Il positivismo evoluzionistico Scienza, metodo e progresso diventano le parole chiave di questa cultura e sopravvive affianco dell’idealismo. Sono tutti degli assoluti ; nel positivismo c'è la visione assoluta della ragione al contrario dell'idealismo che era più metafisico . Idealismo e positivismo sono comunque tutte filosofie immanentiste: ovvero risolvere tutti i problemi qui e ora . Comte Comte si concentrò in particolare sul tentativo di ricostruzione della società francese e per questo motivo mise a punto una teoria sull’evoluzione della società nel corso della storia, che è anche evoluzione del pensiero. Per Comte la sociologia è l'ultimo risultato di uno sviluppo di scienze: lo studio di tale disciplina avrebbe – secondo l’autore - portato l'umanità ad uno stato di benessere, dato dalla comprensione e dalla conseguente capacità di controllo del comportamento umano. Con la legge dei tre stadi Comte prefigura l'avvento dell'era positiva in cui la scienza avrebbe avuto un posto centrale nella vita degli uomini. La legge dei tre stadi La legge è articolata in tre fasi (ispirate alle tre età degli dei, degli eroi, degli uomini) che riguardano sia lo sviluppo dell'individuo che quello dell'umanità intera. Si tratta della legge secondo la quale l’umanità, al pari della psiche dei singoli uomini, passa attraverso tre stadi: a) quello teologico; b) quello metafisico; c) quello positivo. Comte “Studiando lo sviluppo dell’intelligenza umana […] dal suo primo manifestarsi ad oggi, io credo di aver scoperto una grande legge fondamentale […]. Questa legge consiste in ciò: che ciascuna delle nostre concezioni principali, ciascun ramo delle nostre conoscenze passa necessariamente per tre stadi teorici differenti: lo stadio teologico, o fittizio; lo stadio metafisico, o astratto; lo stadio scientifico, o positivo […]. Di qui tre tipi di filosofia, o di sistemi concettuali generali, sull’insieme dei fenomeni, che si escludono reciprocamente. Il primo è un punto di partenza necessario dell’intelligenza umana; il terzo è il suo stato fisso e definitivo; il secondo è unicamente destinato a servire come tappa di transizione” Comte 1)Teologico: i fenomeni vengono spiegati facendo appello a entità e potenze sovrannaturali; 2)Metafisico: le entità e le potenze teologiche sono sostituite da entità concettuali e principi astratti; 3)Positivo: a differenza dei due precedenti non si ricercano più le cause prime dei fenomeni, bensì le leggi, ossia le relazioni tra i fenomeni, avvalendosi di un metodo basato sull’esperienza e sul ragionamento. Comte Le discipline che hanno superato i 3 stadi sono : astronomia, fisica, chimica, biologia e infine la sociologia che verrà portata al 3 stadio proprio da Comte: non compaiono la matematica perchè è uno strumento e lo stesso vale per la logica e la filosofia che è un saper ragionare . Per Comte la sociologia implica calcoli matematici e si divide in - Dinamica : studia lo sviluppo e il progresso ; - Statica : studia ciò che interagisce nel tempo , la società nella storia . Per lui Dio è l'umanità e si deve studiare la società in modo da creare una sociocrazia , ovvero un potere della società : l'obiettivo è vivere bene tra noi tramite la scienza La sociologia è secondo Comte “lo studio positivo dell’insieme delle leggi fondamentali proprie ai fenomeni sociali”, assimilandoli a quelli naturali. Essa deve mirare ad una conciliazione tra ordine e progresso. Ogni società mostra di essere costituita in parti solidali che attuano un concorso per la realizzazione di un determinato livello di ordine sociale. La sociabilità è un dato originario dell’uomo, non il risultato di un contratto artificiale. Un progetto politico deve avere come obiettivo quello di perfezionare (progresso) convenientemente l’ordine, non di crearlo. “Nessun ordine reale può essere stabilito, nè soprattutto durare, se non è pienamente compatibile con il progresso; nessun grande progresso potrebbe effettivamente compiersi se non tendesse all’evidente consolidamento dell’ordine”. Spencer La parola chiave della teoria di Spencer è “evoluzione”; la realtà è evoluzione , un processo sempre verso il meglio e il meglio non va verso Dio ma verso l'umanità . La religione non deve unirsi alla scienza , non deve pertanto essere studiata e non va confusa con la filosofia e la scienza. L'uomo non può dimostrare Dio e se la religione ci prova non è più religione . Scienza e metodologia servono a risolvere i problemi ; la filosofia è la scienza più generale e perde valore diventando metafisica , deve rimanere studio della scienza . Per Spencer la vita è un ammasso di materia omogenea che con il tempo diventa sempre più eterogenea ; inoltre il sapere comune al popolo è frammentario , il sapere scientifico è parzialmente unificato , cioè si divide in tante scienze e la filosofia è il sapere totalmente unificato ( filosofia come epistemologia= studio della scienza) . Spencer Spencer appartiene a quella corrente del Positivismo che si riaggancia alle dottrine evoluzionistiche maturate in ambito scientifico. A differenza di Darwin - che riduce l'evoluzionismo ad un ambito biologico - Spencer parla più ampiamente di " evoluzionismo cosmico “, con l'idea che esista, oltre a quella organica, anche