IL FARRO NELLA ROMA ANTICA

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IL FARRO NELLA ROMA
ANTICA
Autori
Matteo Baldi
Edoardo Degli Esposti
Sami Gabsi
UN CEREALE PER CELEBRARE I
MATRIMONI
LA CONFARREATIO
LA CERIMONIA PRENDEVA IL NOME DALLA FOCACCIA DI FARRO (PANIS
FARREUS) CHE GLI SPOSI DIVIDEVANO COME SIMBOLO DELLA
FUTURA VITA COMUNE E CONSISTEVA IN UN SACRIFICIO A GIOVE
FARREO, IUPPITER
FARREUS.
LA MOLA SALSA… ORIGINE
DEL VERBO IMMOLARE
 Dal latino mola = macina, e per estensione farro
macinato, e salsus = salato. La Mola Salsa è la
focaccia sacra utilizzata nei riti religiosi dell'antica
Roma.
 
Era un composto indispensabile nei sacrifici dei romani
e si otteneva unendo il farro macinato al sale e
all’acqua di sorgente.
 
Veniva offerta alla divinità, distribuita in piccoli pezzi
ai credenti, quale atto di purificazione, oppure
utilizzata per cospargere gli animali destinati al
sacrificio. Da mola salsa deriva il verbo IMMOLARE.
 Veniva preparato dalle Vestali tre volte l’anno. Il
farro usato era coltivato, raccolto, tostato e macinato
dalle vestali stesse.
Questi bassorilievi appartengono alla sontuosa tomba di un
ricco fornaio
Avete indovinato!
L’origine della parola farina
deriva proprio dal farro che i
romani chiamavano farrum. Quindi
possiamo capire quanta
importanza avesse questo cereale
nell’antica Roma.
I ROMANI
FURONO
I PRIMI
POLENTONI!
«Il farro fu il primo cibo dell’antico Lazio» scrive uno storico
romano riferendosi ad un’alimentazione basata su pappe di
cereali miste a verdure, il pulmentum, il cui termine derivava da
puls, cioè farinata ottenuta lavorando il farro con la pietra. Polenta
di farro, dunque, o impasti per produrre focacce erano il cibo
nazionale della civiltà romana, tanto che i Romani finirono per
essere chiamati pultiphag, cioè … “mangiapolenta”. Il farro era,
dunque, l elemento principe dell’alimentazione romana: esso
veniva arrostito, pestato e fatto bollire in acqua salata, a volte
marina, fino ad addensarsi in una pappa a cui venivano aggiunti,
quale companatico (pulmentarium), vari tipi di legumi: ceci, fave,
lenticchie, fagioli. Talvolta si mescolavano abbondante formaggio
fresco, miele e uova, costituendo nella variante della puls punica,
un po’ l’antenata della polenta taragna valtellinese
La puls punica, l’antenata della polenta
taragna.
UN CEREALE
SEMPRE
PRESENTE…
Come abbiamo detto, il farro era per
i romani una importante fonte
alimentare in quanto principalmente
usato nella preparazione della
polenta (chiamata «puls»), vero
piatto nazionale dei Romani che, all’
inizio della loro storia era affiancato
da zuppe e focacce.
HO SEMPRE
MANGIATO FARRO!
IL CIBO DEI
GLADIATORI
Ciotole di zuppa di farro erano il cibo
corroborante consumato dai gladiatori
prima dei combattimenti al Colosseo.
Preparazione
Far ammorbidire il farro a bagno nell’acqua
per pochi minuti. Rosolare in una padella
spicchi d’aglio con dell’olio d’oliva,
aggiungervi poi il farro e far tostare bene.
Togliere l’aglio dalla padella, unire
rosmarino, sale, pepe e naturalmente
dell’acqua necessaria a rendere la
consistenza di zuppa. Il farro va cotto
pochissimo e servito fumante, in ciotole,
irrorato con olio d’oliva.
ECCO COSA SI MANGIAVA…
VARI TIPI DI
PANE
PANIS NAUTICUS
Era la galletta dei marinai; li
accompagnava durante i loro
viaggi nel Mar Mediterraneo
perché era adatto a
conservarsi per lunghi
periodi.
VARI TIPI DI
PANE
PANIS MILITARIS
Come avete indovinato
era il pane riservato ai
militari. Era un pane
rustico anche questo
piuttosto duro.
UN PANE
GOLOSO
PANIS ADIPATUS
Era un pane simile alla
pizza bianca, arricchito
da pezzi di lardo o
pancetta.
IL PANE DEI
RICCHI
I patrizi romani per i loro
banchetti facevano
preparare dei vassoi fatti di
pane di farro su cui venivano
servite le pietanze. Alla fine
si mangiava tutto
NON ABBIAMO
INVENTATO
NIENTE…
Strumento ritrovato nella
casa Patrizia di Pompei.
Serviva per fare i
maccheroncini di farro.
TUTTI A
TAVOLA!
L’affresco mostra gli
antichi romani mentre
mangiano farro
durante un banchetto.
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