
Necessità continua di correzioni
Continua ricerca di ordine, di simmetria, di
regolarità, di pulizia
“tutto deve essere in ordine e secondo le regole”
Il fattore essenziale della
personalità ossessivocompulsiva è la
preoccupazione per l’ordine,
il perfezionismo, il controllo
mentale e interpersonale a
discapito della flessibilità,
apertura ed efficienza.
Il letteratura è stato spesso
confuso con il disturbo con
l’OCD ma da cui è una
malattia distinta e separata
Evoluzione diagnostica del
Disturbo Ossessivo-Complusivo di
Personalità
All’inizio del XX secolo, Freud ha elaborato la sua
osservazione secondo cui le persone con disturbo
ossessivo-compulsivo di personalità erano caratterizzate
da tre “peculiarità”: ordine (pulizia e coscienziosità),
parsimonia e ostinazione (Freud 1908/1924)
Ernest Jones nel 1918 ha descritto questi individui come
interessati alla pulizia, al denaro e al tempo (Jones
1918/1938)
Successiva letteratura psicoanalitica: disturbo come
“carattere anale” (Milton 1981)
Prime descrizione del DSM hanno rispecchiato queste
prime osservazioni (Pfohl e Blum, 1991)
Nella psichiatria europea, è stato definito come
disturbo anancastico di personalità (dal greco
‘ανάγχη: necessità, obbligo) (Kretschmer e
Schneider, ’20) e ancora usato nel ICD10.
Concetto di disturbi dello spettro ossessivo –
compulsivo (DSOC)
The obsessive-compulsive
spectrum disorder
Comprende un gruppo di disturbi
intercorrelati con importanti implicazioni
diagnostiche, etiologiche e terapeutiche.
Questo gruppo di una unica entità
diagnostica può colpire circa il 10% della
popolazione americana ed è caratterizzato
da pensieri ossessivi intrusivi e
comportamenti ripetitivi.
Obsessive-compulsive spectrum disorder
Esagerata preoccupazione
per l’aspetto fisico
o sensazioni corporee:
Disturbo dismorfofobico
Disturbi del comportamento alimentare
Ipocondria
Disturbo da depersonalizzazione
Disturbi Neurologici
Disturbo del controllo
degli impulsi
Disturbi degli impulsi sessuali
Tricotillomania
Disturbi degli impulsi sessuali
Cleptomania
Gioco d’azzardo patologico
Comportamento aggressivo
OCD
Sindrome di Tourette
Corea di Sydenham
Sindrome di Asperger
Autismo
The obsessive-compulsive
spectrum disorder
Aspetto dimensionale compulsivo-impulsivo
(Da Hollander e Wong; 1995)
Compulsivo
DOC
DDF
AN
Impulsivo
DEP
IPC
ST
Trico
GAP
Binge-eating
CSex
BPD
DPAS
CAB
Klep
Compulsive
PERICOLO
ESAGERATO
buying
PERICOLO
SOTTOSTIMATO
Tentativo di alleviare
l’ansia o
il senso di spiacevolezza
Desiderio di ottenere
piacere, attivazione e
soddisfazione
Compulsività
Impulsività
L. Da Vinci. La vergine delle rocce, London
Disturbo Esplosivo
Intermittente
A. Numerosi episodi isolati di incapacità di
resistere agli impulsi aggressivi, che causano
gravi atti aggressivi o distruzione della
proprietà.
B. Il grado di aggressività espressa durante gli
episodi è del tutto sproporzionale rispetto a
qualsiasi fattore psicosociale stressante
precipitante.
C. Gli episodi aggressivi non sono meglio
attribuibili ad un altro disturbo mentale.
Cleptomania
A. Ricorrente incapacità di resistere agli impulsi di
B.
C.
D.
E.
rubare oggetti di cui non c’è bisogno per l’uso
personale o per il valore economico.
Sensazione crescente di tensione
immediatamente prima di commettere il furto.
Piacere, gratificazione o sollievo al momento in
cui il furto viene commesso.
Il furto non viene compiuto per esprimere
rabbia o vendetta né in risposta ad un delirio o
un’allucinazione.
Il furto non è meglio attribuibile ad un Disturbo
della Condotta, un Episodio Maniacale.
Piromania
A. Appiccamento di incendi deliberato e
B.
C.
D.
E.
intenzionale in più di una occasione.
Tensione o eccitazione emotiva prima dell’atto.
Il soggetto è affascinato, interessato, incuriosito
o attratto dal fuoco e dai suoi contesti situazionali
(attrezzature, usi, congegni).
Piacere, gratificazione o sollievo quando viene
appiccato l’incendio, o quando si assiste o si
partecipa ai momenti successivi.
