Modelli politropici 1 Richiamiamo alle equazioni di struttura: dr 1 2 dM 4r dL dM dP GM 4 dM 4r dT 3 R L dM 64 2 r 4T 3 Con condizioni al contorno: R=0, L=0 a M=0 =0, T=0 a M=Ms A queste vanno aggiunte 3 relazioni per P, , (assumendo che 1) il materiale stellare si comporta come un gas ideale con pressione di radiazione trascurabile, e 2) che le leggi per l’opacità e la generazione di energia siano approssimabili da leggi di potenza) P T 0 T 0 T Dove , , sono costanti e 0 e 0 sono costanti per una fissata composizione chimica. 2 Cos’è un modello stellare semplificato • Le equazioni di struttura stellare sono 7, non lineari, accoppiate e quindi devono essere risolte simultaneamente. Hanno due punti con condizioni al contorno definite. • Soluzioni semplici (cioe’ analitiche) si basano sull’assunzione che esistano delle quantità che variano lentamente dal centro della stella fino alla superficie e che quindi dipendano poco da r o m. - E’ difficile trovare tali quantità. Ad esempio, T varia di 3 ordini di grandezza e P di 14! L’unica cosa che può essere assunta come uniforme è la composizione chimica, nell’ipotesi che I processi convettivi rimescolino il contenuto della stella. • Modelli politropici: si utilizza una relazione semplice tra la pressione e la densità e si assume che sia valida su tutta la stella. Allora le equazioni per l’equilibrio idrostatico e la conservazione della massa possono essere risolte indipendentemenete dalla altre 5. • Prima dell’avvento dei computer, I modelli politropici giocavano un ruolo importante nelle sviluppo delle teorie di struttura stellare. 3 Modelli politropici Si parte dall’equazione di equilibrio idrostatico (in funzione di r) dP(r) GM(r)(r) dr r2 d r 2 dP dM G dr dr dr La si moltiplica per r2/ e si deriva rispetto ad r A destra si sostituisce l’equazione di conservazione della massa: 1 d r 2 dP 4 G 2 r dr dr Si prende ora un’equazione di stato del tipo P K K n 1 n Dove si assume per convenzione che l’indice adiabatico sia = 1+1/n, K sia una costante mentre n è l’indice politropico. La pressione è funzione della sola densità. Per i gas perfetti in genere si usa l’espressione: P P( , T ) Questo implica una relazione tra pressione e Temperatura. 4 2 (n 1)K 1 d r d n1 2 4nG r dr dr n Si ottiene così la seguente equazione: La soluzione di questa equazione differenziale per (r) con 0 ≤ r ≤ R è chiamata politropa e richiede due condizioni al contorno (centro e superficie). Una politropa è definita da 3 parametri: K, n, e R. Una volta risolta questa calcolare le restanti quantità fisiche in funzione del raggio, equazione, è possibile come la pressione, l’energia, o la densità media. Per trovare la soluzione, conviene introdurre una variabile adimensionale definita tra 0 ≤ ≤ 1 con: c n Tradizionalmente, c si assume la densità centrale della stella. Si arriva quindi alla equazione di Lane-Emden di indice n: 1 d 2 d n 1 n 1/ n 1 dove r con K c 2 d d 4 G 1/ 2 5 Soluzioni dell’equazione di Lane-Emden E’ possibile risolvere l’equazione analiticamente solo per 3 valori dell’indice n n 0, n 1, n 5, 2 1 6 sin 1 2 0.5 1 3 Queste soluzioni hanno le seguenti condizioni al contorno al centro: d 0, 1 a 0 d i.e. r=0 , =c 6 Soluzioni numeriche per l’equazione di Lane-Emden per (da sinistra a destra) n = 0,1,2,3,4,5 Da confrontare con I casi analitici noti n 0, n 1, n 5, 2 1 6 sin 1 2 0.5 1 3 Le soluzioni decrescono monotonicamente e si ha=0 a = R (i.e. il raggio della stella). Per n ≥ 5 si hanno casi non fisici di stelle di raggio infinito. 7 Per n < 5 la soluzione diventa minore di 0 per un valore finito di e quindi si può stimare il raggio R. . Nella tabella qui sotto sono riportati I valori dei raggi stellare in funzione di n: n R 0 2.45 3.33 10-1 1 3.14 1.01 10-1 2 4.35 3 6.90 6.14 10-3 4 15.00 5.33 10-4 d d R 2.92 10-2 n r c Dove: Per n=0 stella a densità costante = c,per n=1 non dipende da c e quindi il raggio non dipende da densità centrale. 8 ‘Taratura’ dei modelli politropi. Prendiamo un modello con n=3 per il Sole (conosciuto come il modello standard di Eddington). Per i dati sul Sole adottiamo il cosiddetto modello standard del Sole (SSM - Bahcall 1998, Physics Letters B, 433, 1). Prima di tutto convertiamo le quantità adimensionali raggio e densità a quantità fisiche in m e kg m-3. Per determinare il fattore di scala ricordiamo che alla superficie (=0) abbiamo R R Dove R è il valore del raggio stellare (il sole nel nostro caso)mentre R èil valore di alla superficie. I dati dell’SSM sono disponibili al: http://www.sns.ias.edu/~jnb/SNdata/solarmodels.html 9 Ora bisogna determinare la massa in funzione del raggio. L’equazione di conservazione della massa dà: dM 4r 2 dr Integrando e sostituendo: r = e = c n R R M 4 r dr 4 c 2 n d 2 0 3 0 d Ricordando che l'equazione Lane-Emden ha la forma: 2 n d 0 d La massa della stella in funzione del raggio diventa: 2 d M 4 3 c R2 d R Supponiamo di sapere M e R allora possiamo ricavare un’espressione per la struttura interna: med 3M sol 3M sol 1 d 3c 3 3 3 d 4 Rsol 4 sol sol Da cui si ricava c 10 in funzione di e quindi = c n e la pressione P = K (n+1)/n. K può Sapendo e c si può calcolare la Massa di r (r = ), la densità essere determinato direttamente dall’equazione Infine, la Temperatura può essere ottenuta eguagliando l’equazione di stato di un gas perfetto con l’equazione di stato politropa: P T / mH K c( n 1) / n n 1 e quindi (n 1)K 1 d r 2 d 4nG r 2 dr n1 dr n T=m H c1/ n / K In figura, il modello politropo per il Sole con n=3 viene confrontato con il modello standard. L’accordo è particolarmente buono in prossimità del centro della Sole buono mentre nelle regioni esterne convettive la differenza è significativa. 11 Nella tabella vengono riportati per confronto I valori ottenuti tramite il modello politropo e il modello standard: n=3 SSM c 7.65 104 kgm-3 1.52 105 kgm-3 Pc 1.25 1016 Nm-2 2.34 1016 Nm-2 Tc 1.18 107 K 1.57 107 K 12