primo caso di infezione oculare in adulto di Seriola dumerilii

ITTIOPATOLOGIA, 2009, 6: 95-98
SHORT COMMUNICATION
Lattococcosi: primo caso di infezione oculare in adulto
di Seriola dumerilii (Risso, 1810)
Lactococcosis: first pop-eye episode in greater amberjack
specimen (Seriola dumerilii Risso, 1810)
Monique Mancuso*, Giulia Maricchiolo,
Renata Zaccone, Lucrezia Genovese
Istituto per l’Ambiente Marino Costiero (IAMC) CNR, sezione di Messina,
Spianata S. Raineri 86 - 98122 Messina.
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RIASSUNTO - Tra le malattie batteriche, le infezioni da cocchi Gram positivi stanno assumendo sempre più
importanza.
Lactococcus garvieae (sin. Enterococcus seriolicida) è l’agente patogeno che colpisce ricciole di piccola taglia.
Nel presente lavoro, viene riportato il primo caso di infezione oculare (Pop-eye) in un esemplare adulto di
ricciola, Seriola dumerilii. Nei primi giorni del mese di Settembre 2008 un esemplare femmina di circa 18 anni di
età e del peso di circa 35 Kg, stabulato fin dallo stadio giovanile (40 g circa) presso l’Impianto Sperimentale di
Acquacoltura dell’IAMC - CNR di Messina, mostrava atassia, letargia, anoressia, esoftalmia unilaterale destra
con una grave emorragia accompagnata da essudato biancastro.
Sono stati effettuati dei tamponi dall’occhio con lesione, seminati poi su terreni di coltura. Le colonie sospette
sono state isolate e identificate mediante indagini colturali e biochimiche (API 20 STREP).
SUMMARY – Gram positive infections are very important pathologies in aquaculture.
Lactococcus garvieae (sin. Enterococcus seriolicida) is the aetiological agent of lactococcosis that arise in
juveniles of greater amberjack specimens. In this paper is reported the first episode of pop eye in adult of greater
amberjack, Seriola dumerilii.
In first days of September 2008 an adult female specimen, of about 18 years old and 35 kg of weight, grown since
the 40 g size at the experimental aquaculture plant of IAMC-CNR section of Messina, showed ataxia, lethargy,
anorexia, right uni-lateral exophthalmia with severe hemorrhage and whitish exudate.
Samples have been taken from damaged eye and spread on agar culture media. The suspected colonies were
isolated, and identified by microbiological test and biochemical analysis by API 20 STREP were carried out.
Key words: Greater amberjack; Seriola dumerilii; Emerging pathologies; Lactococcosis; Aquaculture.
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* Corresponding Author: c/o Istituto per l’Ambiente Marino Costiero (IAMC) - CNR Sezione di Messina.
Spianata S. Raineri, 86 - 98122 Messina.
Tel.: 090-669003; Fax.: 090-669007; E-mail:
[email protected]
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Seriola dumerilii (Risso, 1810), comunemente chiamata ricciola, è il più grande Carangide
semi-pelagico, diffuso in tutto il mondo (Fisher et al., 1987). Può arrivare fino a 90 kg di
peso e a 2 m di lunghezza, ma comunemente si trovano esemplari di circa 1,1 m e di 25-40
kg (Fisher et al., 1987).
La ricciola è considerato un ottimo candidato per la diversificazione delle specie allevabili,
grazie all’eccellente qualità delle sue carni, al rapido accrescimento e ad una buona
performance in cattività caratterizzata da adattabilità, sia in vasca che in gabbia e da un
elevato tasso di sopravvivenza (Greco et al., 1993; Mazzola et al., 2000).
Questa specie viene allevata sperimentalmente in Spagna (Garcia & Diaz, 1995), Francia
(Corsica) (Muraccioli et al., 1994), Grecia (Papandroulakis et al., 2005) e Italia (Mazzola et
al., 2000), anche se con varie difficoltà nella fase riproduttiva (Micale et al., 1999) e a causa
della possibilità d’insorgenza di diverse patologie (Garcia & Diaz, 1995).
Tra le principali malattie segnalate vi sono: l’epiteliocisti (Grau & Crespo 1991), alcune
parassitosi (Crespo et al., 1992) e le vibriosi (Genovese et al., 1992), le quali insorgono nella
classe di età compresa tra 0+ e 1+ in cui si è registrata una mortalità molto elevata, mentre
gli adulti possono presentare delle forme croniche di diversa gravità.
