ELEMENTI MINERALI L’organismo può immagazzinare molti minerali e di conseguenza una diminuzione nell’apporto giornaliero può essere compensata per un certo periodo: l’acqua si deposita in tutto l’organismo Il calcio si deposita nelle ossa sottoforma di apatite Lo iodio nella tiroide sottoforma di tireoglobulina Il ferro nel midollo, nel fegato e nella milza sottoforma di ferritina ed emosiderina ……… In molti casi il metabolismo dei minerali viene controllato da ormoni ELEMENTI MINERALI ELEMENTI MINERALI MAGGIORI Sono solitamente presenti nei tessuti in quantità variabili da 15 g per Kg per quanto riguarda il Ca a 0.4 g per Kg nel caso del Mg. CALCIO CLORO MAGNESIO POTASSIO SODIO ZOLFO FOSFORO ELEMENTI MINERALI PRESENTI IN TRACCE Sono solitamente presenti nei tessuti in quantità variabili daI 20 agli 80 mg per Kg per quanto riguarda il Fe da 0.02 a 0.1 mg per Kg nel caso del cobalto. COBALTO MANGANESE RAME MOLIBDENO IODIO SELENIO FERRO ZINCO Elementi come NICHEL, CROMO E VANADIO hanno ruoli metabolici che si stanno scoprendo solo adesso CALCIO E’ il minerale più abbondante presente nei vertebrati Si trova principalmente nelle ossa, dalle quali può essere mobilizzato in casi di scarso apporto Molte delle sue funzioni sono mediate dalla proteina legante il calcio CALMODULINA e possono essere iniziate per via ormonale tramite l’attivazione delle proteine G di membrana. Ruolo strutturale FUNZIONI Messaggero intracellulare coinvolto nella regolazione di numerosi enzimi nel muscolo: attiva la glicogeno fosforilasi, la piruvato deidrogenasi, l’isocitrato deidrogenasi, l’achetoglutarato deidrogenasi aumenta la degradazione del glicogeno e l’ossidazione del glucosio per provvedere alle richieste di ATP CONTRAZIONE MUSCOLARE CALCIO FUNZIONI Nel tessuto nervoso depolarizzazione della membrana neurale presinaptica afflusso di calcio attraverso canali del calcio voltaggiodipendenti fusione delle vescicole di acetilcolina con la membrana presinaptica, con rilascio di acetilcolina TRASMISSIONE DELL’IMPULSO NERVOSO ALTRE FUNZIONI coagulazione del sangue controllo delle chiusure gap-junction tra le cellule interconnettive adesione tra le cellule CALCIO ANOMALIE Derivano da: scarso apporto alimentare disturbi fisiologici e metabolici RACHITISMO = scarsa mineralizzazione delle ossa OSTEOPOROSI = anormale riassorbimento o deposizione di Ca nelle ossa mature IPOCALCEMIA DELLA PARTORIENTE = abbassamento dei livelli di Ca plasmatico tipico delle femmine in allattamento Contenuto di Ca di un bicchiere di latte rispetto ad altre fonti alimentari 1 ounce =35.274 g 1 fl oz = 33.814 g Contenuto di Ca in fonti alimentari: In frutta ‹ in ortaggi Fino a 50 mg/100/g in lamponi, ribes nero In frutta oleosa Da 37 mg a 230 mg/100g in mandorle FOSFORO E’ diffuso in tutti gli organismi viventi Svolge funzioni in più processi biochimici di ogni altro elemento minerale Si trova per l’80% nelle ossa, dalle quali può essere mobilizzato in casi di scarso apporto FUNZIONI Trasduzione di energia e reazioni di ossido-riduzione a causa del suo ruolo nei nucleotidi fosforilati ATP e GTP Componente di acidi nucleici, fosfoproteine e fosfolipidi Modificazione della funzione di proteine ed enzimi mediante fosforilazione-defosforilazione (importante quella che avviene Nelle proteine delle antenne dei fotosistemi) modificazioni conformazionali delle proteine con modifiche di forma e/o dimensioni dei siti attivi o siti di legame. Esempi di processi in cui opera tale meccanismo: trasporto di Na e fosfato attraverso