MEDITERRANEO IN SCENA
Torino 23 novembre - 1 dicembre 2010
Laboratori teatrali di alta formazione dell’attore
dedicati a giovani artisti italiani e arabi di seconda
generazione
Il Centro Italiano dell'International Theatre Institute - UNESCO inaugura in Italia
la ITI World Performing Arts Academy www.iti-academy.org con tre laboratori
di teatro dedicati a giovani artisti italiani e arabi di seconda generazione.
Quattro registi di teatro di nazionalità italiana, marocchina e palestinese si
incontreranno con giovani artisti italiani e di lingua madre araba per individuare temi
di confronto artistico, sulla base dello studio di testi di autori classici e
contemporanei, e trasmettere metodologie e conoscenze attoriali nate in contesti
sociali diversi.
Docenti – Daniela Giordano – Italia
Attrice di teatro, cinema e televisione, regista, autrice, diplomatasi
all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, inizia una
carriera teatrale interpretando i grandi personaggi della letteratura
teatrale diretta da Maestri della scena, quali Luca Ronconi, Giancarlo
Sepe, Jury Ljiubimov, Giancarlo Cobelli, Marco Sciaccaluga, Gabriele
Lavia, Benno Besson, Valerio Binasco. Alterna teatro, cinema ,
televisione e radio, in Italia e all'estero.
Kamel Elbasha – Palestina
Attore, regista e drammaturgo presso il Teatro Nazionale palestinese.
Dal 2008 ha stretto rapporti con l’ Italia attraverso un progetto sull’
Amleto che lo ha portato a collaborare con Gabriele Vacis. Lo spettacolo
è nato da un progetto dell’Eti-Ente Teatrale Italiano e della
Cooperazione Italiana; il workshop si è tenuto tra l’Italia (Polverigi,
Venezia) e Gerusalemme, sotto la guida di Gabriele Vacis (regista e
pedagogo), con il supporto di sei artisti del Teatro Nazionale
Palestinese.
Bousarhane Zitouni - Marocco
Regista, attore, drammaturgo marocchino, nato a Casablanca. Lavora in
teatro da 15 anni ed è direttore artistico della celebre troupe « Fada al
Liwa ».
Gabriele Vacis– Italia
Regista teatrale, è tra i fondatori della Cooperativa Laboratorio Teatro
Settimo. Ha curato la regia di spettacoli quali Libera nos ispirato alle
opere di Luigi Meneghello; Novecento, Canto per Torino, Olivetti,
drammaturgia di Laura Curino e Gabriele Vacis; Ha curato la regia degli
spettacoli Stanca di guerra e Un'altra storia con Lella Costa. È autore
con Marco Paolini degli spettacoli “Adriatico”, “Il racconto del Vajont”,
Premio UBU 1995 per il teatro civile. Ha promosso festival teatrali e
diretto le regie di opere liriche; dal 1987 tiene seminari alla Scuola
d'Arte Drammatica "Paolo Grassi" di Milano e dal 1995 insegna lettura e
narrazione orale presso la scuola "Holden" di Torino.
Sedi:
Centro Culturale Italo-Arabo Dar Al Hikma, Via Fiocchetto 15 , Torino
Spazio prove Acti-Teatri Indipendenti, Via San Pietro in Vincoli 28, Torino
Durata: 8 giorni dal 23 al 30 novembre + prova aperta il 1 dicembre (37 ore
complessive di laboratorio)
I LABORATORI SONO GRATUITI e termineranno con un
giorno di prova aperta al pubblico presso il Teatro Gobetti.
Formazione delle classi
Gli allievi-artisti saranno selezionati tramite invio di curriculum. Sarà inoltre
considerato titolo preferenziale la conoscenza della lingua inglese e/o della lingua
francese. Le selezioni saranno effettuate da Giorgia Cerruti, direttrice, regista e
attrice della Piccola Compagnia della Magnolia e Tutor per il Centro Italiano ITI
progetto “Mediterraneo in Scena” all’interno della sezione “L’Arte dell’Attore /
Percorsi di Formazione”.
L’attore/attrice interessato/a ad uno o più stages è invitato/a ad inviare il proprio cv
e una lettera di motivazione all’indirizzo: [email protected]
Uditori: giovani registi, studenti universitari e giovani di età tra i 18 e i 35 anni
selezionati sulla base del curriculum e di una lettera di motivazione da inviare
all’indirizzo [email protected] entro il 15 novembre.
Nuccio Messina
Presidente CENTRO ITALIANO ITI
Barbara Bertin
Segretario CENTRO ITALIANO ITI
Informazioni:
Giorgia Cerruti cell. 348 8442070
Adil Tanani
cell. 327 6980090
Programmi
Docente DANIELA GIORDANO
Dal 23 al 27 novembre: h. 9 – 14 presso il Centro Italo Arabo Dar Al Hikma
Dal 28 al 30 novembre: h. 10-13 presso ACTI – Teatri Indipendenti
1 dicembre: Teatro Gobetti prova aperta h. 21.00
Studio su i Cori de “Gli Uccelli” di Aristofane
La parola in palcoscenico è nuda se il corpo dell’attore non la muove nello spazio,
non la trasforma in modo sorprendente e inatteso, animandola non del solo fiato.
Il senso della parola scenica è nel corpo dell’attore che è il veicolo di significato,
gioco mistico e trascendente che si rinnova dagli albori della civiltà.
