PROGRAMMA 2012/2013 PORTLANDLab. 3X1 Tre forme di vedere

PROGRAMMA 2012/2013
PORTLANDLab. 3X1
Tre forme di vedere il teatro... Tre stile di teatro...
Tre proposte di tre registi... Un dipinto.
Il Portland Lab da l'opportunità agli allievi di confrontarsi con tre proposte di regia e stile
di teatro molto diversi tra loro ma tutti i tre con il medesimo punto di partenza: un
dipinto. L'obiettivo del laboratorio è avvicinare gli allievi al processo di creazione di uno
spettacolo. Lavorare con pedagoghi ma sopratutto registi è a metà strada tra
l'apprendimento e la simulazione del lavoro dell'attore in una compagnia.
REGISTI/INSEGNANTI: Michele Ciardulli, Carmen Giordano, Sara Rosa Losilla
ORE: 150 ore.
10 ore di conoscienza gruppo e 45 ore circa con ogni regista.
ORARIO: sabato/domenica in fine settimana.
PRIMA PARTE: coesione di gruppo condotto da Sara Rosa Losilla.
8 ore. Il 6 ottobre e il 13 ottobre.
INTRODUZIONE:
Si faranno due sessioni di lavoro intensivo per facilitare la conoscenza delle forme di
lavoro di ogni allievo: esercizi di ascolto, dialogo corporale, movimento di gruppo e
dinamiche creative.
SECONDA PARTE: il teatro performativo condotto da Carmen Giordano
45 ore. Dal 20 ottobre al 21 dicembre.
INTRODUZIONE:
Il percorso si articola a partire da un'immagine visiva (un quadro), lavorando sugli
elementi di spazio e tempo concentrati in 20 minuti di performance.
La chiave della performance sarà il montaggio tra azione e/o partitura fisica degli attori,
composizione nello spazio dei loro corpi e parola.
Verranno prodotti dei testi ispirati all'immagine di partenza, che costituiranno un'unica
partitura insieme all'azione fisica e alla composizione.
Il lavoro sui testi prevede il montaggio di voci off da lavorare in contrappunto con la parola
detta dal vivo.
TERZA PARTE: il melodramma e la commedia, scene a due di teatro
contemporaneo e scene scritte dagli allievi condotto da Sara Rosa Losilla.
47 ore. Dal 12 gennaio al 22 marzo.
INTRODUZIONE:
Personaggi con storie e vite diverse che si trovano davanti a questo dipinto che li fa
riflettere, ricordare, sentire e che fa suscitare emozioni nascoste e segreti.
Si lavorerà con situazioni proposte dalla regista e attraverso l'improvvisazione si
troveranno i testi per realizzare le scene prendendo materiale da opere già conosciute,
esperienze personali o di altri. Tutto ci potrà servire per raccontare e cercare di capire i
rapporti.
QUARTA PARTE: picture work condotto da Michele Ciardulli.
45 ore. Dal 6 aprile al 10 giugno.
INTRODUZIONE:
Partire da un quadro per arrivare alla scena apre molte porte di interpretazione ma prima
di tutto deve confrontarsi con codici e regole artistiche diverse che devono convivere sulla
scena e trovare un compromesso. Lo spazio vuoto come l'oggetto in scena non può essere
decorazione. Diventa significato, codice comunicativo indipendente con il quale l'attore
deve imparare a dialogare. Un quadro non è solo uno stile. E' contenuto, storia, concetto,
musica, una finestra su un mondo da indagare. Anche la parola in questo contesto smette
di essere racconto diretto per diventare un mezzo nell'insieme, a volte apparentemente
svuotato di significato. Far animare un quadro in scena presuppone attenzione, qualità di
movimento, di suono, l'attore stesso diviene parte di un insieme, svanisce come figura
predominante per far trapelare il segreto che il quadro nasconde. Ogni cosa viene cercata
come un musicista compone la sua musica, ogni nota ha il suo posto. Il lavoro principale
verrà fatto sulla ricerca e l'utilizzo di codici visivi e di percezione sensoriale. Verranno
indagate le regole dello spazio, il concetto di disequilibrio, il colore, linee dinamiche, la
forma, il ritmo e come la musica e la parola si intreccia all'immagine per diventare un
nucleo unico.