Il positivismo e Spencer

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Power Point Positivismo
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Fonte : Il NUOVO PROTAGONISTI E
TESTI DELLA FILOSOFIA
a cura di Giovanni Fornero
Autori :
Nicola Abbagnano
Giovanni Fornero
Da pag 154 a 189
Filosofia dell’800
Scienza e Progresso :
Il Positivismo & Spencer
Il Positivismo nasce in Francia nella prima metà
dell’800,ed è un movimento filosofico e culturale
caratterizzato dall’esaltazione della scienza.
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Il termine “Positivo” è essenziale per la
denominazione di questa nuova corrente; per i
filosofi assume due significati differenti :
“Positivo” è ciò che è reale,effettivo e
sperimentale.
“Positivo” è ciò che appare fecondo,pratico e
efficace.
Il termine positivismo lo troviamo per la prima
volta nel ”Catechismo degli industriali” di
Sant-Simon e sarà ripreso successivamente da
Comte.
Tesi del positivismo
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La scienza è l’unica conoscenza possibile e il metodo della
scienza è l’unico valido. Con questa affermazione si impone la
fine della metafisica considerata priva di valore.
Il compito della filosofia è quello di riunire i risultati delle
singole scienze,in modo da ottenere un sapere generale
Poiché il metodo della scienza è l’unico valido,va esteso a
tutti i campi di indagine e la sociologia(studio dell’uomo e della
società) diviene la dottrina per eccellenza di tutti i positivisti.
Il Progresso della scienza rappresenta la base del
miglioramento umano e lo strumento per una riorganizzazione
della vita in società che consenta di superare la crisi di quel
periodo. Quest’ ultimo punto è essenziale per comprendere la
nascita di questo movimento. Infatti il positivismo ottocentesco
è improntato sulla consapevolezza di una profonda crisi
storica che ha coinvolto la società, causando una rottura
irreparabile con il passato e le istituzioni tradizionali.
Le due fasi del positivismo
Prima fase
All’inizio,nell’età della
restaurazione e nella
prima metà dell’ 800 il
positivismo è una
proposta per superare
la crisi socio-politica e
culturale del periodo
post-illuministico e
post-rivoluzionario.
Seconda fase
Nella seconda metà
del secolo il
positivismo si
presenta come
stimolo della società.
In Inghilterra esso
viene identificato
come il trionfo del
liberalismo.
Affinità tra positivismo e illuminismo :
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Fiducia nella ragione e nel sapere.
Esaltazione della scienza a scapito della metafisica.
Visone laica e immanentistica della vita
Differenze :
Momento storico totalmente differente:
Mentre gli illuministi avevano combattuto contro forze
culturali e sociali dominanti, i positivisti si trovavano in una
situazione intellettuale e sociale diversa,dove vi era un
pensiero scientifico e una mentalità laica.
 Differente modo di rapportarsi alla scienza : per gli
illuministi il sapere sperimentale è assolutamente al di
fuori delle antiche credenze religiose e metafisiche. Invece
per i positivisti la scienza qualche volta,poteva affermarsi
in una certezza assoluta,concretizzata nelle antiche
religioni o nella metafisica.
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Differenze tra romanticismo e
positivismo
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Romanticismo e positivismo sono, per molti aspetti, due filosofie
profondamente differenti, essendo nate in luoghi ed essendo state
caratterizzate da pensieri totalmente dissimili. L’uno nasce in
Germania e si sviluppa in relazione ai problemi suscitati dal
pensiero Kantiano; l’altro nasce in Francia e si riconnette al pensiero
illuminista. L’Uno parla in termini di filosofia speculativa, di Spirito, di
dialettica; l’altro in termini di scienza, di Umanità e di progresso.
Tuttavia, tutte queste diversità, e altre che si potrebbero aggiungere
all’elenco, non escludono l’esistenza di forti analogie. Infatti il
positivismo, colto nel suo nucleo storico-filosofico più significativo, si
rivela come “il romanticismo della scienza”, ovvero l’esaltazione
del sapere positivo.
Herbert Spencer (1820-1903)
“Nessuno può essere
completamente libero fino a che
tutti non saranno liberi;
nessuno può essere
completamente morale fino a
che tutti non saranno morali;
nessuno può essere
completamente felice fino a che
tutti non saranno felici.”
