etiopia - I Viaggi di Maurizio Levi

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ETIOPIA
Popoli primitivi della valle dell’Omo
Dall’altopiano alla regione dell’Omo tra gruppi etnici arcaici
Viaggio di 15 giorni
Un viaggio tutto confortevole, grazie alle recenti costruzioni di bungalows a Turmi nel
profondo Sud, ma da affrontare sempre con spirito di adattamento. Molto bella la zona
naturalistica nel sud-ovest, dove variano gli scenari tra le alte vette dell’altopiano del
Bale (oltre 4000 metri) e il cratere di El Sod. Un’esperienza forte e unica tra le
popolazioni più primitive dell’Africa che a causa di un isolamento geograficoambientale hanno mantenuto, per ora, usi e costumi tradizionali vivendo in villaggi
sperduti e incontaminati. I Mursi, gli Hammer, i Konso, i Nyangatom, i Dassanech, i
Karo… un concentrato di etnie, il più denso di tutto il continente africano. I loro
semplici mercati e i caratteristici villaggi, le fantasiose acconciature di bellissime
donne, le decorazioni e le scarificazioni corporee praticate da altissimi guerrieri, la vita
legata a usi e abitudini ancestrali. Straordinari gli incontri “on the road” con pastori
vestiti di pelli e con corpo e viso dipinti come fossero appena usciti da una foto del
secolo scorso. I tre mercati del sud dove i vari gruppi etnici confluiscono, ciascuno dal
proprio villaggio, per vendere o barattare le loro semplici mercanzie. Un colpo
d’occhio unico! Come unici sono gli incontri con le donne Mursi che praticano ancora
l’uso dei piattelli labiali, residuo di antiche tradizioni. La foresta di Harenna,
l’ambiente afro-alpino dell’altopiano del Bale, i laghi della Rift Valley con migliaia di
uccelli, ippopotami e coccodrilli, estese savane che ricordano il Kenya. Un viaggio
paesaggisticamente vario ma prevalentemente etnografico, attraverso un mondo che
purtroppo è destinato a scomparire. Tutti i gruppi sono accompagnati da nostri esperti
tour leader.
PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenze Estate 2016
1° giorno / Italia – Addis Abeba
Partenza in serata da Roma Fiumicino per Addis Abeba con il volo di linea diretto di
Ethiopian Airlines. Pernottamento a bordo.
2° giorno / Addis Abeba
Arrivo al mattino, accoglienza da parte dello staff e trasferimento in città. Prima
colazione e intera giornata dedicata alla visita della capitale dell’Etiopia. Sorta come
piccolo agglomerato sull'altopiano, a 2.400 metri di altitudine, lungo le rotte
carovaniere e successivamente ampliata da Menelik nel 1887, Addis Abeba, il "nuovo
fiore", conta ora più di cinque milioni di abitanti e si fregia di essere la prestigiosa
sede dell’Unione Africana oltre che del più grande mercato all’aperto di tutta l'Africa.
Visita al piccolo ma interessante Museo Nazionale ed Etnografico che, tra i vari
reperti, ospita lo scheletro di "Lucy", l'Austrolopitecus Afarensis ritrovato nella valle
dell’Awash nel 1974 che si ricollega all'inizio della storia dell'uomo e risale a tre
milioni di anni fa (non di rado è la copia di Lucy, in quanto l’originale è spesso in
“tournée mondiale”).
Pranzo al ristorante e si prosegue ancora con una breve visita panoramica della città.
L’imponente e inaccessibile Palazzo di Menelik, la Piazza Meskal, da cui partì la
rivoluzione di Menghistu, e, se ci sarà del tempo a disposizione, le colline di Entoto,
ricoperte da una fitta boscaglia di eucalipti, che si trovano appena alla periferia di
Addis Abeba e che dall’alto dei loro 3.000 metri dominano la capitale. Cena in un
ristorante tipico con danze e musiche di tutte le etnie dell’Etiopia. Sistemazione e
pernottamento in un hotel 5*.
3° giorno / Addis Abeba – Shashemene – Altopiano del Bale – Goba (circa 430 km)
Prima colazione e partenza al mattino per una bella tappa di trasferimento.
Intraprendendo la principale strada dell’Etiopia che prosegue verso Sud, fino in Kenya
a Nairobi, si attraversa la regione dei grandi laghi posizionati sul fondo di antichi
vulcani: il lago Ziway, i laghi Shala e Abiyata che costituiscono un Parco Nazionale
per l’abbondante avifauna composta da cormorani, fenicotteri rosa, cicogne, aironi e,
nei mesi invernali, gli uccelli migratori che provengono dall’Europa. L’ambiente
circostante è caratterizzato da paesaggi dolci e sono frequenti gli incontri con la gente
che, a piedi e carica di merci o al seguito di mandrie di animali, cammina lungo la
strada, un perenne flusso ‘migratorio’.
