Diapositiva 1 - ISIS "Majorana – Fascitelli"

Alunna: D’Ippolito Annalisa
Classe: IV A
Scuola: L. Scientifico E. Majorana
Anno scolastico: 2016-2017
Sfruttiamo tutti i nostri sensi quando assaggiamo un
piatto?
Quale senso sfruttiamo principalmente?
Preferiamo un cibo ad un altro solamente per il
suo sapore o anche per il suo odore e per il
modo in cui ci appare?
“Anche l’occhio vuole la sua parte!”
È proprio su questo che si basa la politica dei ristoranti più lussuosi.
Nel momento in cui troviamo davanti a noi un piatto, il primo senso a cui
ricorriamo è la vista.
Ci colpirà maggiormente una pietanza ben elaborata, in cui il cibo è disposto in
un certo modo, magari anche in un piatto particolare.
I bambini sfruttano un meccanismo simile, più i cibi sono colorati e sgargianti,
più ne sono attratti; infatti molti bambini preferiscono pomodori e carote a
spinaci ed insalata, pasta al sugo alla pasta in brodo.

Il senso che entra in azione subito dopo la
vista è l’olfatto.
 Siamo subito portati a sentire l’odore di un
cibo, meccanismo utilizzato soprattutto dai
bambini.
Siamo più attratti da un piatto profumato
come una carbonara o come una salsiccia
arrosto, che da un piatto di spinaci o di
barbabietola.
Solamente alla fine entrerà in gioco il gusto, si
assaporerà la pietanza e se ne apprezzerà il
sapore; scoprendo spesso che l’apparenza
inganna.
Uno degli esempi più semplici e comuni per dimostrare l’utilizzo
dei sensi è, secondo me, quello dell’arancia.
VISTA:
La prima cosa dell’arancia, che ci salta all’occhio, è la
sua buccia arancione e brillante, che invita a sbucciarla
immediatamente.
IL TATTO:
Attraverso le mani possiamo notare il dorso rugoso degli
spicchi e i suoi lati morbidi, con parti più dure in
prossimità dei semi.
IL GUSTO E L’OLFATTO:
Una volta sbucciata possiamo sentirne il profumo gradevole e
invitante; in questo modo non resta altro che mangiarla,
assaporandone la sua succosa dolcezza e deliziando il nostro
palato.