Herbert Spencer
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Nacque il 27 aprile del 1820 a Derby da una famiglia Borghese, e in
età matura divenne ingegnere delle ferrovie a Londra. Crebbe senza
convinzioni dogmatiche definite, ricevendo dal padre un forte
sentimento di opposizione a tutte le forme di autorità,e
l’atteggiamento antidogmatico e antiaccademico sarà una costante
della sua vita.
In un epoca propizia ad una teoria del progresso, Elaborò la dottrina
positivista mettendo in luce i valore infinito, e quindi religioso, del
progresso stesso.
Nell’articolo sul progresso si coglie l’obbiettivo di giustificare il
“fatto” universale e cosmico del progresso.
La Dottrina dell’inconoscibile e i rapporti
tra scienza e religione
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Nella prima parte dei “primi principi” intitolata “l’inconoscibile”
Spencer evidenzia l’inacessibilità della realtà unica e assoluta, ed è
proprio di questa inacessibilità che si serve per dimostrare la
possibilità di incontro e di conciliazione tra religione e scienza.
Quest’ultime hanno le loro radici nella dimensione del mistero e per
tanto possono essere conciliabili.
Spencer afferma che l’essenza della religione è una forza che si
manifesta nell’universo e che è completamente imperscrutabile. La
scienza invece pur studiando le manifestazione della realtà talvolta
urterà contro il mistero che ne avvolge la natura ultima : “Che cos’è
il tempo e lo spazio? La materia e la forza? “ Le idee scientifiche
ultime, infatti, sono rappresentazioni di realtà che non possono
essere completamente comprese.
L’Assoluto
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Spencer ammette le tesi di Hamilton e di Mansel, secondo le quali
l’Assoluto è inconcepibile per l’uomo, data la relatività costitutiva
della sua conoscenza. Ma egli supera questo concetto negativo di
Assoluto, concependolo come la forza misteriosa che si manifesta
in tutti i fenomeni naturali, e la cui azione è sentita dall’uomo in
modo positivo.
Conciliabilità di religione e scienza
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Poiché non è possibile conoscere ulteriormente questa forza
misteriosa il compito della religione è quello di richiamare l’uomo al
mistero, essendo questa causa ultima della realtà; mentre il compito
della scienza è quello di studiare la conoscenza dei fenomeni
nell’infinita tensione verso questo limite.
Religione e scienza sono dunque correlare fra loro : il
riconoscimento di questa forza imperscrutabile è il loro limite
comune che le concilia e le rende solidali.
Per Spencer la scienza non si limita al fenomeno, quindi non si
confina nella apparenza. Il fenomeno non è apparenza ma bensì è
manifestazione dell’ Inconoscibile.
Teoria dell’evoluzione
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Alla religione spetta il
riconoscimento dell’
Inconoscibile, alla scienza
l’intero dominio del conoscibile.
La filosofia ha il compito della
conoscenza nel più alto grado
di generalità. La scienza è
conoscenza parzialmente
unificata, mentre la filosofia è
conoscenza completamente
unificata; ciò significa che la
filosofia è il prodotto finale di
un processo che comincia con
la raccolta di osservazioni per
terminare con la formulazione
di proposizioni universali. Essa
quindi deve avere come proprio
punto di partenza i principi più
vasti e più generali ai quali la
scienza è giunta; questi principi
sono :
L’indistruttibilità
della materia.
La continuità
del movimento.
La persistenza
della forza.
La formula di
questi principi è
una legge che
implichi la
continua
ridistribuzione
della materia e
della forza. Essa
è La legge
dell’evoluzione
per la quale la
materia passa da
uno stato di
dispersione a uno
di concentrazione,
mentre la forza
che ha operato la
concentrazione
diminuisce.
L’evoluzione
Passaggio dall’incoerente al
coerente.
La sintesi filosofica avviene
tramite la legge generale dell’
evoluzione ( integrazione di
materia e dispersione di
movimento.
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Passaggio dall’ omogeneo
all’ eterogeneo.
Passaggio dall’ indefinito al
definito.
Il Necessitarismo e l’ottimismo
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Per Spencer l’evoluzione è un processo necessario, in quanto
l’omogeneità, che ne costituisce il punto di partenza, è uno stato
instabile, il quale non può durare e deve passare nell’ eterogeneità
per raggiungere l’ equilibrio.
Il processo evolutivo, dovrà essere, oltre che necessario e continuo,
anche migliorativo (OTTIMISMO).
Spencer ammette che ogni fase evolutiva debba alternarsi con una
fase di dissoluzione, tuttavia ritiene che quest’ ultima, sia sempre la
premessa per un’evoluzione ulteriore.
