Graecia capta
La conquista dell’Oriente
Roma verso l’oriente
mediterraneo
Nel 200 a.C. non si era ancora spenta
l’eco del trionfo di Scipione sui
cartaginesi che Roma entrò di nuovo in
guerra contro Filippo V di Macedonia
 Il casus belli fu la minaccia a due alleati
di Roma in Asia Minore: Pergamo e
Atene
 Nel 197 Roma potè dichiarare la guerra
conclusa a suo favore

Le conseguenze della guerra
Roma impose un ridimensionamento della
potenza macedone in Grecia
 Presentandosi come i liberatori del mondo
ellenico dal giogo macedone, i romani
poterono promuovere la formazione di
governi amici (limitandosi, per il momento, ad
una presenza indiretta)
 Della sconfitta di Filippo e della scelta di
disimpegno dei romani approfittò Antioco III,
re di Siria. Egli venne però sconfitto,
nonostante avesse raccolto attorno a sè il
malcontento di molte poleis (battaglia di
Magnesia, 189 a.C.)

Antioco fu costretto a ritirarsi dalla Grecia e
dall’Asia minore e gli venne anche intimata la
consegna di Annibale, che aveva trovato
accoglienza presso la sua corte
 I possedimenti siriani in Asia minore furono di
fatto assegnati al regno di Pergamo: ancora
una volta Roma adottò una forma di
controllo indiretto più che una militarizzazione
 Negli anni successivi, comunque, la situazione
rimase calda: il figlio di Filippo V di
Macedonia (morto nel 179 a.C.), Perseo,
provò a mettersi a capo di tutte le forze
greche che non accettavano Roma

Nel 171 a.C. scoppiò così una nuova
guerra, che si concluse a Pidna nel 168
a.C., dove l’esercito romano del console
Lucio Emilio Paolo inflisse il colpo di
grazia a Perseo. Fu l’atto finale della
dinastia macedone
 Le ricchissime miniere d’oro della zona
passarono nelle mani di Roma, mentre il
territorio venne smembrato in 4
repubbliche fedeli a Roma
 Tutti coloro che avevano sostenuto
Perseo furono massacrati o deportati a
Roma come schiavi

Roma di fronte alla cultura
greca
La cultura greca era infinitamente più
raffinata di quella romana: in Grecia la
filosofia era già attiva quando a Roma
non esisteva nemmeno la scrittura
 La letteratura latina nacque nel 240 a.C.
grazie a uno schiavo greco che importò
la commedia e tradusse in latino
l’Odissea

Con questa cultura i romani erano a contatto
da sempre: basti pensare che persino
l’alfabeto latino altro non era se non
l’adattamento di quello in uso in alcune
colonie della Magna Grecia
 Dopo la conquista di Taranto e l’occupazione
della Sicilia, arrivarono a Roma anche
numerose opere d’arte greche
 Con la conquista della Macedonia e
l’ingresso diretto negli affari del mondo greco,
quel processo, già in corso da secoli, subì
un’improvvisa accelerazione.

 Ora
il contatto tra le due civiltà diventava
molto più ravvicinato ed i romani
potevano attingere alla fonte stessa di
quella cultura di cui, sino ad allora,
nell’Italia meridionale ed in Sicilia,
avevano conosciuto solo il riflesso.
 Ad esempio, la fornitissima biblioteca dei
monarchi macedoni, ricca di tutte le
opere del pensiero greco, venne trasferita
a Roma dopo il trionfo su Perseo: ciò
facilitò e velocizzò l’incontro tra le due
culture
31/03/12
Filellenici contro difensori della
tradizione
Il contatto con il mondo greco
affascinava molti esponenti della classe
dirigente romana, tra cui Scipione
Emiliano, figlio del vincitore di Pidna
 La famiglia degli Scipioni fu tra le più
attive a sostenere l’acquisizione della
cultura greca per svecchiare quella
romana e impadronirsi di un’eredità
prestigiosa

Al tempo stesso, però, il filellenismo degli
Scipioni e dei loro amici suscitava forti
preoccupazioni in altri esponenti
dell’oligarchia .
 Tra i tradizionalisti spiccava la figura di Marco
Porcio Catone, detto il Censore: le paure di
questo gruppo si incentravano
particolarmente su filosofia e retorica
 La filosofia metteva infatti in crisi le certezze
indispensabili per la cultura romana
(soprattutto quelle religiose) e la retorica
insegnava a manipolare il linguaggio e a
indirizzare le convinzioni altrui nella direzione
voluta

Il terribile anno 146 a.C.
Verso la metà del II secolo a.C. la
politica estera di Roma subì una svolta in
senso repressivo contro chiunque non
accettasse la sua egemonia
 Anzitutto si decise di risolvere il problema
con Cartagine: con un pretesto, nel 149
la città venne attaccata e posta sotto
assedio
 Dopo una resistenza di 3 anni la città
venne conquistata e rasa al suolo

Contemporaneamente, veniva nuovamente al
pettine il nodo irrisolto della Macedonia. Un
tentativo di ribellione dei macedoni, scoppiato
nel 149 a.C., si concluse con una nuova
sconfitta, ancora a Pidna, nel 146 a.C.
 Il sistema delle repubbliche alleate di Roma,
creato vent’anni prima, venne smantellato e
anche la Macedonia fu ridotta a provincia.
 Anche nella Grecia vera e propria, l’ostilità verso
Roma, diffusasi piuttosto rapidamente, fu
stroncata con la forza (tristemente celebre fu la
distruzione di Corinto nel 146 a.C.).
 Altro momento significativo fu la sottomissione
della Spagna (vittoria sui celtiberi a Numanzia nel
133 a.C.)

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