Lezione 2 Evoluzione dei modelli atomici Onda = perturbazione che trasporta energia in un mezzo λ (lunghezza d’onda, m) = distanza fra due creste direzione ampiezza ν (frequenza, s-1) = numero di creste che passano al secondo velocità di propagazione dell’onda v = λ⋅ν 1 Lezione 2 Luce: una radiazione elettromagnetica Radiazione Elettromagnetica La luce ha una componente elettrica La luce ha una componente magnetica. Per la radiazione elettromagnetica v = c ≈ 3 108 m/s (costante!) perciò vale: c = ν⋅ λ λ = 700 nm λ = 400 nm Lo spettro elettromagnetico FIGURA 9-3 Lo spettro elettromagnetico Piccin Nuova Libraria S.p.A. 2 Lezione 2 • Gli elettroni devono muoversi attorno al nucleo, altrimenti l’atomo collasserebbe. 3 Lezione 2 Modello planetario dell’atomo 4 Lezione 2 Modello planetario dell’atomo: incongruenze • Una particella carica che descrive una traiettoria circolare accelera e quindi dovrebbe emettere energia, precipitando sul nucleo. Inoltre: • In base a un modello planetario, posso spostare a piacimento l’orbita di un satellite, fornendo una certa quantità di energia …ma per gli elettroni ciò non è possibile! Gli atomi perturbati emettono luce colorata FIGURA 9-8 Sorgenti di emissioni di luce Piccin Nuova Libraria S.p.A. 5 Lezione 2 Gli spettri di emissione atomica sono “a righe” FIGURA 9-9 Spettro atomico, o a righe, dell’elio Piccin Nuova Libraria S.p.A. Spettro di emissione dell’atomo di idrogeno Equazione di Rydberg ⎡1 1⎤ = RH ⎢ 2 − 2 ⎥ λ ⎣ n1 n 2 ⎦ 1 RH = 1.097 107 m-1 n1 = 2 “serie di Balmer” 6 Lezione 2 Teoria dei quanti: Max Planck (1900) EE==hh⋅ ⋅νν -34 hh==6.62607×10 6.62607×10-34JJss Modello atomico di Bohr (1913) L v r L=mr×v • L’elettrone si muove in orbite circolari attorno ad un nucleo. • L’elettrone può muoversi solo in orbite definite. • L’elettrone in queste orbite non emette energia. • I valori del momento angolare associati alle orbite permesse sono: L = n·h/2π con n = 1, 2, … (numero quantico) • L’elettrone può passare da un’orbita a un’altra assorbendo o emettendo energia quantizzata. 7 Lezione 2 Orbite di Bohr per l’atomo di idrogeno rn = n 2 a0 En = − RH n2 Orbite di Bohr per l’atomo di idrogeno FIGURA 9-13 Modello di Bohr dell’atomo di idrogeno “stato fondamentale” rn = n 2 a0 r1 = a 0 a0 è il “raggio di Bohr” a0 = 52.91772108 pm En = − RH n2 E1 = – RH = – 2.179×10-18 J = – 1 Ry 8 Lezione 2 Livelli energetici e transizioni elettroniche per H “stati eccitati” E3 En = − RH n2 E2 ΔE = Ef − Ei = hν lim E = 0 n→∞ “stato fondamentale” E1 = – RH E1 • Per atomi “idrogenoidi”: En = − Z2R H n2 OK OK ma ma …non …nonfunziona funzionaper peratomi atomi con conpiù piùelettroni! elettroni! Effetto fotoelettrico: la luce può avere un comportamento corpuscolare FIGURA 9-12 L’effetto fotoelettrico Hertz, 1886 Einstein, 1905 9 Lezione 2 La materia: proprietà ondulatorie Effetto fotoelettrico (Einstein): la luce si può comportare come una particella (“fotoni”). Louis DeBroglie (1923): postula che le particelle si possono comportare come un’onda con: λ= E = mc 2 h h = p mv hν = mc 2 hν = mc = p c h p= λ Diffrazione della luce lastra fotografica interferenza costruttiva distruttiva 10 Lezione 2 La diffrazione: una prova del Rifrazione di raggi X comportamento ondulatorio dell’elettrone Davisson & Germer; G.P. Thomson (1927) utilizzando come reticolo un foglio di metallo: Raggi X Fascio di elettroni Principio di indeterminazione (Heisenberg, 1927) Δx Δp ≥ h= h 2 h = 1.054 × 10 −34 Js 2π 11 Lezione 2 hν a0 E1 = –2.179 ×10-18 J 2re ≈ 10-14 m ν= c/λ ≈ 3×1022 s-1 E = hν ≈ 2×10-11 J ! 1927: Schroedinger FIGURA 9-17 Onde stazionarie in una corda • L’elettrone all’interno dell’atomo deve essere rappresentato da onde stazionarie... che sono quantizzate per loro natura! • Queste onde sono descritte da funzioni ψ(x,y,z) chiamate “funzioni d’onda” • Le ψ si trovano risolvendo un’equazione differenziale ψ= E ψ • si postula che ψ2 sia in relazione con la probabilità di trovare l’elettrone • Nel caso di una particella confinata in un potenziale a forma di scatola 12 Lezione 2 L’equazione di Schroedinger ψ= Eψ {E,ψ} Condizioni: Ψ è continua, 2 ∫ dV Ψ = 1 autovalori, autofunzioni 13