Non è un atto per un vantaggio economico,
come espressione di una idee socio-politica, per
occultare un’azione criminosa.
Gioco d’Azzardo Patologio
A.
Persistente e ricorrente comportamento di gioco d’azzardo maladattativo, come
indicato da cinque (o più) dei seguenti punti:
1) è eccessivamente assorbito dal g.d.a.
2) ha bisogno di giocare d.a. con quantità crescenti di denaro per raggiungere
l’eccitazione desiderata.
3) ha ripetutamente tentato senza successo di controllare, ridurre o interrompere il
gioco d’azzardo.
4) è irrequieto o irritabile quando tenta senza successo di controllare, ridurre o
interrompere il g.d.a
5) gioca d.a. per sfuggire problemi o per alleviare un umore disforico.
6) dopo aver perso al gioco, spesso torna un altro giorno per giocare ancora.
7) mente ai membri della famiglia, al terapeutica, al medico
8) ha commesso azioni illegali per finanziare il g.d.a.
9) ha messo a repentaglio o perso una relazione significativa, il lavoro, oppure
opportunità scolastiche o di carriera per il g.d.a.
10) fa affidamento su altri per reperire una situazione finanziaria disperata.
B.
Il comportamento di gioco d’azzardo non è meglio attribuibile all’Episodio
Maniacale
Tricotillomania
A.
B.
C.
D.
E.
Ricorrente strappamento dei propri capelli che causa
una notevole perdita di capelli.
Un senso crescente di tensione immediatamente
prima di strapparsi i capelli o quando si tenta di
resistere al comportamento.
Piacere, gratificazione o sollievo durante lo
strappamento dei capelli
L’anomalia non è meglio attribuibile ad altro disturbo
mentale (ad es.condizione dermatologica)
L’anomalia causa disagio clinicamente significativo o
compromissione dell’area sociale, lavorativa o di altre
aree importanti del funzionamento.
DSOC: caratteristiche
terapeutiche e neurobiologiche
Mostrano una risposta preferenziale agli
SSRI e alla terapia comportamentale.
Disturbi compulsivi:
– Aumentata attività del lobo frontale ed
aumentata sensitività di specifici sottosistemi
recettoriali serotoninerici
Disturbi impulsivi:
– Diminuita attività del lobo frontale e diminuita
funzionalità serotoninergica presinaptica.
Aree cerebrali e DOC
Corteccia orbito-frontale
Gangli della base
Strutture limbiche
Studi con PET: presenza di iperfrontalità e
aumentato metabolismo del nucleo
caudato. Il trattamento con SSRI riduce
l’ipermetabolismo del nucleo caudato
Quando questi tratti di personalità
appaiono particolarmente accentuati al
punto da interferire in modo sensibile con
la normale attività relazionale e da essere
causa si sofferenza soggettiva si parla di
“personalità psicopatica” o di disturbo di
personalità.
Disturbo Ossessivo-Complusivo
di Personalità
Un quadro pervasivo di preoccupazione
per l’ordine, perfezionismo e controllo
mentale e interpersonale, a spese della
flessibilità, apertura ed efficienza, che
compare entro la prima età adulta ed è
presente in una varietà di contesti, come
indicato da quattro (o più) dei seguenti
elementi:
Disturbo Ossessivo-Complusivo di
Personalità
1) attenzione per i
dettagli, le regole, le
liste, l’ordine o gli
schemi, al punto che
va perduto lo scopo
principale dell’attività.
Disturbo Ossessivo-Complusivo di
Personalità
2) mostra un perfezionismo che
interferisce con il completamento dei
compiti (per es., è incapace di completare
un progetto perché non risultano
soddisfatti i suoi standard oltremodo rigidi)
Sono John e …..
Caso di John
Durante il mio ultimo anno all'università sono diventato
consapevole che stavo spendendo sempre più tempo per
preparare gli studi, lavoravo sodo e mi sono laureato con il
massimo dei voti in economia.
Ho accettato un lavoro in una prestigiosa azienda
economica e ho iniziato iniziai a lavorare con alte
aspettative per il mio futuro.
Dopo alcune settimane, l’azienda ha iniziato ad avere delle
perplessità e delle lamentele sul mio di conto
Lavoravo ripetutamente sullo stesso programma,
controllando e riverificando, impiegando un tempo di una
settimana o più invece di due o tre ore.
Sapevo che stavo impiegando troppo tempo per fare quel
tipo di lavoro ma ero costretto a continuare a controllare e
continuare in quel modo.
Quando il mio periodo di prova è finito, l’azienda mi ha
licenziato.
