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Itinerari
è tornato al suo Monteleone, o Monteleone è
tornato a lui, per fare il caffè per tutti al Bar del
Borgo. Magia di un ritorno, magia di un caffè.
Tutti concordano, ricercatori, scienziati e popolani autoctoni e veri, che il clima, il terreno, il
vento, l’umidità, l’altitudine, il seme, siano attori
esclusivi della valle di Monteleone di Spoleto
imprimendo quelle caratteristiche storiche che ne
suggellano la tipicità.
Studi genetici diretti dal Prof. Falcinelli, dal Dott.
Torricelli e dallo Staff scientifico della Facoltà di
Agraria di Perugia attestano la qualità e l’eccezionalità di questo farro vitreo, con caratteristiche
genetiche distanti da tutte le altre varietà di farro
note. A Monteleone di Spoleto il farro è sopravvissuto nel corso dei secoli mantenendo le sue
caratteristiche di bontà e salubrità.
Oggi, a questo panorama affascinante e di straordinaria bellezza delle nostre colline e montagne,
basti pensare a tutta la Valnerina, si affianca il
concetto di salubrità di queste coltivazioni cerealicole e leguminose, alimenti primari di quella
dieta mediterranea che tutto il mondo c'invidia e
che è stata eletta Patrimonio immateriale dell’Umanità e degna di salvifico intervento.
Fondamentale allora sarà salvaguardare un
patrimonio antico che potrebbe andare perduto
o non più fruibile qualora circostanze storiche
richiedessero la sua attualizzata fruibilità, e anzi
potrebbe diventare patrimonio di biodiversità
intesa come diversità genetica migliorativa sia a
livello del singolo gene sia come combinazione
di geni più o meno associati a caratteristiche
riscontrabili localmente.
E ancor più salvifica allora apparirà questa
tracciabilità molecolare della filiera alimentare, perché tutela produzioni tipiche, storiche,
identitarie locali in un’era in cui si è imposta
la globalizzazione dei mercati, salvifica anche
l’opera dei produttori ancorati al proprio territorio dall’amore e dalla passione, per una difesa
totale dell’ambiente, dei produttori e dei consumatori. Di noi tutti.
Le Fornelle della Delegazione di Perugia, che ho
l’onore di presiedere, oggi sono a Monteleone
per chiudere in bellezza e bontà il loro anno
sociale. L’Associazione gastronomico-culturale Il
Fornello nasce 35 anni fa nel Castello di Rivalta a
Piacenza per salvaguardare le tradizioni gastro-
nomiche italiane e familiari. Una vera palestra
di gusto per tutte le sue settecento associate che
sono curiose dell’universo gastronomico e che
effettuano scambi tra le varie realtà regionali
delle oltre 50 delegazioni sparse in tutta la nostra
magnifica penisola (una delegazione è anche
presente a New York), con le sue bellezze archeologiche, monumentali, storiche, naturalistiche e
di gusto.
E chissà che le Fornelle newyorkesi non possano
intercedere per prestarci, una tantum, la “Nostra
Biga”.
Si sa che a tavola avvengono molte alleanze e
magari se gli chef monteleonesi andassero a cucinare il famoso farro jurassico in America… tutto
forse potrebbe avvenire.
La biga
di Monteleone
custodita
a New York
Le foto "seppiate" sono di Marilena Badolato.
Ha prediletto il bianco e nero, colore delle pietre
antiche di Monteleone che sono anche i colori
della sua anima a contatto con questo paese,
quel giorno. Occupandosi di scrittura emozionale,
le foto, anche se non perfette dal punto di vista
tecnico, possono meglio identificare uno scritto
di sentimento.
Nuove direzioni • n. 11 settembre-ottobre 2012
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