Ufficio E-commerce e Commercio Estero
Sportello per l’internazionalizzazione
FOCUS
SERBIA
Via Garibaldi, 4 - 16124 Genova
Tel: 010 2704560 - Fax: 010 2704298
E-mail: [email protected]
Sito: www.ge.camcom.gov.it
SUPERFICIE
77.474 km²
POPOLAZIONE
7.146.000 ab. (2014)
LINGUA
Serbo (ufficiale)
RELIGIONE
Cristiani ortodossi (84,6%), Cristiani
Cattolici (5,2%), Musulmani (3%), altri
(3,7%)
CAPITALE
Belgrado
FORMA ISTITUZIONALE
Repubblica
UNITA’ MONETARIA
Dinaro Serbo (CSD)
TASSO D’INFLAZIONE
5,5% (2016)
TASSO DI DISOCCUPAZIONE
18,9% (2016)
PREVISIONE DI CRESCITA PIL
2,5% (2016 previsione)
PIL PRO CAPITE
13,368($)
RISCHIO PAESE
M3 (7 su 10 categoria SACE)
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ANALISI SWOT (STRENGHTS, WEAKNESSES, OPPORTUNITIES, THREATS)
PUNTI DI FORZA
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PUNTI DI DEBOLEZZA
La Serbia come estensione della
piattaforma produttiva
italiana
La Serbia come regione strategica per
l'espansione
commerciale
Incentivi e vantaggi finanziari, fiscali e di
territorio
Burocrazia e oneri per costituzione
societarie
Mercato fortemente teso alle riforme
come da richieste di
UE
•
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OPPORTUNITA’
MINACCE
Cosa vendere
•
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Mobili
Prodotti tessili
Computer e prodotti di elettronica e
ottica; apparecchi
elettromedicali, apparecchi di
misurazione e orologi
Prodotti dell'agricoltura, pesca e
silvicoltura
Macchinari e apparecchiature
Dove investire
•
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Burocrazia statale inefficiente
Corruzione
Prodotti tessili
Attività finanziarie e assicurative
Energia elettrica, gas, vapore e aria
condizionata (anche
da fonti rinnovabili)
Costruzioni
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
Fonte: www.infomercatiesteri.it - MAECI
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Elementi di valutazione politica
Investimenti esteri
Livello della struttura produttiva
INFORMAZIONI GENERALI
QUADRO POLITICO
Il 5 giugno 2006 è stata proclamata la nascita della Repubblica di Serbia, Stato
successore dell’Unione di Serbia e Montenegro, scioltasi a seguito della dichiarazione
d’indipendenza del Montenegro, il 3 giugno 2006.
L’Unione di Serbia e Montenegro era stata istituita il 4 febbraio 2003 quale Stato
successore della Repubblica Federale di Jugoslavia (RFJ), a sua volta fondata nel
1992 dopo la dissoluzione della Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia
conseguentemente alla secessione di Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina e
Macedonia.
La vigente Costituzione della Repubblica di Serbia include quale parte integrante del
Paese anche il Kosovo che, sulla base della Risoluzione ONU 1244 del 1999, è stato
amministrato da una Missione delle Nazioni Unite (UNMIK) fino al 17 febbraio 2008;
proclamata la propria indipendenza, Belgrado non l’ha però riconosciuta.
Nell’aprile 2008 la Serbia ha firmato un Accordo di Stabilizzazione ed Associazione con
l’Unione Europea. Nel dicembre 2009 è stato abolito l’obbligo del visto di ingresso per i
cittadini serbi nei Paesi UE dell’Area Schengen.
Nello stesso mese di dicembre 2009 la Serbia ha presentato la domanda di
candidatura all’Unione Europea ed è stato ottenuto parere favorevole nel 2012.
Ad aprile 2016 si sono svolte le elezioni politiche anticipate, che hanno visto la
riconferma al potere del Partito del Premier Vucic (SNS).
Relazioni internazionali
La Serbia ha una rete di 64 Ambasciate e 22 Consolati nel mondo, è membro delle
Nazioni Unite dal 2000, dell'OSCE dal 2000, del Consiglio d'Europa dal 2003
(riconosciuta nel 2006 la separazione dal Montenegro).