Si attraversa la cittadina di Shashemene, importante crocevia lungo la “TransAfrican
Highway” da cui si diramano le strade di collegamento con l’est del paese, verso
l’altopiano del Bale, e con l’ovest, verso la regione di Gambela. Con un po’ di fortuna
potremo trovare qualche improvvisato mercato locale lungo il ciglio della strada: ogni
occasione è buona per vendere le proprie mercanzie, anche quando c’è da attendere
per pochi minuti che arrivi il taxi-brousse o per qualche ora che passi la giusta
corriera. Simpatici e colorati i numerosissimi tuk-tuk, tutti dipinti seguendo fantasiose
ispirazioni e non sono infrequenti quelli dedicati a Bob Marley, il leggendario
musicista rasta. Infatti Shashemene accoglie una delle più grandi comunità rasta del
mondo al di fuori della Jamaica, da quando il negus Hailè Selassie (il cui nome di
battesimo era per l’appunto Ras Tafari Makonnen) donò delle terre intorno alla
cittadina affinché la diaspora degli africani nelle Americhe potesse ritrovare
nell’Etiopia la ‘terra promessa’.
Pranzo lungo la strada. Si attraversano vaste pianure, un susseguirsi di campi coltivati
a orzo, grano e “teff”, il cereale locale utilizzato per preparare la n’gera (il pane
etiope). Si imbocca la pista, in parte sterrata e in parte asfaltata, che conduce
all’altopiano del Bale Si inizia a salire di quota per raggiungere quindi Goba, grosso
paese situato sull’altopiano a circa 3.000 metri. Cena e pernottamento in hotel.
4° giorno / Goba – Parco del Bale (Sanetti Plateau e foresta di Harenna) – Neghele
(circa 330 km)
Al mattino, dopo colazione, si parte per una giornata molto bella e intensa ma
impegnativa a causa di una lunga percorrenza su piste. Escursione dedicata al Parco
dei monti Bale, un imponente massiccio situato nella parte sud est dell’Etiopia. E’ un
immenso acrocoro la cui cima più alta si trova a oltre 4.300 metri, caratterizzato da
una vegetazione afro-alpina e da grandiosi panorami. Circa un’ora da Goba per
raggiungere l’entrata del parco: siamo sul Sanetti Plateau, che si sviluppa estesissimo
a circa 4.000 mt, una brughiera dove si incontrano anche cascatelle e laghetti alpini
circondati da una vegetazione particolare come l’elicrisio e le stupende lobelie giganti
che sembrano spuntare dal nulla. Gli scenari sono così diversi da portare alla mente
paesaggi andini o tibetani.
Con i nostri fuoristrada si raggiunge il punto più alto, oltre 4.300 metri di altitudine, da
cui si gode un panorama veramente impressionante. In questo particolare ecosistema
vive il bellissimo e imponente nyala di montagna, una specie endemica dell’Etiopia
che, con facoceri e cervi selvatici di Menelik, popola questa verde regione. Con una
piacevole camminata in compagnia di esperti ranger (ovviamente l’incontro con gli
animali non è prevedibile), si tenta di trovare e avvicinare, con tutti gli accorgimenti, i
branchi di questi animali. I maschi dispongono di grandi corna a spirale e le femmine
mostrano grandi orecchie sempre attente ai minimi rumori. E’ possibile incontrare la
volpe rossa, un canide endemico di questa regione e molti uccelli.
Dall’altopiano si scende poi di qualche chilometro sul lato sud della montagna e ci si
trova immersi nella foresta di Harenna. E’ una foresta fittissima, in prevalenza di
conifere. I rami degli alberi sono a volte completamente ricoperti da muschi che
cadono fin quasi a terra, creando un ambiente magico e un po’ misterioso. Pranzo a
pic-nic. Si guadagna successivamente l’uscita del parco procedendo ancora verso sud,
lungo la pista che, discendendo gradualmente dall’altopiano, consentirà di raggiungere
in tarda serata Neghele (1.450 metri), cittadina di “frontiera” che funge da snodo
commerciale tra l’estremo est e il sud-ovest del paese. Cena e pernottamento in un
semplice hotel.
5° giorno / Neghele – cratere di El Sod – Yabelo (circa 310 km)
Al mattino presto si riparte ancora verso sud, per una lunga e interessante tappa. Lo
scenario lungo la pista cambia, la fitta vegetazione cede il passo alla savana. Qua e là
si incontrano dei piccoli villaggi: è il territorio dei Borana, discendenti dei primi
gruppi Oromo (tutti del ceppo cuscitico), che hanno un atteggiamento altero e staccato
verso quasi tutte le altre tribù e gli estranei poiché sono i più puri tra gli Oromo. Un
tempo erano allevatori di bovini, ora si occupano per lo più dell'allevamento di zebù e
dromedari a causa della desertificazione del loro territorio. Mantengono la loro
particolare organizzazione sociale improntata a grande spirito di cooperazione; tipiche
le capanne rotonde che si possono spostare.
