CHE COS’È UN ATTEGGIAMENTO
Tendenza psicologica che viene espressa valutando
una particolare entità con un qualche grado di
favore o sfavore (Eagly e Chaiken, 1993)
Atteggiamento come uno stato interno alla persona, che ha
una certa durata, ma non necessariamente è uno stato molto
prolungato o addirittura una tendenza permanente.
ATTEGGIAMENTI: valutazioni che gli individui
danno di se stessi, degli altri, di eventi, di questioni e di
beni materiali. Tali valutazioni sono sempre
accompagnate da un certo grado di favore/sfavore
•hanno carattere di valutazione
•sono rivolti a precisi referenti sociali
•sono dei regolatori della condotta sociale
IN GENERALE: Perché una persona possa avere
un atteggiamento nei confronti di un determinato
oggetto è necessario che entri in contatto
direttamente o indirettamente con tale oggetto ed
esprima una valutazione (cognitiva e/o affettiva e/o
comportamentale) nei suoi confronti che può essere
nascosta o manifesta, implicita o esplicita,
automatica o intenzionale (Eagly, Chaiken 1993)
MODELLO TRIPARTITO
Reazioni
emotive
suscitate
dall’oggetto
Rosemberg & Hovland (1960)
COGNIZIONE
AFFETTO
COMPORTAMENTO
Informazioni
e credenze
possedute
sull’oggetto
Azioni di
avvicinamento/
evitamento rispetto
all’oggetto
ATTEGGIAMENTO
VERSO UN
OGGETTO
SOCIAL COGNITION
(Fazio, 1986)
ATTEGGIAMENTO COME
STRUTTURA COGNITIVA
disponibilità
memoria
RAPPRESENTAZIONE
DELL’OGGETTO
accessibilità
organizza e favorisce la
codifica e l’interpretazione
delle informazioni in entrata
VALUTAZIONE
DELL’OGGETTO
PREGIUDIZIO
Particolare tipo di atteggiamento.
Tendenza psicologica che viene
espressa valutando, solitamente in
modo negativo, persone, gruppi o
altri soggetti sociali salienti,
percepiti come significativamente
diversi da noi o dal nostro gruppo.
- sembrano avere caratteristiche di universalità
- non sempre si traducono in comportamento
DISCRIMINAZIONE: effettivo comportamento diretto ad altre
persone sulla base della loro appartenenza ad una categoria.
PREGIUDIZIO
Dimensione
cognitiva
Dimensione
valutativa
Riconoscimento
delle diverse
categorie sociali
ed etniche che
costituiscono
una società
Attribuzione di
diverso valore
a tali categorie
che dà luogo ad
una sorta di scala
gerarchica
Dimensione
comportamentale
Ispira criteri di
azione differenziati
verso i gruppi (e gli
individui) a seconda
del valore ad essi
attribuito
PREGIUDIZIO
=
STEREOTIPO
?
Pregiudizi: atteggiamenti ancorati ad un sistema di
valore espresso attraverso certi stereotipi sociali in
relazione a pratiche messe in atto nei confronti dei
gruppi in questione
DISTINZIONE CONCETTUALE FRA
STEREOTIPO E PREGIUDIZIO:
stereotipo sociale = immagine semplificata di una categoria
di persone o un evento, condivisa nei tratti essenziali da
molte persone; si accompagna in genere al pregiudizio
pregiudizio = giudizio o opinione a priori, in genere con
connotazione negativa, verso persone, gruppi o altri oggetti
sociali salienti
Stereotipo cognitivo
Serie di generalizzazioni
diventate patrimonio degli
individui: essi sono in gran
parte derivati (o costituiscono
uno dei casi) del processo
cognitivo generale della
categorizzazione … (Tajfel,
1981).
Stereotipo sociale
Immagine mentale
semplificata al massimo,
riguardante, solitamente, una
categoria di persone,
un’istituzione o un evento,
che viene condivisa nei suoi
tratti essenziali da grandi
masse di persone. Gli
stereotipi si accompagnano
comunemente, ma non
necessariamente, al
pregiudizio (Stallybrass,
1977).
GLI
STEREOTIPI
Sistemi concettuali che ci permettono di
semplificare le nostre rappresentazioni
soprattutto quando esse hanno a che fare con
l’ambigua, sfuggente e cangiante realtà delle
categorie sociali
Lippman (1922): stereotipi  immagini nelle nostre teste
Allport (1954): stereotipi  credenza esagerata associata con una
categoria
Due conseguenze fondamentali:
Semplificano i fatti:
Si propongono di
rappresentare i gruppi, non
gli individui
Portano a interpretazioni
errate degli individui anche
quando esiste un contatto
diretto con questi.
