Il problema dei Medically Unexplained Symptoms ovvero sintomi clinici in cerca d’autore Pasquale Parise, 2014 L’espressione Medically Unexplained Symptoms (MUS) é stata sempre più utilizzata nella letteratura degli ultimi 20 anni per riferirsi ad un’ampia varietà di sintomi che non sono supportati da evidenze cliniche, che non hanno spiegazione ‘medica’ e quindi “non sono riferibili ad alcuna malattia conosciuta definita convenzionalmente” (Fink et al, 2005) La maggior parte di questi pazienti ricevono diversi trattamenti, approfondimenti diagnostici ripetuti, reiterati invii alla medicina specialistica con consumi di costi e risorse progressivamente crescenti (Mc Gorm et al, 2010). Tali pazienti si ritiene che rappresentino le richieste di consultazione nella medicina generale dal 30 al 64% dei casi (Jackson e Passamonti, 2005, Steinbrecher et al, 2011), e una media del 21% tra i pazienti della medicina specialistica (Reid et al, 2003) Lo UK Forum for Mental Health in Primary Care ha stimato che i costi nazionali annui dei MUS per la spesa sanitaria superano i 3,1 miliardi di sterline (su 18 miliardi della spesa totale), riferibili ad un incremento dei costi dal 30 al 50% nei pazienti ambulatoriali, e intorno al 30% rispetto alle ospedalizzazioni (Chitnis et al, 2011) I costi stimati per la gestione dei disturbi somatoformi in Europa nel 2010 sarebbero stati intorno ai 21 miliardi di Euro Gustavsson et al, 2011 I dati sui costi e sulla prevalenza non sono facili da ottenere e da interpretare in quanto non c’é ampio consenso su come i medically unexplained symptoms dovrebbero essere diagnosticati, categorizzati e definiti (Mc Farlane et al, 2008) “The term medically unexplained symptoms names a predicament, not a specific disorder” (Kirmayer LJ, 2004). Problemi di terminologia Diversi termini sono stati utilizzati per indicare la presenza di sintomi fisici che non possono essere spiegati da una patologia medica sottostante: isterico, conversione, somatizzazione: questi termini sono particolarmente problematici in quanto implicano il riferimento a problemi emozionali dei quali i pz non vogliono o non riescono ad avere coscienza, riferimenti spesso inaccettabili e a volte non corretti per molti pz. psicogeno, psicosomatico: estremamente aspecifici in quanto applicabili a gran parte della patologie organiche (dall’ulcera alle dermatiti, dall’influenza all’alopecia) funzionale: più accettato e neutro in termini di riferimenti psicologici ma assolutamente aspecifico anche questo Problemi di rapporto medico-paziente I MUS mettono alla prova la credibilità e la competenza professionale dei medici e la credibilità e la legittimità dei pazienti. Un processo diagnostico consiste nell’identificare dei sintomi e metterli in relazione tra loro, risalire a delle cause e giungere infine ad una diagnosi che sia esplicativa rispetto al problema presentato. Problemi di rapporto medico-paziente I pazienti con MUS mettono in discussione questo paradigma: i medici interpretano i loro sintomi fisici come di natura ‘psicologica’ (“è tutto nella sua testa..”), o comunque tendono ad disconoscerne la natura fisica o ‘reale’. Il rischio per il paziente è dunque quello di essere considerato “illegittimo” e “deviante”, e invece per il medico quello di essere ritenuto non abbastanza preparato per capire qual è il loro problema. Problemi di rapporto medico-paziente I MUS stressano il problema della negoziazione del ruolo di malato. Non basta essere sofferenti per vedersi riconosciuto il ruolo di malato. Nella pratica della medicina generale da una parte c’è la frustrazione del medico di fronte ad un paziente che non riesce a diagnosticare, e che gli evoca spesso sentimenti di impotenza; dall’altra ci sono le aspettative dei pazienti che richiedono una legittimazione, e quindi un aiuto, rispetto a dei livelli di sofferenza spesso invalidanti su molti aspetti della loro vita. “Essere diagnosticati da l’autorizzazione ad essere