Omelia nell’anniversario della morte del Beato Pio IX
7 febbraio 2012
1. In questa circostanza siamo qui riuniti anzitutto per lodare e ringraziare il Signore per
aver donato alla nostra città, alla nostra diocesi e a tutta la Chiesa il Beato Pio IX. La santità
è un dono di Dio, Lui stesso ne è l’autore e nei Beati e nei Santi rifulge la sua santità. I santi
e i beati rappresentano con la loro vita una via autentica di santità: la Chiesa vede in loro dei
modelli di vita e allo stesso tempo degli intercessori, dei fratelli maggiori che possono
aiutarci nel nostro stesso cammino verso la santità.
2. La Parola di Dio che abbiamo ascoltato ci aiuta a cogliere due aspetti particolari della
santità del Beato Pio IX: il primo è la sua fede, il secondo è la sua carità pastorale.
a) Come successore dell’apostolo Pietro che professò la fede nel Signore Gesù: “Tu sei il
Cristo, il figlio del Dio vivente” (Mt 16,16) e che ricevette l’incarico prioritario di
confermare i fratelli nella fede (cf. Lc 22,32), anche il nostro Papa senigalliese ebbe come
preoccupazione principale e fondamentale del suo ministero quella di proclamare,
diffondere, difendere la fede della Chiesa.
Benedetto XVI il 6 febbraio 2008 disse: “Questo grande Pontefice, nel suo lungo
pontificato, segnato da avvenimenti burrascosi, cercò di riaffermare con forza le verità della
fede cristiana di fronte a una società esposta ad una progressiva secolarizzazione”.
Le verità della fede che Pio IX con forza riaffermò furono fondamentalmente tre: la
proclamazione dell’Immacolata Concezione nel 1854; la centralità della persona di Cristo
nel documento conosciuto come il Sillabo nel 1864; la missione del Papa come supremo
maestro della fede nel 1870 (Concilio Vaticano I). Sono verità oggi particolarmente attuali,
perché sono alla base del riconoscimento della dignità della persona umana, fatta a
immagine e somiglianza di Dio.
b) La santità del nostra Papa emerge inoltre dalla sua carità pastorale e cioè dal suo amore
per la Chiesa, dalla sua sollecitudine per la salvezza degli uomini. Papa Mastai ha saputo
effettivamente riprodurre nella sua vita l’immagine del Pastore tratteggiata dal brano della
prima lettura, tratto dal libro del profeta Ezechiele, e dal Salmo responsoriale.
Nel corso degli anni del suo pontificato impresse alla Chiesa un’espansione mirabile. Creò
132 nuove diocesi. Ebbe una cura speciale per le Missioni, dando ad esse un nuovo impulso.
Fondò molti Seminari, sia a Roma (il Seminario Pio costruito a sue spese), sia nel resto del
mondo. Approvò innumerevoli nuove Istituzioni e Congregazioni religiose, come ad
esempio, la società salesiana di San Giovanni Bosco. Difese i popoli oppressi con grande
coraggio, nei discorsi e nelle azioni. Proclamò con energia i diritti e la libertà della Chiesa.
3. La fonte di tutto il fecondo ministero di Pio IX, sia per quanto riguarda la fede, sia per
quanto concerne il suo impegno come pastore della Chiesa universale sta nella sua ardente
vita spirituale. Fu veramente uomo di Dio, uomo di preghiera assidua. Innamorato
dell’eucaristia, filialmente e teneramente devoto di Maria Santissima. E’ questa profonda e
intensa vita spirituale che gli ha permesso di affrontare difficoltà e sofferenze di ogni
genere, dalla malattia, all’incomprensione, all’ostilità, all’odio dei suoi avversari.
4. Nella nostra città noi lo ricordiamo in particolare come munifico benefattore. Le sue
opere ancora parlano di lui e sono un segno della sua fede e della sua sollecitudine
specialmente verso i poveri e i bisognosi. Parla di lui soprattutto l’attuale casa di riposo, che
lui stesso ha fondato e che tuttora si presenta come l’istituzione sociale più importante della
città.
Mentre esprimiamo a lui la nostra più viva gratitudine, gli chiediamo che dal cielo ci
benedica tutti. Benedica questa sua e nostra città. Benedica la nostra Chiesa di Senigallia.
Benedica quanti portano avanti la sua opera. Benedica quanti, persone e famiglie, si trovano
in difficoltà specialmente in questo tempo di grave crisi economica. Ci aiuti tutti a fare
anche noi un cammino di santità sui sentieri della fede e della carità fraterna.