Si prosegue per El Sod, l’enorme cratere vulcanico ormai spento. Il colpo d’occhio dal
bordo della caldera è impressionante; si scende a piedi lungo la mulattiera che conduce
al lago salato che si trova sul fondo (250 mt di dislivello, mezzora per la discesa, circa
un’ora per la risalita). Dall’alto il lago, circondato da chiazze rossastre, per effetto dei
riflessi sembra quasi chiaro, ma quando si è sul fondo invece l’acqua è nera come
inchiostro. In questo ambiente di eccezionale bellezza, le condizioni di vita sono molto
dure ma i salinai continuano a estrarre il sale secondo tecniche antiche e immutate nel
tempo. I borana, spesso nudi e con l'aiuto di bastoni, estraggono il sale misto a fango
che viene poi caricato su carovane di muli che lo trasporteranno fino al margine del
cratere. L’incontro con i salinai, se scorti all’opera, è un momento davvero intenso sia
per i colori sia per le spontanee considerazioni sul duro lavoro che questi uomini
praticano in un ambiente così ostile. Si riguadagna la strada asfaltata per proseguire
spediti e raggiungere in serata Yabelo, e sistemazione per la notte in un semplice
lodge, immerso nella natura, in bungalows con servizi privati. Cena e pernottamento.
Questi piccoli e semplici hotel del Sud dell’Etiopia, oltre ad avere talvolta un livello di
pulizia molto basso, non sempre garantiscono la certezza della prenotazione. Pertanto
potrebbe essere necessario cambiare sistemazione, che sarebbe probabilmente di
livello inferiore in quanto quelle già previste sono tra le migliori disponibili. E’
consigliato di viaggiare sempre muniti di sacco lenzuolo.
6° giorno / Yabelo – Konso – il mercato di Key Afer – Jinka (circa 280 km)
Un bel percorso tra le colline, lungo una pista che corre tra enormi termitai colore
rosso, conduce a Konso. Ci troviamo nel territorio abitato dall’omonima etnia
(appartenente al gruppo linguistico cuscitico). Davanti a noi le acacie ombrellifere che
caratterizzano le pianure del Sud. Si passa dall’insediamento di Key Afer per assistere al
mercato del giovedì frequentato principalmente dalle etnie Tsemay ed Erbore (anch’essi
del gruppo cuscitico).
Nell’assistere alle scene di contrattazioni di povere mercanzie (ortaggi, tabacco,
burro…) avremo modo di apprezzare gli Erbore, pastori nomadi di ceppo Borana e
discendenti dagli Oromo, le cui donne si distinguono per indossare una sola lunga
gonna di cotone, per una tipica acconciatura di treccioline molto sottili che lasciano in
evidenza una linea laterale sul capo e per impreziosirsi con monili d’alluminio e grandi e
lunghe collane di perline coloratissime. Gli uomini Tsemay, anch’essi agricoltori e
pastori, si riconoscono dalla lancia di legno a punta di foglia mentre le donne si
adornano il capo di treccioline, impomatate col burro e poi colorate con polvere rossa, e
indossano costumi a forma triangolare di pelli d’animale con le code penzolanti. Pranzo
e nel pomeriggio si raggiunge Jinka. Se vi sarà tempo si visiterà il museo etnografico,
altrimenti la visita verrà rimandata al giorno seguente. Sistemazione nel semplice ma
confortevole eco-lodge, inserito armoniosamente in un bel contesto naturale. Il lodge
dispone di 20 grandi tende da safari, rialzate su palafitta e riparate da un tetto fatto in
materiale naturale. Ciascuna tenda ha i servizi privati e una graziosa veranda. Area
ristorazione in comune e corrente elettrica 24h. Cena e pernottamento.
7° giorno / Mago National Park – popolazione Mursi – Jinka (circa 80 km)
Prima colazione e partenza al mattino per una giornata di escursioni, tra cui l’incontro
con una delle popolazioni più rappresentative della regione dell’Omo. Si attraversa
una parte del Mago National Park, vasta area protetta dove si potranno ammirare in
particolare le timide scimmie colubus dal pelo nero frangiato di bianco, che saltano di
ramo in ramo, una delle specie endemiche del paese, ma anche antilopi, gazzelle e
bufali (piuttosto rari gli altri animali come elefanti e leoni). Percorrendo una tortuosa
pista attraverso la parte nord del parco, si raggiungono gli isolati villaggi Mursi.