malato. Quello che prima era un disturbo, diventa ora una malattia” (Jutel, 2009) Problemi di rapporto medico-paziente Nel caso dei MUS medici e pazienti sembrano comportarsi da antagonisti che usano specifiche strategie per affermare la propria autorità, enfatizzando le reciproche contrastanti aree di competenza: la conoscenza della semeiotica medica da una parte, verso quella del proprio corpo dall’interno dall’altra (Marchant-Haycox e Salmon, 1997). Problemi di rapporto medico-paziente Allo stesso tempo le esperienze dei medici e dei pazienti sono spesso caratterizzate da sentimenti di risentimento e ostilità avvertiti da entrambe le parti. Ne sono un esempio le espressioni informali che spesso i medici di lingua inglese utilizzano per questi pazienti: ‘crocks’, “thick folder patients”, “frequent flyers”, “heartsink patients”. E dall’altra parte osserviamo le lamentele e le critiche, spesso rivendicative, che si ritrovano nei commenti dei pazienti (ad es. nei social forum) Fibromialgia non so se sapete cos'e' , neanch'io lo sapevo fino a quando mi e' ' stata diagnosticata : disturbo dei neurotrasmettitori una specie di reumatismo che colpisce i muscoli e le articolazioni... in pratica ,come mi ha spiegato l'ultimo reumatologo che mi ha visitato,e' una malattia autoimmune , le difese immunitarie combattono contro gli anticorpi.. da questo combattimento scaturisce il dolore... dolore che non mi lascia mai... vivo con il dolore in tutto il corpo... noi fibromialgici abbiamo 18 punti doloranti nel corpo ,i tenders point. testa collo braccia gambe inguine ecc... soffriamo di gonfiori alle mani al volto alle gammbe, camminare diventa sempre piu' difficile, il dolore non ci lascia mai neanche la notte...... Tutto e' cominciato 3 anni fa dopo un influenza sono cominciati i dolori poi un giorno ero in scooter con mio marito e ad un tratto un dolore forte alla gamba sinistra mi ha bloccato!!!!!!! non riuscivo piu' a scendere dallo scooter,al che vado dal medico... faccio le relative analisi e la diagnosi arriva subito Fibromialgia. ma cosa si puo' fare chiedo... niente mi risponde il medico, bisogna conviverci, si tratta di nervosismo... .... io sono del parere che quando i medici non sanno trattare una patologia dicono subito e' nervosismo ,ansia depressione .Da premettere che depressa non sono, come tutti ho i giorni si e giorni no , ansiona ? nervosa? nella normalita'....Da qui inizia il mio calvario da un medico all'altro non ancora finito .. all'inizio mi curano con antidepressivo che dicono agisce per il dolore, un mese di leggero sollievo e poi ritorno come prima, poi antinfiammatori vari che su di me non hanno alcun effetto, nel frattempo finisco 2 volte al pronto soccorso per dolore al petto.....(altro sintomo) ma neanche la voltaren ci puo'!!!!!!! adesso si' che mi sento depressa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!non c'e' cura?????e continuo la mia vita ... con i dolori esco, vado al lavoro quando posso o passo giornate a casa e a riposo.... Sono un tipo testardo e non mi arrendo, mi documento sempre, e finisco a palermo da un neurologo , dato che dicono che e' una questione di nervi, mi sapra' curare lui, spero ,e vado piena di speranze... e meno male...questo dottore ha suo padre che ha la fibromialgia e quindi mi capisce!!!Sa di cosa parlo! sa dei dolori, dei bruciori all'orecchio che ogni tanto mi tormentano, capisce bene perche' e' uno che li vive e quindi e' uno dei pochi medici che si interessa di questa patologia... e mi trascrive un farmaco per il dolore , solo per il dolore ,e che per avere la cura per fermare la malattia mi spedisce da un reumatologo che tratta la fibromialgia...