Candidata a divenire Stato Membro dell'UE, il 21 gennaio 2014 si sono aperti i
negoziati per l'adesione all'UE. A fine 2015 si sono aperti il capitolo negoziale 35, che
riguarda i rapporti con il Kosovo ed il capitolo 32, dedicato al controllo finanziario.
RISCHIO PAESE
RATING E BUSINESS CLIMATE
Indicatori di rischio
Rating
OCSE
6
S&P’s
BB-
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2016
Index of Economic Freedom 2015
Corruption Perceptions Index 2015
Moody’s
B1
Attuale
59° su 189
94° su 140
71° su 175
Fonte: SACE
4
Fitch
BB
Precedente
93° su 189
95° su 140
72° su 177
ECONOMIA
QUADRO MACROECONOMICO
Nel corso del 2015 il PIL ha registrato tendenze positive, con un aumento dello 0,8%
rispetto all’anno precedente. La crescita è stata trainata dalla ripresa del settore
minerario, di quello energetico e dell’industria manifatturiera. Il tasso di disoccupazione
e di inflazione sono stati rispettivamente del 17,9 e del 2,4% (con però previsioni di
crescita nel 2016).
La Serbia ha un sistema economico in transizione basato sul settore manifatturiero e
sulle esportazioni. Lo Stato ha un forte peso in molti settori dell’economia ma si sta
diffondendo la cultura “di mercato” e l’integrazione internazionale.
L’economia serba è legata a quella europea e pertanto risente della crisi generale.
La situazione continua ad essere difficile per due punti di vista: la disoccupazione e il
livello del debito pubblico.
Un peso predominante hanno nel Paese gli investimenti esteri, attirati negli anni
passati da una politica di incentivi economici nonché da alcuni accordi di libero
scambio con mercati importanti (Turchia e Russia).
INTERSCAMBIO COMMERCIALE
Interscambio Italia – Serbia
Fonte: Statistiche ICE
L’andamento del flusso import – export vede una predominanza delle esportazioni sulle
importazioni dal 2007 fino al 2013, poi vi è un’inversione di tendenza.
Il grafico evidenzia un tendenza all’ aumento dei flussi commerciali.
Interscambio Genova-Serbia
Le imprese genovesi che hanno dichiarato di avere rapporti con la Serbia sono 23.
PROSPETTIVE FUTURE
Le priorità dell’esecutivo formatosi nell’aprile 2014 (a fine aprile 2016 si sono tenute
nuove elezioni che hanno visto nuovamente la vittoria del partito già al Governo) sono
quelle di ridurre la spesa pubblica e incentivare la crescita economica attraverso un
percorso di riforma che prevede una revisione dell’Amministrazione pubblica (in
particolare sanità ed educazione), un ridimensionamento degli impiegati del settore
pubblico (60/70.000 esuberi) e degli stipendi statali e la privatizzazione di larga parte
delle imprese pubbliche.
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Per quanto concerne il fronte della crescita economica, il Governo punta a migliorare
l’efficienza del sistema economico e il clima per gli investimenti attraverso una serie di
riforme (sono state approvate le riforme delle normative sul lavoro, sulle privatizzazioni,
sulle procedure fallimentari, sulle costruzioni).
La maggioranza di cui gode l’esecutivo guidato dall’SNS (che sul tema delle riforme ha
costruito la propria campagna elettorale) ha garantito l’appoggio politico necessario a
condurre in porto riforme così radicali e i giudizi su queste di analisti e comunità
internazionale sono stati positivi (a sugello di ciò è arrivato, nel febbraio 2015, la
conclusione di uno Stand By Arrangement Agreement con l’FMI per circa 1,3-1,4
miliardi di Euro, che prevede la riduzione del deficit di bilancio di 4-4,25 punti
percentuali, circa 1,3-1,4 miliardi di Euro, nel prossimo triennio).
I punti ancora caldi riguardano il consolidamento fiscale e la crescita economica.
Cospicui finanziamenti saranno destinati alla Serbia nel corso dei prossimi anni dall’UE
nel quadro del processo di adesione (1,5 miliardi di euro di fondi IPA dal 2014 al 2020,
circa 200 milioni di Euro a livello annuale, solo tramite il programma IPARD, Strumento
di pre-adesione per lo sviluppo rurale, saranno disponibili 175 milioni di Euro entro il
2020).
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C.C.I.A.A Genova
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