il plasmalemma controllo dell’attività enzimatica nel metabolismo del glicogeno FOSFORO FUNZIONI Metabolismo degli zuccheri e dei polisaccaridi Gli zuccheri semplici sono inerti a meno di non essere convertiti ad esteri fosfati La prima tappa della GLICOLISI è l’attivazione del GLU a GLU-6-P Contenuto di fosforo dei principali alimenti: Crusca di cereali una tazza = 1540 mg Latte in polvere scremato = 1030 mg Germe di grano una tazza = 928 mg Parmigiano 100 gr = 781 mg Cacao amaro in polvere = 685 mg Tè, in foglie = 630 mg Farina soia = 600 mg Fagioli borlotti, secchi crudi = 464 Noci 100 gr = 380 mg Uovo 1 = 98 mg GLICOLISI FOSFORO Olive, barbabietole rosse e vegetali a foglia sono tra i vegetali più poveri mentre nei legumi, funghi e asparagi fino a 100mg/100g di prodotto In frutta contenuto minore con valori che raggiungono 30-40 mg/100 g per ribes, more, avocado 50 mg per lamponi 70 mg/100 g per kiwi Frutta oleaginosa: 300 mg/100 in nocciole e noci FERRO E’ presente in un gran numero di proteine animali e vegetali In molti casi è coordinato nel gruppo prostetico EME, o Fe protoporfirina IX. Colore rosso all’emoglobina e alla mioglobina, le proteine che legano l’O2 nel sangue e nei muscoli, rispettivamente Componente dei citocromi della catena respiratoria Negli animali è trasportato dalla proteina TRASFERRINA, che media anche l’assorbimento del Fe da parte delle cellule E’ immagazzinato dalla FERRITINA (nelle piante FITOFERRITINA), che può contenere un nucleo denso di idrossido ferrico. Lo stoccaggio del ferro è fondamentale perché evita la catalisi da parte del Fe della reazione di Fenton Proteine ferro-zolfo Queste biomolecole sono costitute da ca 100 metalloproteine che contengono raggruppamenti atomici di Fe e S con differenti stechiometrie. Sono presenti nelle cellule di tutte le specie e probabilmente derivano da forme di vita primitiva ma la loro versatilità ha permesso di mantenersi come parte del metabolismo degli organismi più evoluti. Sono importanti per: 1. Trasferimento elettronico (alcune fanno parte della catena di trasporto mitocondriale) 2. Processi di attivazione catalitica 3. Biosensori di Fe, ossigeno, superossido e altre specie Sono sintetizzate nei mitocondri; una volta formato il raggruppamento Fe-S viene trasferito alle proteine incomplete. FERRO FUNZIONI Alcune proteine Fe-S fanno mitocondriale e cloroplastica parte della catena di trasporto Esistono almeno 6 centri Fe-S nella catena respiratoria, 5 dei quali nel complesso della NADH deidrogenasi e almeno 1 nel complesso b-c. Nei cloroplasti una proteina Fe-S, la FERRIDOSSINA, media il trasferimento finale degli elettroni dal PSI alla NADP reduttasi Anche gli enzimi aconitasi e xantina ossidasi possiedono centri Fe-S. Nelle piante è contenuto per la maggior parte nelle foglie, e in particolare 3/5 nelle membrane tilacoidali, 1/5 nello stroma e 1/5 è extracloroplastico. Rubredossine e ferrodossine Partecipano come centri redox nella fotosintesi, nella respirazione cellulare e altri processi 1. Tutte queste proteine basano le loro proprietà sulla presenza della coppia reversibile Fe(III)/Fe(II) e di atomi di zolfo a ponte (nFe-mS). 