Il corpo deve trovare la verità di una metafora, di un’idea, di una fantasia, di un
personaggio. Il corpo deve imparare a essere libero, a manifestarsi come il contrario
di sé, come corpo astratto-corpo attraente. Il corpo scenico deve se-durre,
condurre a sé, riconvertire le fantasie in molecole di carne e imparare a offrire sulla
mensa/scena il pasto di sé. Un rito che si ripete ogni sera.
I Cori dell’opera di Aristofane rappresentano una eccellente opportunità per
armonizzare le singole esperienze in un contesto corale di scambio e di ascolto.
Il programma di Studio si articolerà in due momenti:
Propedeutica:
maschera neutra/corpo astratto
affidamento
ascolto
voce
identità/verità
studio del carattere di un personaggio
Messa in scena:
attribuzione di un ruolo
studio del ruolo
esecuzione del ruolo in un coro
Ai partecipanti è chiesto di conoscere l’intera opera de “Gli Uccelli” di Aristofane.
I cori delle commedie di Aristofane sono in genere formati da 24 coreuti tutti
mascherati e truccati allo stesso modo.
Il coro de “Gli Uccelli” è diverso poiché ogni coreuta rappresenta un uccello diverso.
Nell’opera viene fornito l’elenco dei 24 uccelli rappresentati dal coro:
Ai partecipanti è richiesto di conoscere le abitudini e la forma dei seguenti uccelli:
la pernice, il francolino, il fischione, il martin pescatore, il passero, la civetta,
la ghiandaia, la tortora, l’allodola, la cannaiola, la monachella, il colombo, il grifone,
lo sparviere, il colombaccio, il cuculo, la pettegola, il fiorrancino, il pollo sultano,
il gheppio, il tuffetto, lo zigolo, il gipeto e il picchio.
Docente BOUSARHANE ZITOUNI
Dal 23 al 27 novembre: h. 14 – 19 presso il Centro Italo Arabo Dar Al Hikma
Dal 28 al 30 novembre: h. 14 - 17 presso ACTI – Teatri Indipendenti:
1 dicembre: Teatro Gobetti prova aperta h. 21
Studio su episodi tratti dalla vita del Profeta Maometto
È possibile ricavare un modello comunicativo e tollerante dalla biografia del Profeta?
Come si può costruire un discorso teatrale che si propone come legame tra le nuove
generazioni e i valori universali della tolleranza e della comunicazione partendo dal
messaggio dell'Islam?
La scelta di questo tema ci pone l'obbiettivo della ricerca di un legame tra le radici
storico culturali del mondo islamico e la modernità, intesa anche come occasione di
contatto e conoscenza dell''altro.
Propedeutica:
la storia
la narrazione
il quotidiano
il suono come segno linguistico
il gesto come segno di comunicazione
Messa in scena:
il racconto
il canto
il ritmo
Testi di riferimento: - Il Corano, traduzione di Alessandro Bausani
- Tabari, Biografia del Profeta Maometto
.
Docente KAMEL ELBASHA
Dal 23 al 27 novembre: h. 14 – 19 luogo da definire
Dal 28 al 30 novembre: h. 14 - 17 presso Teatro Gobetti:
1 dicembre: Teatro Gobetti: prova aperta h. 21
Studio su “Madre Coraggio”
di Bertold Brecht
* Il regista Gabriele Vacis interverrà accanto al regista palestinese durante due
giornate di lavoro.
Scena 11, Madre Coraggio di Bertolt Brecht.
La guerra è una macchina terribile. La città protestante di Halle è minacciata
dall'esercito imperiale. Madre Coraggio ha perso tutti i figli, le rimane solo Kattrin. E
Kattrin "la muta" salva la città di Halle prima della possibile distruzione, sacrificando
la propria vita.
Come ci porremmo se al posto di Kattrin ci fossero un contadino, un padre di
famiglia, un soldato? Come possiamo argomentare questo cambiamento? Come
agiamo quotidianamente?
Lasciare la città al suo destino o essere pronti a sacrificare la propria vita per
salvarla? O forse è meglio prevenire la guerra prima di cominciarla?
Cercheremo di trovare un modo in cui interpretare e mettere in scena questo testo
rispetto ad uno spazio aperto; i nostri strumenti saranno il corpo e alcune parole che
la nostra mente rifiuta; ci limiteremo a pochi accessori costruiti appositamente per
creare un'unità di spazio.
Stile di lavoro:
(Punto zero)
Durante il laboratorio utilizzeremo un procedimento che combina due metodi, il
primo del regista italiano Gabriele Vacis noto come “la schiera”e il secondo del
regista palestinese Yaqub Ismail detto “il corridoio”. La schiera sarà utilizzata per la
comprensione del vuoto spaziale e il suo rapporto con i fondamenti della recitazione
per essere sul palco attivi e consapevoli, “Il corridoio”, invece, sarà utilizzato nella
gestione del vuoto spaziale e limitazione dell'attore in uno spazio dato, lasciandolo
libero di scegliere lo stile e il modo di espressione senza spiegare i modi e le teorie
di recitazione.
I metodi e le teorie utilizzate convergono nel punto zero, che è il punto di partenza.
Il lavoro verrà applicato sulla scena 11 di Madre Coraggio di B. Brecht con i due
procedimenti :
1. Il lavoro con gli attori: utilizzo dei due metodi separatamente, e il corridoio la
schiera
2. Messa in scena: metodo del corridoio.
I due metodi saranno uniti per creare lo spettacolo.
Ogni attore utilizzerà la propria lingua con la possibilità di utilizzare l'inglese
come lingua supplementare o un eventuale utilizzo per lo spettacolo finale.