Disturbo Ossessivo-Complusivo di
Personalità
3) eccessiva dedizione al lavoro, allo
studio e alla produttività, fino all’esclusione
delle attività di svago e delle amicizie.
Mi chiamo Isabel e …
Storia di Isabel
Mi consideravano una ragazza intelligente ma sono stata
respinta al primo anno di studi biologici perché arrivavo in
ritardo in classe o facevo frequenti assenze.
Mi svegliavo alle cinque del mattino per cercare di
arrivare in orario a scuola.
Nelle tre ore successive facevo un lunga doccia e mi
cambiavo ripetutamente d’abito finché non mi “sentiva a
mio agio”.
Infine, preparavo e ripreparavo i libri scolastici, aprivo la
porta e chiudevo ripetutamente la porta per controllare se
era effettivamente chiusa e iniziavo a camminare verso la
scuola. Facevo una pausa precisa ogni passo effettuato.
Anche se era consapevole dell’inappropriatezza dei miei
pensieri e comportamenti ero costretta ad effettuarli. Una
volta che avevo fatto questi rituali giungevo arrabbiata a
scuola quando le prime due ore erano già finite.
Disturbo Ossessivo-Complusivo
di Personalità
4) esageratamente
coscienzioso,
scrupoloso,
inflessibile in tema di
moralità, etica o valori
(non giustificato
dall’esperienza
culturale o religiosa)
Disturbo Ossessivo-Complusivo di
Personalità
5) è incapace di gettare via oggetti
consumati o di nessun valore, anche
quando non hanno alcun significato
affettivo.
Disturbo Ossessivo-Complusivo di
Personalità
È riluttante a delegare
compiti o a lavorare con
altri, a meno che non si
sottomettano
esattamente al suo modo
di fare le cose.
Disturbo Ossessivo-Complusivo di
Personalità
Adotta una modalità di
spesa improntata
all’avarizia, sia per sé
che per gli altri; il
denaro è visto come
qualcosa di accumulare
in vista di catastrofi
future.
Manifesta rigidità e testardaggine
DOC
A. Ossessioni o compulsioni
B. In qualche momento nel corso del disturbo la
persona ha riconosciuto che le o. o le c. sono
eccessive o irragionevoli.
C. Le o. e c. causano disagio marcato, fanno
consumare tempo (più di 1 ora al giorno) o
interferiscono significativamente con le normali
abitudini della persona, con il funzionamento
scolastico o lavorativo o con le attività o
relazioni sociali usuali.
D. Non è dovuto agli effetti di sostanze.
Miti e Realtà
Miti: l’OCD è un problema raro. Non è quasi mai visto dai nmedici
e dagli psichiatri.
Fatti: L’OCD è molto frequente. Le persone con OCD spesso
hanno vergogna di chiedere aiuto e soffrono della malattia per anni
senza ricevere un trattamento.
Miti: LìOCD è causa dallo stress o dalle preoccupazioni. L’OCD si
osserva solo nelle persone che non sono capaci di risolvere un
conflitto psicologico
Fatti: L’OCD non è causato dallo stress, dallew preoccupazioni o
da conflitti psicologici. L’OCD si può manifestare in tutte le persone.
Miti: L’OCD è un malattia che può essere trattata semplicemente
da soli con “la buona volontà”.
Fatti: L’OCD può essere tratta con faramci e con specifiche
tecniche psicoterapeutiche
Evidenze consolidate
Aspetti comuni (fenomenologici, clinici, neurobiologici,
familiari, terapeutici) tra DOC e DSOC.
Differenti riposte dei disturbi impulsivi e compulsivi al
trattamento con SSRI, indicando la presenza di mecanismi
biologici diversi.
I disturbi compulsivi sono caratterizzati da iperfrontalità e
aumentata attività serotoninergica presinaptica.
I disturbi impulsivi sono caratterizzati sono contrassegnati
dall’ipofrontalità e una ridotta sensitività serotoninergica
presinaptica.
I disturbi compulsivi hanno un lungo periodo di latenza
prima della risposta agli SSRI.
I disturbi impulsivi rispondono più rapidamente a agli SSRI
ma il trattamento continuativo spesso non ha successo nel
lungo termine.
Evidenze incomplete
Incerta la possibilità di avere una remissione
completa dei sintomi così come la gestione a
lungo termine.
I risultati da studi di neuroimaging sono ancora
parziali e talvolta contraddittori e non è ancora
chiaro se le anomalie funzionali osservate in
questi studi siano specifiche della fisiopatologia
del DOC o se riflettano la resistenza ansiosa dei
pazienti OC ai loro sintomi.
Sono necessarie ulteriori ricerche su altri sistemi
neuotrasmettitoriali.
N. Poussin. Et in Arcadia Ego, Louvre, Paris