( il 16 di questo mese ho l'appuntamento.)mi spiega che se non mi curo non camminero' piu' e che ho perso tempo...con la cura sto un po' meglio, dormo di piu' riesco a fare piu' cose .....sono stata con dolori allucinanti per tre anni grazie a medici ignoranti..dal mio medico di base neanche ci vado più, quando ha visto il farmaco che prendo ha solo saputo dire:speriamo le faccia effetto!!!!!!!! gli auguro un giorno di provare cosa significa ....vivere cosi'....e anche se so che non guariro' spero in una cura che mi faccia stare meglio!!!!!!!!!!!!!!! Mi spiace e mi spiace che tu abbia dovuto scontrarti col muro di gomma della sanità... non tutti i medici sono così superficiali e ne hai avuto la conferma, ma purtroppo in molti casi è un vergogna. Ti mando un abbraccio e se qualche volta ti va di parlare, sono quì Problemi di epistemologia Il problema dei MUS è legato ad una mancanza di spiegazioni causali attendibili, ad una carenza di modelli esplicativi diagnostici significativi e applicabili Problemi di epistemologia Nell’ambito della scienza uno dei primi modelli interpretativi dei sintomi somatici è stato quello psicodinamico che li interpretava come manifestazioni di conflitti emotivi inconsci, enfatizzando il ruolo di eventi traumatici infantili (Roelofs e Spinhoven, 2007) Il modello biomedico, che definisce i sintomi come unexplained (quindi in attesa di una spiegazione scientifica) rappresenta un’alternativa al modello psicodinamico Problemi di epistemologia Il termine unexplained si riferisce a meccanismi causali ancora non identificati (e quindi ad una conoscenza incompleta). Considerata l’indefinizione di tali meccanismi causali (pensiamo ai referti radiografici della colonna e alla variabilità della sintomatologia dolorosa nel mal di schiena) si è passati a considerare il carattere etiologico dei MUS come multifattoriale, includendo come elementi causali fattori biologici, psicologici e sociali. Problemi di epistemologia Entrambi i modelli, biomedico e biopsicosociale, rientrano in una epistemologia riduzionista, secondo la quale questi fenomeni possono essere spiegati da fenomeni di livello progressivamente più basso: i fenomeni sociali hanno cause psicologiche che a loro volta possono essere spiegate da cause biologiche e biochimiche, che a loro volta possono essere spiegate da cause fisiche. “Anche se il modello biopsicosociale enfatizza l’importanza della comprensione dell’esperienza del paziente, la base epistemologica rimane essenzialmente meccanicista” (Butler, 2004) Ma questa epistemologia meccanicista non riesce a risolvere la problematicità dei MUS, così come non riesce a cogliere la specificità dell’ esperienza umana Problemi di epistemologia Questo ci porta all’altro problema epistemologico sollevato dai MUS, che è quello relativo alla separazione psiche-soma. Da questo punto di vista i sintomi fisici possono essere compresi come determinati da processi psicologici (“è tutto nella sua testa..”) o come sintomi reali (con una oggettività fisica sottostante). E da questa prospettiva epistemologica i sintomi fisici dei MUS rimangono per definizione unexplained, quindi casi limite, dove sia la spiegazione psicologica che quella fisica possono rivelarsi fallimentari. (Deary V, 2005) Problemi di epistemologia Una prospettiva diversa, di tipo fenomenologico, dovrebbe essere più interessata al ‘che cosa’ rappresentano questi sintomi nella esperienza di vita di quel paziente e a ‘come’ accadono nella condizione umana, piuttosto che essere focalizzata sulla ricerca della spiegazione causale del ‘perchè’. Da questa prospettiva gli individui, in quanto esseri umani, non hanno semplicemente una malattia, ma sono correlati ad un certo modo di essere malati, si relazionano con esso in maniera peculiare, e questo relazionarsi con la propria sofferenza dipende da proprie caratteristiche esitenziali, dalla diversità degli stili di personalità, dalla propria storia di vita (Eriksen TE, 2013) Le vite degli umani riguardano e prendono forma da storia, linguaggio, significati, sistemi simbolici, esperienza, consapevolezza ed emozioni che insieme formano delle unità che solo in grado limitato possono essere spiegate razionalmente o descritte dalla scienza (Bibeau G, 2011) Problemi