L'incontro con questa popolazione (di ceppo linguistico nilo-sahariano) è
estremamente interessante anche se, proprio per la loro primitiva integrità e rudezza,
l'approccio non sempre è facile. Si viene attorniati dagli abitanti del villaggio che, con
una certa insistenza, chiedono i “birr”, la moneta etiope, per essere fotografati. Sono
decisamente imponenti e impressionanti con i loro corpi e visi dipinti, le scarificazioni
e le fantasiose acconciature che portano sul capo. Spesso sono anche armati, più per
costume che per un uso vero e proprio, con vecchi fucili o kalashnikov.
Le donne, sempre a seno nudo, e anch’esse con numerose scarificazioni corporee,
usano portare piattelli di argilla posizionati nel labbro inferiore, un’usanza unica e
decisamente interessante anche se le rende un po’ “mostruose”. Rientro a Jinka nel
pomeriggio. Pensione completa, pernottamento all’eco-lodge.
8° giorno / Jinka – valle dell’Omo – il mercato di Dimeka – Turmi (circa 110 km)
Si scende un po’ dal pianoro, verso le grandi distese del sud che si perdono
all’orizzonte fino in Kenya. Si raggiunge Dimeka nella tarda mattinata per ammirare il
caratteristico mercato del sabato del popolo Hamer.
Questa etnia – di ceppo linguistico omotico – vive ancora con tradizioni e
abbigliamento primitivi. Le donne, forse le più belle tra le etnie del Sud, con i capelli a
caschetto e lunghe treccioline ingrassate e colorate, adorne di monili di metallo e di
collane di conchiglie, sono vestite con pelli di capra e raggiungono il mercato
agghindate nelle loro acconciature più scenografiche per far mostra di sé e contrattano
indisturbate le mercanzie in esposizione, povere e di uso quotidiano: miele, bucce di
caffè, qualche cereale, polvere color ocra che viene mescolata con grasso animale per
decorarsi il corpo. Pranzo.
Nel pomeriggio si raggiunge Turmi, il grosso villaggio abitato in prevalenza dagli
Hamer. Cena e pernottamento in bungalows nei pressi di Turmi.
9° giorno / Turmi – i villaggi Karo e il fiume Omo – etnia Nyangatom (circa 90 km)
Attraverso la savana si raggiunge il territorio delle tribù Karo, che si sviluppa lungo le
sponde dell’Omo. La popolazione, di ceppo omotico, vive in minuscoli villaggi di
capanne circolari divise in due zone separate da un grande spiazzo centrale. I granai
per la conservazione del miglio e del sorgo poggiano su un ripiano in legno che li isola
dal suolo. Il tetto conico copre i muri circolari costruiti con frasche intrecciate con
molta cura. Ormai ridotti ad alcune centinaia di individui, i Karo hanno una struttura
atletica con un'altezza media di un metro e novanta. Gli uomini hanno una cura tutta
particolare per quanto riguarda l'acconciatura che viene studiata nei minimi dettagli
con pettinature stravaganti. I capelli impastati di grasso animale mescolato con l'argilla
e le decorazioni del volto e del corpo che vengono create con calce bianca, minerali
polverizzati e con disegni che riproducono il piumaggio di uccelli della savana.
Ormai ridotti ad alcune centinaia di individui, i Karo hanno una struttura atletica con
un'altezza media di un metro e novanta. Gli uomini hanno una cura tutta particolare
per quanto riguarda l'acconciatura che viene studiata nei minimi dettagli con
pettinature stravaganti. I capelli impastati di grasso animale mescolato con l'argilla e le
decorazioni del volto e del corpo che vengono create con calce bianca, minerali
polverizzati e con disegni che riproducono il piumaggio di uccelli della savana. Arrivo
a Kangate, villaggio sul fiume Omo, unico affluente del lago Turkana, dove troveremo
delle barche che ci portano sull’altra sponda abitata dall’etnia Nyangatom (o Bume, di
ceppo nilo-sahariano), anch’essa molto “pittoresca” per le particolari acconciature che
adottano. Ritorno a Turmi in serata, cena e pernottamento.
10° giorno / Omorate e l’etnia Dassanech – il mercato di Turmi (circa 110 km)
Partenza al mattino per Omorate, sulle rive del fiume Omo, percorrendo una pista che,
punteggiata da acacie, attraversa le sterminate pianure che proseguono verso il vicino
Kenya, il cui confine è all’orizzonte. Lungo queste savane poco abitate non è raro
incontrare mandrie di bovini condotti da pastori nomadi spesso completamente nudi o
vestiti solo con un perizoma e donne con pesanti carichi e con il corpo dipinto. Si
raggiunge il fiume Omo che scorre placido (a seconda delle piogge) con il suo colore
marrone. Il fiume, dopo un percorso di circa 1.000 km sfocia nel lago Turkana. Fu la
spedizione dell’esploratore italiano Vittorio Bottego che nel 1895 scoprì il corso di
questo fiume misterioso che non raggiunge il mare. Omorate è un grosso villaggio
dove vivono i Dassanech (o Galeb, di ceppo omotico), una etnia con usanze e
tradizioni simili a quelle di popoli vissuti migliaia di anni fa sulle medesime terre.