2. Questi elementi si combinano generando differenti motivi strutturali che costituiscono il centro attivo della metalloproteina: a) Rubredossine: 1Fe-0S b) Ferrodossine: 2Fe-2S c) Ferrodossine: 4Fe-4S d) Ferrodossine: 3Fe-4S Ferrodossine 2Fe-2S Vengono chiamate anche ferrodossine delle piante perchè partecipano al processo fotosintetico. La struttura della ferrodossina di Anabaena sp (genere cianobatteri) contiene il nucleo centrale del tipo Fe2(-S)2 Ogni atomo di Fe completa la coordinazione tetraedrica legandosi a 2 cisteine L’idrolisi acida forma H2S a spese dei ponti a zolfo CITOCROMI Sono una famiglia di metalloproteine (oltre 50) contenenti il gruppo eme con i sostituenti differenti nell’anello della porfirina, con composizione della catena proteica variabile, come pure il modo in cui l’atomo di Fe è unito alla proteina. Scoperti nel 1884 da McMunn e “riscoperti” da Keilin 40 anni dopo che ne attribuì il nome (pigmenti cellulari) A differenza della Hb, in cui Fe ha esclusivamente il N.O. II, nei citocromi il ferro si ossida reversibilmente e quindi i gruppi eme variano la loro carica formale da +I nella forma ossidata a 0 nella forma ridotta Si indicano con le lettere minuscole a, b e c assegnate inizialmente in funzione delle loro proprietà spettroscopiche. Rappresentazione schematica dei componenti redox della membrana mitocondriale che partecipano alla catena respiratoria Struttura della forma ridotta del citocromo c Gruppo prostetico EME, o Fe protoporfirina IX. Citocromo P450 Rappresenta una famiglia di metalloproteine (varie centinaia, presenti in animali, piante, e in alcuni tipi di cellule procariote) il cui sito attivo è costituito da una ferroporfirina. Questa famiglia di enzimi catalizza le reazioni di idrossilazione usando NADPH (forma ridotta della nicotinammide adenina dinucleotide fosfato) e O2: RH + O2 + NADPH + H+ → ROH + H2O + NADP+ RH rappresenta una ampia varietà di substrati, generalmente composti idrofobici dannosi per l’organismo (steroidi, pesticidi, etc) che si accumulano nella membrana cellulare. L’idrossilazione di RH a ROH rende i composti bersaglio più solubili in acqua e quindi più facilmente eliminabili. CITOCROMO P450 SEMINARIO 3 Maggio 2012 26 BIOTRASFORMAZIONE degli XENOBIOTICI ASSORBIMENTO METABOLISMO Fase I Xenobiotico Xenobiotico Metabolita con attività diversa Metabolita inattivo Xenobiotico Lipofilico Fase II Coniugato Coniugato Coniugato E L I M I N A Z I O N E Idrofilico Localizzazione intracellulare Nella cellule di eucarioti è ancorato alle membrane microsomiale e mitocondriale Gli enzimi P450 predisposti al metabolismo degli xenobiotici si trovano soprattutto nel reticolo endoplasmatico del fegato Il citocromo P450 microsomiale è legato alla membrana del reticolo endoplasmatico tramite la regione N-terminale idrofobica. • Sistema di trasporto microsomiale del citocromo P450 •Nel reticolo endoplasmatico l’NADPH dona gli elettroni ad una flavoproteina denominata NADPH-citocromo P450 reduttasi • Peso molecolare di 78 kDa • Contiene sia il FAD che l’FMN come gruppi prostetici SUBSTRATI DEL CITOCROMO P450 Xenobiotici Farmaci, inclusi antibiotici Carcinogeni Sostanze di origine vegetale Antiossidanti Solventi Anestetici Coloranti Pesticidi Derivanti del petrolio Alcol Odori Composti di origine fisiologica Colesterolo, Steroidi Eicosanoidi (leucotrieni, prostaglandine) Acidi grassi Idroperossidi dei lipidi Retinoidi (vitamina A) Acetone Struttura ai raggi-X del citocromo P450 ricavato dal batterio Pseudomonas putida La struttura (1985) di questo enzima (che catalizza la ossidazione della canfora) mostra la presenza di 12 a-eliche e 5 foglietti antiparalleli, ha PM 45kDa. Il gruppo eme è unito alla proteina attraverso il residuo Cys-357. La sesta posizione di coordinazione sembra essere una molecola di H2O. Il potenziale redox, a pH 7 è –380 mV, molto più negativo