valvulopatie - Pasquale CLARIZIO

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VALVULOPATIE
Malattie causate dall’estensione al
tessuto valvolare di processi infettivi od
infiammatori sistemici.
VALVULOPATIE II
Una valvulopatia può esitare in stenosi od insufficienza della
valvola interessata, e causa effetti diretti sulle cavità
cardiache contigue alla valvola interessata ed effetti
secondari su alcuni organi bersaglio (circolo polmonare,
fegato, reni, encefalo).
VALVULOPATIE III
La stenosi valvolare produce una riduzione dell’ostio valvolare
(orifizio utile attraverso il quale il sangue passa da una
cavità posta a monte ad una cavità posta a valle della
valvola interessata).
La stenosi valvolare è sempre l’effetto di un processo cronico.
L’insufficienza valvolare causa una incompleta chiusura della
valvola interessata.
L’insufficienza
valvolare è solitamente l’effetto di un
processo cronico, ma può instaurarsi anche acutamente.
VALVULOPATIE IV
Una stenosi valvolare produce un sovraccarico di pressione
nella cavità posta a monte della valvola interessata.
Il fondamentale adattamento del cuore ad una stenosi
valvolare consiste in una ipertrofia concentrica nella cavità
posta a monte della valvola interessata.
Una insufficienza valvolare produce un sovraccarico di volume
nella cavità posta a monte della valvola interessata.
I fondamentali adattamenti del cuore ad una insufficienza
valvolare consistono in dilatazione ed ipertrofia eccentrica
della cavità posta a monte della valvola interessata.
CONCETTO DI LAVORO CARDIACO INTERNO
T= p x r
h
Il lavoro cardiaco interno è molto maggiore nelle insufficienze
valvolari e causa uno scompenso cardiaco più precoce ed a più
rapida evoluzione.
CONCETTO DI DISFUNZIONE DIASTOLICA
Nelle stenosi valvolari con sovraccarico di pressione del ventricolo
l’ipertrofia concentrica conseguente causa una riduzione della
compliance ed un rallentato riempimento ventricolare.
Fondamentale pertanto l’apporto della contrazione atriale per
consentire un adeguato riempimento ventricolare.
L’instaurarsi di una fibrillazione atriale può quindi causare una critica
riduzione del riempimento e della gittata sistolica.
STENOSI MITRALICA

Riduzione dell’ostio mitralico, normalmente di area pari a
4-6 cmq.
-
Stenosi mitralica lieve =
-
Stenosi mitralica moderata =
ostio > 1,5 cmq., gradiente
transvalvolare =/< 5 mm Hg, pressione polmonare<30 mm Hg.
ostio compreso fra 1/1,5 cmq.,
gradiente compreso fra 5 e 10 mm Hg, pressione polmonare
compresa fra 30 e 50 mm Hg.
- Stenosi severa =
ostio < 1 cmq., gradiente> 10 mm Hg,
pressione polmonare > 50 mm Hg.
STENOSI MITRALICA
FISIOPATOLOGIA - I
Effetti a valle della stenosi valvolare:

Ridotto riempimento del ventricolo sx.
Ridotta gittata sistolica
Possibile riduzione della gittata cardiaca
(facile affaticabilità, astenia)
STENOSI MITRALICA
FISIOPATOLOGIA - II
Effetti a monte della stenosi:
 Ridotto svuotamento dell’atrio sx
Dilatazione ed ipertrofia dell’atrio sx
Ipertensione atriale sx
-
Fibrillazione atriale
Riduzione riempimento ventricolare
Trombosi (auricola sx!!) embolie
Ipertensione venosa pol.
(edema polmonare)
Ipertensione arter. polm.
Ipertrofia-dilatazione v.Dx.
Insufficienza tricuspidalica
Ipertensione atriale dx
STENOSI MITRALICA
DIAGNOSTICA

Ecocardiografia bidimensionale:
Area dell’ostio valvolare
- Gradiente transvalvolare diastolico
- Misurazione pressione polmonare
- Studio della morfologia valvolare (interventi conservativi)
- Studio delle altre valvole
-

Cateterismo cardiaco e Coronarografia:
-
Associata coronaropatia (nota o sospetta)
Di principio, in pz.>50 anni o in presenza di fattori di rischio
-
STENOSI MITRALICA
INDICAZIONI CHIRURGICHE
L’intervento – possibilmente conservativo – è indicato
nei pazienti sintomatici (III-IV Classe NYHA) con stenosi
severa o moderata.
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