Gli esponenti del platonismo rinascimentale

Gli esponenti del
platonismo
rinascimentale :

Cusano , Ficino e Pico della Mirandola
a.s. 2016-2017
Lavoro realizzato da Violetta Bucceri
4D
Niccolò Cusano

Originario della città di Cusa
Compone la DOTTA IGNORANZA, dove afferma che
la conoscenza è possibile soltanto quando c’è
proporzione tra ciò che si conosce e ciò che si vuole
conoscere. In caso contrario bisogna proclamare la
propria ignoranza , che è dotta in quanto comprende i
propri limiti
Cusano ha una visione mistica di Dio che lo porta a
concepirlo come unità e conciliazione di tutte le cose
opposte

Tratta anche la cosmologia dove dice che:
tutte le parti del mondo hanno lo stesso valore e non vi
è in nessuna di esse la perfezione, tipica soltanto di Dio
•
il mondo ha il centro ovunque e la circonferenza da
nessuna parte
•
la terra è una «stella nobile» che gode di luce e calore
proprio
•
Per lui i movimenti hanno lo scopo di salvaguardare
e garantire l’ordine e l’unità del tutto

Riprende il Principio d’inerzia nello scritto intitolato
«Il gioco della palla», sostenendo che ogni corpo, come
la palla lanciata dal giocatore, persevera nel suo
movimento fino a quando non interviene una forza
esterna a modificarlo
Marsilio Ficino

Traduce in latino i dialoghi di Platone
Fonda l’Accademia platonica fiorentina, dove i suoi
seguaci ritenevano che la dottrina platonica derivasse
da quella di Mosè , con lo scopo di rinnovare l’uomo e
il mondo; per questo motivo vedevano il ritorno al
platonismo come il ritorno alla più antica forma di
sapienza
Secondo Ficino , la realtà è divisa in cinque gradi:

1.
il corpo
2.
la qualità
3.
l’anima
4.
l’angelo
5.
Dio
L’anima è l’essenza media, ovvero il nodo vivente
della creazione, indistruttibile e infinita.
La sua funzione mediatrice si esplica attraverso

Le dottrine principali di Ficino sono quelle dell’anima
mediatrice e dell’amore
Il centro di speculazione neoplatonica è Dio, invece
quello di Ficino (come Cusano) è l’uomo
Pico Della Mirandola

Aspira a realizzare una sintesi universale del sapere
Elabora 900 tesi, ovvero i capisaldi del sapere
universale, che decide di esporre a Roma durante un
incontro con altri dotti. Alcune di queste tesi vengono
ritenute eretiche, per questo motivo l’incontro verrà
annullato
Nel DE HOMINIS DIGNITATE ( sulla superiorità
dell’uomo) dice che per l’uomo, essendo ultimo nella
creazione, non era rimasto disponibile alcun bene, così
Dio decise che a lui fosse comune tutto. Pertanto
l’uomo non ha né un posto, né una forma determinata,
di conseguenza può degenerare nelle cose inferiori e
rigenerarsi in quelle divine

Esalta la magia naturale poiché non infrange l’ordine
del mondo

Dell’astrologia ammette quella matematica in quanto
determina le leggi matematiche dell’universo; nega
invece quella divinatrice poiché pretende di derivare
dagli astri le vicende della vita umana.
Esalta così il valore e la libertà dell’uomo, considerato
come essere superiore ai corpi celesti