rispetto a quello del citocromo c (+ 250 mV). FERRO Contenuto di ferro dei principali alimenti: Il ferro è presente sia in alimenti di origine animale (carne e pesce) che in alimenti di origine vegetale (legumi, indivia, radicchio verde e spinaci). Circa 1/3 del ferro assunto giornalmente deriva da verdure e ortaggi mentre minore è la quota di assunzione dai cereali, dalla carne e dal pesce, per cui prevale la forma non-eme. Alimento (mg/porzione) Ferro Fegato di suino (170 g) 30.6 Fegato di bovino (170 g) 14.9 Radicchio verde (100 g) 7.4 Spigola (300 g) 6.6 Rucola (100 g) 5.2 Prugne secche (40 g) 5.2 Tuorlo d’uovo (36 g = 2 tuorli) 3.2 Fagioli Borlotti secchi (35 g) 3.1 Cioccolato fondente (50 g) 2.5 Albicocche secche (40 g) 2.0 Spinaci surgelati (g 120) 1.2 IODIO Nell’uomo oltre il 90% è localizzato nella tiroide Ne sono particolarmente ricche le piante marine, sebbene non sia un nutriente essenziale per le piante ASSORBIMENTO La maggior parte dello iodio alimentare è assorbito come ioduro (I-) Viene trasferito alla tiroide attraverso la circolazione sanguigna mediante un processo di trasporto attivo associato al plasmalemma, un’ATPasi-Na+K+ Nella tiroide lo I- è convertito a radicale che reagisce con i gruppi fenilici delle tirosine della tiroglobulina La proteina iodinata si accumula nella tiroide In seguito a stimolazione ormonale, la tiroglobulina iodinata si scinde nei lisosomi nei due ormoni triiodio tironina (T3) e tetraiodio tironina o tiroxina (T4) Le migliori fonti di iodio sono i vegetali cresciuti in terreno ricco di iodio: cipolle, latte, pesce di mare. IODIO FUNZIONI • E’ richiesto per la sintesi degli ormoni tiroidei T3 e T4 • La sua carenza determina ipertiroidismo • Uno dei rimedi più semplici e meno costosi è appunto quello di aggiungere iodio al comune sale da cucina • Incapacità della tiroide di sintetizzare gli ormoni T3 e T4 = ipotiroidismo un ingrossamento della tiroide = gozzo o ALIMENTI CONTENENTI IODIO Le migliori fonti di iodio sono il pesce di mare e i vegetali cresciuti in terreno ricco di iodio. Si trova nel latte e nelle uova, mentre nella carne il suo contenuto varia molto. IODIO Negli animali lo iodio è richiesto per la sintesi degli ormoni tiroidei: la triiodo tironina (T3) e la tetraiodio tironina o tiroxina (T4) Più del 90% dello iodio è concentrato nella tiroide. La maggior parte dello iodio alimentare è assorbito come ioduro (I-) Viene trasferito alla tiroide tramite la circolazione sanguigna Nella Tiroide: II° + tirosine (tiroglobulina) proteina iodinata T3 + T4 SELENIO FUNZIONI La glutatione perossidasi è l’unico enzima contenente selenio conosciuto negli animali Questo enzima antiossidante lavora in associazione con la superossido dismutasi, la catalasi, la vitamina E e la vitamina C. Nei tessuti animali sono state identificate un certo numero di selenio-proteine, alcune delle quali potrebbero essere probabili trasportatori di selenio Negli animali molti sintomi di carenza di selenio sono legati a danni tissutali associati ad elevati livelli di perossidi lipidici Contenuto di selenio nei principali alimenti: Noci brasiliane 8 = 840 mcg Ostriche 6 = 60,1 mcg Tonno in scatola = mcg 133 (una Scatola) Rene di maiale (una tazza = mcg 271) Rene di bue (una tazza = mcg 212) (Cereali )Farina integrale una tazza (mcg 80,6 ) ZOLFO Lo zolfo entra nella composizione di amminoacidi quali la metionina, cistina e cisteina. Il gruppo SH della cisteina stabilizza la struttura terziaria e quaternaria delle proteine attraverso l’ossidazione