IPERTENSIONE ARTERIOSA IPERTENSIONE ARTERIOSA Fisiopatologia IPERTENSIONE ARTERIOSA Eziopatogenesi SISTEMA NERVOSO SIMPATICO Se la PA aumenta, la stimolazione dei barocettori determina inibizione del centro vasomotore simpatico del midollo e stimolazione del centro vagale Vasodilatazione, riduzione di FC e contrattilità miocardica Se la PA diminuisce, si ha l’immediata liberazione di mediatori adrenergici (adrenalina, noradrenalina) Aumento di FC, forza di contrazione miocardica e resistenze periferiche IPERTENSIONE ARTERIOSA Eziopatogenesi IPERTENSIONE ARTERIOSA eziopatogenesi Ereditarietà Fattori ambientali, obesità, lavoro, famiglia.. Sale da cucina nella dieta Renina Ioni: sodio, cloro e calcio Difetto di membrana cellulare Resistenza insulinica IPERTENSIONE ARTERIOSA Fattori prognostici negativi Razza nera Giovane età Sesso maschile P.D.> 115 mmHg Fumo di sigaretta Diabete mellito Ipercolesterolemia Assunzione eccessiva di alcol Obesità Evidenza di danno d’organo IPERTENSIONE ARTERIOSA Classificazione ( JNC ) CATEGORIA PRESSIONE SISTOLICA (mmHg) PRESSIONE DIASTOLICA (mmHg) < 130 <85 130-139 85-89 Stadio 1 (lieve) 140-159 90-99 Stadio 2 (moderata) 160-179 100-109 Stadio 3 (grave) 180-209 110-119 > 210 > 120 NORMALE Elevata (borderline) IPERTENSIONE Stadio 4 (molto grave) IPERTENSIONE ARTERIOSA Ipertensione arteriosa essenziale : circa il 90% Cause sconosciute Ipertensione arteriosa secondaria : Meno frequente Cause note Ipertensione maligna : PAD > 120 mmHg, Retinopatia maligna, Insuff. Renale Mortalità elevata RENALE Pielonefrite cronica ENDOCRINA NEUROGENA Contraccet. orali Glomerulonef. Sindr di acuta e Cushing cronica VARIE Psicogena Coartazione aorta Ipertensione ESSENZIALE Sindr diencefalica Aum volume intravascol. Tossiemia gravidica Porfiria intermittente acuta Rene policistico Iperaldoster. Polineurite primitivo Panarterite nodosa Stenosi o infarto renale Sindr adrenogen. Ipercalcemia Altre nefropatie Feocromocito Sezione ma midollo spinale Tumori renino Mixedema secernenti acromegalia EZIOLOG. SCONOSC. Aumento Pressione intracranica Farmaci (glucocorticoidi) Sintomi dell’ipertensione iniziale Cefalea nucale, spesso al risveglio Astenia, cardiopalmo, angina pectoris e dispnea Vertigini Manifestazioni visive: Fosfeni scintillanti; amaurosi puntiforme Acufeni Impotenza IPERTENSIONE ARTERIOSA Valutazione del paziente della P.A. Patologia secondaria Vasculopatia Ipertensiva In genere non ci sono sintomi specifici ! IPERTENSIONE ARTERIOSA Valutazione del paziente Una buona anamnesi può già farci pensare… Ipert. Essenziale ? Familiarità ipertensiva Lesione Renale ? Pielonefrite Cronica? Infezioni urinarie ripetute Sindr. di Cushing? Trauma lombare dolore acuto Importante indagare circa gli altri fattori di rischio: Abuso di caffè, alcol e fumo, alimentazione, attività fisica… Aumento ponderale IPERTENSIONE ARTERIOSA Valutazione del paziente Esame obiettivo 1. Ispezione aspetto generale ( facies lunare?...) 2. Valutazione dei polsi arteriosi 3. Valutazione valori pressori in clino ed in ortostatismo ↑ PAD dal clino all’orto ↓ PAD dal clino all’orto Ipertens.essenziale Ipertens. secondaria IPERTENSIONE ARTERIOSA Quali sono gli apparecchi per la misurazione della PA? A MERCURIO AUTOMISURATORI ELETTRICI A POMPA MISURAZIONE DELLA P.A. Alcune avvertenze Misurazione iniziale su entrambi gli AA.SS. Pz. in clinostatismo o seduto Misurazione in clino- e ortostatismo (IPOTENSIONE ORTOSTATICA) Uso di bracciale idoneo in rapporto al diametro dell’arto (obesità) IPERTENSIONE ARTERIOSA Valutazione del paziente Esame obiettivo 4.Peso e altezza 5.Studio del fondo dell’occhio → (consente di stabilire la durata dell’ipertensione) 6.Palpazione ed auscultazione delle carotidi → (stenosi ed occlusioni) 7.EO cuore → (ricerca di segni di ipertrofia ventric. sin. e di scompenso) 8.EO torace → (rumori aggiunti..) 