di classificazione Medicina Le più frequenti sindromi classificate in ambito medico sono: sindrome del colon irritabile (IBS) (gastrentorologia), fibromialgia (reumatologia), non-cardiac chest pain (cardiologia), sindrome da stanchezza cronica (CFS, chronic fatigue syndrome), lombalgia (LBP, low back pain)(ortopedia), crisi non epilettiche psicogene (PNES, psychogenic non-epileptic seizure) (neurologia), disturbi funzionali gastro-intestinali (FGID, funzional gastro-intestinal disorders)(gastroenterologia), dolore pelvico cronico (CPP, chronic pelvic pain) (ginecologia), sensibilità chimica multipla (multiple chemical sensitivity) Psichiatria Disturbi Somatoformi Problemi di classificazione In realtà questa doppia classificazione genera una certa confusione, ad es. le sindromi della medicina generale dovrebbero essere codificate su asse III del DSM-IV, ma contemporaneamente dovrebbero stare sull’asse I come Disturbi Somatoformi. Questo ovviamente crea problemi diagnostici e di gestione nei medici, nei pazienti e nella letteratura scientifica sull’argomento. Attualmente alcuni autori sostengono che i due sistemi di classificazione siano totalmente sovrapponibili (Mayou et al,2005), altri invece sostengono che esiste una sovrapposizione significativa ma parziale (Brown, 2004) Disturbi Somatoformi (DSM-IV) La caratteristica dei Disturbi Somatoformi è la presenza di sintomi fisici che fanno pensare ad una condizione medica generale, ma che invece non sono giustificati da una condizione medica generale, dagli effetti di una sostanza o da un altro disturbo mentale. I sintomi causano significativa sofferenza o compromissione nel funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree. Differiscono dai fattori psicologici che influenzano le condizioni mediche per il fatto che non vi è alcuna condizione medica generale diagnosticata Disturbo di Somatizzazione Disturbo di Conversione Disturbo Algico Ipocondria Disturbo di Dismorfismo Corporeo Disturbo Somatoforme Indifferenziato Disturbo di Somatizzazione Una storia di molteplici lamentele fisiche, cominciata prima dei 30 anni, che si manifesta lungo un periodo di numerosi anni, e che conducono alla ricerca di trattamento o portano a significative menomazioni nel funzionamento sociale, lavorativo, o in altre aree importanti. I seguenti gruppi di sintomi occorre siano stati presenti in qualche momento nel corso del disturbo: 1) quattro sintomi dolorosi: una storia di dolore riferito ad almeno quattro localizzazioni o funzioni (per es. testa, addome, schiena, articolazioni, arti, torace, retto, dolori mestruali, dolori nel rapporto sessuale o durante la minzione); 2) due sintomi gastro-intestinali: una storia di almeno due sintomi gastro-intestinali in aggiunta al dolore (per es. nausea, meteorismo, vomito al di fuori della gravidanza, diarrea oppure intolleranza a numerosi cibi diversi) 3) un sintomo sessuale: una storia di almeno un sintomo sessuale o riproduttivo in aggiunta al dolore (per es. indifferenza sessuale, disfunzioni dell'erezione o dell'eiaculazione, cicli mestruali irregolari, eccessivo sanguinamento mestruale, vomito durante la gravidanza) 4) un sintomo pseudo-neurologico: una storia di almeno un sintomo o deficit che fa pensare ad una condizione neurologica non limitata al dolore (sintomi di conversione, oppure alterazioni della coordinazione o dell'equilibrio, paralisi o ipostenia localizzate, difficoltà a deglutire o nodo alla gola, mancamenti, afonia, ritenzione urinaria, allucinazioni, perdita della sensibilità tattile o dolorifica, diplopia, cecità, sordità, convulsioni, sintomi dissociativi come amnesia o perdita di coscienza con modalità diverse da mancamenti). Disturbo Algico A) il dolore in uno o più distretti anatomici rappresenta l'elemento principale del quadro clinico, ed è di gravità sufficiente per giustificare attenzione clinica. B) il dolore causa malessere clinicamente significativo oppure menomazione del