a formare ponti disolfuro con gruppi SH adiacenti. L’apporto di aa solforati per la sintesi proteica può essere un fattore limitante per la crescita delle piante e degli animali. Si ritrova anche nei coenzimi acido lipoico e coenzima A, nelle acil carrier proteins, nel glutatione e nelle vitamine biotina e tiamina. I tessuti animali non sono in grado di ridurre il solfato alla forma SH presente in molte proteine e dipendono pertanto dai composti solforati ridotti presenti nella dieta. I microrganismi del rumine possono comunque usare lo zolfo inorganico per la sintesi degli amminoacidi 2 Nucleo pirimidinico Nucleo tiazolico BIOTINA VITAMINA H E’ una vitamina idrosolubile che si trova in uova, fegato, lieviti, cereali, latte e prodotta dalla microflora intestinale per cui la sua deficienza è rara. Funziona da coenzima nelle reazioni di trasferimento dei gruppi carbossilici. Inoltre la biotina può avere funzioni nella sintesi di proteine in particolare della cheratina. La biotina si ritrova in natura sia legata ad un amminocido, normalmente la lisina. Negli animali viene assorbita facilmente dall’intestino tenue in entrambe le forme. Molte proteine che legano la biotina sono prodotte dai microorganismi per esempio la streptavidina e la stravidina dal Saccharomyces avidinii. L’albume contiene una proteina simile, l’avidin. La somministrazione con la dieta rifortemente la disponibilità di biotina presente nella dieta apparentemente impedendo l’assorbimento da parte delle mucose intestinali. La sua deficienza può essere indotta in molti animali nutrendoli con albume crudo. Sintomi di carenza:ritardo della crescita, dermatiti, perdita di peli e disturbi a carico del sistema nervoso. VEGETALI glutatione Reazione di riduzione Metionina ecc ….un esempio AGLIO (Allium sativum; Liliacee) PROPRIETA’ Attività antimicrobica Effetto sul metabolismo lipidico Azione anti-aggregante piastrinica Azione antitrombotica per l’ajoene. capacità di ridurre il rischio di infarto o di prevenzione contro il cancro non ancora del tutto comprovata. AGLIO (Allium sativum; Liliacee) L’allicina (sulfossido della cisteina) è il componente più importante che si ottiene per spremitura dal bulbo. L’allicina non è presente nell’aglio integro ma viene prodotta dal precursore alliina per azione dell’enzima alliinasi che si libera dai tessuti del bulbo quando esso viene schiacciato. Sia alliina che l’ alliinasi sono stabili in assenza di acqua. L’aglio essiccato libera l’allicina nel momento in cui viene a contatto con l’acqua. L’allicina è sensibile al calore o ai solventi organici e si degrada per dare: solfuri diallilici (mono-,di- ed oligo-solfuri), vinilditiine, ajoeni AGLIO (Allium sativum; Liliacee) Le preparazioni a base di aglio contengono una miscela di composti solforati. Quelli utilizzati in terapia medica comprendono oli ottenuti per distillazione in corrente di vapore, aglio macerato in oli vegetali (in olio di soia), aglio essiccato e polverizzato e sospensioni gelificate di polvere d’aglio. La natura e la % dei costituenti nelle diverse preparazioni sono soggette a notevoli variazioni: Spicchi d’aglio freschi schiacciati contengono generalmente allicina (0.4% circa) ed altri tiosulfinati (0.1% circa, di cui la maggior parte è allilmetiltiosulfinato). La polvere essiccata fornisce una minore quantità di tali prodotti. Le polveri macerate in olio perdono fino all’80% dei composti solforati e contengono soprattutto vinilditiine e ajoeni. L’olio d’aglio ottenuto per distillazione in