In particolare, per quanto concerne l’uomo, l’evoluzione deve
determinare una sempre maggiore armonia tra la sua natura
spirituale e le sue condizioni di vita.
La biologia
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Per Spencer la biologia è lo studio
dell’evoluzione dei fenomeni organici e della
sua causa. La vita è una combinazione di
diversi fenomeni, che si verifica in
corrispondenza di mutamenti dell’ambiente
esterno. Essa quindi consiste nella funzione
dell’ adattamento, grazie alla quale gli organi,
per rispondere alle sollecitazioni esterne, si
formano e si differenziano tra loro.
La coscienza e la psicologia
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Anche la coscienza è uno stadio di questo adattamento, del quale
in questo caso, costituisce la fase decisiva. Spencer non ammette la
risoluzione integrale della coscienza nelle impressioni o nelle idee,
infatti è convinto che la coscienza presupponga un’unità, una forza
originaria, e quindi una sostanza spirituale che ne sia la sede. Sia la
sostanza che la forza spirituale sono nella loro ultima natura
inconoscibili, e la psicologia deve limitarsi a studiarne la
manifestazioni. Tuttavia una psicologia è possibile come scienze
autonoma, e in questo senso Spencer si allontana dalla tesi di
Comte che l’aveva negata.
Esistono due tipi di psicologia :
Psicologia oggettiva che studia i fenomeni psichici nel loro substrato
materiale.
Psicologia soggettiva che si fonda sull’introspezione e solo essa può
contribuire a determinare lo sviluppo evolutivo dei processi del
pensiero. Tale sviluppo avviene come ogni altro sviluppo : Processo di
adattamento graduale , che va dall’azione riflessa attraverso l’istinto e
la memoria,fino alla ragione.
Nozioni a priori
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Per ciò che riguarda la ragione, Spencer ammette l’esistenza di
verità a priori, cioè indipendenti dall’ esperienza dell’ individuo, e in
tal senso legittima le dottrine “aprioristiche”, come quelle di
Leibniz e di Kant. Ma ciò che è a priori per l’ individuo non lo è
per la specie umana, poiché il prodotto dell’ esperienza accumulata
dalla specie stessa attraverso un lunghissimo periodo di sviluppo e
fissata e resa ereditaria nella struttura organica del sistema nervoso.
Sociologia e politica
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Per Comte la sociologia era la disciplina che, accertando le leggi dei
fatti sociali, consentiva di prevederli e di guidarli, e il suo fine era la
sociocrazia, cioè una sorta di “regime” del positivismo. Per Spencer
invece, essa deve limitarsi a descrivere lo sviluppo della società
umana, e per di più, distingue sociologia e morale che nell’opera di
Comte erano racchiuse in un tutt’uno. Dunque il compito della
sociologia è quello di determinare le leggi dell’evoluzione
superorganica : essa considera la stessa società umana come un
organismo i cui elementi sono le famiglie e gli individui singoli.
La sociologia di Spencer è orientata verso la difesa delle libertà
individuali, ed egli afferma che lo sviluppo sociale deve essere
abbandonato alla forza spontanea che lo presiede e lo muove
verso il progresso, e l’ intervento dello Stato nei fatti sociali
non fa che disturbare questo sviluppo.
Etica evoluzionistica
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L’etica di Spencer è sostanzialmente un’etica biologica, che ha per
oggetto la condotta dell’uomo, ovvero l’adattamento progressivo
dell’essere umano alla sue condizioni di vita. Tale adattamento
indica non solo un prolungamento della vita ma anche il progressivo
raggiungimento di una sua maggiore intensità e ricchezza. Questa
crescente intensità è ciò che secondo Spencer si deve intendere per
felicità. Poiché si definisce buono ogni atto che si rivela adatto al
proprio fine. La vita più adatta alle proprie esigenze è anche la vita
più felice e piacevole. Per questo Spencer afferma che il bene si
identifica con il piacere, e la morale edonistico-utilitaristica è l’unica
possibile. Attraverso l’evoluzione sociale ogni individuo ha
accumulato per via ereditaria molte esperienze morali che
rimangono nella sua struttura organica che per lui costituiscono un a
priori morale. Si deve ammettere che l’uomo singolo agisce per
dovere benché l’impostazione evoluzionistica dell’ etica sia in grado
di rendere conto del nascere di questo sentimento.
Progetto a cura di :
Vincenzo Rotondo
&
Davide Caruso
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