Rientro a Turmi in tarda mattinata per assistere all’interessantissimo mercato del
lunedì delle etnie Hamer, Karo e Dassanech dove si ha la sensazione di trovarsi nel
passato più lontano, assistendo alla compravendita e al baratto di mercanzie che
ciascuno ha portato a piedi dal proprio villaggio, a volte lontano anche decine di
chilometri. Oltre a ortaggi, latte, burro, spezie e pelli, si trovano in vendita anche le
tipiche zucche intagliate e decorate, utilizzate dalle donne come contenitori. Come in
tutti i mercati la contrattazione è d’obbligo, sebbene non troverete praticamente
nessuno che parli una lingua a voi conosciuta…ma anche questo è il bello della
contrattazione.
Alla sera rientro a Turmi dove, con molta probabilità, si potrà assistere alle danze
Hamer, eseguite sì per i forestieri ma con lo stesso stile che da sempre viene praticato
da questa popolazione. Cena e pernottamento in bungalows a Turmi e se la notte è
senza luna, preparatevi a una stellata senza eguali.
11° giorno / Turmi – i villaggi Hamer e la cerimonia rituale del ‘salto del toro’ – il
popolo Arbore – Konso (circa 150 km)
Al mattino si lascia definitivamente Turmi per iniziare la risalita verso l’altopiano.
Lungo la strada, con un po’ di fortuna, si potrebbe venire a sapere di qualche
insediamento Hamer, tra i più interessanti della valle dell’Omo, dove assistere alla
famosa cerimonia del “salto del toro”. E’ una prova di abilità e coraggio che una volta
superata decreta il passaggio del giovane allo status di adulto, consentendogli di poter
prender moglie e crearsi una famiglia. La prova consiste nel saltare completamente
nudo sopra la schiena di una fila di tori affiancati e tenuti fermi per le corna dagli altri
adulti del villaggio e ripetendo la prova più volte. Un eventuale insuccesso sancirebbe
l’allontanamento del giovane dal villaggio, con disonore e – soprattutto – senza la
possibilità di poter metter su famiglia. Si riattraversa il territorio degli Erbore, che
vivono in piccoli villaggi di tukul costruiti con steli di papiro, una tecnica costruttiva
che mantiene fresco l’ambiente grazie a scambi di aria. Pranzo lungo la strada.
Più avanti il popolo Konso, agricoltori stanziali che coltivano i campi a terrazzamento,
sfruttando e contenendo le piogge. Essi furono i primi in Africa a praticare con
ingegno questo metodo di coltivazione e grazie anche alla loro abilità di tessitori, vasai
e ottimi artigiani forniscono ai Borana alcuni prodotti e utensili indispensabili per le
loro attività quotidiane. I villaggi Konso sono arroccati sull'alto delle falesie oppure
attorno a picchi dominanti le valli circostanti: essi costituiscono un esempio di
architettura primitiva tra i più interessanti per accuratezza di finiture e concezione
distributiva dei recinti familiari, comprendenti le diverse unità-capanne divise per
funzioni (granai, depositi, cucina, abitazioni). Per entrare nel villaggio il percorso è
obbligato: ciascun ingresso è caratterizzato dalla presenza di una capanna con volta
enorme che è il centro della vita sociale, la casa dove gli anziani si riuniscono per
prendere tutte le decisioni della comunità. Ogni villaggio dispone di uno spiazzo che
funge da luogo per incontri o le feste. Nel pomeriggio si giunge alla cittadina di
Konso. Sistemazione in un grazioso e confortevole lodge, che dispone di tukul con
servizi privati. Di rientro dalle savane del sud è quasi un miraggio la sensazionale
veduta sulla valle sottostante. Cena e pernottamento al lodge.