corrente di vapore contiene dialch(en)il solfuri (come il diallilsolfuro, allilmetilsolfuro ecc.) quali principali componenti solforati (0.1-0.5%). Il cattivo odore nell’alito e nel sudore, spesso provocato da ingestione di aglio, sia a scopo medicinale che gastronomico, è dovuto all’allilmetil solfuro e disolfuro al diallil solfuro e disolfuro ed al 2-propenetiolo. AGLIO (Allium sativum; Liliacee) I sulfossidi della S-alchilcisteina sono componenti caratteristici delle cipolle. Tutte le specie di Allium contengono tali prodotti anche se gli S-propil analoghi predominano nell’erba cipollina (Allium schoenoprasum), l’S-1-propenil derivato nelle cipolle (A. cepa) e l’S-allil composto (alliina) nell’aglio. MAGNESIO Il Ca, il P e il Mg sono considerati i “costruttori delle ossa” poiché sono necessari in gran quantità per formarli. Il Mg è un componente minore delle ossa (0.5-0.7 mg per Kg di osso) e in tale forma rappresenta circa il 60-70 % del Mg presente nell’intero organismo. Il restante Mg si ritrova nei tessuti molli. La richiesta di Mg non è assoluta perché può essere sostituito dal Mn o un altro catione bivalente. Il Mg agisce come controione degli acidi nucleici che in condizioni fisiologiche esistono come polianioni, pertanto il Mg può influenzare la trascrizione del DNA a mRNA e la traduzione dell’mRNA a proteina stabilizzando la struttura ribosomiale e attivando il trasferimento degli aa dagli amminoacil tRNA al polipeptide nascente. Quasi tutto l’ATP e l’ADP presente nelle cellule si ritrova complessato con il Mg. Durante le reazioni enzimatiche di fosforilazione il Mg forma un ponte fra il pirofosfato dell’ATP e la molecola dell’enzima ed abbassa l’energia di attivazione della reazione. SODIO, CLORO, POTASSIO Questi tre elementi rappresentano i maggiori elettroliti dei fluidi fisiologici. Il Sodio rappresenta oltre il 90% dei cationi totali ed il Cl oltre il 65% degli anioni ematici. Il K è il principale catione intracellulare. La pressione osmotica dei liquidi intra ed extracellulari può essere profondamente alterata da entrate ed uscite eccessive di uno o più di questi ioni. Conc intrac. mM Na+ K+ Cl- 5-15 140-145 5-15 Conc. Extrac. mM 145-150 5-10 110-115 Il movimento del Na attraverso le membrane cellulari è richiesto per la trasmissione di impulsi nervosi e per l’assorbimento dei nutrienti dal tratto digerente e nelle cellule. La depolarizzazione e la ripolarizzazione delle membrane neuronali coinvolgono il rapido ingresso di Na attraverso i canali del Na voltaggio dipendenti. Nel tratto digerente il Na che è presente in alte concentrazioni nei fluidi digestivi è cotrasportato con i monosaccaridi e gli amminoacidi attraverso le plasmamembrane delle cellule circostanti il lume dell’intestino tenue. Cobalto Tutte le funzioni conosciute del cobalto sono legate al suo ruolo come componente della vitamina B12 VITAMINA B12 Ha la struttura più complessa di tutte le vitamine. Il termine B12 viene usato per un gruppo di composti caratterizzati dalla presenza di un anello tetrapirrolico in cui l’atomo di N interno di ciascun anello pirrolico è coordinato ad un singolo atomo di cobalto. La forma commerciale è la cianocobalamina che sebbene presente in natura non è una forma importante della vitamina. Nei microorganismi la 5’-deossiadenosil cobalamina è coinvolta in un gran numero di reazioni di riarrangiamento. Negli animali avviene un solo tipo di queste reazioni ed è la conversione del metilmalonil-CoA a succinil-CoA. Questa reazione è una via utile