Il Citoscheletro negli organismi Procarioti Omologie con gli Eucarioti Gabriele Zaffagnini Matricola 0000283888 CdL in Biotecnologie Per quanto ancora in fase di sviluppo, recenti studi1 attestano con sicurezza la presenza, anche negli organismi procarioti di una complessa rete proteica con funzioni analoghe al citoscheletro delle cellule eucariotiche, smentendo, così, la teoria che prevedeva l’assenza di questa struttura nei batteri. Se è vero, infatti, che non si riscontrano in queste cellule le proteine che compongono il citoscheletro degli eucarioti, quali l’actina, la tubulina, le varie proteine dei filamenti intermedi e tutte le proteine rispettivamente associate, è altrettanto vero, però, che sono presenti proteine omologhe, in particolar modo alla tubulina (FtsZ) e all’actina (MreB), in grado di svolgere funzioni non dissimili dalle loro controparti eucariotiche. Addirittura, si è ipotizzato che queste famiglie proteiche omologhe possano derivare da ancestrali comuni. La proteina FtsZ Sebbene la catena polipeptidica primaria corrisponda soltanto per il 10-18% con la tubulina eucariotica, è stato rilevato, tramite studi cristallografici, che le due proteine sono tridimensionalmente molto simili tra loro: entrambe sono dimeriche, GTP-dipendenti e in grado di legare varie proteine associate. Questa omologia conformazionale determina anche una corrispondenza funzionale: infatti, è stato osservato che in vitro i dimeri di FtsZ associati a GTP polimerizzano rapidamente formando strutture filamentose molto simili ai protofilamenti di tubulina. In vivo questi filamenti di FtsZ formano una struttura ad anello chiamata Z-ring; la sua ultrastruttura non è ancora del tutto nota, ma si è già potuto osservare che si trova in una condizione di equilibrio dinamico, esattamente come i microtubuli nelle cellule vive: nuovi dimeri sono in continua polimerizzazione all’estremità positiva, mentre altri depolimerizzano all’estremità negativa. Secondo alcuni studi, è anche possibile, anche se meno frequente, che monomeri di FtsZ o anche oligomeri già assemblati siano inseriti all’interno dell’anello o ne siano sottratti, attraverso un processo di cross-linking. Inoltre, come alcune proteine associate ai microtubuli (MAP) hanno funzioni regolative sulla loro polimerizzazione, sembrano essere state riscontrate nei procarioti alcune proteine, come FtsA, coadiutrici della formazione del Z-ring. Una seconda classe di analogie tra elementi collegati al citoscheletro eucariotico e proteine presenti nei batteri è stata messa in luce osservando il ruolo della proteina MinD nella funzionalità dell’anello di polimeri di FtsZ nella divisione cellulare (scissione 1 [Lowe et al., 2001], [Draper et al., 2002], [Møller-Jensen et al., 2002], [Carballido-Lopez et al., 2003], [Mayer, 2003], [Lee and Steward, 2003], [Lowe et al., 2004], [Mayer, 2006], [Kumar Ghosh et al., 2006]. (Full text consultati tramite la banca dati accessibile dal sito www.biocfarm.unibo.it; in grassetto l’articolo analizzato più approfonditamente.) - 1 - binaria). Si pensa, infatti, che sia il sistema proteico Min, tra cui è presente anche MinD, a garantire un “punto di riferimento” per l’ancoraggio del Z-ring alla membrana plasmatica dei procarioti, permettendo, così, la formazione di una strozzatura citoplasmatica nelle fasi terminali della scissione. Si è così osservato che MinD ha una un funzionamento analogo alla dinamina, una proteina eucariotica coadiutrice della formazione delle invaginazioni della membrana che portano, poi, alla gemmazione di vescicole endocitotiche. Infine, è interessante rilevare che gli organuli delle cellule eucariotiche per cui si suppone un’origine endosimbiontica (mitocondri e cloroplasti) presentano meccanismi autonomi di duplicazione per scissione binaria regolati proprio da FtsZ. La figura2 mostra la polimerizzazione e depolimerizzazione di FtsZ a formare un Z-ring. In particolare, il riquadro (b) mostra l’inserzione o la delezione di monomeri [A] di FtsZ o di interi protofilamenti [B] all’interno dell’anello già formato. Il riquadro (A) mostra filamenti di FtsZ ottenuti per polimerizzazione associata a GTP in vitro. Il riquadro (B) mostra il confronto tra le ricostruzioni tridimensionali al computer dei dimeri di tubulina, a sinistra, e di FtsZ, a destra. Sono evidenti le analogie morfologiche, evidenziate dall’identica colorazione per domini omologhi. La proteina MreB La seconda importante proteina strutturale presente nei procarioti che manifesta omologie con il citoscheletro eucariotico è chiamata MreB. Nonostante anche in questo caso la corrispondenza della catena polipeptidica con la sua controparte eucariotica, l’actina G, sia solo al 15%, Mreb forma strutture polimeriche filamentose molto simili all’actina F, soggette anch’esse a meccanismi di instabilità dinamica come già descritto per StfZ. Una terza analogia che accosta questa proteina all’actina è il fatto che la polimerizzazione di entrambe è ATP-dipendente. A livello funzionale, MreB pare coinvolta nel mantenimento della forma non sferica dei batteri spirilli o bacilli; le analisi rivelano, infatti, che una mutazione che ne limiti la funzionalità, indotta nel suo gene corrispondente, porta alla perdita della tipica forma allungata di E.Coli, e all’assunzione di una forma sferica. A supporto di questa tesi, 2 Tutte le figure riportate sono dedotte dall’articolo di Carballido-Lopez e colleghi, citato alla nota 1. - 2 - si trova anche che MreB non è presente nei cocchi, fatto che lascia presumere a, questo punto, che quella sferica sia la forma di default, se non altro per le cellule procariotiche. Un’altra nota importante è che la perdita della forma a bastoncello di B.Subtilis è indotta anche da mutazioni provocate nei due geni adiacenti a quello per MreB, i quali sintetizzano per due proteine chiamate MreC e MreD. Questo indica che anch’esse sono coinvolte nel processo di mantenimento della forma non sferica del batterio, e, in particolare, alcuni studi rilevano che MreC, grazie alla sua struttura transmembrana, potrebbe essere coinvolta nella regolazione della sintesi dei peptidoglicani della parete esterna, processo che sembra avvenire associato a MreB o a proteine dello stesso gruppo. Oltre che nel dare forma, infatti, le proteine della famiglia di MreB sono coinvolte anche nel processo di allungamento della cellula batterica. In particolare, è stato dimostrato che Mbl (MreB-Like), con la sua forma filamentosa a spirale, in B.Subtilis è responsabile della sintesi in forma elicoidale di nuove porzioni della parete cellulare esterna. Infine, ulteriori studi evidenziano che altre proteine della medesima famiglia actinlike, come ParM, sono responsabili della segregazione attiva di plasmidi batterici, processo collegato con la duplicazione cellulare. Come nel caso di FtsZ e la tubulina, in figura è possibile notare le evidenti corrispondenze morfologiche tra l’actina e le proteine procariotiche MreB, coinvolta nel mantenimento della forma cellulare, e ParM, legata al processo di ripartizione dei plasmidi batterici. Bologna, 3/1/07 Gabriele Zaffagnini Matricola 0000283888 CdL in Biotecnologie Allievo del Collegio Superiore dell’Alma Mater Studiorum di Bologna - 3 -