12° giorno / Konso – Chencha e il popolo Dorze – il lago Chamo – Arba Minch
(circa 150 km)
Partenza al mattino, dopo colazione, allontanandosi definitivamente dalla valle
dell’Omo lungo una bella strada asfaltata che taglia in mezzo a campi coltivati. La
strada sale gradualmente di quota e l’aria più fresca dell’altopiano non tarda a farsi
sentire. La vista del lago Chamo preannuncia l’arrivo ad Arba Minch. Si prosegue
poco oltre, fino al bivio dove si imbocca una deviazione di pochi chilometri che
salendo su per una bella strada di montagna conduce nel cuore del territorio freddo e
brumoso del popolo Dorze. Si giunge al villaggio di Chencha, a oltre 2.000 metri di
altitudine. I villaggi Dorze sono caratterizzati da grandi e alte capanne (hanno un
altezza media di 7-8 metri), di fattura accurata, costituite da un'intelaiatura di bambù e
ricoperte da foglie di banano. Sono facilmente riconoscibili dal loro profilo, con
l’ingresso a forma di naso. Questa etnia si occupa prevalentemente della filatura e
della tessitura a mano del cotone, tant’è che qui è possibile acquistare alcuni dei
migliori tessuti di cotone di tutto il paese, completamente bianchi o con coloratissimi
motivi. Tutte le capanne hanno un piccolo giardino attiguo e tutt’attorno a esse si
coltiva il falso banano, un albero dalle cui radici estraggono una polpa che viene
macerata e utilizzata per preparare il kotcho, il loro pane tradizionale, o per essere
fermentata, dando luogo a una bevanda fortemente alcolica.
Ritorno ad Arba Minch e pranzo in hotel, da cui si gode una bellissima vista sui laghi
Chamo e Abaya. Nel pomeriggio piacevole escursione in barca sul lago Chamo per
osservare a pochi metri di distanza i coccodrilli, che raggiungono anche una lunghezza
di 6 metri (i più grandi dell’Africa), molti ippopotami e una ricca e varia avifauna. Le
sue sponde sono abitate dai pescatori Ganjule che utilizzano primitive zattere
realizzate con tronchi d’albero. Rientro in hotel, cena e pernottamento.
13° giorno / Arba Minch – Sodo – il lago Langano – il Parco Nazionale del laghi
Shala e Abiyata (circa 280 km)
Si continua versa nord lungo la strada asfaltata che costeggia tutta la sponda
occidentale del lago Abaya, sempre circondati da verdi montagne e immersi in uno
scenario ricco di vegetazione e di campi coltivati. Si passa per Sodo, cittadina situata
sul margine della Rift Valley, la grande spaccatura della crosta terrestre che corre
nell’Africa orientale da sud a nord, per giungere infine al crocevia di Shashemene
dove ritroviamo la “TransAfrican Highway”. Con un ultimo tratto di pista,
attraversando un pittoresco ‘ponte’ realizzato con un container messo a pelo d’acqua
su di un ruscello si raggiunge il lago Langano, circondato da rocce di pomice
vulcanica e l’unico con acque balenabili, anche se non molto invitanti per via del loro
colore marroncino. Sistemazione in un confortevole lodge, in prossimità delle sponde
del lago, e pranzo.
Il pomeriggio sarà dedicato all’esplorazione del Parco Nazionale dei laghi Shala e
Abiyata. Il Parco occupa una superficie di 880 kmq ed è stato creato per proteggere le
oltre 300 specie di uccelli che popolano questi laghi salini. Sono presenti colonie di
fenicotteri rosa, pellicani bianchi, buceri, storni, uccelli tessitori e non mancano
scimmie colobus e babbuini. Ritorno al lodge nel tardo pomeriggio, cena e
pernottamento in comode camere con servizi privati.
14° giorno / Langano – Tiya – Adadi Maryam – Addis Abeba – partenza (230 km)
Prima colazione e partenza al mattino verso Addis Abeba. Percorrendo una strada
quasi parallela a quella effettuata in andata si raggiunge Tiya, una località poco nota al
turismo ma dove sono stati rinvenuti 46 menhir, ossia delle steli, lunghe anche un paio
di metri e in parte crollate, riferite a una civiltà precristiana sconosciuta ed enigmatica.
Alcune leggende Oromo le rappresentano come le pietre di Ahmed Gragn, lo spietato
condottiero musulmano, mentre quasi sicuramente vennero innalzate per il culto dei
morti. Si prosegue verso Adadi Maryam, la più meridionale delle chiese rupestri che si
rifà alla tradizionale architettura tipica della zona di Lalibela. La chiesa, che
dall’esterno sembra quasi una grotta, ha 10 porte e 24 finestre. Un folto tappeto di
arbusti nasconde il tetto della chiesa dalla quale spunta solo la croce copta.
Pranzo in un ristorante. Ad Addis Abeba, a seconda dell’orario di arrivo, tempo libero
a disposizione con possibilità di shopping nelle belle gallerie d’arte o nei bei negozi di
artigianato della capitale, dove si trovano prevalentemente oggetti in legno utilizzati
dalle differenti tribù del sud come poggiatesta, vasi, pestelli, ciotole e contenitori vari
in legno ovvero croci copte o sculture iconografiche religiose delle popolazioni
dell’altopiano. In alternativa è interessante anche una visita all’immenso mercato
all’aperto, suddiviso in zone per tipologia di merci: dalle spezie ai tessuti, dai
serramenti all’elettronica, tutto in un caotico via vai di gente. Infine di segnala anche
l’ottima qualità del caffè locale, poiché l’Etiopia è la terra d’origine di questa pianta
che cresce ancora spontanea nella regione di Kaffa, da cui ha preso il nome.