attraverso la quale il propionato derivato dall’ossidazione degli acidi grassi con un numero dispari di atomi di C e dal catabolismo degli aa può essere indirizzato verso la sintesi del glucosio (gluconeogenesi). E’ importante nei ruminanti in cui poco o niente del glucosio alimentare viene assorbito dal tratto digerente e il rifornimento di glucosio è dipendente dalla gluconeogenesi. Anche il passaggio da omocisteina a metionina la metilcobalamina agisce come trasportatore di un gruppo metilico. Manganese Può sostituirsi al magnesio in molte delle sue funzioni Una carenza di manganese può portare ad anomalie delle ossa e delle articolazioni per il ruolo delle glicosiltransferasi nella sintesi della matrice ossea e della cartilagine. Nelle piante la biosintesi dei terpenopidi può essere influenzata dalla sua carenza perché può essere richiesto dall’enzima: farnesil pirofosfato sintetasi. SESQUITERPENI (DMAPP) (IPP) (GPP) Farnesil pirofosfato sintasi Mn++ (FPP) Zinco Lo zinco negli esseri viventi Zn è un elemento essenziale per la crescita e lo sviluppo di tutte le forme di vita. Il corpo umano ne contiene 23 g/70 kg e richiede 1020 mg nella dieta giornaliera Si trova ampiamente distribuito nel regno vegetale e animale. Si assorbe attraverso meccanismi di diffusione passiva come pure attraverso proteine di trasporto Una volta nel sangue, la principale proteina di trasporto presente nel siero, l’albumina, lega ca. 2/3 del metallo presente mentre la rimanente viene legata dalla a2macroglobulina La maggior parte dello Zn assorbito si trova all’interno delle cellule. Distribuzione schematica dello zinco nelle cellule Quasi tutte le cellule contengono lo zinco: la sua conc. varia ampiamente (da 10-9 M nel citoplasma a 10-3 M in alcune vescicole). P = proteina; ZRT = proteina di trasporto MT = metallotioneina Metallo enzimi dello zinco Enzimi contenenti Zn sono oltre 200. Nei suoi enzimi il metallo può svolgere: Funzione catalitica: quando lo ione Zn2+ è implicato direttamente nella catalisi e la sua eliminazione determina la perdita dell’attività enzimatica Funzione cocatalitica: quando sono necessari 2 o 3 metalli perché l’enzima esplichi la sua funzione e lo Zn occupa una posizione molto vicina ad un altro centro metallico con il quale è unito con un ponte formato da un solo aa oppure attraverso una molecola di H2O Funzione strutturale: quando lo ione è necessario per mantenere la struttura terziaria e, frequentemente, la quaternaria dell’apoenzima. Proteine di Zn implicate nella regolazione dell’espressione genica E’ nota da tempo l’esistenza di zinco proteine che riconoscono sequenze specifiche di basi del DNA e partecipano a processi di regolazione e trascrizione. Sono dette anche fattori di trascrizione e alcune di esse contengono motivi strutturali chiamati “zinc finger” (dita di zinco) per il fatto che possono inserirsi nel solco della doppia elica del DNA come fossero delle dita. Ciò è dovuto alla possibilità che hanno gli ioni metallici di formare legami trasversali all’interno di una stessa proteina. Per esempio, in una struttura tipica contenente 25-60 aa (formata da un foglietto antiparallelo seguito da una a elica), lo Zn è coordinato a due residui di cisteina e due di istidina, generando una geometria tetraedrica distorta del tipo [ZnS2N2]. Lo ione Zn consente solo a piccoli tratti della catena polipeptidica di ripiegarsi in forma di unità stabili, capaci di interagire con gli acidi nucleici Interazioni di una proteina “zinc finger” con frammenti di DNA