funzionamento sociale, lavorativo o in altre importanti aree. C) si valuta che qualche fattore psicologico abbia un ruolo importante nell'esordio, gravità, esacerbazione o mantenimento del dolore. D) il clinico dovrà valutare che il sintomo o deficit non sia intenzionalmente prodotto o simulato (come nei disturbi fittizi o nella simulazione). E) il dolore non è meglio attribuibile ad un disturbo dell'umore, d'ansia, o psicotico Specificare - Associato a fattori psicologici o - Associato a fattori psicologici e ad una condizione medica generale Può essere acuto (se dura meno di 6 mesi) o cronico Ipocondria A) La preoccupazione legata alla paura di avere, oppure alla convinzione di avere, una malattia grave, basate sull'erronea interpretazione di sintomi somatici da parte del soggetto. B) la preoccupazione persiste nonostante la valutazione e la rassicurazione medica appropriate. C) la convinzione di cui al criterio A non risulta di intensità delirante (come nel disturbo delirante tipo somatico) e non è limitata ad una preoccupazione circoscritta all'aspetto fisico (come nel disturbo di dismorfismo corporeo). D) la preoccupazione causa disagio clinicamente significativo oppure menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo, o in altre aree importanti. E) la durata dell'alterazione è di almeno sei mesi. F) la preoccupazione non è meglio attribuibile a disturbo d'ansia generalizzato, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo di panico, episodio depressivo maggiore, ansia di separazione, o un altro disturbo somatoforme. Disturbo di Conversione uno o più sintomi o deficit riguardanti funzioni motorie volontarie o sensitive, che suggeriscono una condizione neurologica o medica generale si valuta che qualche fattore psicologico sia associato con il sintomo o con il deficit in quanto l'esordio e l'esacerbazione del sintomo o del deficit è preceduta da qualche conflitto o altro tipo di fattore stressante. il clinico dovrà valutare che il sintomo o deficit non sia intenzionalmente prodotto o simulato (come nei disturbi fittizi o nella simulazione). il sintomo o deficit causa disagio clinicamente significativo o menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo, o in altre aree importanti oppure richiede attenzione medica. il sintomo o deficit non è limitato a dolore o disfunzioni sessuali, non si manifesta esclusivamente in corso di disturbo di somatizzazione e non è meglio spiegabile con qualche altro disturbo mentale. Disturbo di Dismorfismo Corporeo A) preoccupazione per un supposto difetto nell'aspetto fisico. Se è presente una piccola anomalia, l'importanza che la persona le da è di gran lunga eccessiva. B) la preoccupazione causa disagio clinicamente significativo oppure menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo, o in altre aree importanti. C) la preoccupazione non risulta meglio attribuibile ad un altro disturbo mentale (l'insoddisfazione riguardante la forma e le misure corporee nell'anoressia nervosa). Problema dei rapporti tra MUS e Psicopatologia Nella letteratura scientifica i pazienti con MUS che presentano una diagnosi di Disturbo Somatoforme si attestano intorno al 20/25% del totale (Steinbrecher et al, 2011; Smith et al, 2005) Un lavoro del 2005 andava ad esaminare quanti pz con MUS presentavano i criteri per una diagnosi psichiatrica tipo Disturbo Somatoforme (Smith RC, Gardiner JC et al, 2005) Arruolamento DSM-IV Diagnoses in High-Utilizing Patients With Medically Unexplained Symptoms Diagnosis (Percent) Nonsomatoform (“Psychiatric”) (60%) Major depression 60 (29.1) Minor depression 34 (16.5) Bipolar disorder 7 (3.4) Dysthymia 7 (3.4) Generalized anxiety disorder 46 (22.3) Agoraphobia 8 (3.9) Social phobia 10 (4.9) Specific phobia 47 (22.8) Posttraumatic stress disorder 17 (8.3) Obsessive compulsive disorder 14 (6.8) Panic disorder 11 (5.3) Somatoform (DSM somatoform-positive 23,3%) Somatization disorder 3 (1.5) Hypochondriasis 4 (1.9) Chronic pain* 