Trasferimento in hotel e alcune camere in day-use (una camera ogni quattro persone) a
disposizione fino alle ore 18h30 per sciacquarsi e cambiarsi prima della partenza. Cena
in un ristorante della capitale e trasferimento in aeroporto, in tempo per i controlli e il
successivo imbarco sul volo per l’Italia. Pernottamento a bordo.
15° giorno / Arrivo in Italia
Arrivo a Roma Fiumicino al mattino presto.
IMPORTANTE – Facciamo presente che nel sud dell’Etiopia alcune sistemazioni sono
davvero molto modesti, se non basiche, sebbene il grado di pulizia sia mediamente
accettabile. Talvolta la carenza di manutenzione o l’incapacità nella gestione non
rendono le strutture all'altezza delle nostre aspettative di standard, pur se il personale
è solitamente garbato e disponibile. Nelle località più remote l’acqua corrente a volte
può mancare per motivi diversi così come l’acqua calda non sempre è disponibile. In
alcune località la linea elettrica è inesistente o soggetta a possibili black-out ma tutte
le strutture sono dotate di generatore elettrico. Da tenere presente che le strutture
utilizzate sono comunque tra le migliori disponibili fuori dalla capitale.
Sistemazioni solitamente previste (o strutture similari in alternativa):
ADDIS ABEBA Intercontinental Hotel 5*
GOBA Wabi Shebele Hotel
NEGELE Teraco Hotel
YABELO Yabelo Borana Lodge
JINKA Eco Omo Lodge
TURMI Evangadi Lodge (bungalows)
KONSO Kanta Lodge
ARBA MINCH Swaynes Hotel
LANGANO Hara Langano Lodge
Altre informazioni:
Trasporti – Si utilizzano automezzi fuoristrada tipo Toyota Land Cruiser o similari
(ultimi modelli, dal 2008 in poi) con massimo 4 passeggeri + autista per auto. Minibus
o bus previsti solo in Addis Abeba.
Organizzazione – I pasti di mezzogiorno sono a pic-nic o in ristoranti locali. Guida o
autista/guida locale di lingua inglese e nostro accompagnatore a partire da 8
partecipanti. Acqua minerale sia ai pasti sia durante i trasferimenti.
Pernottamenti – Ad Addis Abeba è previsto un hotel 5*. Fuori Addis Abeba, a parte
Langano, Arba Minch e Konso, tutti gli altri hotel sono molto semplici e con grado di
pulizia accettabile. A volte potrebbero avere problemi con l’acqua corrente e con
l’energia elettrica (anche se sono tutti dotati di generatore elettrico).
Formalità burocratiche – E’ richiesto il visto d’ingresso, che si ottiene direttamente
in aeroporto ad Addis Abeba previo pagamento dei diritti (USD 50 o il corrispettivo in
Euro). Il passaporto deve avere validità residua di almeno 6 mesi e due pagine libere.
Clima – Nelle regioni dell’Omo temperature calde che vanno dai 32°-38° di giorno ai
20°-25° di notte. Stagione delle piogge in primavera e autunno ma possibili rovesci
tutto l’anno. Temperature più fresche, sia diurne che notturne, sull’altopiano del Bale.
Disposizioni sanitarie – Per l’ingresso in Etiopia non è richiesta alcuna vaccinazione
obbligatoria se si proviene direttamente dall’Europa. Consigliata la profilassi
antimalarica. Informarsi comunque presso l’Ufficio d’Igiene provinciale.
Grado di difficoltà – Viaggio un po’ impegnativo per alcune giornate di trasferimento
o per alcuni tratti su piste dissestate e polverose ma che è ripagato dalla ricchezza
paesaggistica ed etnografica dei contenuti. Alcune sistemazioni sono basiche.
Temperature diurne alte nelle regioni dell’Omo con possibilità di improvvise piogge.
IMPORTANTE – Facciamo presente che nel sud dell’Etiopia alcune sistemazioni sono
davvero molto modesti, se non basiche, sebbene il grado di pulizia sia mediamente
accettabile. Talvolta la carenza di manutenzione o l’incapacità nella gestione non
rendono le strutture all'altezza delle nostre aspettative di standard, pur se il personale
è solitamente garbato e disponibile. Nelle località più remote l’acqua corrente a volte
può mancare per motivi diversi così come l’acqua calda non sempre è disponibile. In
alcune località la linea elettrica è inesistente o soggetta a possibili black-out ma tutte
le strutture sono dotate di generatore elettrico. Da tenere presente che le strutture
utilizzate sono comunque tra le migliori disponibili fuori dalla capitale.