un'evoluzione ad essa precedente, di tipo inorganico, ed una successiva, di stampo super-organico. Le leggi che regolano la biologia, dice Spencer, sono pressochè le stesse che presiedono all'andamento della fisica, della politica, della cultura, della società, ecc… Spencer dichiara la compatibilità fra scienza e religione , staccandosi così da certe frange positivistiche espressamente anti-religiose; Se è vero che si può indagare sulla realtà e desumerne delle leggi di comportamento, è altrettanto vero che l'essenza della realtà resta inconoscibile, sfuggendo ad ogni inquadramento conoscitivo. La scienza può quindi spiegare come avviene un fenomeno e per quale motivo si verifica, ma non potrà mai cnoscerne l'essenza profonda: le generalizzazioni cui perviene la scienza non potranno mai racchiudere ciò che Spencer definisce l'Inconoscibile (una sorta di cosa in sè kantiana). Evoluzione biologica: la vita consiste nell’adattamento all’ambiente mediante i processi evolutivi della differenziazione e della speciazione degli organi. L’ambiente seleziona gli organismi favorendo la sopravvivenza del più adatto. Evoluzione sociale: lo sviluppo delle società umane è la forma più alta di evoluzione. Essa comprende tutti i processi e i prodotti che implicano azioni coordinate di molti individui, le quali pervengono a risultati superiori in estensione ed in complessità a quelli conseguibili mediante azioni individuali. Ogni singola scienza secondo Spencer perviene al riconoscimento di tre principi fondamentali: 1) indistruttibilità della materia 2) continuità del movimento 3) persistenza della forza. Tutti questi principi spiegano che la materia non si può distruggere, che il movimento è continuo e che la forza tende a persistere, ma non rispondono alla domanda decisiva (Inconoscibile): perchè è così? Cosa l'ha originato? Il compito della filosofia è quello di unire i tre principi in un'unica legge generale, che secondo Spencer è quella dell'evoluzione . Questa legge spiega la graduale integrazione (concentrazione) della materia e la conseguente dissipazione del movimento mediante un triplice processo: a) come un passaggio dall'incoerente al coerente (passaggio di progressiva concentrazione); b) come un passaggio dall'omogeneo all'eterogeneo, dall'uniforme al multiforme (ovvero un processo di progressiva differenziazione); c) come un passaggio dall'indefinito al definito (ossia come un processo di progressiva determinazione). Le leggi evoluzionistiche, poi, devono anche essere applicate alla società umana: le leggi che regolano il processo evolutivo del mondo biologico sono pressochè le stesse che reggono l'andamento dell'evoluzionismo nel mondo inorganico e in quello superorganico. Ai suoi tempi Spencer credeva di poter applicare le leggi dell'evoluzionismo anche alla società, dando luogo a quello che è passato alla storia sotto il nome di “darwinismo sociale” Lo Stato non deve intervenire con criteri di solidarietà o di agevolazioni, perchè impedirebbe la maturazione di forme di selezione naturale funzionali alla sopravvivenza della società stessa. E a tal proposito, il filosofo inglese opera una sfilza di paragoni tra il mondo biologico e la società umana, facendo notare come, evoluzionisticamente, le società moderne sono più coerenti, più eterogenee e più definite rispetto a quelle antiche: sono più articolate soprattutto in virtù della divisione del lavoro che le caratterizza, ma anche grazie al fatto di essere maggiormente staccate dall'ambiente Spencer raffronta le società e le strutture degli animali: come i molluschi sono protetti dalla corazza, così anche alcune strutture sociali sono rigide, inquadrate da strutture che ne vincolano l'andamento. Spencer individua due diversi tipi di società: quella industriale e quella militare. Più una società è organica e meno necessita di un apparato esterno che la tenga insieme; al contrario, una società che manchi di un apparato industriale evoluto necessita di una struttura che la tenga insieme affinchè non si sfaldi: l'esercito, la polizia, una serie di norme coercitive, ecc; proprio per questo viene da Spencer definita, quasi con senso dispregiativo, "società militare". Qual è il fine dell’etica? La massima felicità del maggior numero (utilitarismo). La Felicità non è un concetto statico: con l’evoluzione i piaceri e le esigenze dell’uomo si raffinano. L’uomo attraverso l’esperienza accumulata ha appreso che seguendo sentimenti altruistici può raggiugere meglio il proprio benessere. Quest’esperienza si presenta all’individuo sottoforma di principi morali, che si impongono come doveri contro gli impulsi egoistici. Ottimismo morale di Spencer: l’evoluzione continua della specie farà sì che l’adesione alla legge morale da parte degli individui diventi sempre più spontanea. “con il completo adattamento alla stato sociale, quell’elemento della coscienza morale, che è espresso dalla parola obbligazione, scomparirà del tutto. Le azioni più elevate, richieste per lo svolgimento armonico della vita, saranno fatti così comuni come lo sono ora quelle azioni inferiori a cui ci spinge il semplice desiderio”. Il termine ultimo dell’evoluzione etica dell’umanità consiste dunque nel perfetto accordo tra egoismo ed altruismo