2 (1.0) Conversion disorder 1 (0.5) Abridged somatization disorder 39 (18.9) (Smith, Gardiner et al, 2005) J Gen Intern Med. 2005 Nov;20(11):1032-7. The outcomes among patients presenting in primary care with a physical symptom at 5 years. Jackson JL, Passamonti M. OBJECTIVE: To assess 5-year symptom outcomes, determine how often symptoms remain unexplained and assess their relationship with mental disorders. DESIGN: Prospective cohort study. PARTICIPANTS: Five hundred consecutive patients presenting to a medicine clinic with physical symptoms. MEASUREMENTS PREVISIT: Mental disorders, symptom characteristics, stress, expectations, illness worry, and functional status. Postvisit (immediately, 2 weeks, 3 months, 5 years): unmet expectations, satisfaction, symptom outcome, functional status, and stress. RESULTS: While most subjects (81%) experienced symptom improvement by 5 years, resolution rates were lower (56%), with 35% of symptoms remained medically unexplained. Most patients with medically unexplained symptoms (MUS) did not have a mental disorder. Mood or anxiety disorders were not associated with MUS (relative risks [RR]: 0.94, 95% confidence interval [CI]: 0.79 to 1.13), or with lower rates of symptom improvement (RR: 1.14, 95% CI: 0.60 to 2.2). In contrast, most patients with somatoform disorders had MUS and were unlikely to improve. Worse functioning (RR: 0.95, 95% CI: 0.91 to 0.99), longer duration of symptom at presentation (RR: 0.5, 95% CI: 0.28 to 0.87), illness worry at presentation (RR: 0.56, 95% CI: 0.35 to 0.89), or lack of resolution by 3 months (RR: 0.47, 95% CI: 0.26 to 0.86) reduced the likelihood of symptom improvement at 5 years. CONCLUSIONS: More than half of patients presenting with a physical symptom resolve by 5 years, while a third remain medically unexplained. Most patients whose symptom remained unexplained had no mental disorder. While mood and anxiety disorders were not associated with MUS or worse outcomes, most patients with somatoform disorders had MUS and were unlikely to improve. Psychosomatics. 2011 May-Jun;52(3):263-71. doi: 10.1016/j.psym.2011.01.007. The prevalence of medically unexplained symptoms in primary care. Steinbrecher N1, Koerber S, Frieser D, Hiller W. OBJECTIVE: There is only a small number of studies dealing with the prevalence of medically unexplained symptoms and somatoform disorder in German primary care practices. Therefore, we aimed to study the prevalence of medically unexplained symptoms and the prevalences and comorbidities of somatoform and other mental disorders. METHOD: In the initial stage of a two-stage prevalence study, 620 consecutive patients were first screened with a PHQ-15 questionnaire. In the second stage, 308 selected persons were then interviewed in detail. RESULTS: Medically unexplained symptoms made up two-thirds of all reported symptoms with women, younger persons, and non-native speakers having the highest rates. The 12months prevalences of somatoform disorders was 22.9%, for affective disorders it was 12.4%, and for anxiety disorders it was 11.4%. Somatoform disorder was comorbid with at least one other mental disorder in 43.2% of the cases. Most frequently, somatoform disorder was comorbid with anxiety or depression. 37.1% of the patients had a mental disorder. CONCLUSION: Somatoform and other mental disorders are highly common in primary care. In order to support an adequate management of mental and somatoform disorders, general practitioners should consider the influences of gender and cultural background on the development of a mental disorder I medically unexplained symptoms pongono un problema di discrepanza tra conoscenza professionale specialistica ed esperienza quotidiana ‘laica’ della sofferenza, nel senso che possono “apparire incerti da un punto di vista medico anche quando sono devastanti da un punto di vista dell'esperienza” (Barker, 2008) La spiegazione psicologica dei sintomi da parte del medico