NOTE IMPORTANTI
• La quotazione è calcolata col valore del rapporto di cambio USD / EUR = 0,90 in
vigore nel mese di Dicembre 2015. In caso di oscillazioni del cambio di +/- 3% a 20
giorni dalla data di partenza si effettuerà un adeguamento valutario.
• Per ragioni tecnico-organizzative o cause di forza maggiore – in fase di
prenotazione o in corso di viaggio – l’itinerario potrebbe subire modifiche o essere
effettuato in senso inverso, cercando di mantenere il più possibile invariate visite ed
escursioni programmate e cercando di rispettare i vari giorni di mercato.
• Le tariffe aeree prevedono classi di prenotazione dedicate, soggette a disponibilità
limitata di posti. Al momento della prenotazione e solo in caso di indisponibilità
della tariffa utilizzata per la quota del viaggio, verrà comunicato l’eventuale
supplemento.
• Molte compagnie aeree prevedono oramai l’emissione immediata del biglietto. In
tal caso verrà riferita questa informazione contestualmente alla conferma del viaggio,
per poi procedere all’emissione. L'acconto dovrà includere anche l'intero importo del
biglietto, che non sarà rimborsabile, e le penali del viaggio in questione derogheranno
dalle nostre pubblicate.
• L’importo delle tasse aeree dipende dal rapporto di cambio del USD e dal costo del
petrolio, stabilito dalle compagnie aeree. Il valore esatto viene definito all’atto
dell’emissione dei biglietti aerei.
Organizzazione tecnica:
I Viaggi di Maurizio Levi
Via Londonio, 4 – 20154 Milano (Italia)
Tel 0039 02 34934528 – Fax 0039 02 34934595
E-Mail: [email protected] // Web site: www.viaggilevi.com
QUOTAZIONE PER PERSONA da Roma Fiumicino:
€ 2.870 base 10-14 partecipanti, con nostro accompagnatore
€ 2.980 base 8-9 partecipanti, con nostro accompagnatore
Da aggiungere:
- supplemento singola
- supplemento per partenza da altri aeroporti italiani
- supplemento alta stagione aerea e locale
- tasse aeree, security e fuel surcharge
- copertura assicurativa di viaggio
(assistenza sanitaria, rimborso spese mediche, bagaglio,
infortuni, “rischio zero”)
- costo individuale gestione pratica
€ 375
su richiesta
€ 260
€ 330
€ 85
€ 80
Facoltative:
- assicurazione annullamento viaggio facoltativa
comprensiva dell’assicurazione integrativa medico/bagaglio
4,5 %
- assicurazione integrativa facoltativa medico/bagaglio
(per aumentare da € 15.000 a € 55.000 il rimborso delle spese
mediche in loco e da € 750 a € 1.500 il rimborso bagaglio)
€ 45
Per le prenotazioni effettuate almeno 90 giorni prima della partenza, confermate
dietro versamento dell’acconto di viaggio, verrà accordata, senza costi aggiuntivi, la
polizza contro le penalità di annullamento viaggio e la polizza integrativa per alzare
i massimali di rimborso per spese medico/bagaglio
Date di partenza di gruppo:
1) da sabato 2 a sabato 16 Luglio 2016
2) (a) da sabato 30 Luglio a sabato 13 Agosto 2016 (alta stagione aerea e locale)
3) (a) da sabato 13 a sabato 27 Agosto 2016 (alta stagione aerea e locale)
4) da sabato 3 a sabato 17 Settembre 2016
**** Partenze individuali sempre possibili su richiesta ****
Le quotazioni includono: voli di linea Ethiopian Airlines in classe economica da
Roma Fiumicino, accoglienza e trasferimenti privati da/per l’aeroporto, tutti i
pernottamenti in hotel e lodge in camere con servizi privati, pensione completa durante
il viaggio, acqua minerale o un soft drink ai pasti, 1 litro di acqua minerale per persona
al giorno durante i trasferimenti, trasporto con vetture fuoristrada tipo Toyota Land
Cruiser o similare e minibus ad Addis Abeba, guida o autista /guida locale e nostro
accompagnatore a partire da 8 partecipanti, gli ingressi nei parchi e nelle varie località
di interesse, dossier culturale / informativo.
Le quotazioni non includono: bevande extra ai pasti e fuori dai pasti, le eventuali
tasse governative in uscita dal paese, il visto d‘ingresso ($ 50 da pagare direttamente
in aeroporto all’arrivo), mance e spese personali, le polizze contro le penalità di
annullamento viaggio e per l’aumento dei massimali di rimborso spese mediche /
bagaglio (facoltative), tutto quanto non espressamente specificato sul programma.
Milano, 30.03.2016 n.2
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