La lattococcosi è una patologia diffusa in tutto il mondo in grado di causare infezioni in
varie specie ittiche. In Italia è considerata la principale responsabile del calo del 50% della
produzione annua di trote (Ghittino et al., 2003).
L’agente eziologico è Lactococcus garvieae (sin. Enterococcus seriolicida) (Eldar et al.,
1996) che colpisce sia le specie dulciacquicole che marine, quando la temperatura dell’acqua
supera i 16°C. Da un punto di vista clinico, la lattococcosi è caratterizzata da una sindrome
setticemica a rapido decorso. I pesci colpiti presentano sintomi quali: nuoto disorientato,
letargia, iperpigmentazione cutanea, esoftalmia mono o bilaterale; le lesioni
anatomopatologiche possono essere rappresentate da epato-splenomegalia, enterite
emorragica ed encefalite (Ghittino & Prearo, 1992; Eldar et al., 1995; 1996). La diagnosi si
basa sull’isolamento e identificazione dell’agente causale a partire dalle lesioni dei pesci
malati.
Nel presente lavoro viene descritto un caso di lattococcosi in un esemplare adulto di
ricciola. Nei primi giorni del mese di Settembre 2008, una femmina di circa 18 anni di età
(peso 35 kg) stabulata in una vasca di 70 m3 fin dallo stadio giovanile (40 g circa) presso
l’Impianto Sperimentale di Acquacoltura dell’IAMC - CNR di Messina, in condizioni di
foto- e termo-periodo naturale, mostrava: atassia, letargia, anoressia, esoftalmo monolaterale
destro, con grave emorragia ed essudato biancastro (Figura 1).
Il soggetto è stato immediatamente isolato; dall’occhio con lesione sono stati effettuati dei
tamponi, poi seminati su Marine Broth, incubati a 24°C per 24 ore e successivamente
strisciati su Marine Agar, Agar Sangue e TSA ed incubati a 24°C per 24-48 ore.
Su singole colonie batteriche sono state effettuate le analisi morfologiche, colturali e i
principali test biochimici mediante l’utilizzo di kit miniaturizzati API 20 STREP
(bioMérieux) per giungere alla classificazione.
Il ceppo isolato si presentava positivo alla colorazione di Gram, α-emolitico, catalasi ed
ossidasi negativo, VP, esculina, ADH, pirrolodonil arilamidasi, LAP, ribosio, lattosio,
trealosio e mannitolo positivo; i test eseguiti hanno consentito di classificare il suddetto
ceppo batterico come Lactococcus garvieae.
L’epidemiologia di questa malattia è tuttora poco conosciuta. Durante gli ultimi anni, studi
epidemiologici basati sulla tipizzazione sierologia e sul fingerprinting hanno permesso di
distinguere i ceppi spagnoli e italiani da quelli di altri paesi del Mediterraneo. La
popolazione di L. garvieae sembra essere divisa in due gruppi: uno che comprende i sierotipi
italiani ed israeliani ed uno che include i sierotipi spagnoli, greci e bulgari (Vela et al., 2000;
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Eyngor et al., 2004). Tutte le epidemie più recenti hanno colpito allevamenti d’acqua dolce
nell’Italia settentrionale e in altri paesi europei (Eyngor et al., 2004).
Figura 1- Esoftalmo monolaterale con emorragie ed essudato biancastro nell’esemplare oggetto di studio.
Figure 1- In detail the haemorrhagic mono-lateral exophthalmia with whitish exudate in the observed
specimen.
Nell’episodio da noi descritto la patologia è stata riscontrata solo in un esemplare ed
essendo L. garvieae una specie normalmente presente nelle acque, probabilmente ha infettato
l’occhio grazie ad un precedente trauma. Il repentino allontanamento del soggetto ammalato
ha evitato la diffusione della malattia agli altri esemplari presenti nella vasca.
Questo è comunque il primo caso di lattococcosi in un esemplare adulto di ricciola. Da
quanto riportato in letteratura, infatti, tale patologia viene segnalata in ricciole di circa 80 g
(Vendrell et al., 2006), mentre nella trota iridea si sono registrati casi anche in esemplari da 1
kg (Pereira et al., 2004).
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