Analisi dell`EEG mediante il metodo della cordance

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Analisi dell’EEG mediante il metodo della
cordance
14 marzo 2014
Laureanda:
Marzia Radivo
Relatore:
prof. Agostino Accardo
Cos’è l’elettroencefalografia? E una procedura non invasiva per
rilevare l’attività elettrica celebrale
Elettrodi
Filtri
Amplificatore
operazionale
Amplificatore
Convertitore
analogico/digitale
Display
EEG
Figura : Schema di base di un elettroencefalografia
Elementi dell’elettroencefalografia
Elettrodi che vengono posizionati sullo scalpo del paziente
secondo lo standard internazionale 10 − 20
Figura : Posizionamento degli elettrodi
Elementi dell’elettroencefalografia
Amplificatori differenziali con i quali si possono realizzare tre
diverse derivazioni:
• unipolare: per ogni coppia di elettrodi, uno è posto su un’area
elettricamente “attiva” ed è collegata al morsetto (−), l’altro
su un’area elettricamente “inattiva” ed è collegata al morsetto
(+)
Figura : Schema di derivazione unipolare
• bipolare: tutti e due gli elettrodi di una coppia sono posti su
aree elettricamente “attive”
Figura : Schema di derivazione bipolare
• media: tutti gli elettrodi sono connessi a un singolo punto
tramite resistori di uguale valore
Figura : Schema di derivazione media
Elementi dell’elettroencefalografia
Convertitori analogico digitali nei quali si prendono in
considerazione i seguenti fattori:
• amplificazioni
• filtri
• campionamento
• quantizzazione
Genesi dei potenziali elettroencefalografici
Il tessuto nervoso è costituito da:
• cellule gliali: costituiscono un supporto per i neuroni, guidano
la loro crescita, regolano il flusso ematico regionale, hanno
funzioni immunitarie per il sistema nervoso
• cellule neuronali: hanno il compito di ricevere, elaborare e
trasmettere le informazioni e sono divise a loro volta in:
• cellule piramidali
• cellule non piramidali
I potenziali captati dagli elettrodi sono dovuti principalmente ai
neuroni corticali piramidali.
L’ampiezza del segnale EEG dipende dal livello di sincronia con il
quale i neuroni corticali interagiscono.
Onde celebrali
La cordance
La cordance è un metodo sviluppato negli anni 90 che combina le
informazioni di potenza assoluta e relativa ricavabili da un EEG.
Esso consiste di tre passi successivi in ognuno dei quali si raffina la
relazione tra potenza assoluta e relativa
1)
• Riattribuzione dei valori di tensione tramite la trasformazione
di Hjorth
C3source = (C3 − Cz ) + (C3 − F3 ) + (C3 − T3 ) + (C3 − P3 )
• Calcolo della potenza assoluta tramite la trasformata di
Fourier veloce
• Calcolo della potenza relativa come rapporto tra la potenza
assoluta e quella totale
2) si definisce Anorm(s,f ) come la deviazione standard della potenza
assoluta e Rnorm(s,f ) come la deviazione standard della potenza
relativa
3) si calcola la cordance
z(s,f ) = Anorm(s,f ) + Rnorm(s,f )
Un elettrodo è detto in stato concorde se Anorm(s,f ) e Rnorm(s,f )
sono entrambi superiori o entrambi inferiori ai loro valori medi
rispettivamente.
Altrimenti l’elettrodo viene detto in stato discorde.
Applicazioni
:
• Depressione: si cerca di usare la cordance come marcatore
biologico dell’esito di una terapia farmacologica
antidepressiva. Si è visto che
• una diminuzione dei valori di cordance nella zona prefrontale
dopo una settimana di trattamento corrisponde a una
diminuzione del livello di depressione calcolato nella scala di
Hamilton dopo 6 settimane di trattamento.
• i soggetti con un valore di cordance concorde nella banda di
frequenza theta prima di iniziare il trattamento danno una
risposta migliore alle cure rispetto ai soggetti che hanno un
valore di cordance discorde.
Applicazioni
:
• Archeoacustica: disciplina che studia le sonorità e le risonanze
di luoghi antichi per dimostrare che la loro frequenza di
risonanza (in genere 110 Hz) provoca particolari effetti sulla
mente dei presenti.
Si è visto:
• variazione dei valori di cordance nel lobo temporale sinistro
quando si ascoltano suoni a 110 Hz
Cosa abbiamo trovato noi..
1) differenze nei valori che la cordance assume nei due emisferi
Figura : Terzo soggetto, canale T 3, tutti gli eventi, 115 Hz ♦,120 Hz
,90 Hz , 110 Hz 4,105 Hz ∗, 95 Hz +,100 HzF, mantra x
Figura : Terzo soggetto, canale T 4, tutti gli eventi, 115 Hz ♦,120 Hz
,90 Hz , 110 Hz 4,105 Hz ∗, 95 Hz +,100 HzF, mantra x
Cosa abbiamo trovato noi...
2) differenza di valori a seconda della frequenza
Figura : Secondo soggetto, frequenza 110Hz
Figura : Secondo soggetto, frequenza 90Hz
Figura : Secondo soggetto, frequenza 115 Hz
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