I traumi muscolo-scheletrici nello sci

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Studio Postura e Psiche http://www.posturaepsiche.it I traumi muscolo scheletrici nello sci La stagione dello sci è entrata nel vivo e chi si accinge a partire per la settimana bianca fara bene ad allenarsi per tempo. Chi conduce una vita sedentaria infatti, è solito incorrere in una serie di infortuni,che possono trasformarsi anche in lesioni di una certa gravità. E’ noto che il settanta per cento degli sciatori rischiano di cadere dagli sci e di farsi male perché non sono allenati, andando incontro a distorsioni sia delle ginocchia, che delle caviglie. Quando si scia, infatti ,la caviglia rimane bloccata all’interno degli scarponi e al ginocchio spetta il compito di supplire ai movimenti della caviglia che in condizioni normali ,aiuterebbero il ginocchio nella rotazione. In queste condizioni per il ginocchio si crea uno stress ulteriore a carico dei legamenti crociati, dei collaterali, e in caso di salti con gli sci per i menischi. Il modo migliore per proteggere il nostro apparato muscolo scheletrico è la tonicità e l’allungamento dei muscoli di tutto il corpo, nonché il lavoro propriocettivo dedicato al miglioramento dell’equilibrio sia statico che dinamico. Nello sci in occasione di un trauma, sono gli arti inferiori ad essere maggiormente coinvolti nella metà dei casi, seguiti per un terzo dagli arti superiori. Le contusioni invece incidono per il 27 %,le fratture per il 15%,le lussazioni per il 9% per finire con le ferite che rappresentano l’8 per cento. Coloro che usano lo snowboard sono maggiormente soggetti ad una lesione agli arti superiori, mentre invece nelle cadute è la clavicola a fratturarsi in maniera frequente. Da questo elenco si evince che bisogna arrivare all’appuntamento con la neve con una preparazione muscolare adeguata. In generale si consiglia di articolare l’attività presciistica in tre fasi : -­‐ Fase 1: Esercizi aerobici finalizzati all’aumento della resistenza e della forza muscolare e dell’apparato cardio polmonare con eliminazione della tossine -­‐ Fase 2: Rafforzamento muscolare specifico -­‐ Fase 3: Miglioramento della tecnica esecutiva Una buona preparazione dovrebbe essere fatta per 40 minuti tre volte a settimana, iniziando con una fase di riscaldamento per finire con una fase di defaticamento. Per la fase 2 si consigliano esercizi di stretching per le gambe e la schiena, rotazione del busto, flessione ed estensione della gamba con carico progressivo per la stabilizzazione del ginocchio, inoltre con il metodo Mezieres l’allungamento della catena posteriore (i muscoli antigravitari). Vedi su facebook il gruppo la ginnastica posturale metodo Mezieres Una volta raggiunto un buon equilibrio muscolare con l’aumento della resistenza conviene dedicarsi al potenziamento di tutti i gruppi muscolari interessati alla disciplina. Per lo sci di fondo si possono eseguire preventivamente lunghi percorsi con i patini a rotelle ,oppure in palestra un lungo allenamento con l’ellitica, riuscirà a riequilibrare e fortificare tutti i muscoli interessati. Per lo sci alpino è fondamentale esercitare la funzione dell’equilibrio con la tavoletta propriocettiva, e inserire nell’allenamento gli esercizi con i salti che abituano a reagire alle variazioni di terreno durante le discese. Un buon allenamento prima di ogni discesa dimezza la possibilità di un trauma, e molto spesso questi ultimi si verificano in persone non allenate che affrontano lo sci senza una adeguata preparazione muscolare. Antonello Siclè Fisioterapista Per la parte dell’allenamento ha collaborato Corrado Corvini Insegnante di educazione fisica e Preparatore atletico 
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