ROMA
STORIA DI UNA
GRANDE CIVILTA’
Romolo
Remo
Le istituzioni nel periodo dei re
IL CONSOLATO
• Dopo la cacciata
Come nelle altre città-stato dell’antichità
Ke li avevano eletti
Gli arconti avevano
(Assemblee popolari)
- Questori: (inizialmente 2, fine repubblica
40): amministrano le finanze pubbliche;
incassano i tributi, pagano gli stipendi a
soldati e dipendenti dello stato
• Edili: sovrintendono gli
approvvigionamenti, sorvegliano la
costruzione di edifici pubblici,strade,
sorvegliano l’ordine pubblico
- Pretori: amministrano la giustizia;
• Censori (2 ogni 5 anni): effettuano il
censimento, redigono le liste dei senatori
(comando) ai magistrati
eletti da un’altra assemblea
LE ASSEMBLEE
•
A Roma il popolo si
riuniva in due
assemblee:il senato
(da senex=vecchio)
e i comizi curiati.
• La prima era
formata
INIZIALMENTE
soltanto da exmagistrati (exconsoli o ex-pretori)
LE ASSEMBLEE
•
A Roma il popolo si
riuniva in due
assemblee:il senato
e i comizi curiati.
• La prima era
formata dai capi dei
diversi gruppi
familiari,i senatori
(da senex=vecchio).
• La seconda,invece,
solo dai membri
delle gentes.
Parere richiesto al senato in politica estera o interna
Le istituzioni nel periodo dei re
Dopo la riforma di Servio Tullio (prima soltanto comizi curiati)
maggiori compiti di governo, il cui esercizio era riservato al popolo,
che consistevano principalmente
1) nell'elezione
delle magistrature maggiori (censura, consolato, dittatura, pretura),
2) nella legislazione (spesso in comunione col senato)
3) nella dichiarazione di guerre.
4) I comizi centuriati avevano anche il ruolo di tribunale
nel caso di condanna a pena capitale, nel giudizio
del reato di alto tradimento e, almeno nel periodo repubblicano,
fino alla fine del II secolo a.C.,
nel giudizio d'appello sui condannati a morte
(provocatio ad populum).
Comitia Populi Tributa (Comizi delle Genti Tribali)
eleggevano
1) gli Edili (solo quelli curulis),
2) i Questori
3) i tribuni dei soldati (tribuni militum)
Classe
Censo
N°Centurie
I
100000
assi
75000
assi
50000
assi
25000
assi
12500
assi
18 cavalieri
80 fanteria
20 fanteria
pesante
20 fanteria
pesante
20 fanteria
leggera
30 arcieri
frombolieri
98
05 falegnami
fabbri,
ecc.
95
II
III
IV
V
VI
proletari
Totale
Accentramento dei poteri
comizi
consoli
pretori
Potere legislativo
Potere esecutivo-militare
Potere giudiziario
Pontefice massimo
Potere religioso
LA CITTA’ ERA ORGANIZZATA
IN 2 GRUPPI:
•
•
GENTES
Insieme di persone
libere,appartenenti a
famiglie che
ritenevano di
discendere da uno
stesso antenato e che
portavano un nome
comune.
FAMILIAE
Gruppi minori ,dei
quali facevano parte
sia liberi sia
schiavi,accomunati
dalla sottomissione a
un paterfamilias.
LE CLASSI SOCIALI
•
•
•
PATRIZI
I patrizi erano un
piccolo gruppo di
cittadini che avevano
guadagnato la loro
posizione attraverso
la ricchezza o la
proprietà delle terre. Il
patrizi tenevano il
monopolio del potere
sociale, politico ed
economico sebbene
PLEBEI
I plebei erano quei
cittadini che,non
possedendo loro
terre,si vedevano
costretti a coltivare
quelle altrui, a
pascolare greggi di altri,
o a svolgere attività di
tipo artigianale o
commerciale.
IL MATRIMONIO
Sin dall’inizio della sua
storia a Roma veniva
imposto il matrimonio
monogamico. Le
cerimonie che venivano
celebrate in queste
occasioni erano due:
confarreatio e coemptio.