può essere vissuta dal paziente come una sorte di delegittimazione dei propri problemi, nel senso che implica che la patologia non é ‘reale’ come una malattia fisica. In questi casi la possibile ‘insinuazione’ di avere una malattia mentale (e quindi un disturbo psichiatrico) viene vissuta male dai pazienti, motivo per cui i medici tendono raramente a farle. Il DSM-V tenta una riconcettualizzazione dei disturbi somatoformi ed effettua una loro riorganizzazione nosografica. La principale categoria diagnostica diventa quindi il Somatic Symptom Disorder, che enfatizza un approccio diagnostico che si basa su segni e sintomi positivi (come sintomi somatici penosi in aggiunta a “abnormal thoughts, feelings, and behaviors in response to these symptoms”) piuttosto che sull’assenza di spiegazioni mediche per i sintomi somatici. Secondo il DSM-V i criteri dei Disturbi Somatoformi enfatizzavano eccessivamente la centralità dei “medically unexplained symptoms” mentre i SSD possono accompagnare anche disturbi medici già diagnosticati. Somatic Symptom Disorders All of the disorders in this chapter share a common feature: the prominence of somatic symptoms associated with significant distress and impairment. Individuals with disorders with prominent somatic symptoms are commonly encountered in primary care and other medical settings but are less commonly encountered in psychiatric and other mental health settings. (DSM-V, APA, 2013) “The previous criteria overemphasized the centrality of medically unexplained symptoms...The reliability of determining that a somatic symptom is medically unexplained is limited, and grounding a diagnosis on the absence of an explanation is problematic and reinforces mind-body dualism. It is not appropriate to give an individual a mental disorder diagnosis solely because a medical cause cannot be demonstrated. Furthermore, the presence of a medical diagnosis does not exclude the possibility of a comorbid mental disorder, including a somatic symptom and related disorder.” (DSM-V, APA, 2013) Disturbi Somatoformi (DSM-IV) La caratteristica dei Disturbi Somatoformi è la presenza di sintomi fisici che fanno pensare ad una condizione medica generale, ma che invece non sono giustificati da una condizione medica generale, dagli effetti di una sostanza o da un altro disturbo mentale. I sintomi causano significativa sofferenza o compromissione nel funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree. Differiscono dai fattori psicologici che influenzano le condizioni mediche per il fatto che non vi è alcuna condizione medica generale diagnosticata Disturbo di Somatizzazione Disturbo di Conversione Disturbo Algico Ipocondria Disturbo di Dismorfismo Corporeo Disturbo Somatoforme Indifferenziato Somatic Symptom Disorder A. One or more somatic symptoms that are distressing or result in significant disruption of daily life. B. Excessive thoughts, feelings, or behaviors related to the somatic symptoms or associated health concerns as manifested by at least one of the following: 1. Disproportionate and persistent thoughts about the seriousness of one’s symptoms. 2. Persistently high level of anxiety about health or symptoms. 3. Excessive time and energy devoted to these symptoms or health concerns. C. Although any one somatic symptom may not be continuously present, the state of being symptomatic is persistent (typically more than 6 months). Specify if: With predominant pain (previously pain disorder): This specifier is for individuals whose somatic symptoms predominantly involve pain. Illness Anxiety Disorder A. Preoccupation with having or acquiring a serious illness. B. Somatic symptoms are not present or, if present, are only mild in intensity. If another medical condition is present or there is a high risk for developing a medical condition (e.g., strong family history is present), the preoccupation is clearly excessive or disproportionate. C. There is a high level of anxiety about