STEREOTIPI
Rappresentazioni mentali, strutture cognitive
che contengono la nostra conoscenza, le nostre
credenze e aspettative circa un gruppo sociale
(Kunda, 2000)
Stereotipo sociale: percezione soggettiva di una
correlazione tra determinati attributi e l’appartenenza ad
un gruppo.
Le ricerche hanno dimostrato che tali correlazioni
ipotetiche o stereotipiche influenzano l’elaborazione
dell’informazione in tutti gli stadi dell’elaborazione
(recupero, codifica, organizzazione in memoria).
Uno stereotipo può influenzare anche l’attenzione e la
percezione di un soggetto
Quando un’aspettativa stereotipica prevale sull’effettiva
correlazione esistente fra una serie di osservazioni
stimolo, si parla di una correlazione illusoria.
Gli stereotipi sociali (e i pregiudizi) creati e diffusi in
condizioni che richiedono:
•La spiegazione di eventi sociali complessi, e di solito
dolorosi, che si verificano su larga scala
•La giustificazione di azioni, progettate o commesse,
contro certi outgroups
•La differenziazione positiva dell’ingroup nei
confronti di outgroups in condizioni di difficoltà del
primo
Tutti i processi intergruppi possono dar luogo a stereotipi sociali
KURT LEWIN
Trasporta i principi della Gestalt nello studio dei processi
interpersonali e motivazionali
Sostiene studio dei fatti sociali attraverso un’ottica dinamica che
analizzi le situazioni a livello dell’interdipendenza dei fattori che
vi agiscono (opposizione al meccanicismo)
Necessità di analizzare in modo approfondito i fenomeni sociali
vs. modello comportamentista di causalità lineare che cerca “leggi”
stabilite su regolarità statistiche
IL GRUPPO È…
•Vero ambiente sociale con il quale l’individuo entra in
contatto in molti momenti della sua esistenza
•Un fenomeno, non una somma dei fenomeni rappresentati
dall’agire e dal pensare dei suoi membri
•Un’unità la cui essenza è costituita dall’interdipendenza tra i
suoi membri
•Un’unità che può essere assunta dalla psicologia sociale come
oggetto di studio
•Una totalità dinamica: un cambiamento di stato di una sua
parte o frazione qualsiasi interessa lo stato di tutte le altre
TEMI CLASSICI DELLA DINAMICA DI
GRUPPO
•Sistema di status
• I ruoli
• Le norme di gruppo
• Le reti di comunicazione
• Il potere nel gruppo
• La leadership
RIASSUMENDO
Attenzione all’aspetto dinamico e di interdipendenza tra gli elementi
che compongono il campo
Ottica fenomenologica: primato della realtà soggettiva su quella
fisico-oggettiva come prospettiva irrinunciabile dell’indagine psicologica
Attenzione al cambiamento come momento in cui è possibile studiare
l’azione delle forze che intervengono per favorire o contrastare il
cambiamento stesso
Gruppo come:
1) specifico fenomeno psicosociale definito come una totalità dinamica
caratterizzata dall’interdipendenza dei suoi membri
2) luogo privilegiato dell’analisi
RELAZIONI INTERGRUPPI
Caratteristiche del comportamento integruppi:
Tajfel (1981): si può immaginare che comportamento interpersonale
e comportamento intergruppi siano posti su un continuum teorico
Comportamento interpersonale: principalmente basato sulle
caratteristiche individuali degli attori in interazione
Comportamento intergruppi: principalmente basato sulle
appartenenze a gruppi o categorie sociali degli attori in interazione
Percezione di una situazione sociale come rilevante per
l’appartenenza di gruppo dipende da:
• consapevolezza di tale appartenenza
• ampiezza delle valutazioni positive e negative ad essa associate
• estensione dell’investimento emozionale ad essa associato
SHERIF (I)
Fenomeni intergruppi non possono essere spiegati invocando
esclusivamente problemi di personalità o frustrazioni individuali
Necessario considerare le proprietà dei gruppi e le conseguenze
dell’appartenenza di gruppo sugli individui
Ricerche nei campi estivi:
Partecipanti: adolescenti americani, non consapevoli di
partecipare ad una ricerca, che trascorrevano due settimane in un
campo estivo diretto da Sherif e collaboratori
Procedura: introduzione di diverse fasi, nel corso delle quali i
ricercatori concentravano l’attenzione su aspetti diversi del gruppo e
del comportamento intergruppi
SHERIF (II)
Conclusioni:
conflitto di interessi, anche rappresentato da giochi
competitivi, è all’origine del conflitto intergruppi
scopi competitivi conducono dunque a conflitto intergruppi
scopi sovraordinati conducono a cooperazione fra gruppi
Ma: davvero necessario presenza di un interesse materiale concreto
per originare una tensione intergruppi?