9.EO addominale → (soffi dovuti a stenosi arterie renali, aneurismi) 10.Polsi arti inferiori IPERTENSIONE ARTERIOSA Cause del danno d’organo 1. Ipertrofia vascolare 2. Aumento della rigidità arteriosa 3. Stress ossidativo (mediato da angiotensina II ) 4. Disfunzione endoteliale 5. Aterogenesi 6. Alterazioni funzionali microvascolari Ipertensione arteriosa Effetti sul cuore Meccanismo di compenso Ipertrofia concentrica ventricolo sin. Deterioramento fx. contrattile ventricolare Dilatazione ventricolare Insufficienza cardiaca IPERTENSIONE ARTERIOSA Ipertrofia venticolare sin. IPERTENSIONE ARTERIOSA Evidenza di danno d’organo cardiaco Ingrandimento cardiaco Segni elettrocardiografici di ischemia o di sovraccarico ventricolare sinistro Infarto miocardico Insufficienza cardiaca congestizia IPERTENSIONE ARTERIOSA Effetti neurologici Accelerazione aterosclerosi Infarto cerebrale Ipertensione + microaneurismi S.N.C Emorragia cerebrale Encefalopatia ipertensiva Sintomi : Cefalea occipitale, pseudovertigini, capogiri, ronzii auricolari, offuscamento visivo o sincope IPERTENSIONE ARTERIOSA Effetti oculari Restringimento arteriole Emorragie Essudati Edema della papilla Proliferazione endoteliale e muscolare Sclerosi arteriole RETINA Lesioni ipertensive Sintomi : Lesioni aterosclerotiche Scotomi, alterazioni della visione, cecità Retinopatia ipertensiva maligna Segni di retinopatia moderata con Edema della papilla ottica IPERTENSIONE ARTERIOSA Effetti renali Lesioni arteriosclerotiche arteriole afferenti/efferenti ↓ del Filtrato glomerulare RENE Disfunzione tubulare Sintomi :Protenuria ed ematuria microscopica,insuffic. renale IPERTENSIONE ARTERIOSA Evidenza di danno d’organo Renale Insufficienza renale Oculare Essudati ed emorragie retiniche Papilledema Nervoso Eventi cerebrovascolari IPERTENSIONE ARTERIOSA Esami di laboratorio Esame urine per la ricerca di proteine, sangue e glucosio Emocromo Glicemia, colesterolemia, HDL, trigliceridi Creatininemia e/o azotemia, elettroliti sierici IPERTENSIONE ARTERIOSA Esami strumentali Monitoraggio ambulatoriale della Pressione Arteriosa (Holter pressorio) Misurazione per periodo prolungato durante le normali attività quotidiane Effetto del sonno Individuazione delle condizioni di “Ipertensione Labile”: aumento dei valori di PA nel range dell’ipertensione saltuario e non costante DIAGNOSI DI IPERTENSIONE Deve essere basata sulla media di almeno 2 misurazioni effettuate durante due o più visite dopo un iniziale “screening” “Ipertensione labile” “Ipertensione da camice bianco” Significativa percentuale (ca. 10-20%) di individui la cui PA, misurata nell’ambulatorio di un medico, è persistentemente più alta di quella misurata a casa o in circostanze occasionali IPERTENSIONE ARTERIOSA Terapia Obiettivo del trattamento: PS < 140 mmHg e PD< 90mmHg Nei diabetici : PS < 135 e PD < 85 Terapia di base: normalizzazione del peso, regolare esercizio fisico, limitazione consumo di sale e alcol. Per ridurre i rischi: astinenza dal fumo, eventuale trattamento dislipidemia e diabete mellito. Terapia farmacologica: regolazione mirata non troppo rapida, controlli della PA (24 ore), analisi di laboratorio (effetti collaterali). IPERTENSIONE ARTERIOSA Terapia β-bloccanti, Calcio -antagonisti, Aceinibitori, antagonisti Ag II, alfa 1bloccanti MONOTERAPIA Risultati insufficienti…. ASSOCIAZIONE 2 FARMACI Diuretico o + β-bloccanti, Calcio -antagonisti, Calcio-antag. Ace- inibitori, antagonisti Ag II, alfa 1-bloccanti Risultati insufficienti…. ASSOCIAZIONE 3 FARMACI Diuretico + altri antipertensivi Diuretico + Ace- inibitore + Calcio-antagonisti Diuretico + Simpaticolitico centrale + Vasodilat. DIURETICI • • • • • Indubbia efficacia Basso costo Deplezione idro-elettrolitica Tiazidici (azione moderata) D. dell’ansa (azione energica) ALFA-BLOCCANTI Vasodilatatori, agiscono bloccando gli effetti vasocostrittori della stimolazione degli alfa-recettori BETA-BLOCCANTI Agiscono sui recettori beta del sistema nervoso adrenergico determinando la riduzione degli effetti simpatici sul cuore, sulla secrezione reninica, e sul controllo adrenergico centrale Possono provocare bradicardia • Cardioselettivi • Non cardioselettivi CALCIOANTAGONISTI Antagonizzano la vasocostrizione determinata dall’ingresso del Ca++ nella cellula muscolare liscia vasale determinando vasodilatazione. Possono provocare tachicardia riflessa ACE-INIBITORI Inibiscono l’azione dell’enzima che converte l’angiotensina I in angiotensina II, bloccando in tal modo il meccanismo dell’asse renina-angiotensina-aldosterone Possono provocare tosse irritativa ANTAGONISTI dei RECETTORI DELL’ANGIOTENSINA II Agiscono sull’asse RAA non bloccando l’attivazione enzimatica ma antagonizzando il legame dell’angiotensina con il suo recettore. Non provocano tosse