health, and the individual is easily alarmed about personal health status. D. The individual performs excessive health-related behaviors (e.g., repeatedly checks his or her body for signs of illness) or exhibits maladaptive avoidance (e.g., avoids doctor appointments and hospitals). E. Illness preoccupation has been present for at least 6 months, but the specific illness that is feared may change over that period of time. F. The illness-related preoccupation is not better explained by another mental disorder, such as somatic symptom disorder, panic disorder, generalized anxiety disorder, body dysmorphic disorder, obsessive-compulsive disorder, or delusional disorder Specify whether: Care-seeking type: Medical care, including physician visits or undergoing tests and procedures, is frequently used. Care-avoidant type: Medical care is rarely used. Conversion Disorder (Functional Neurological Symptom Disorder) A. One or more symptoms of altered voluntary motor or sensory function. B. Clinical findings provide evidence of incompatibility between the symptom and recognized neurological or medical conditions. C. The symptom or deficit is not better explained by another medical or mental disorder. D. The symptom or deficit causes clinically significant distress or impairment in social, occupational, or other important areas of functioning or warrants medical evaluation. Specify symptom type: (F44.4) With weakness or paralysis (F44.4) With abnormal movement (e.g., tremor, dystonie movement, ecc.) (F44.4) With swallowing symptoms (F44.4) With speech symptom (e.g., dysphonia, slurred speech) (F44.5) With attacks or seizures (F44.6) With anesthesia or sensory loss (F44.6) With special sensory symptom (e.g., visual, olfactory, or hearing disturbance) (F44.7) With mixed symptoms Disturbo di Conversione uno o più sintomi o deficit riguardanti funzioni motorie volontarie o sensitive, che suggeriscono una condizione neurologica o medica generale si valuta che qualche fattore psicologico sia associato con il sintomo o con il deficit in quanto l'esordio e l'esacerbazione del sintomo o del deficit è preceduta da qualche conflitto o altro tipo di fattore stressante. il clinico dovrà valutare che il sintomo o deficit non sia intenzionalmente prodotto o simulato (come nei disturbi fittizi o nella simulazione). il sintomo o deficit causa disagio clinicamente significativo o menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo, o in altre aree importanti oppure richiede attenzione medica. il sintomo o deficit non è limitato a dolore o disfunzioni sessuali, non si manifesta esclusivamente in corso di disturbo di somatizzazione e non è meglio spiegabile con qualche altro disturbo mentale. Psychological Factors Affecting Other Medical Conditions A. A medical symptom or condition (other than a mental disorder) is present. B. Psychological or behavioral factors adversely affect the medical condition in one of the following ways: 1. The factors have influenced the course of the medical condition as shown by a close temporal association between the psychological factors and the development or exacerbation of, or delayed recovery from, the medical condition. 2. The factors interfere with the treatment of the medical condition (e.g., poor adherence). 3. The factors constitute additional well-established health risks for the individual. 4. The factors influence the underlying pathophysiology, precipitating or exacerbating symptoms or necessitating medical attention. C. The psychological and behavioral factors in Criterion B are not better explained by another mental disorder Specify current severity: Mild: Increases medical risk (e.g., inconsistent adherence with antihypertension treatment). Moderate: Aggravates underlying medical condition (e.g., anxiety aggravating asthma). Severe: Results in medical hospitalization or emergency room visit. Extreme: Results in severe, life-threatening risk (e.g., ignoring heart attack symptoms)