CONFARREATIO
COEMPTIO
La prima cerimonia
prendeva il nome da
una focaccia di
farro,antichissimo
cereale simile al
frumento. Nel
momento culminante
della cerimonia gli
sposi dividevano e
mangiavano insieme
la focaccia,come
simbolo della vita
comune che stavano
per intraprendere.
La seconda cerimonia,
originariamente, era un
vero e proprio atto di
compravendita. Nel corso
di questa, infatti, la donna
veniva venduta
all’acquirente alla
presenza di un
personaggio che reggeva
una bilancia, sulla quale il
futuro marito gettava il
prezzo della futura
moglie.
•
IL
DIVORZIO
Secondo una
legge di
Romolo,il
divorzio poteva
essere chiesto
solo dal marito:
in realtà,dunque,
si trattava di
ripudio.
Le cause che
giustificavano il
ripudio erano:
l’adulterio della
moglie; l’aborto
procurato dalla moglie
senza il consenso del
marito e,infine,la
sottrazione delle
chiavi della cantina
perché, allora, alle
donne era vietato
bere il vino che vi era
custodito.
Un lungo conflitto politico e
sociale
I nodi del contendere
• Diritti politici passivi:
accesso alle
magistrature.
• Diritti civili: es. divieto
di matrimonio tra plebei
e patrizi.
• Diritti economici:
assegnazione dell’ager
publicus.
Un “mostro giuridico”: il
nexum
• “prigione per debiti”:
– scadenza a 30 giorni;
– se il debitore non trova un
vindex, capace di garantire
per lui,
– viene consegnato in
catene al creditore;
– per 60 giorni viene
alimentato con una libbra
di farro;
– se alla fine si regge ancora
in piedi il creditore può
ucciderlo o venderlo come
schiavo.
Le secessioni della plebe
494 a.C.
prima secessione dell’Aventino
•
•
•
Debiti
Decreti dei consoli che lasciavano i
debitori in preda ai creditori
Dal 486 a.C. richiesta la divisione
dell’ager publicus
(forse un anacronismo data la
disponibilità reale dell’ager solo
dopo la conquista di Veio nel 396
a.C.)
Istituzione
dei tribuni della plebe
449 a.C.
seconda secessione dell’Aventino
• Rivendicazione di
leggi scritte
Leggi delle XII tavole
LE XII TAVOLE
•
Primo testo scritto
di leggi,redatto nel
•
451-450 a.C. da
una commissione di
dieci
esperti,incaricati di
trascrivere le
tradizionali e antiche
regole
consuetudinarie,
come:
Si pater filium ter venum duit,
filius a patre liber esto.
Se un padre vende il figlio tre
volte, il figlio sia libero dal
padre.
Si membrum rupsit, ni cum
eo pacit, talio esto.
Se una persona mutila
un'altra e non addiviene ad un
accordo con essa, vi sia il
taglione.
Le XII tavole della legge
Trasformazione dell’aristocrazia
gentilizia in patriziato con
monopolio dell’autorità religiosa
e politica.
Sorgere e consolidarsi di
un’autorità politica plebea.
•
• Promulgazione e
pubblicazione della
legge in forma scritta,
• Equivale alla fine
dell’arbitrarietà
giuridica.
Leges Horatiae Valeriae:
– riconoscono il ruolo della
plebe a Roma;
– confermano la
“sacrosantità”
(intoccabilità) dei tribuni
della plebe;
– dichiarano le risoluzioni
della plebe (plebisciti)
vincolanti per il popolo
romano.
I poteri e la legge
• Caratteristiche delle
magistrature:
– collegialità;
– annualità.
• Il sistema di controllo
reciproco tra
magistrature e tra
istituzioni è garanzia
finalizzata a prevenire:
– tirannia;
– arbitrio.
• Il sistema, pur complesso,
garantisce ai cittadini la
certezza del diritto.
• I romani inaugurano il
principio, moderno e
contemporaneo, in base al
quale,
• “non governano gli uomini
ma governano le leggi”.